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Rassegna stampa Alcol e guida del 29 febbraio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta
SONDAGGIO ASAPS PER LA SICUREZZA STRADALE
Se dovessi esprimere una richiesta per contribuire ad una maggiore sicurezza sulle strade, cosa chiederesti al prossimo governo?
Invitiamo i lettori della rassegna ad esprimere la loro opinione collegandosi al portale www.asaps.it,  

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COMUNICATO STAMPA

29/2/2008 

L’Associazione "Viviamolavita" porta in campagna elettorale i temi etici del suo impegno per la vita, ma attenzione non ha nessun candidato da appoggiare nè nessuna coalizione o partito per il quale fare il tifo: chiede di fare politica dal basso e vuole essere ascoltata soprattutto in questo periodo, mettendo bene in chiaro che non vuole promesse ma fatti.

Dai cittadini e dagli elettori devono venire gli spunti per i programmi elettorali dei partiti o delle coalizioni che si presentano alle elezioni politiche. Basta con temi generici e vaghe assunzioni di responsabilità. La vita e la salute dei nostri figli sono temi concreti e su questo tema vogliamo il vero confronto.

Chi non metterà accanto ai temi generali di politica economica una grande attenzione alla nostra campagna per salvaguardare la vita dei nostri giovani sicuramente non avrà l’ appoggio di decine di migliaia di persone che nella scala dei valori, mettono al primo posto l’ incolumità dei giovani.

Tutti gli schieramenti politici affermano di mettere in primo piano la sicurezza, la famiglia e il tema dei giovani ma è facile salire su questo carro. L’Associazione Viviamo la vita chiede una esplicita discesa in campo con un cronoprogramma serio che preveda precise scadenze sulla presentazione di modifiche legislative, di disegni o progetti di legge, previsioni di interventi concreti da inserire nella prossima finanziaria per la creazioni di strumenti per migliorare la qualità di vita ed il divertimento dei giovani.

Durante tutta la campagna elettorale saremo inflessibili sulla strumentalizzazione dei nostri temi etici e non lasceremo passare inosservate generiche dichiarazioni di intenti non corredate da progetti seri e credibili.

Chiederemo conto ai politici locali che ci rappresentano in Parlamento di riferirci sul voto in Commissione trasporti che ha rimesso in discussione le misure del decreto Bianchi sulla vendita degli alcoolici.

Vogliamo una spiegazione sul voto trasversale che ha impedito al disegno di legge di Giovanardi e di Volontè di superare la soglia della camera.

Inoltre, chiediamo alle forze dell’ ordine di intensificare ulteriormente i controlli, in particolare per quanto riguarda la somministrazione degli alcolici oltre le ore 2, poiché a detta dei giovani, spesso non viene osservata.

Associazione Viviamolavita.


ROMAGNA OGGI

Meno incidenti nel fine settimana. Asaps: ’’Merito dell’etilometro’’ 

Tendenza positiva per gli incidenti stradali nel fine settimana per i primi due mesi del 2008. I sinistri hanno segnato un -8,5%, con una diminuzione dei feriti pari al 7 per cento ed una diminuzione delle vittime del 20%. Entusiasmante il calo delle vittime sotto i 30 anni – 43% (-44 morti) e quelle della notte -40% (160 vittime in meno, di cui 97 con meno di 30 anni, nei 5 mesi dall’entrata in vigore della legge 160). E quanto comunica l’Asaps dalla sua sede di Forlì.

“Siamo contenti nel constatare che negli incidenti del fine settimana – commenta Giordano Biserni, presidente dell’associazione sostenitori amici polizia stradale -, per i quali negli ultimi tre mesi del 2007 avevamo già accertato dei bei segni meno che precedevano il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti, si ripete il segno meno anche per i primi due mesi del 2008.

Andiamo con ordine. Dopo la legge 160, negli ultimi 3 mesi dello scorso anno (la legge è entrata in vigore il 2 ottobre) i risultati erano stati veramente importanti. Gli incidenti - 14,9%, i feriti erano diminuiti del 16,3%, i decessi hanno segnato un -24,7%, le vittime sotto i 30 anni sono state 53 in meno, con un calo del 27,9% (-6,7% nell’anno), nelle ore notturne le vittime sono state 52 in meno con un calo del 30,4%”.

Nelle prime 8 settimane del nuovo anno i sinistri sono ancora in calo dell’ 8,5%, 740 in meno rispetto agli ultimi 3 mesi del 2007 quando la diminuzione fu più vistosa -14,9%. I feriti sono diminuiti del 7% con 452 ricorsi in meno al pronto soccorso, rispetto al -16,3% dell’ultimo trimestre 2007. Le vittime dell’asfalto dei fine settimana nei primi 2 mesi del 2008 sono calate del 19,7%, con 47 morti in meno rispetto allo stesso periodo del 2007. Nei mesi di ottobre – dicembre 2007, la diminuzione era stata del 24,7% con 113 morti in meno.

Le sorprese favorevoli arrivano quando Asaps va a calcolare le vittime con meno di 30 anni. Nelle 8 settimane del 2008 sono state 58, sempre tante, ma ben 44 in meno rispetto alle 102 dello stesso periodo del 2007. La diminuzione è del 43,1%. Un risultato veramente molto positivo al quale se ne aggiunge un altro. Le vittime nelle ore notturne (le 16 ore maledette che vanno dalle 22 del venerdì alle 6 del sabato e dalle 22 del sabato alle 6 della domenica), sono diminuite di un altro 40% tondo tondo. Infatti sono state 57 nei due primi mesi del 2008, mentre lo scorso anno furono 95.

In totale negli ultimi 5 mesi Asaps ha contato 160 morti in meno, di cui 97 fra i ragazzi sotto i 30 anni.

“Se ne deve dedurre che i controlli con l’etilometro, quasi triplicati negli ultimi mesi, stanno dando risultati eccellenti – afferma Biserni -, ai quali si deve aggiungere il contributo della normativa anti-alcol più severa dopo le modifiche della legge 160, insieme al divieto di somministrazione degli alcolici dopo le 2 di notte. Crediamo valga la pena continuare su questo percorso virtuoso”. (*)

(*) Nota: una semplice e parziale limitazione alla vendita di alcolici ha contribuito a realizzare dei risultati eccezionali. Questo ci autorizza ad immaginare come potrebbe essere la strada, (ma anche la vita di tutti noi), senza alcol. Immaginate di viaggiare senza il rischio di incrociare qualcuno alterato dagli alcolici. Immaginate dei genitori con una preoccupazione in meno. Immaginate tutte le persone presenti in loro stesse. Immaginate la possibilità di salvare altre migliaia di vite con un provvedimento assolutamente realizzabile. L’estensione del divieto a tutti i locali ed in fasce orarie più ampie.


CORRIERE ADRIATICO

Cresce l’attenzione sul fronte della prevenzione per i giovani In teatro in programma anche uno show del gruppo Improvvivo Lotta alle dipendenze, stamane il primo convegno a Sant’Elpidio a Mare

Più impegno contro droga e alcol

SANT’ELPIDIO A MARE - Parlare di dipendenze, non per allarmare, ma per prevenire. (*) Parte con un convegno questa mattina, a Sant’Elpidio a Mare, una serie di incontri per sensibilizzare al problema delle dipendenze, in particolare tra i giovani. Droga, alcool, ma anche altre forme di disagio che colpiscono tante persone. Il programma, che comprenderà complessivamente 4 appuntamenti, è la seconda parte del progetto Giovani in città, e si intitolerà: “Dipendenze? Dipende”. Si inizierà questa mattina alle 9.30 al Teatro Cicconi, con un incontro aperto agli studenti dell’Istituto Tarantelli. Parteciperà Rosita Mori, psicologa del Serd. La mattinata sarà allietata dal teatro di improvvisazione della compagnia Improvvivo. Nelle prossime settimane, appuntamento il 6 marzo con Prevenzione e comunità, con la presentazione della rete di servizi territoriali, da parte di Alessandro Ranieri, coordinatore dell’Ambito sociale XX, e Gianna Sacchini, coordinatrice del dipartimento per le dipendenze dell’Asur 11. Il 19 marzo, sempre al Giusto, Segnali per educare meglio, un incontro con Gianni Ciuti, della comunità La speranza di Sant’Elpidio a Mare. Si finirà il 27 marzo, con un appuntamento su Composizione chimica ed effetti collaterali, incentrato sul tema dell’uso ed abuso di droga, tenuto direttamente da personale della Guardia di finanza. Un progetto che vede la sinergia tra gli assessorati alle politiche giovanili, ai servizi sociali, alla cultura. “Non voglio allarmare parlando di numeri e statistiche – spiega il sindaco Alessandro Mezzanotte – quello che serve è discutere ed incontrarsi per prevenire. Famiglie, scuola, istituzioni, operatori economici, tutti devono essere sensibilizzati. Alcool e droghe vedono un consumo sempre più largo, e l’età di utilizzo si è abbassata in modo preoccupante”. “In una società sempre più miope ai problemi, prevenire è il modo migliore per superare i problemi – continua l’assessore alle politiche giovanili Paride Zallocco – Parlo spesso con i ragazzi e mi accorgo che il problema è spesso la noia. Se si riesce a coinvolgere i giovani e a dargli qualcosa da fare, li teniamo lontani da strade sbagliate”. “Tutti – conclude l’assessore ai servizi sociali Sibilla Zoppo Martellini – dobbiamo sentirci educatori. Dal genitore al barista, sensibilizzare ad una condotta che non avvicini all’uso di sostanze dannose riguarda tutti”. In coda, una risposta a una polemica sollevata dagli esponenti elpidiensi di Forza Italia qualche tempo fa. “Ci dissero che non eravamo attenti al problema droga – chiude il sindaco Mezzanotte –. Stavamo già lavorando a questo progetto, abbiamo preferito non rispondere perché è sterile fare polemica su questioni così delicate. Questa serie di incontri è la risposta più appropriata”.

P.PIER

(*) Nota: l’alcol è la prima causa di mortalità nei giovani. Se non si crea un allarme sociale su questo, per cosa altro dovrebbero allarmarsi i giovani?


IL TIRRENO

L’alcol tra i giovani è un’emergenza 

Cresce il numero di persone che si rivolgono al Sert, l’età diminuisce In aumento diplomati e laureati, le donne e chi ha un lavoro Si beve sempre meno per disperazione e sempre più per gioco 

FRANCESCA GORI 

PRATO. A Prato scorrono fiumi di alcol. Lo dicono i dati del gruppo alcologico del SerT. E aumentano soprattutto i giovani con il vizio del bere. La percentuale dei nuovi utenti sotto i 29 anni presi in carico al SerT dell’Asl è passata in un anno dal 6 al 17%, e l’età media di chi si rivolge alla struttura per problemi correlati all’abuso di alcol si è leggermente abbassata nell’ultimo anno: da 45,1 a 40,1. Aumentano anche le donne, aumentano i lavoratori che si concedono un po’ troppi bicchieri, soprattutto durante il fine settimana e aumentano anche quelli che al servizio alcologico del SerT ci finiscono perché trovati più di una volta alla guida completamente ubriachi. Una fotografia, quella raccontata dai numeri, che ricalca una sensazione: non si beve solo per disperazione, ma sempre più si beve per pura leggerezza.

 Eppure anche i medici sono d’accordo che due bicchieri di vino al giorno non facciano male, anzi. «Si parla di solito di 20 grammi di alcol al giorno - dice il responsabile del gruppo alcologico del SerT Tommaso Vannucchi - che equivalgono circa a due bicchieri di vino o a un aperitivo e che, come dimostrano studi scientifici, hanno anche un effetto benefico sul sistema cardiovascolare». Tommaso Vannucchi, psicofarmacologo clinico, non è un integralista. Ma è preoccupato. «L’abuso di alcol è ormai un problema che non riguarda soltanto persone che vivono ai margini - dice - ma riguarda persone che hanno un diploma, un lavoro e che sono ben inserite nella società».

 Alcolisti in aumento. Il primo dato che balza agli occhi è l’aumento, rispetto al 2006, delle persone con problemi di alcol seguite dal Sert: 232 contro 195. Delle 37 persone in più rispetto al 2006, 25 sono nuovi utenti. Persone che sono state segnalate al gruppo alcologico dall’ospedale, dai servizi sociali, dai medici di famiglia ma anche perché si sono visti sospendere la patente perché trovati alla guida più di una volta in stato d’ebbrezza. Quando infatti l’automobilista è recidivo in questo tipo di comportamento, deve essere inserito in un percorso di recupero.

 Giovani con il bicchiere. E’ il capitolo più inquietante della fotografia scattata dal SerT. (*) Ad avere un rapporto problematico con l’alcol sono sempre più i giovani. Che iniziano a bere prestissimo, che abusano di sostanze alcoliche e che spesso finiscono per dipendere dall’alcol. Nell’ultimo anno, il 17% degli utenti ha un’età che va dall’adolescenza ai 29 anni, contro il 6% del 2006. Ragazzini che già alle medie bevono, che si sborniano nei fine settimana in città, che affollano pub e locali e che si riempiono di birra, ma anche di shottini e di superalcolici.

 Difficilmente gli adolescenti arrivano al SerT. «Nell’ultimo anno c’è stato solo un minorenne che abbiamo seguito - spiega Giovanni Mattiolo, sociologo del SerT - anche perché, come per ogni altro tipo di sostanza, alla nostra struttura arrivano persone che hanno già un problema manifesto con l’alcol o con le droghe. Non i giovani che prendono una sbornia ogni tanto».

 Casalinghe disperate e lavoratori a tutto alcol. Se dai dati complessivi degli utenti le donne nel 2007 sono state 3 in meno rispetto all’anno precedente, il rapporto maschi/femmine indica invece tra i nuovi accessi al Sert le donne sono in aumento. Non solo casalinghe disperate, che comunque sono più che raddoppiate rispetto agli anni passati.

 Se da un lato aumenta anche il numero di diplomati che sono in trattamento al SerT, alla struttura per le dipendenze dell’Asl la maggior parte delle persone che hanno problemi con l’alcol, sono lavoratori occupati stabilmente. «Se da una parte le persone occupate stabilmente restano sobrie sul posto di lavoro - dice Vannucchi - dall’altra ci sono professionisti o lavoratori che abusano di alcol soprattutto nei fine settimana».

 Weekend a tutto alcol che spesso iniziano con l’aperitivo. «Che non va demonizzato tout court - dice Vannucchi - ma che diventa un problema serio quando si passa da un aperitivo a cinque o sei in una serata».

(*) Nota: se ci sono molti giovani con il bicchiere in mano non sarà anche perchè ci sono medici che sono d’accordo che due bicchieri di vino al giorno non facciano male, anzi.? Si fa tanto parlare dell’approccio scientifico ai problemi, e poi appare chiaramente che il proprio personale atteggiamento verso gli alcolici è condizionato, molto banalmente, soprattutto dal proprio rapporto col bere.


IL TIRRENO

LO PSICHIATRA 

Troppi vendono alcolici ai minorenni 

PRATO. Troppo giovani, già con il bicchiere in mano. Sembra incredibile, ma pare che a bere si cominci davvero presto, già alle medie.

 «Il problema maggiore che ci troviamo a dover affrontare - spiega Tommaso Vannucchi, psicofarmacologo clinico responsabile del gruppo alcologico del Sert - è l’abuso di alcol da parte di giovanissimi, spesso ragazzini che frequentano ancora le scuole medie. Bevono tantissima birra e pop drink, ovvero miscele di alcol e altre bevande fresche molto dolci, che non danno la sensazione, al gusto, di essere molto alcoliche. Ma l’alcol in quelle bevande c’è, e sono pericolose, soprattutto se bevute in grandi quantità». La legge vieterebbe comunque la vendita di alcolici ai minori di sedici anni.

 «Ma i pub sono pieni di giovanissimi - aggiunge il medico - e poi la vendita di alcolici sarebbe vietata come sarebbe vietato vendere sigarette ai minori di sedici anni. Ma se poi si mettono i distributori automatici per strada, chi è che controlla l’età di chi acquista sigarette o alcol?».

F.G. 


INALESSANDRIA

29 Febbraio 2008

Fondazione C.R.AL. e Lions Club Alessandria Host contro l’abuso di alcolici tra i giovani 

“Creativamente senza alcol” è il titolo dell’iniziativa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dai Lions Club della provincia, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale della provincia di Alessandria - Dipartimento Dipendenze Patologiche e con l’Ufficio Scolastico Provinciale del Ministero della Pubblica Istruzione.

Destinatari della campagna di prevenzione sono gli studenti della seconda classe delle scuole medie inferiori dell’alessandrino, le loro famiglie, i loro insegnanti e i presidi.

Il progetto si propone di sensibilizzare, in modo creativo, il pubblico giovanile sui rischi connessi all’abuso di alcol, tema che verrà affrontato con i ragazzi a partire da una analisi critica e da una revisione dei messaggi pubblicitari riportati sulle confezioni di bevande alcoliche.

Secondo i dati rilevati a livello nazionale, l’abuso di alcol tra i giovani e i giovanissimi è in aumento: il consumo di alcol è associato in primis al divertimento e viene spesso considerato un mezzo per sentirsi adulti e capaci, per risultare gradevoli e disinibiti, per sperimentare il limite o anestetizzarsi.

Da qui l’importanza della partecipazione attiva all’iniziativa da parte dei soggetti e delle istituzioni del settore scolastico e sanitario.

Il progetto è stato avviato in via sperimentale nel 2007, coinvolgendo alcune classi di scuole medie inferiori di Alessandria e di Tortona, dal Lions Club Alessandria Host, che si è avvalso della consulenza/scientifica del SERT (Servizio Dipendenze Patologiche dell’ASL di Alessandria) e del contributo dei medici e del personale delle scuole.

A fronte dell’interesse riscosso, quest’anno l’iniziativa si è ampliata in un’ottica di crescente coinvolgimento del territorio e della popolazione scolastica, in partnership con la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e in collaborazione con altri Lions Club della provincia interessati a partecipare al progetto. Hanno già confermato la propria adesione 20 scuole, situate in 18 diverse località della provincia, per un totale di 70 classi e di circa 1.300 alunni.

Il programma di lavoro di “Creativamente senza alcol” prevede lezioni di tre ore per ogni classe, tenute da psicologi e operatori del Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’ASL Alessandria; gli studenti saranno quindi chiamati, sia singolarmente che in gruppo, a creare uno slogan, un disegno o un tema incentrati sul tema dei rischi connessi all’abuso di alcol. Al termine del percorso formativo, il materiale raccolto sarà valutato da un gruppo di lavoro appositamente costituito e gli elaborati più significativi saranno premiati nel corso di una manifestazione conclusiva. Dieci computer portatili verranno consegnati ad altrettanti studenti o classi i cui lavori saranno stati prescelti da un apposito gruppo di lavoro mentre tre assegni dell’importo di 300 euro ciascuno, da utilizzare per l’acquisto di materiale didattico o informatico, saranno destinati ad altrettante scuole quale riconoscimento per la partecipazione.

“Creativamente senza alcol” rappresenta un’iniziativa di forte rilievo educativo, che, grazie all’impegno concreto di soggetti pubblici e privati particolarmente sensibili alle problematiche delle giovani generazioni, pone la provincia di Alessandria all’avanguardia nella prevenzione di un grave problema sociale che minaccia i ragazzi fin dall’età scolare.

Responsabile del progetto per i Lions Club: Dottor Franco Ricagni (ricagni.francesco@asl21.piemonte.it),

Responsabile per il Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’ASL AL: Dottoressa Maria Luisa Cormaio (cormaiomarialuisa@asl20.piemonte.it, ).


IL TRENTINO

di Jacopo Tomasi

Troppo «sballo», Mesiano vietata ai minorenni

Decisione clamorosa dell’Asi Leonardo per evitare gli episodi di coma etilico Il preside di Ingegneria ha lanciato l’ultimatum: o si evitano situazioni che minano l’immagine della facoltà o non appoggeremo più l’evento Gli organizzatori: un provvedimento necessario per sopravvivere

TRENTO. Da quest’anno la festa di Mesiano sarà vietata ai minori di 18 anni. Una scelta clamorosa da parte degli organizzatori per evitare che il mega concerto universitario, che coinvolge 6.000 studenti ogni estate, possa arrivare al capolinea. Un rischio concreto dopo l’ultimatum del preside di Ingegneria, Marco Tubino, stufo dei troppi ragazzi finiti in coma etilico nelle ultime edizioni. Da qui la decisione dell’Asi Leonardo di “applicare” il bollino rosso alla festa, vietandola agli under 18: un provvedimento unico in Trentino e che certamente farà discutere. (*)

 La festa di Mesiano è la Woodstock trentina. Il mega concerto universitario che ogni anno vede circa 6.000 studenti ballare dal pomeriggio fino a mezzanotte. Un evento nato nel 1993 e cresciuto negli anni che però rischia di vedere la fine. Troppi ragazzi in coma etilico nelle ultime edizioni, troppa sporcizia abbandonata nel parco il giorno seguente. Il preside di Ingegneria, Marco Tubino, ha lanciato una sorta di ultimatum agli organizzatori. Il messaggio è chiaro: così non si può andare avanti perché ne risente l’immagine della facoltà. E per continuare ad avere l’appoggio del preside, l’Asi Leonardo ha deciso di vietare la festa agli under 18. Negli ultimi anni i biglietti d’ingresso potevano essere venduti solo agli universitari, ma per gli studenti delle superiori non era difficile procurarseli tramite amici o conoscenti. Adesso, invece, la festa per loro sarà off limits. All’ingresso sarà chiesto un documento di identità e chi non avrà compiuto la maggiore età entro il 31 maggio non potrà varcare i cancelli.

 Un provvedimento necessario per far sopravvivere una festa che negli ultimi anni è diventata un cult. Il giorno della vendita dei biglietti il sold out si registra nel giro di poche ore. Il giorno della festa la coda fuori dai cancelli inizia prima delle 15 ed il parco della facoltà di Ingegneria si svuota solo dopo l’una di notte. Ultimamente, però, i volontari della Croce Rossa sono stati costretti ad intervenire sempre più spesso per soccorrere ragazzi, a volte nemmeno universitari, finiti in coma etilico (l’anno scorso sono stati venduti 6.000 litri di birra, come si può leggere nel box a fianco). Inoltre, il giorno seguente ci voleva una squadra di pulizie composta da venti persone che in 12 ore di lavoro riportasse alla normalità il parco. Una situazione degenerata che ha fatto suonare un campanello d’allarme tra molti professori. Il preside di Ingegneria, Marco Tubino, ha chiesto agli organizzatori degli sforzi per far tornare la festa com’era dieci anni fa. L’anno scorso è stato proibito l’ingresso con alcolici (anche se l’alcol veniva venduto all’interno), ma non è bastato. «Per evitare situazioni spiacevoli che potrebbero rovinare l’immagine della facoltà - spiega Margherita Bezzi del direttivo dell’Asi Leonardo - abbiamo pensato di vietare la festa ai minori di 18 anni». Una decisione che molti ragazzi delle superiori faranno fatica ad accettare. «C’è il rischio che provino ad entrare ugualmente e per questo aumenteremo la sorveglianza lungo il perimetro del parco», assicurano gli organizzatori. Che aggiungono. «Serviva un cambio di rotta perché il preside ci ha fatto capire che se la situazione non fosse migliorata non ci avrebbe più appoggiato. E senza l’appoggio della facoltà, la festa di Mesiano sarebbe destinata a sparire».

 La quindicesima edizione, che andrà in scena il 31 maggio, sarà quindi un banco di prova importante per il futuro della festa. Come sempre ci saranno quattro palchi (centrale, disco, jazz e rock) dove si esibiranno gruppi emergenti e qualche big, anche se su questo aspetto l’Asi Leonardo non si sbilancia.

(*) Nota: negli anni precedenti gli alcolici hanno causato dei problemi ad una festa universitaria. Invece di togliere gli alcolici, mandano via i ragazzi più giovani. È un po’ il paradigma della nostra società. Quando l’alternativa è tra persone e cose, si sceglie di non mettere in discussione i modelli di consumo.


IL TRENTINO

I precedenti. Croce Rossa all’opera per soccorrere chi esagera

Musica no-stop e fiumi di birra

TRENTO. Musica per nove ore filate e fiumi di birra. Signore e signori, anzi ragazze e ragazzi, benvenuti a Mesiano. La mega festa universitaria negli ultimi anni ha registrato un vero e proprio boom: una giornata all’insegna del divertimento che chiama in collina 6.000 studenti, molti anche da regioni limitrofe. Ma negli ultimi anni si sono verificate anche situazioni spiacevoli.

 Nel 2005 erano stati spillati oltre 7.000 litri di birra e la Croce Rossa era dovuta intervenire per prestare soccorso a diversi ragazzi che avevano abusato di alcol o che avevano subito traumi in seguito a cadute in stato di ubriachezza.

 Nel 2006 moltissimi ragazzi hanno cercato di entrare scavalcando i muri e le transenne per non pagare il biglietto d’ingresso e gli universitari hanno protestato per i troppi liceali che erano riusciti ad «imboscarsi».

 Nel 2007, nonostante il divieto di varcare i cancelli con bevande alcoliche portate da casa, sono stati venduti 6.000 litri di birra e c’è stata un’impennata di interventi da parte della Croce Rossa. Per ben quattro volte l’ambulanza è dovuta scendere dalla collina per portare in ospedale ragazzi in coma etilico. Erano stati invece una quarantina gli interventi effettuati dall’infermeria allestita sul posto. (j.t.)


LA STAMPA

Lettere

«Pugno di ferro contro l’alcol ai minori in discoteca»

L’assessore al Commercio di Torino scrive:

«In risposta al lettore che segnalava l’esperienza del figlio quattordicenne presso la discoteca La Gare, chiedendo di esercitare o intensificare i controlli nei confronti della somministrazione ai minori di sostanze alcoliche nelle discoteche e nei locali pubblici in generale, vorrei sottolineare che la Città è particolarmente attenta alla problematica visto che nelle licenze di trattenimenti danzanti (discoteche) è contenuta la prescrizione di divieto di accesso ai minori di anni sedici proprio in quanto connessa al divieto di somministrare alcolici a chi non è ancora sedicenne previsto dall’articolo 689 del codice penale. Il fatto descritto dal lettore è pertanto particolarmente grave perché oltre alla violazione al codice penale (che prevede l’arresto fino ad un anno) si è anche violata la prescrizione della licenza relativa all’accesso al locale dei minori di anni sedici costituendo così uno dei casi tipici di "abuso" della licenza che comporta, oltre ad una ulteriore sanzione penale (articolo 17 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza), l’adozione, da parte degli uffici di Polizia amministrativa dell’Assessorato al Commercio, di provvedimenti di sospensione dell’attività.

«Rassicuro pertanto il lettore sull’assunzione dei conseguenti provvedimenti. Sulla discoteca specifica, oltre alle possibilità di denuncia che il lettore potrà effettuare come privato cittadino, proporrò agli organi di polizia una verifica urgente».

ALESSANDRO ALTAMURA


AGI

DONNA MUORE INVESTITA DA TRENO A FIRENZE

Firenze, 29 feb. - La donna travolta dal treno e uccisa era una rumena di 35 anni. Il ferito e’ invece un uomo di 48 anni che ha subito la frattura di una gamba. Dalle indagini della polizia ferroviaria e’ risultato che l’uomo aveva un alto tasso alcolico nel sangue.

 Gli investigatori ritengono che la coppia utilizzasse come ricovero per la notte una struttura abbandonata lungo la ferrovia, vicino al luogo dove sono stati trovati, che era stata sgomberata all’inizio del mese dalla polizia. L’uomo ferito era stato identificato proprio in quell’occasione dalla polizia e allontanato. Non e’ stato ancora individuato il treno che li ha investiti: e’ probabile che il macchinista non si sia accorto di nulla.


IL SECOLO XIX

Uccise il nonno a sprangate, arrestato

Simone Schiaffino

Un giovane di Sturla è stato fermato per omicidio preterintenzionale e maltrattamenti. Con un bastone metallico, picchiò il nonno di 78 anni. Due mesi dopo l’anziano morì

Una spranga di ferro, cava. Ma riempita di piombo. Per colpire, infierire sul nonno fino a mandarlo in ospedale in condizioni critiche. Tanto che l’anziano, due mesi dopo la violenza, è morto. È stato arrestato Isaia Ghidet, 24 anni, senza un lavoro fisso e con il vizio del bere. «Omicidio preterintenzionale e maltrattamenti in famiglia» era scritto sull’ordinanza di custodia cautelare nelle mani dei carabinieri che l’hanno portato in carcere. Un’accusa pesante, per un comportamento che, se accertato dai giudici, lo raffigurerebbe come una belva.

Fatti che accadono in via Isonzo a Sturla, dove il giovane risiede insieme alla madre e i due genitori di lei: i nonni. Il 7 ottobre scorso nella casa va in scena una lite, l’ennesima di una serie interminabile, che dura da qualche anno. Da quando Isaia Ghidet è alcolizzato e non governa più le sue azioni. «Voglio soldi», ringhia il ragazzo, prendendo di mira suo nonno, Egidio Cucca, di 78 anni. Ha bisogno di denaro per andare a ubriacarsi, probabilmente. L’anziano non vuole più dare un euro al nipote. «Vattene via, lascia la tua famiglia in pace», dice. È l’inizio di una sequenza di sangue, efferata. La madre assiste alla scena, impossibilitata ad intervenire (molte volte è stata lei a subìre la rabbia cieca del figlio).

Isaia Ghidet prende una sbarra di ferro cava. Pesante, perché contiene piombo. Brandendo l’arma improvvisata si scaglia contro suo nonno. Colpi su colpi, inferti anche quando il settantottenne è a terra, semisvenuto. L’agghiacciante responso del ricovero al pronto soccorso del San Martino parla di traumi al cranio, al viso, al costato, alla colonna vertebrale. La rabbia indotta dall’alcol lo ha trasformato in qualcos’altro. Due mesi di agonia, per l’anziano. Operazioni chirurgiche, bollettini medici che lasciavano sempre meno speranze, giorno dopo giorno. Poi, la mattina di Natale, il decesso.


IL GAZZETTINO

SEDICO 

Picchia i poliziotti durante il controllo alla Stazione

Si era scagliato contro i poliziotti che, il 6 maggio 2007, trovandolo ubriaco alla stazione ferroviaria di Bribano, gli avevano chiesto di esibire il documento di identità. Enzo Susana, 46 anni, difeso dall’avvocato Giorgio Azzalini, è stato ieri condannato dal giudice Antonella Coniglio a un anno di reclusione, più il pagamento delle spese legali, oltre che a risarcire le parti civili costituite con Martino Fogliato. Tremila euro di danni morali a Giannantonio Ben, e una provvisionale di tremila con il resto da quantificare in sede civile a Michela Dal Molin, che aveva avuto lesioni per otto giorni.


IL GAZZETTINO

STRA 

Arresti domiciliari per il giovane che ha aggredito una donna a Padova

(g.d.c.) La giudice del Tribunale di Padova Cristina Cavaggion ha disposto gli arresti domiciliari per Andrea Guzzonato, il ventitrenne di Stra, che l’altra sera ha aggredito in preda ai fumi dell’alcol Fiorella Berto, 58 anni, paramedico in pensione, mentre stava rincasando in via Nicotera alla Stanga. Il tutto per rubarle un cellulare. Bloccato da alcuni residenti, è stato consegnato alle forze dell’ordine, che l’hanno arrestato. A sostenere l’accusa, il pubblico ministero Federica Baccaglini, che ha chiesto la custodia cautelare in carcere. Un dispositivo che la giudice ha deciso di tramutare, come richiesto dall’avvocato difensore del giovane, Stefano Marrone, in arresti domiciliari. Andrea Guzzonato ha aggredito la donna con un colpo alla testa, ripetendole più volte di consegnargli il cellulare ed il portafogli, sempre malmenandola. Un’aggressione spropositata, terminata solo per l’arrivo di alcune persone, che non senza difficoltà sono riuscite a bloccare il giovane. Andrea Guzzonato, secondo il suo avvocato difensore, nel momento in cui ha aggredito la donna era in preda ai fumi dell’alcol. Mai prima dell’altra sera il giovane aveva, però, avuto a che fare con le forze dell’ordine e tantomeno con episodi di violenza. Proprio su questo ha fatto leva la richiesta del suo avvocato difensore per chiedere gli arresti domiciliari. "Posso solo dire - ha aggiunto Marrone - che il mio assistito è molto scosso e dispiaciuto per quanto ha fatto alla donna. E non vede l’ora di chiederle scusa".


LA NAZIONE

SESTO FIORENTINO

UBRIACO IN UN BAR PICCHIA I CARABINIERI

COMPLETAMENTE ubriaco, ha minacciato i clienti di un bar con un coccio di bottiglia. Poi si è scagliato a calci e testate contro i carabinieri, provocando a un militare una frattura a una mano, con prognosi di trenta giorni. L’uomo, G. M. rumeno di 34 anni, ha dato in escandescenze in un bar tabacchi di via Donatello a Sesto Fiorentino.

Bloccato dai carabinieri, si è rifiutato di fornire le proprie generalità ed è stato accompagnato alla stazione di Sesto Fiorentino. In caserma sarebbe però diventato sempre più aggressivo a tal punto che, dopo aver minacciato i militari presenti, li avrebbe colpiti a calci e pugni, fratturando la mano a uno di loro. Alla fine l’uomo, con vari precedenti penali, è stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale.


IL SECOLO XIX

La prostituta lo rifiuta, lui la violenta

Intorno alle 2, nei dintorni di Sarzana, un giovane di 27 anni - di origine rumena - è stato arrestato dai carabinieri mentre violentava, ubriaco, una donna di origine liberiana. Pare che lei, una prostituta, gli avesse rifiutato una prestazione.

Il violentatore - che vive a Massa ed è disoccupato - è stato sorpreso dai militari mentre abusava della vittima, dopo averla picchiata e averle provocato lesioni che i medici hanno giudicato guaribili in una settimana.

L’arresto è scattato durante una serie di controlli dedicati proprio a combattere la prostituzione: i militari stavano identificando le giovani extracomunitarie che affollano i viali al confine con la vicina Toscana (fra viale XXV aprile a Sarzana e la Statale 62 della Cisa), quando hanno sentito le urla e le richieste di aiuto. Il rumeno era tanto fuori di sé che neppure si è accorto dell’arrivo dei carabinieri.

Nel frattempo, sei giovani africane sono state fermate per l’identificazione: due saranno espulse, le altre dovranno ottemperare all’espulsione autonomamente entro cinque giorni.


IL GAZZETTINO

DOMANI COL GAZZETTINO 

L’"aspro e dolce" della vita: l’etica del bere secondo Corona

… Pretendere che non tocchino il bicchiere sarebbe come intimare al cielo che faccia piovere. Meglio insegnare a bere con la testa: è un obiettivo possibile».

In queste parole di Mauro Corona, dettate dopo una corsa sui sentieri di casa, si riassume il senso di "Aspro e dolce", un romanzo della vita e della morte che parla del vino, delle sue sirene. Del suo volto di Medusa che alla fine si rivela nella tragedia individuale e familiare.

Il libro, uno dei più lucidi e profondi dell’autore ertano, sarà da domani e fino a venerdì 7 marzo in edicola con il Gazzettino al prezzo di 5,90 euro più il normale prezzo del giornale.

Un testo necessario, questo di Corona, duro come un fendente perché vuole destare le coscienze. Racconta storie di esaltazione e di deriva, fortune stracciate da uomini perdenti che si fanno paradigma di false mitologie e autentici fallimenti: «Non è un’istigazione al bere, quello che ho scritto, ma l’affermazione che il mostro dell’alcol si può domare. Se devo scegliere fra una compressa di ecstasy e un buon Cabernet, è chiaro che scelgo il vino. Ma uno, due bicchieri. Stop. I ragazzi devono trovare dentro altri interessi, passioni, speranze di vita. Annegare nel vino è sempre un atto di resa».

Corona ha appena passato un intenso fine settimana nella sua Erto con lo scrittore Erri De Luca, che sfida i severi malanni cardiaci arrampicando nella palestra di roccia vicino alla diga del Vajont e poi si raccoglie con gli amici nella sera all’osteria. Parlano di Nives Meroi, l’amica sfortunata e ferita che il Makalu ha ancora respinto, del comune amore per la montagna e per la sua anima più che per le sue impalcature, come insegnava il grande pioniere Julius Kugy.

Con De Luca si è mangiato e bevuto, ma nessuno ha esagerato. «Non è un caso che il Gazzettino abbia scelto, fra i miei scritti, proprio questo libro, che non è stato facile scrivere e non è facile leggere. Avete avuto occhio, è una provocazione al riscatto, un catalogo di drammi che però spiana la via per evitare l’abisso».

In queste pagine Mauro Corona si è confrontato con molti spettri, ricordi e paure. Anche Adriano, l’imperatore romano le cui memorie danno corpo al capolavoro di Marguerite Yourcenar, sacrificava sempre alla Paura, dea insieme estrema e onnipresente, prima d’ingaggiare battaglia.

Nella bottega di scultore e scrittore campeggiano da anni, su una parete importante, i volti degli amici che il vino ha strappato alla vita. Un elenco che ogni tanto ottiene amari rinforzi.

Anche Jack London ha scritto un libro del genere, "Memorie di un bevitore", dove il liquido Leviatano assumeva le sembianze umane di un amico-nemico: John Barleycon. Anche Joseph Roth affogava sé medesimo e i propri personaggi nel Pernod e quel santo bevitore parigino altri non era che una variante dell’autore, dannato dall’alcol e dalla vita e ad un tempo graziato dal cuore.

Ma con "Aspro e dolce" «non voglio rendere onori alle sconfitte», visto che «bevo da una vita ma ho imparato a farlo». In fondo «a quasi 58 anni posso affermare di non essere mai diventato un etilista». (*)

Un libro necessario. «Questo aggettivo me l’hanno contestato. Ma io rispondo con Borges: neanche la poesia è necessaria, nemmeno il mal di denti o la morte». La verità è che «non esiste e non deve esistere un’etica del bere. Se bevo troppo faccio solo danni, non riesco a combinare nulla di buono. Le idee, quando escono dalla bocca, dalla penna, dalla sgorbia, devono risultare pulite, limpide. Non deteriorate dalla falsa libertà di pensiero indotta dall’alcol».

Ci si prova, con le discoteche, a vietare gli alcolici dopo una certa ora, ma «questi provvedimenti sono ridicoli, i giovani si portano da bere con le gerle. E non sono quei poveracci che eravamo noi, da ragazzi. Non stanno benissimo, ma qualche lira rotola nelle loro tasche. Noi invece non avevamo le scarpe e giravamo con gli scufòns», le vecchie e tipiche calzature di pezza di queste valli che furono al centro di un racconto degli esordi di Corona. Però «una volta il futuro era migliore», per dirla con quel Karl Valentin che insegnò il teatro a Bertolt Brecht.

La morale di "Aspro e dolce" è una sola: «I proibizionismi sono una pessima idea, oggi occorre restituire le speranze rubate».

Maurizio Bait

(*) Nota: si può tranquillamente morire di alcol senza essere etilisti. Uno dei meccanismi che perpetuano il bere, tra i più perversi e difficili da smantellare, è la logica dell’alibi. Il valutare cioè il proprio bere, non i base ai rischi o ai danni a cui si è esposti, ma in base a delle categorie astratte. Una delle più diffuse è l’idea che i problemi sorgano sempre in uno scalino più basso del proprio. Quindi è il modo di bere degli altri che crea dei problemi non il proprio.


WINENEWS

IL VINO COME IL VIAGRA? NELLA STORIA E NELL’ARTE, DALLA MITOLOGIA GRECO-ROMANA AL GENIO DI LEONARDO, DECISAMENTE SÌ. ED OGGI TOCCA ALLA SCIENZA CONFERMARLO. LA RICERCA DELLA “RIVISTA DELLA EUROPEAN ASSOCIATION OF UROLOGY”

Roma - 29 Febbraio 2008 - Ormai la letteratura scientifica è sostanzialmente d’accordo sul fatto che il consumo moderato di vino rosso sarebbe collegato ad una riduzione delle malattie coronariche. Il sistema vascolare nel suo complesso godrebbe di una serie di effetti benefici, derivati, soprattutto, dalle sostanze polifenoliche contenute negli acini delle uve rosse. Per quanto riguarda la fisiologia maschile di questo sistema, gli effetti dei polifenoli potrebbero avere delle ripercussioni positive anche sui disturbi dell’erezione, agendo sulla pressione intracavernosa e la vasodilatazione dell’organo sessuale maschile. (*)

Gli studi, in questo specifico campo di ricerca, sono segnalati dalla rivista della European Association of Urology (a firma di Riccardo Bartoletti, Nicola Mondaini, Tommaso Cai dell’Università di Firenze e del Dipartimento di Urologia dell’Ospedale della S.Maria Annunziata di Firenze; info: www.europeanurology.com) e usciti in pubblicazioni scientifiche (Hashimoto M, Kim S, Eto M, “Effect of acute intake of red wine on flow-mediated vasodilatation of the brachial artery”, Am J Cardiol 2001; Corder R, Douthwaite JA, Lees DM, “Endothelin-1 synthesis reduced by red wine”, Nature 2001; Montorsi P, Montorsi F, Schulman CC, “Is erectile dysfunction the “tip of the iceberg” of a systemic vascular disorder?”, Eur Urol 2003; Leslie SJ, Atkins G, Oliver JJ, Webb DJ, “No adverse hemodynamic interaction between sildenafil and red wine”, Clin Pharmacol Ther 2004; Toda N, Ayajiki K, Okamura T, “Nitric oxide and penile erection function”, Pharmacol Ther 2005; Corder R, Mullen W, Khan NQ, “Red wine procyanidins and vascular health”, Nature 2006).

Ma, prima della spiegazione scientifica, la percezione di questo legame intimo fra vino e potenza sessuale maschile era già ampiamente nota, stando almeno agli esempi provenienti dalla storia, dalla mitologia e dall’arte: per i greci, il dio Dioniso era il simbolo per eccellenza della fertilità e le sue lacrime erano di vino; nella mitologia romana Dioniso, sostituito da Bacco continuava questa tradizione simbolica ma, in più, dal suo matrimonio con Venere, generava Priapo, simbolo per eccellenza della virilità pagana.

Un universo simbolico che ritornava prepotentemente in epoca rinascimentale, non lasciando insensibile neppure, solo per fare l’esempio più illustre, il genio di Leonardo. E il disegno scoperto in Germania nel 1990 famoso come l’“Angelo dell’Annunciazione”, ma anche come l’“Angelo di carne” o “Bacchus in erezione”, probabilmente parte degli studi preparativi per la “Battaglia di Anghiari” (1505 circa), rimane una limpida testimonianza di questa consapevolezza, se pur filtrata dalla eterea e un po’ ambigua sensibilità tipica del tocco dell’artista e scienziato fiorentino. 

(*) Nota: è ovvio che se gli effetti benefici derivano da sostanze contenute negli acini delle uve rosse, (e non solo), non ha senso assumerle associate ad una sostanza come l’alcol, sicuramente nociva per la stessa funzione. È meglio dar retta all’indicazione di Shakespeare “l’alcol provoca il desiderio ma compromette la prestazione”. In ogni caso è un giudizio che dovrebbe essere lasciato alle donne e non agli scienziati.


TICINONEWS

Svizzera

Alcolismo tra i giovani: CF pronto a giro di vite

Aumento dell’età minima per l’acquisto di alcool, accesso più difficoltoso alle bevande alcoliche, maggiori tasse: il Consiglio Federale è pronto a imprimere un giro di vite per lottare contro l’alcolismo dei giovani. È in cantiere un programma nazionale d’azione, che dovrebbe essere sottoposto al governo ancora quest’anno. A preoccupare è l’alcolismo tra i giovani, sottolinea il governo nella risposta odierna a un postulato del consigliere nazionale Christian Waber (UDF/BE). Mediamente, ogni giorno da 3 a 4 persone di meno di 23 anni sono ricoverate per problemi legati all’alcool. Oltre la metà presenta sintomi d’intossicazione. La situazione è allarmante in quanto il consumo di bevande alcooliche è precoce. Il rischio d’alcolismo è dunque elevato. Per lottare contro questo fenomeno, Waber propone tra l’altro che soltanto le persone di almeno 20 anni possano acquistare prodotti alcolici, presentando un documento d’identità.


VIRGILIO NOTIZIE

Il cugino dell’imperatore del Giappone Akihito, il principe Tomohito, ha parlato apertamente della sua dipendenza dall’alcool.

Tomohito, nonostante la riservatezza della famiglia imperiale, e’ noto per lo scalpore suscitato anni fa quando propose di far rivivere la tradizione delle concubine.

Il principe ha sostenuto che la sua dipendenza dall’alcool era legata alle preoccupazioni per la mancanza di eredi reali maschi: "Ho bevuto dai tempi dell’Università’ e ne sono dipendente" ha detto.

 In Giappone purtroppo non è l´unico, sono infatti moltissimi coloro che sono dipendenti dall´alcol e uso soprattutto superalcolici.

Il problema non viene affrontato apertamente e la maggior parte delle persone ritiene "normale" ubriacarsi ogni qual volta sia possibile.

Ma il Parlamento giapponese a quanto pare non è d´accordo... ha deciso di attuare una revisione della "Legge sul Traffico Stradale" aumentando sia le multe che le pene previste per chi guida in stato di ebbrezza. Ma non solo: un inasprimento delle pene è previsto anche per i vari "complici"ovvero il proprietario dell’auto (se diverso dal guidatore) il passeggero e il commerciante che ha venduto le bevande alcoliche al guidatore (vai e trovalo!). La nuova legge, viene incontro alle richieste di alcuni gruppi civici che ritengono le attuali sanzioni per questi tipi di reato, troppo leggere.

Aumenterà di molto la multa se il conducente, dopo aver provocato un incidente con la sua guida pericolosa, non si fermerà a prestare soccorso.

Attualmente la Polizia divide il guidatore sotto i fumi dell’alcol, in due gruppi: quelli che hanno un valore di alcol nel sangue oltre i limiti di legge e quelli che sono, per usare un termine popolare, ubriachi fradici. Con la revisione della legge, i guidatori della prima categoria rischiano fino a 3 anni di carcere o fino a 500.000 yen (3.000 euro) di multa. Un gui

Sabato, 01 Marzo 2008
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