|
Rassegna stampa del 10 Giugno 2004 |
Da
"AGI" del 10 giugno 2004 Roma-
-Il Ministro dell’Interno, On. Giuseppe Pisanu, attraverso il Capo della
Polizia, Prefetto Gianni De Gennaro, ha espresso profondo cordoglio alla
famiglia del Vice Sovrintendente della Polizia di Stato Giampaolo Peluso,
deceduto a causa delle ferite riportate in un grave incidente stradale,
avvenuto nella giornata odierna durante lo svolgimento di un delicato
servizio di scorta ad un furgone che trasportava materiale elettorale
necessario per lo svolgimento delle prossime consultazioni europee.
IN
MANETTE Zigzagavano
pericolosamente sulla via del Mare,
fra le numerose auto che rientravano
a Ostia. Ad accorgersi delle acrobazie
di due automobilisti sono stati, l’altra
sera attorno alle venti, gli agenti
della Stradale, che hanno imposto
l’alt ad una Bmw e a un’Alfa
146. Alla richiesta dei documenti
però l’uomo al volante della
Bmw è andato su tutte le furie.
Forse accecato dalla rabbia di consegnare
la patente non in regola Luigi Zannini,
41 anni, residente a Lunghezza, si
è scagliato contro un poliziotto
del commissariato presente al posto
di blocco. L’agente, violentemente
colpito sul viso, è stato trasportato
sanguinante all’ospedale Grassi dove
è ricoverato. Zannini è
finito in manette per lesioni volontarie,
resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.
Il
proprietario e il purosangue hanno
reagito alla banda formata da cinque
persone
OSPITALETTO
Come nel vecchio Far West c’è ancora chi ruba i cavalli. Non per macellarli e rivendere la carne in nero a compiacenti negozianti, ma per farli correre spesso in gare clandestine o per la riproduzione. Un buon stallone può rendere anche migliaia di euro all’anno. Il fenomeno è più diffuso di quanto si immagini tanto che esistono vere e proprie bande specializzate soprattutto in Toscana "patria" degli allevamenti di cavalli da corsa. Ma anche la provincia di Brescia dove la passione equestre si sta rapidamente diffondendo di pari passo con maneggi, agriturismo e vere proprie scuderie, non è immune da una pratica criminale che appare anacronistica soltanto a prima vista considerato il business di indotto che alimenta. Ed è una gang composta da almeno cinque persone ha tentato il furto di un purosangue inglese, ma il tentativo è andato male. La polizia ha arrestato due fratelli calabresi e salvato il cavallo che è stato acquistato da un maneggio inglese dal proprietario che ha 38 anni e risiede a Passirano. Il tentativo di furto è stato messo a segno nel primo pomeriggio di martedì a Ospitaletto. I ladri sono entrati in azione in una tenuta agricola nelle adiacenze del casello autostradale. Un furto sicuramente su commissione. I cinque uomini sono entrati nel recinto e hanno cercato di spingere il cavallo verso il van, il carrettino adibito al trasporto de quadrupedi. Il cavallo si è imbizzarrito. Non voleva salire. Probabilmente ha capito quali erano le intenzioni dei ladri. Il proprietario S.L., avvisato di quanto stava accadendo è corso alla tenuta e ha avuto una violenta colluttazione con i ladri. E’ pure rimasto contuso. Un gesto istintivo dettato non solo dal valore della bestia ma anche e soprattutto dall’affetto verso l’animale. Una pattuglia della polizia stradale di Iseo che stava effettuato un controllo lungo la strada che porta al casello autostradale, notata la rissa tra più persone è subito intervenuta. Tre dei cinque ladri sono riusciti a scappare anticipando l’arrivo dei poliziotti. Bloccati, sia pure a fatica, contusi anche i due agenti, i fratelli C.B., di 32 anni e M.B., di 36, entrambi residenti in Calabria. Avendo reagito contro il proprietario del cavallo dovranno rispondere dell’accusa di tentata rapina impropria. Il furto si è infatti tramutato in qualcosa di più grave. Sono in carcere a Canton Mombello in attesa della convalida da parte del gip e degli interrogatori. Da accertare il ruolo avuto nella vicenda dai presunti ladri di bestiame. La polizia sta cercando di risalire al mandante e a chi avrebbe "ricettato" il cavallo da corsa se il furto fosse riuscito. Si indaga anche in altre direzioni compreso il sequestro a fini di riscatto, una pratica molto diffusa che spinge i proprietari a pagare grandi somme in denaro. Un’indagine non semplice, che potrebbe portare lontano e addirittura all’estero. Cavalli da corsa e stalloni spesso vengono rubati e rivenduti grazie a falsi documenti. Gli animali spariscono dalla circolazione per alcuni mesi e poi ritornano in pista o negli allevamenti con altro nome, altra età e altra provenienza. Altri cavalli invece finiscono nel circuito delle scommesse clandestine molto attivo nella zona dei campi Flegrei di Napoli, e spesso controllato dalla ndrangheta. A gennaio la Squadra mobile di Napoli scoprì alcune scuderie "fantasma" in cui venivano ospitati cavalli poi risultati rubati in un allevamento in provincia di Milano. Restando invece in provincia di Brescia, a febbraio a Rodengo vennero portate vie delle fattrici, cavalle da riproduzione particolarmente preziose. Dalla Franciacorta alla Bassa nei mesi scorsi si registro il furto di due cavalli per concorsi ippici in un spazio verde al confine fra Offlaga e Bagnolo mentre a Manerbio, sparirono selle e finimenti per Venerdì, 11 Giugno 2004
email
stampa
Area Riservata
Sezioni
SERVIZI PER I SOCI
|