SONDAGGIO ASAPS PER LA SICUREZZA
STRADALE Se dovessi esprimere una richiesta per contribuire ad una maggiore sicurezza sulle strade, cosa chiederesti al prossimo governo? Invitiamo i lettori della rassegna ad esprimere la loro opinione collegandosi al portale www.asaps.it, ********************** COMUNICATO STAMPA 29/2/2008 L’Associazione
"Viviamolavita" porta in campagna elettorale i temi etici del suo
impegno per la vita, ma attenzione non ha nessun candidato da appoggiare nè
nessuna coalizione o partito per il quale fare il tifo: chiede di fare politica
dal basso e vuole essere ascoltata soprattutto in questo periodo, mettendo bene
in chiaro che non vuole promesse ma fatti. Dai cittadini e dagli elettori devono venire gli spunti per i
programmi elettorali dei partiti o delle coalizioni che si presentano alle
elezioni politiche. Basta con temi generici e vaghe assunzioni di
responsabilità. La vita e la salute dei nostri figli sono temi concreti e su
questo tema vogliamo il vero confronto. Chi non metterà accanto ai temi
generali di politica economica una grande attenzione alla nostra campagna per
salvaguardare la vita dei nostri giovani sicuramente non avrà l’ appoggio di
decine di migliaia di persone che nella scala dei valori, mettono al primo
posto l’ incolumità dei giovani. Tutti gli schieramenti politici
affermano di mettere in primo piano la sicurezza, la famiglia e il tema dei
giovani ma è facile salire su questo carro. L’Associazione Viviamo la vita
chiede una esplicita discesa in campo con un cronoprogramma serio che preveda
precise scadenze sulla presentazione di modifiche legislative, di disegni o
progetti di legge, previsioni di interventi concreti da inserire nella prossima
finanziaria per la creazioni di strumenti per migliorare la qualità di vita ed
il divertimento dei giovani. Durante tutta la campagna
elettorale saremo inflessibili sulla strumentalizzazione dei nostri temi etici
e non lasceremo passare inosservate generiche dichiarazioni di intenti non corredate da progetti seri e credibili. Chiederemo conto ai politici
locali che ci rappresentano in Parlamento di riferirci sul voto in Commissione trasporti che ha rimesso
in discussione le misure del decreto Bianchi sulla vendita degli alcoolici. Vogliamo una spiegazione sul voto
trasversale che ha impedito al disegno di legge di Giovanardi e di Volontè di
superare la soglia della camera. Inoltre, chiediamo alle forze
dell’ ordine di intensificare ulteriormente i controlli, in particolare per
quanto riguarda la somministrazione degli alcolici oltre le ore 2, poiché a
detta dei giovani, spesso non viene osservata. Associazione Viviamolavita. ROMAGNA OGGI Meno incidenti nel fine settimana. Asaps: ’’Merito
dell’etilometro’’ Tendenza positiva per gli
incidenti stradali nel fine settimana per i primi due mesi del 2008. I sinistri
hanno segnato un -8,5%, con una diminuzione dei feriti pari al 7 per cento ed
una diminuzione delle vittime del 20%. Entusiasmante il calo delle vittime
sotto i 30 anni – 43% (-44 morti) e quelle della notte -40% (160 vittime in
meno, di cui 97 con meno di 30 anni, nei 5 mesi dall’entrata in vigore della legge 160). E quanto comunica l’Asaps
dalla sua sede di Forlì. “Siamo contenti nel constatare
che negli incidenti del fine settimana – commenta Giordano Biserni, presidente
dell’associazione sostenitori amici polizia stradale -, per i quali negli
ultimi tre mesi del 2007 avevamo già accertato dei bei segni meno che
precedevano il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti, si ripete il
segno meno anche per i primi due mesi del 2008. Andiamo con ordine. Dopo la legge
160, negli ultimi 3 mesi dello scorso anno (la legge è entrata in vigore il 2
ottobre) i risultati erano stati veramente importanti. Gli incidenti - 14,9%, i
feriti erano diminuiti del 16,3%, i decessi hanno segnato un -24,7%, le vittime
sotto i 30 anni sono state 53 in meno, con un calo del 27,9% (-6,7% nell’anno),
nelle ore notturne le vittime sono state 52 in meno con un calo del 30,4%”. Nelle prime 8 settimane del nuovo
anno i sinistri sono ancora in calo dell’ 8,5%, 740 in meno rispetto agli
ultimi 3 mesi del 2007 quando la diminuzione fu più vistosa -14,9%. I feriti
sono diminuiti del 7% con 452 ricorsi in meno al pronto soccorso, rispetto al
-16,3% dell’ultimo trimestre 2007. Le vittime dell’asfalto dei fine settimana
nei primi 2 mesi del 2008 sono calate del 19,7%, con 47 morti in meno rispetto
allo stesso periodo del 2007. Nei mesi di ottobre – dicembre 2007, la
diminuzione era stata del 24,7% con 113 morti in meno. Le sorprese favorevoli arrivano
quando Asaps va a calcolare le vittime con meno di 30 anni. Nelle 8 settimane
del 2008 sono state 58, sempre tante, ma ben 44 in meno rispetto alle 102 dello
stesso periodo del 2007. La diminuzione è del 43,1%. Un risultato veramente
molto positivo al quale se ne aggiunge un altro. Le vittime nelle ore notturne
(le 16 ore maledette che vanno dalle 22 del venerdì alle 6 del sabato e dalle
22 del sabato alle 6 della domenica), sono diminuite di un altro 40% tondo
tondo. Infatti sono state 57 nei due primi mesi del 2008, mentre lo scorso anno
furono 95. In totale negli ultimi 5 mesi
Asaps ha contato 160 morti in meno, di cui 97 fra i ragazzi sotto i 30 anni. “Se ne deve dedurre che i
controlli con l’etilometro, quasi triplicati negli ultimi mesi, stanno dando
risultati eccellenti – afferma Biserni -, ai quali si deve aggiungere il
contributo della normativa anti-alcol più severa dopo le modifiche della legge
160, insieme al divieto di somministrazione degli alcolici dopo le 2 di
notte. Crediamo valga la pena
continuare su questo percorso virtuoso”. (*) (*) Nota: una semplice e parziale
limitazione alla vendita di alcolici ha contribuito a realizzare dei risultati
eccezionali. Questo ci autorizza ad immaginare come potrebbe essere la strada,
(ma anche la vita di tutti noi), senza alcol. Immaginate di viaggiare senza il
rischio di incrociare qualcuno alterato dagli alcolici. Immaginate dei genitori
con una preoccupazione in meno. Immaginate tutte le persone presenti in loro
stesse. Immaginate la possibilità di salvare altre migliaia di vite con un
provvedimento assolutamente realizzabile. L’estensione del divieto a tutti i locali
ed in fasce orarie più ampie. CORRIERE ADRIATICO Cresce l’attenzione sul fronte della prevenzione per i giovani In
teatro in programma anche uno show del gruppo Improvvivo Lotta alle dipendenze,
stamane il primo convegno a Sant’Elpidio a Mare Più impegno contro droga e alcol SANT’ELPIDIO A MARE - Parlare di
dipendenze, non per allarmare, ma per prevenire. (*) Parte con un convegno
questa mattina, a Sant’Elpidio a Mare, una serie di incontri per sensibilizzare
al problema delle dipendenze, in particolare tra i giovani. Droga, alcool, ma
anche altre forme di disagio che colpiscono tante persone. Il programma, che
comprenderà complessivamente 4 appuntamenti, è la seconda parte del progetto
Giovani in città, e si intitolerà: “Dipendenze? Dipende”. Si inizierà questa
mattina alle 9.30 al Teatro Cicconi, con un incontro aperto agli studenti
dell’Istituto Tarantelli. Parteciperà Rosita Mori, psicologa del Serd. La
mattinata sarà allietata dal teatro di improvvisazione della compagnia
Improvvivo. Nelle prossime settimane, appuntamento il 6 marzo con Prevenzione e
comunità, con la presentazione della rete di servizi territoriali, da parte di
Alessandro Ranieri, coordinatore dell’Ambito sociale XX, e Gianna Sacchini,
coordinatrice del dipartimento per le dipendenze dell’Asur 11. Il 19 marzo,
sempre al Giusto, Segnali per educare meglio, un incontro con Gianni Ciuti,
della comunità La speranza di Sant’Elpidio a Mare. Si finirà il 27 marzo, con
un appuntamento su Composizione chimica ed effetti collaterali, incentrato sul
tema dell’uso ed abuso di droga, tenuto direttamente da personale della Guardia
di finanza. Un progetto che vede la sinergia tra gli assessorati alle politiche
giovanili, ai servizi sociali, alla cultura. “Non voglio allarmare parlando di
numeri e statistiche – spiega il sindaco Alessandro Mezzanotte – quello che
serve è discutere ed incontrarsi per prevenire. Famiglie, scuola, istituzioni,
operatori economici, tutti devono essere sensibilizzati. Alcool e droghe vedono
un consumo sempre più largo, e l’età di utilizzo si è abbassata in modo
preoccupante”. “In una società sempre più miope ai problemi, prevenire è il
modo migliore per superare i problemi – continua l’assessore alle politiche
giovanili Paride Zallocco – Parlo spesso con i ragazzi e mi accorgo che il
problema è spesso la noia. Se si riesce a coinvolgere i giovani e a dargli
qualcosa da fare, li teniamo lontani da strade sbagliate”. “Tutti – conclude
l’assessore ai servizi sociali Sibilla Zoppo Martellini – dobbiamo sentirci
educatori. Dal genitore al barista, sensibilizzare ad una condotta che non
avvicini all’uso di sostanze dannose riguarda tutti”. In coda, una risposta a
una polemica sollevata dagli esponenti elpidiensi di Forza Italia qualche tempo
fa. “Ci dissero che non eravamo attenti al problema droga – chiude il sindaco
Mezzanotte –. Stavamo già lavorando a questo progetto, abbiamo preferito non
rispondere perché è sterile fare polemica su questioni così delicate. Questa
serie di incontri è la risposta più appropriata”. P.PIER (*) Nota: l’alcol è la prima
causa di mortalità nei giovani. Se non si crea un allarme sociale su questo,
per cosa altro dovrebbero allarmarsi i giovani? IL TIRRENO L’alcol tra i giovani è
un’emergenza Cresce il numero di persone che si rivolgono al Sert, l’età
diminuisce In aumento diplomati e laureati, le donne e chi ha un lavoro Si beve
sempre meno per disperazione e sempre più per gioco FRANCESCA GORI PRATO. A Prato scorrono fiumi di
alcol. Lo dicono i dati del gruppo alcologico del SerT. E aumentano soprattutto
i giovani con il vizio del bere. La percentuale dei nuovi utenti sotto i 29
anni presi in carico al SerT dell’Asl è passata in un anno dal 6 al 17%, e
l’età media di chi si rivolge alla struttura per problemi correlati all’abuso
di alcol si è leggermente abbassata nell’ultimo anno: da 45,1 a 40,1. Aumentano
anche le donne, aumentano i lavoratori che si concedono un po’ troppi
bicchieri, soprattutto durante il fine settimana e aumentano anche quelli che
al servizio alcologico del SerT ci finiscono perché trovati più di una volta
alla guida completamente ubriachi. Una fotografia, quella raccontata dai
numeri, che ricalca una sensazione: non si beve solo per disperazione, ma
sempre più si beve per pura leggerezza. Eppure anche i medici sono d’accordo che due bicchieri di vino
al giorno non facciano male, anzi. «Si parla di solito di 20 grammi di alcol al
giorno - dice il responsabile del gruppo alcologico del SerT Tommaso Vannucchi
- che equivalgono circa a due bicchieri di vino o a un aperitivo e che, come
dimostrano studi scientifici, hanno anche un effetto benefico sul sistema
cardiovascolare». Tommaso Vannucchi, psicofarmacologo clinico, non è un
integralista. Ma è preoccupato. «L’abuso di alcol è ormai un problema che non
riguarda soltanto persone che vivono ai margini - dice - ma riguarda persone
che hanno un diploma, un lavoro e che sono ben inserite nella società». Alcolisti in aumento. Il primo dato che balza agli occhi è l’aumento,
rispetto al 2006, delle persone con problemi di alcol seguite dal Sert: 232
contro 195. Delle 37 persone in più rispetto al 2006, 25 sono nuovi utenti.
Persone che sono state segnalate al gruppo alcologico dall’ospedale, dai
servizi sociali, dai medici di famiglia ma anche perché si sono visti
sospendere la patente perché trovati alla guida più di una volta in stato
d’ebbrezza. Quando infatti l’automobilista è recidivo in questo tipo di
comportamento, deve essere inserito in un percorso di recupero. Giovani con il bicchiere. E’ il capitolo più inquietante della
fotografia scattata dal SerT. (*) Ad avere un rapporto problematico con
l’alcol sono sempre più i giovani. Che iniziano a bere prestissimo, che abusano
di sostanze alcoliche e che spesso finiscono per dipendere dall’alcol.
Nell’ultimo anno, il 17% degli utenti ha un’età che va dall’adolescenza ai 29
anni, contro il 6% del 2006. Ragazzini che già alle medie bevono, che si
sborniano nei fine settimana in città, che affollano pub e locali e che si
riempiono di birra, ma anche di shottini e di superalcolici. Difficilmente gli adolescenti arrivano al SerT. «Nell’ultimo anno
c’è stato solo un minorenne che abbiamo seguito - spiega Giovanni Mattiolo,
sociologo del SerT - anche perché, come per ogni altro tipo di sostanza, alla
nostra struttura arrivano persone che hanno già un problema manifesto con
l’alcol o con le droghe. Non i giovani che prendono una sbornia ogni tanto». Casalinghe disperate e lavoratori a tutto alcol. Se dai dati
complessivi degli utenti le donne nel 2007 sono state 3 in meno rispetto
all’anno precedente, il rapporto maschi/femmine indica invece tra i nuovi
accessi al Sert le donne sono in aumento. Non solo casalinghe disperate, che
comunque sono più che raddoppiate rispetto agli anni passati. Se da un lato aumenta anche il numero di diplomati che sono in
trattamento al SerT, alla struttura per le dipendenze dell’Asl la maggior parte
delle persone che hanno problemi con l’alcol, sono lavoratori occupati stabilmente.
«Se da una parte le persone occupate stabilmente restano sobrie sul posto di
lavoro - dice Vannucchi - dall’altra ci sono professionisti o lavoratori che
abusano di alcol soprattutto nei fine settimana». Weekend a tutto alcol che spesso iniziano con l’aperitivo. «Che
non va demonizzato tout court - dice Vannucchi - ma che diventa un problema
serio quando si passa da un aperitivo a cinque o sei in una serata». (*) Nota: se ci sono molti
giovani con il bicchiere in mano non sarà anche perchè ci sono medici che sono
d’accordo che due bicchieri di vino al giorno non facciano male, anzi.? Si
fa tanto parlare dell’approccio scientifico ai problemi, e poi appare
chiaramente che il proprio personale atteggiamento verso gli alcolici è
condizionato, molto banalmente, soprattutto dal proprio rapporto col bere. IL TIRRENO LO PSICHIATRA Troppi vendono alcolici ai
minorenni PRATO. Troppo giovani, già con
il bicchiere in mano. Sembra incredibile, ma pare che a bere si cominci davvero
presto, già alle medie. «Il problema maggiore che ci troviamo a dover affrontare - spiega
Tommaso Vannucchi, psicofarmacologo clinico responsabile del gruppo alcologico
del Sert - è l’abuso di alcol da parte di giovanissimi, spesso ragazzini che
frequentano ancora le scuole medie. Bevono tantissima birra e pop drink, ovvero
miscele di alcol e altre bevande fresche molto dolci, che non danno la
sensazione, al gusto, di essere molto alcoliche. Ma l’alcol in quelle bevande
c’è, e sono pericolose, soprattutto se bevute in grandi quantità». La legge vieterebbe
comunque la vendita di alcolici ai minori di sedici anni. «Ma i pub sono pieni di giovanissimi - aggiunge il medico - e poi
la vendita di alcolici sarebbe vietata come sarebbe vietato vendere sigarette
ai minori di sedici anni. Ma se poi si mettono i distributori automatici per
strada, chi è che controlla l’età di chi acquista sigarette o alcol?». F.G. INALESSANDRIA 29 Febbraio 2008 Fondazione C.R.AL. e Lions Club Alessandria Host contro l’abuso di
alcolici tra i giovani “Creativamente senza alcol” è il
titolo dell’iniziativa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di
Alessandria e dai Lions Club della provincia, in collaborazione con l’Azienda
Sanitaria Locale della provincia di Alessandria - Dipartimento Dipendenze Patologiche
e con l’Ufficio Scolastico Provinciale del Ministero della Pubblica Istruzione. Destinatari della campagna di
prevenzione sono gli studenti della seconda classe delle scuole medie inferiori
dell’alessandrino, le loro famiglie, i loro insegnanti e i presidi. Il progetto si propone di
sensibilizzare, in modo creativo, il pubblico giovanile sui rischi connessi
all’abuso di alcol, tema che verrà affrontato con i ragazzi a partire da una
analisi critica e da una revisione dei messaggi pubblicitari riportati sulle
confezioni di bevande alcoliche. Secondo i dati rilevati a livello
nazionale, l’abuso di alcol tra i giovani e i giovanissimi è in aumento: il
consumo di alcol è associato in primis al divertimento e viene spesso
considerato un mezzo per sentirsi adulti e capaci, per risultare gradevoli e
disinibiti, per sperimentare il limite o anestetizzarsi. Da qui l’importanza della
partecipazione attiva all’iniziativa da parte dei soggetti e delle istituzioni
del settore scolastico e sanitario. Il progetto è stato avviato in
via sperimentale nel 2007, coinvolgendo alcune classi di scuole medie inferiori
di Alessandria e di Tortona, dal Lions Club Alessandria Host, che si è avvalso
della consulenza/scientifica del SERT (Servizio Dipendenze Patologiche dell’ASL
di Alessandria) e del contributo dei medici e del personale delle scuole. A fronte dell’interesse riscosso,
quest’anno l’iniziativa si è ampliata in un’ottica di crescente coinvolgimento
del territorio e della popolazione scolastica, in partnership con la Fondazione
Cassa di Risparmio di Alessandria e in collaborazione con altri Lions Club
della provincia interessati a partecipare al progetto. Hanno già confermato la
propria adesione 20 scuole, situate in 18 diverse località della provincia, per
un totale di 70 classi e di circa 1.300 alunni. Il programma di lavoro di
“Creativamente senza alcol” prevede lezioni di tre ore per ogni classe, tenute
da psicologi e operatori del Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’ASL
Alessandria; gli studenti saranno quindi chiamati, sia singolarmente che in
gruppo, a creare uno slogan, un disegno o un tema incentrati sul tema dei
rischi connessi all’abuso di alcol. Al termine del percorso formativo, il
materiale raccolto sarà valutato da un gruppo di lavoro appositamente
costituito e gli elaborati più significativi saranno premiati nel corso di una
manifestazione conclusiva. Dieci computer portatili verranno consegnati ad
altrettanti studenti o classi i cui lavori saranno stati prescelti da un
apposito gruppo di lavoro mentre tre assegni dell’importo di 300 euro ciascuno,
da utilizzare per l’acquisto di materiale didattico o informatico, saranno
destinati ad altrettante scuole quale riconoscimento per la partecipazione. “Creativamente senza alcol”
rappresenta un’iniziativa di forte rilievo educativo, che, grazie all’impegno
concreto di soggetti pubblici e privati particolarmente sensibili alle
problematiche delle giovani generazioni, pone la provincia di Alessandria
all’avanguardia nella prevenzione di un grave problema sociale che minaccia i
ragazzi fin dall’età scolare. Responsabile del progetto per i
Lions Club: Dottor Franco Ricagni (ricagni.francesco@asl21.piemonte.it),
Responsabile per il Dipartimento
Dipendenze Patologiche dell’ASL AL: Dottoressa Maria Luisa Cormaio (cormaiomarialuisa@asl20.piemonte.it,
). IL TRENTINO di Jacopo Tomasi Troppo «sballo», Mesiano vietata ai minorenni Decisione clamorosa dell’Asi Leonardo per evitare gli
episodi di coma etilico Il preside di Ingegneria ha lanciato l’ultimatum: o si
evitano situazioni che minano l’immagine della facoltà o non appoggeremo più
l’evento Gli organizzatori: un provvedimento necessario per sopravvivere TRENTO. Da quest’anno la festa di
Mesiano sarà vietata ai minori di 18 anni. Una scelta clamorosa da parte degli
organizzatori per evitare che il mega concerto universitario, che coinvolge
6.000 studenti ogni estate, possa arrivare al capolinea. Un rischio concreto
dopo l’ultimatum del preside di Ingegneria, Marco Tubino, stufo dei troppi
ragazzi finiti in coma etilico nelle ultime edizioni. Da qui la decisione
dell’Asi Leonardo di “applicare” il bollino rosso alla festa, vietandola agli
under 18: un provvedimento unico in Trentino e che certamente farà discutere. (*) La festa di Mesiano è la Woodstock trentina. Il mega concerto
universitario che ogni anno vede circa 6.000 studenti ballare dal pomeriggio
fino a mezzanotte. Un evento nato nel 1993 e cresciuto negli anni che però
rischia di vedere la fine. Troppi ragazzi in coma etilico nelle ultime
edizioni, troppa sporcizia abbandonata nel parco il giorno seguente. Il preside
di Ingegneria, Marco Tubino, ha lanciato una sorta di ultimatum agli organizzatori.
Il messaggio è chiaro: così non si può andare avanti perché ne risente
l’immagine della facoltà. E per continuare ad avere l’appoggio del preside,
l’Asi Leonardo ha deciso di vietare la festa agli under 18. Negli ultimi anni i
biglietti d’ingresso potevano essere venduti solo agli universitari, ma per gli
studenti delle superiori non era difficile procurarseli tramite amici o
conoscenti. Adesso, invece, la festa per loro sarà off limits. All’ingresso
sarà chiesto un documento di identità e chi non avrà compiuto la maggiore età
entro il 31 maggio non potrà varcare i cancelli. Un provvedimento necessario per far sopravvivere una festa che
negli ultimi anni è diventata un cult. Il giorno della vendita dei biglietti il
sold out si registra nel giro di poche ore. Il giorno della festa la coda fuori
dai cancelli inizia prima delle 15 ed il parco della facoltà di Ingegneria si
svuota solo dopo l’una di notte. Ultimamente, però, i volontari della Croce
Rossa sono stati costretti ad intervenire sempre più spesso per soccorrere
ragazzi, a volte nemmeno universitari, finiti in coma etilico (l’anno scorso
sono stati venduti 6.000 litri di birra, come si può leggere nel box a fianco).
Inoltre, il giorno seguente ci voleva una squadra di pulizie composta da venti
persone che in 12 ore di lavoro riportasse alla normalità il parco. Una
situazione degenerata che ha fatto suonare un campanello d’allarme tra molti
professori. Il preside di Ingegneria, Marco Tubino, ha chiesto agli
organizzatori degli sforzi per far tornare la festa com’era dieci anni fa.
L’anno scorso è stato proibito l’ingresso con alcolici (anche se l’alcol veniva
venduto all’interno), ma non è bastato. «Per evitare situazioni spiacevoli che
potrebbero rovinare l’immagine della facoltà - spiega Margherita Bezzi del
direttivo dell’Asi Leonardo - abbiamo pensato di vietare la festa ai minori di
18 anni». Una decisione che molti ragazzi delle superiori faranno fatica ad
accettare. «C’è il rischio che provino ad entrare ugualmente e per questo
aumenteremo la sorveglianza lungo il perimetro del parco», assicurano gli
organizzatori. Che aggiungono. «Serviva un cambio di rotta perché il preside ci
ha fatto capire che se la situazione non fosse migliorata non ci avrebbe più
appoggiato. E senza l’appoggio della facoltà, la festa di Mesiano sarebbe
destinata a sparire». La quindicesima edizione, che andrà in scena il 31 maggio, sarà
quindi un banco di prova importante per il futuro della festa. Come sempre ci
saranno quattro palchi (centrale, disco, jazz e rock) dove si esibiranno gruppi
emergenti e qualche big, anche se su questo aspetto l’Asi Leonardo non si
sbilancia. (*) Nota: negli anni precedenti
gli alcolici hanno causato dei problemi ad una festa universitaria. Invece di
togliere gli alcolici, mandano via i ragazzi più giovani. È un po’ il paradigma
della nostra società. Quando l’alternativa è tra persone e cose, si sceglie di
non mettere in discussione i modelli di consumo. IL TRENTINO I precedenti. Croce Rossa all’opera per soccorrere chi esagera Musica no-stop e fiumi di birra TRENTO. Musica per nove ore
filate e fiumi di birra. Signore e signori, anzi ragazze e ragazzi, benvenuti a
Mesiano. La mega festa universitaria negli ultimi anni ha registrato un vero e
proprio boom: una giornata all’insegna del divertimento che chiama in collina
6.000 studenti, molti anche da regioni limitrofe. Ma negli ultimi anni si sono
verificate anche situazioni spiacevoli. Nel 2005 erano stati spillati oltre 7.000 litri di birra e la
Croce Rossa era dovuta intervenire per prestare soccorso a diversi ragazzi che
avevano abusato di alcol o che avevano subito traumi in seguito a cadute in
stato di ubriachezza. Nel 2006 moltissimi ragazzi hanno cercato di entrare scavalcando i
muri e le transenne per non pagare il biglietto d’ingresso e gli universitari
hanno protestato per i troppi liceali che erano riusciti ad «imboscarsi». Nel 2007, nonostante il divieto di varcare i cancelli con bevande
alcoliche portate da casa, sono stati venduti 6.000 litri di birra e c’è stata
un’impennata di interventi da parte della Croce Rossa. Per ben quattro volte
l’ambulanza è dovuta scendere dalla collina per portare in ospedale ragazzi in
coma etilico. Erano stati invece una quarantina gli interventi effettuati
dall’infermeria allestita sul posto. (j.t.) LA STAMPA Lettere «Pugno di ferro contro l’alcol ai minori in discoteca» L’assessore al Commercio di Torino scrive: «In risposta al lettore che
segnalava l’esperienza del figlio quattordicenne presso la discoteca La Gare,
chiedendo di esercitare o intensificare i controlli nei confronti della
somministrazione ai minori di sostanze alcoliche nelle discoteche e nei locali
pubblici in generale, vorrei sottolineare che la Città è particolarmente
attenta alla problematica visto che nelle licenze di trattenimenti danzanti
(discoteche) è contenuta la prescrizione di divieto di accesso ai minori di
anni sedici proprio in quanto connessa al divieto di somministrare alcolici a
chi non è ancora sedicenne previsto dall’articolo 689 del codice penale. Il
fatto descritto dal lettore è pertanto particolarmente grave perché oltre alla
violazione al codice penale (che prevede l’arresto fino ad un anno) si è anche
violata la prescrizione della licenza relativa all’accesso al locale dei minori
di anni sedici costituendo così uno dei casi tipici di "abuso" della
licenza che comporta, oltre ad una ulteriore sanzione penale (articolo 17 del
Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza), l’adozione, da parte degli
uffici di Polizia amministrativa dell’Assessorato al Commercio, di
provvedimenti di sospensione dell’attività. «Rassicuro pertanto il lettore
sull’assunzione dei conseguenti provvedimenti. Sulla discoteca specifica, oltre
alle possibilità di denuncia che il lettore potrà effettuare come privato
cittadino, proporrò agli organi di polizia una verifica urgente». ALESSANDRO ALTAMURA AGI DONNA MUORE INVESTITA DA TRENO A FIRENZE Firenze, 29 feb. - La donna
travolta dal treno e uccisa era una rumena di 35 anni. Il ferito e’ invece un
uomo di 48 anni che ha subito la frattura di una gamba. Dalle indagini della
polizia ferroviaria e’ risultato che l’uomo aveva un alto tasso alcolico nel
sangue. Gli investigatori ritengono che la coppia utilizzasse come ricovero per
la notte una struttura abbandonata lungo la ferrovia, vicino al luogo dove sono
stati trovati, che era stata sgomberata all’inizio del mese dalla polizia.
L’uomo ferito era stato identificato proprio in quell’occasione dalla polizia e
allontanato. Non e’ stato ancora individuato il treno che li ha investiti: e’
probabile che il macchinista non si sia accorto di nulla. IL SECOLO XIX Uccise il nonno a sprangate, arrestato Simone Schiaffino Un giovane di Sturla è stato fermato per omicidio preterintenzionale e
maltrattamenti. Con un bastone metallico, picchiò il nonno di 78 anni. Due mesi
dopo l’anziano morì Una spranga di ferro, cava. Ma
riempita di piombo. Per colpire, infierire sul nonno fino a mandarlo in
ospedale in condizioni critiche. Tanto che l’anziano, due mesi dopo la
violenza, è morto. È stato arrestato Isaia Ghidet, 24 anni, senza un lavoro
fisso e con il vizio del bere. «Omicidio preterintenzionale e maltrattamenti in
famiglia» era scritto sull’ordinanza di custodia cautelare nelle mani dei
carabinieri che l’hanno portato in carcere. Un’accusa pesante, per un
comportamento che, se accertato dai giudici, lo raffigurerebbe come una belva. Fatti che accadono in via Isonzo
a Sturla, dove il giovane risiede insieme alla madre e i due genitori di lei: i
nonni. Il 7 ottobre scorso nella casa va in scena una lite, l’ennesima di una
serie interminabile, che dura da qualche anno. Da quando Isaia Ghidet è
alcolizzato e non governa più le sue azioni. «Voglio soldi», ringhia il
ragazzo, prendendo di mira suo nonno, Egidio Cucca, di 78 anni. Ha bisogno di
denaro per andare a ubriacarsi, probabilmente. L’anziano non vuole più dare un
euro al nipote. «Vattene via, lascia la tua famiglia in pace», dice. È l’inizio
di una sequenza di sangue, efferata. La madre assiste alla scena,
impossibilitata ad intervenire (molte volte è stata lei a subìre la rabbia
cieca del figlio). Isaia Ghidet prende una sbarra di
ferro cava. Pesante, perché contiene piombo. Brandendo l’arma improvvisata si
scaglia contro suo nonno. Colpi su colpi, inferti anche quando il
settantottenne è a terra, semisvenuto. L’agghiacciante responso del ricovero al
pronto soccorso del San Martino parla di traumi al cranio, al viso, al costato,
alla colonna vertebrale. La rabbia indotta dall’alcol lo ha trasformato in qualcos’altro.
Due mesi di agonia, per l’anziano. Operazioni chirurgiche, bollettini medici
che lasciavano sempre meno speranze, giorno dopo giorno. Poi, la mattina di
Natale, il decesso. IL GAZZETTINO SEDICO Picchia i poliziotti durante il controllo alla Stazione Si era scagliato contro i
poliziotti che, il 6 maggio 2007, trovandolo ubriaco alla stazione ferroviaria
di Bribano, gli avevano chiesto di esibire il documento di identità. Enzo
Susana, 46 anni, difeso dall’avvocato Giorgio Azzalini, è stato ieri condannato
dal giudice Antonella Coniglio a un anno di reclusione, più il pagamento delle
spese legali, oltre che a risarcire le parti civili costituite con Martino
Fogliato. Tremila euro di danni morali a Giannantonio Ben, e una provvisionale
di tremila con il resto da quantificare in sede civile a Michela Dal Molin, che
aveva avuto lesioni per otto giorni. IL GAZZETTINO STRA Arresti domiciliari per il
giovane che ha aggredito una donna a Padova (g.d.c.) La giudice del Tribunale
di Padova Cristina Cavaggion ha disposto gli arresti domiciliari per Andrea
Guzzonato, il ventitrenne di Stra, che l’altra sera ha aggredito in preda ai
fumi dell’alcol Fiorella Berto, 58 anni, paramedico in pensione, mentre stava
rincasando in via Nicotera alla Stanga. Il tutto per rubarle un cellulare.
Bloccato da alcuni residenti, è stato consegnato alle forze dell’ordine, che
l’hanno arrestato. A sostenere l’accusa, il pubblico ministero Federica
Baccaglini, che ha chiesto la custodia cautelare in carcere. Un dispositivo che
la giudice ha deciso di tramutare, come richiesto dall’avvocato difensore del
giovane, Stefano Marrone, in arresti domiciliari. Andrea Guzzonato ha aggredito
la donna con un colpo alla testa, ripetendole più volte di consegnargli il
cellulare ed il portafogli, sempre malmenandola. Un’aggressione spropositata,
terminata solo per l’arrivo di alcune persone, che non senza difficoltà sono
riuscite a bloccare il giovane. Andrea Guzzonato, secondo il suo avvocato
difensore, nel momento in cui ha aggredito la donna era in preda ai fumi
dell’alcol. Mai prima dell’altra sera il giovane aveva, però, avuto a che fare
con le forze dell’ordine e tantomeno con episodi di violenza. Proprio su questo
ha fatto leva la richiesta del suo avvocato difensore per chiedere gli arresti
domiciliari. "Posso solo dire - ha aggiunto Marrone - che il mio assistito
è molto scosso e dispiaciuto per quanto ha fatto alla donna. E non vede l’ora
di chiederle scusa". LA NAZIONE SESTO FIORENTINO UBRIACO IN UN BAR PICCHIA I CARABINIERI COMPLETAMENTE ubriaco, ha
minacciato i clienti di un bar con un coccio di bottiglia. Poi si è scagliato a
calci e testate contro i carabinieri, provocando a un militare una frattura a
una mano, con prognosi di trenta giorni. L’uomo, G. M. rumeno di 34 anni, ha
dato in escandescenze in un bar tabacchi di via Donatello a Sesto Fiorentino. Bloccato dai carabinieri, si è
rifiutato di fornire le proprie generalità ed è stato accompagnato alla
stazione di Sesto Fiorentino. In caserma sarebbe però diventato sempre più
aggressivo a tal punto che, dopo aver minacciato i militari presenti, li
avrebbe colpiti a calci e pugni, fratturando la mano a uno di loro. Alla fine
l’uomo, con vari precedenti penali, è stato arrestato per resistenza e violenza
a pubblico ufficiale. IL SECOLO XIX La prostituta lo rifiuta, lui la violenta Intorno alle 2, nei dintorni di
Sarzana, un giovane di 27 anni - di origine rumena - è stato arrestato dai
carabinieri mentre violentava, ubriaco, una donna di origine liberiana. Pare
che lei, una prostituta, gli avesse rifiutato una prestazione. Il violentatore - che vive a
Massa ed è disoccupato - è stato sorpreso dai militari mentre abusava della
vittima, dopo averla picchiata e averle provocato lesioni che i medici hanno
giudicato guaribili in una settimana. L’arresto è scattato durante una
serie di controlli dedicati proprio a combattere la prostituzione: i militari
stavano identificando le giovani extracomunitarie che affollano i viali al
confine con la vicina Toscana (fra viale XXV aprile a Sarzana e la Statale 62
della Cisa), quando hanno sentito le urla e le richieste di aiuto. Il rumeno
era tanto fuori di sé che neppure si è accorto dell’arrivo dei carabinieri. Nel frattempo, sei giovani
africane sono state fermate per l’identificazione: due saranno espulse, le
altre dovranno ottemperare all’espulsione autonomamente entro cinque giorni. IL GAZZETTINO DOMANI COL GAZZETTINO L’"aspro e dolce" della
vita: l’etica del bere secondo Corona … Pretendere che non tocchino il
bicchiere sarebbe come intimare al cielo che faccia piovere. Meglio insegnare a
bere con la testa: è un obiettivo possibile». In queste parole di Mauro Corona,
dettate dopo una corsa sui sentieri di casa, si riassume il senso di
"Aspro e dolce", un romanzo della vita e della morte che parla del
vino, delle sue sirene. Del suo volto di Medusa che alla fine si rivela nella
tragedia individuale e familiare. Il libro, uno dei più lucidi e
profondi dell’autore ertano, sarà da domani e fino a venerdì 7 marzo in edicola
con il Gazzettino al prezzo di 5,90 euro più il normale prezzo del giornale. Un testo necessario, questo di
Corona, duro come un fendente perché vuole destare le coscienze. Racconta
storie di esaltazione e di deriva, fortune stracciate da uomini perdenti che si
fanno paradigma di false mitologie e autentici fallimenti: «Non è
un’istigazione al bere, quello che ho scritto, ma l’affermazione che il mostro
dell’alcol si può domare. Se devo scegliere fra una compressa di ecstasy e un buon
Cabernet, è chiaro che scelgo il vino. Ma uno, due bicchieri. Stop. I ragazzi
devono trovare dentro altri interessi, passioni, speranze di vita. Annegare nel
vino è sempre un atto di resa». Corona ha appena passato un
intenso fine settimana nella sua Erto con lo scrittore Erri De Luca, che sfida
i severi malanni cardiaci arrampicando nella palestra di roccia vicino alla
diga del Vajont e poi si raccoglie con gli amici nella sera all’osteria.
Parlano di Nives Meroi, l’amica sfortunata e ferita che il Makalu ha ancora
respinto, del comune amore per la montagna e per la sua anima più che per le
sue impalcature, come insegnava il grande pioniere Julius Kugy. Con De Luca si è mangiato e
bevuto, ma nessuno ha esagerato. «Non è un caso che il Gazzettino abbia scelto,
fra i miei scritti, proprio questo libro, che non è stato facile scrivere e non
è facile leggere. Avete avuto occhio, è una provocazione al riscatto, un
catalogo di drammi che però spiana la via per evitare l’abisso». In queste pagine Mauro Corona si
è confrontato con molti spettri, ricordi e paure. Anche Adriano, l’imperatore
romano le cui memorie danno corpo al capolavoro di Marguerite Yourcenar,
sacrificava sempre alla Paura, dea insieme estrema e onnipresente, prima
d’ingaggiare battaglia. Nella bottega di scultore e
scrittore campeggiano da anni, su una parete importante, i volti degli amici
che il vino ha strappato alla vita. Un elenco che ogni tanto ottiene amari
rinforzi. Anche Jack London ha scritto un
libro del genere, "Memorie di un bevitore", dove il liquido Leviatano
assumeva le sembianze umane di un amico-nemico: John Barleycon. Anche Joseph
Roth affogava sé medesimo e i propri personaggi nel Pernod e quel santo
bevitore parigino altri non era che una variante dell’autore, dannato dall’alcol
e dalla vita e ad un tempo graziato dal cuore. Ma con "Aspro e dolce"
«non voglio rendere onori alle sconfitte», visto che «bevo da una vita ma ho
imparato a farlo». In fondo «a quasi 58 anni posso affermare di non essere mai
diventato un etilista». (*) Un libro necessario. «Questo
aggettivo me l’hanno contestato. Ma io rispondo con Borges: neanche la poesia è
necessaria, nemmeno il mal di denti o la morte». La verità è che «non esiste e
non deve esistere un’etica del bere. Se bevo troppo faccio solo danni, non
riesco a combinare nulla di buono. Le idee, quando escono dalla bocca, dalla
penna, dalla sgorbia, devono risultare pulite, limpide. Non deteriorate dalla
falsa libertà di pensiero indotta dall’alcol». Ci si prova, con le discoteche, a
vietare gli alcolici dopo una certa ora, ma «questi provvedimenti sono
ridicoli, i giovani si portano da bere con le gerle. E non sono quei poveracci
che eravamo noi, da ragazzi. Non stanno benissimo, ma qualche lira rotola nelle
loro tasche. Noi invece non avevamo le scarpe e giravamo con gli scufòns», le
vecchie e tipiche calzature di pezza di queste valli che furono al centro di un
racconto degli esordi di Corona. Però «una volta il futuro era migliore», per
dirla con quel Karl Valentin che insegnò il teatro a Bertolt Brecht. La morale di "Aspro e
dolce" è una sola: «I proibizionismi sono una pessima idea, oggi occorre
restituire le speranze rubate». Maurizio Bait (*) Nota: si può tranquillamente
morire di alcol senza essere etilisti. Uno dei meccanismi che perpetuano il
bere, tra i più perversi e difficili da smantellare, è la logica dell’alibi. Il
valutare cioè il proprio bere, non i base ai rischi o ai danni a cui si è
esposti, ma in base a delle categorie astratte. Una delle più diffuse è l’idea
che i problemi sorgano sempre in uno scalino più basso del proprio. Quindi è il
modo di bere degli altri che crea dei problemi non il proprio. WINENEWS IL VINO COME IL VIAGRA? NELLA
STORIA E NELL’ARTE, DALLA MITOLOGIA GRECO-ROMANA AL GENIO DI LEONARDO,
DECISAMENTE SÌ. ED OGGI TOCCA ALLA SCIENZA CONFERMARLO. LA RICERCA DELLA
“RIVISTA DELLA EUROPEAN ASSOCIATION OF UROLOGY” Roma - 29 Febbraio 2008 - Ormai
la letteratura scientifica è sostanzialmente d’accordo sul fatto che il consumo
moderato di vino rosso sarebbe collegato ad una riduzione delle malattie
coronariche. Il sistema vascolare nel suo complesso godrebbe di una serie di
effetti benefici, derivati, soprattutto, dalle sostanze polifenoliche contenute
negli acini delle uve rosse. Per quanto riguarda la fisiologia maschile di
questo sistema, gli effetti dei polifenoli potrebbero avere delle ripercussioni
positive anche sui disturbi dell’erezione, agendo sulla pressione
intracavernosa e la vasodilatazione dell’organo sessuale maschile. (*) Gli studi, in questo specifico
campo di ricerca, sono segnalati dalla rivista della European Association of
Urology (a firma di Riccardo Bartoletti, Nicola Mondaini, Tommaso Cai
dell’Università di Firenze e del Dipartimento di Urologia dell’Ospedale della
S.Maria Annunziata di Firenze; info: www.europeanurology.com) e usciti in
pubblicazioni scientifiche (Hashimoto M, Kim S, Eto M, “Effect of acute intake
of red wine on flow-mediated vasodilatation of the brachial artery”, Am J
Cardiol 2001; Corder R, Douthwaite JA, Lees DM, “Endothelin-1 synthesis reduced
by red wine”, Nature 2001; Montorsi P, Montorsi F, Schulman CC, “Is erectile
dysfunction the “tip of the iceberg” of a systemic vascular disorder?”, Eur
Urol 2003; Leslie SJ, Atkins G, Oliver JJ, Webb DJ, “No adverse hemodynamic interaction
between sildenafil and red wine”, Clin Pharmacol Ther 2004; Toda N, Ayajiki K,
Okamura T, “Nitric oxide and penile erection function”, Pharmacol Ther 2005;
Corder R, Mullen W, Khan NQ, “Red wine procyanidins and vascular health”,
Nature 2006). Ma, prima della spiegazione
scientifica, la percezione di questo legame intimo fra vino e potenza sessuale
maschile era già ampiamente nota, stando almeno agli esempi provenienti dalla
storia, dalla mitologia e dall’arte: per i greci, il dio Dioniso era il simbolo
per eccellenza della fertilità e le sue lacrime erano di vino; nella mitologia
romana Dioniso, sostituito da Bacco continuava questa tradizione simbolica ma,
in più, dal suo matrimonio con Venere, generava Priapo, simbolo per eccellenza
della virilità pagana. Un universo simbolico che
ritornava prepotentemente in epoca rinascimentale, non lasciando insensibile
neppure, solo per fare l’esempio più illustre, il genio di Leonardo. E il
disegno scoperto in Germania nel 1990 famoso come l’“Angelo dell’Annunciazione”,
ma anche come l’“Angelo di carne” o “Bacchus in erezione”, probabilmente parte
degli studi preparativi per la “Battaglia di Anghiari” (1505 circa), rimane una
limpida testimonianza di questa consapevolezza, se pur filtrata dalla eterea e
un po’ ambigua sensibilità tipica del tocco dell’artista e scienziato
fiorentino. (*) Nota: è ovvio che se gli
effetti benefici derivano da sostanze contenute negli acini delle uve rosse, (e
non solo), non ha senso assumerle associate ad una sostanza come l’alcol,
sicuramente nociva per la stessa funzione. È meglio dar retta all’indicazione
di Shakespeare “l’alcol provoca il
desiderio ma compromette la prestazione”. In ogni caso è un giudizio che
dovrebbe essere lasciato alle donne e non agli scienziati. TICINONEWS Svizzera Alcolismo tra i giovani: CF pronto a giro di vite Aumento dell’età minima per
l’acquisto di alcool, accesso più difficoltoso alle bevande alcoliche, maggiori
tasse: il Consiglio Federale è pronto a imprimere un giro di vite per lottare
contro l’alcolismo dei giovani. È in cantiere un programma nazionale d’azione,
che dovrebbe essere sottoposto al governo ancora quest’anno. A preoccupare è
l’alcolismo tra i giovani, sottolinea il governo nella risposta odierna a un
postulato del consigliere nazionale Christian Waber (UDF/BE). Mediamente, ogni
giorno da 3 a 4 persone di meno di 23 anni sono ricoverate per problemi legati
all’alcool. Oltre la metà presenta sintomi d’intossicazione. La situazione è
allarmante in quanto il consumo di bevande alcooliche è precoce. Il rischio
d’alcolismo è dunque elevato. Per lottare contro questo fenomeno, Waber propone
tra l’altro che soltanto le persone di almeno 20 anni possano acquistare
prodotti alcolici, presentando un documento d’identità. VIRGILIO NOTIZIE Il cugino dell’imperatore del Giappone Akihito, il principe Tomohito,
ha parlato apertamente della sua dipendenza dall’alcool. Tomohito, nonostante la riservatezza della famiglia
imperiale, e’ noto per lo scalpore suscitato anni fa quando propose di far
rivivere la tradizione delle concubine. Il principe ha sostenuto che la
sua dipendenza dall’alcool era legata alle preoccupazioni per la mancanza di
eredi reali maschi: "Ho bevuto dai tempi dell’Università’ e ne sono
dipendente" ha detto. In Giappone purtroppo non è l´unico, sono infatti moltissimi
coloro che sono dipendenti dall´alcol e uso soprattutto superalcolici. Il problema non viene affrontato
apertamente e la maggior parte delle persone ritiene "normale"
ubriacarsi ogni qual volta sia possibile. Ma il Parlamento giapponese a
quanto pare non è d´accordo... ha deciso di attuare una revisione della
"Legge sul Traffico Stradale" aumentando sia le multe che le pene
previste per chi guida in stato di ebbrezza. Ma non solo: un inasprimento delle
pene è previsto anche per i vari "complici"ovvero il proprietario
dell’auto (se diverso dal guidatore) il passeggero e il commerciante che ha
venduto le bevande alcoliche al guidatore (vai e trovalo!). La nuova legge,
viene incontro alle richieste di alcuni gruppi civici che ritengono le attuali
sanzioni per questi tipi di reato, troppo leggere. Aumenterà di molto la multa se il
conducente, dopo aver provocato un incidente con la sua guida pericolosa, non
si fermerà a prestare soccorso. Attualmente la Polizia divide il guidatore sotto i fumi dell’alcol, in due gruppi: quelli che hanno un valore di alcol nel sangue oltre i limiti di legge e quelli che sono, per usare un termine popolare, ubriachi fradici. Con la revisione della legge, i guidatori della prima categoria rischiano fino a 3 anni di carcere o fino a 500.000 yen (3.000 euro) di multa. Un gui Sabato, 01 Marzo 2008
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