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Rassegna stampa del 12 Maggio 2004 |
Da
"Il Messaggero" del 12 maggio 2004 Un
giro di droga sovvenzionato con gli introiti di auto rubate. E’ quello
appurato dagli uomini del compartimento della Stradale del Lazio che all’alba
di ieri hanno arrestato 9 persone con l’accusa di riciclaggio di
autovetture e spaccio di droga.
I poliziotto hanno eseguito gli ordini di cattura spiccati dal magistrato dopo alcuni mesi d’indagini. Fra gli arrestati vi è anche una donna di 30 anni. I complici erano residenti a Torpignattara, Casilino e Prenestino proprio le zone dove spacciavano soprattutto cocaina. La polizia Stradale è entrata nell’inchiesta indagando su un giro di auto rubate. Così ha scoperto che i furti di auto di lusso servivano per trovare il contante con il quale acquistare partite di droga. Non solo: la banda, sempre secondo l’accusa, avrebbe costruito in alcune automobili dei doppi fondi dove veniva occultato lo stupefacente per essere trasportato. Ad esempio qualche mese fa, i poliziotti nel bloccare due persone a bordo di una Bmw rubata hanno scoperto che dietro i sedili posteriori era stato nascosto un chilo di cocaina. L’inchiesta è ancora in corso per questo gli investigatori non hanno reso i nominativi delle persone arrestate. Si tratta di romani dai 30 ai 50 anni d’età. Non è escluso che nel giro di pochi giorni finiscano in manette altri complici. Sempre secondo indiscrezioni fra gli arrestati figurerebbero personaggi legati ad un gruppo malavitoso di spessore nella periferia Sud romana. L’attrice
interrogata in Procura PERUGIA
- I vetri neri dell’auto, gli occhiali scuri, la fuga da ogni obiettivo
fotografico. Anna Falchi cerca di arrivare in Procura in silenzio. Ma
non ci riesce. Il pm Claudio Cicchella l’ha convocata per una bugia
rispetto ad una multa per eccesso di velocità. Una bugia che lei
ieri ha cercato di correggere. Ma cosa aveva detto l’attrice al momento
della contestazione e, poi, del ricorso? Una delle scuse più utilizzate,
quasi quanto il fazzoletto bianco: "Correvo da mamma malata".
La Procura perugina, però, ha indagato e ha scoperto che Anna Falchi
alle 14,15 stava percorrendo la E45 in direzione nord, verso Cesena. Anzi
si dirigeva a Riccione, come da lei stessa dichiarato agli agenti accertatori.
Ma la madre si trovava a Roma dove era stata visitata e curata in un ospedale
alle 12,30, due ore prima dei fatti. La Polstrada di Perugia, le aveva
ritirato la patente perché aveva superato il limite di velocità
di ben 40 chilometri all’ora. Nulla di strano, ha sostenuto l’attrice,
assistita dai legali Luca Maori e Marco Brusco, nel lungo colloquio con
il pm Claudio Cicchella per spiegare la vicenda: «Andavo sì
a Riccione, ma per andare a prendere mio fratello e portarlo in ospedale
da mamma». Continuando ad invocare lo stato di necessità.
Su questa base i legali hanno avanzato la richiesta di archiviazione del
procedimento per aver indotto in errore il pubblico ufficiale, in questo
caso il Prefetto, che aveva archiviato gli atti della violazione. Il pm
si è riservato di decidere.
Le
scuole non hanno ricevuto i fondi. ROMA
Il casco? Appendelo al chiodo, almeno fino a quando non avrete in tasca il patentino. E dal primo luglio dovranno farlo in molti. Pena: una multa da 516 euro in su e il sequestro del motorino o della microcar. Saranno in pochi, molto meno della metà, i ragazzi tra i 14 e i 18 anni che entro quella data riusciranno a completare il corso e superare l’esame. «Proroghiamo il termine, troppi giovani non ce la faranno a conseguire in tempo il patentino», chiede l’Asaps, l’associazione sostenitori della polizia stradale. E’ d’accordo anche l’Ancma, l’associazione nazionale cicli e ciclomotori, «serve il posticipo di almeno un anno». Ma il ministero dei Trasporti va avanti per la sua strada e di proroghe non se ne parla. Finora sono stati rilasciati soltanto 13.800 patentini. Pochissimi se si pensa che gli interessati, secondo l’Aci, sarebbero circa un milione e mezzo. E tutti gli altri? In molti rischiano di restare a piedi. «Le scuole non sono riuscite a organizzare un numero sufficiente di corsi», sostiene Michele Moretti, coordinatore del progetto patentino per il Nord dell’Ancma. Eppure il ministero dell’Istruzione ce l’ha messa tutta per garantire il maggior numero di corsi gratuiti: erano stati coinvolti 5.160 istituti scolastici e previsti circa 25mila cicli di lezione a cui si erano iscritti oltre 700mila ragazzi. Ma ne sono partiti meno della metà e circa duemila istituti non li hanno proprio messi in programma. Colpa dei soldi. I fondi promessi sono arrivati in minima parte, anche se la legge sul patentino assegnava al ministero dell’Istruzione il 7,5 per cento degli introiti annuali delle multe, vale a dire circa 15 milioni di euro. «Le scuole non hanno avuto i finanziamenti - continua Moretti - e molte hanno anticipato il costo dei corsi che è di circa 600 euro ciascuno. Così entro il primo luglio non più di 150mila, 200mila ragazzi avranno completato le 20 ore di lezioni necessarie per sostenere gli esami». Meno di un terzo di quelli che si erano iscritti. Chi è rimasto fuori dovrà ricorrere alle lezioni delle scuole guida private (il costo va dai 50 ai 300 euro). E c’è da calcolare anche l’altissimo numero di bocciature, il 40 per cento circa. Nella migliori delle ipotesi, «alla fine di giugno non più di 600mila ragazzi avranno conseguito il patentino», sostiene il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni. «Non è pensabile che altre centinaia di migliaia di giovani ciclomotoristi si trovino al margine della legalità e rischino una pesante sanzione». Ed è per questo che l’associazione chiede una proroga dell’entrata in vigore di «questo giustissimo provvedimento». Il rischio è che moltissimi adolescenti piuttosto che rinunciare al motorino continuino ad andare in giro ignorando la nuova legge. Un piccolo esercito di ”disobbedienti” delle due ruote. «Cosa succederebbe - si chiede Biserni - in molte realtà dove ancora oggi solo il 60 per cento dei centauri porta il casco?». Da un’indagine recentemente svolta dall’Aci-Censis risulta che il 16,2 per cento degli adolescenti metropolitani farà finta di niente e se ne fregherà dell’obbligo del patentino. Una nuova trasgressione sulla strada che s’aggiunge alle tante altre: il 40 per cento dei ragazzi ammette di non osservare le principali regole del Codice. Il patentino? Rimandiamolo di un anno, propone l’Anmca, in allarme anche per il calo delle vendite dei ciclomotori, «in aprile è stato del 20 per cento circa». I genitori non acquistano il motorino se il figlio non ha preso il patentino. Ma al ministero dei Trasporti non ci sono al momento ripensamenti, alla Motorizzazione si continua a formare il personale che dovrà esaminare i giovani, abilissimi nel fare slalom tra le macchine, somari nel rispondere ai test. La
Polizia di Stato nello stand del Ministero dell’Interno Roma
- La Polizia di Stato e’ presente anche quest’anno al Forum della
Pubblica Amministrazione, in corso a Roma, all’interno dello stand
del ministero dell’Interno. I visitatori, sottolinea una nota,
potranno incontrare gli esperti della Polizia stradale, che hanno
allestito uno sportello di aiuto ai cittadini in caso di contravvenzioni
al Codice della strada.
Gia’ centinaia di persone hanno contattato l’’help desk’ della Polstrada, per avere informazioni sui verbali delle forze dell’ordine e suggerimenti sui ricorsi da presentare al giudice di pace o al prefetto. Altre informazioni richieste dai visitatori riguardano la patente a punti e tutte le nuove norme del Codice della strada. La Polstrada ha anche organizzato esercitazioni per il patentino per i ciclomotori, basate sui quiz oggetto degli esami. A tal proposito, si puo’ anche consultare il sito web della Polizia, all’indirizzo www.poliziadistato.it. Gli ospiti del Forum PA potranno altresi’ visitare il Museo delle auto storiche della Polizia, al padiglione 44 della Fiera di Roma. Nella sala ’Pit Stop’ del Museo, infine, sono previsti convegni relativi al Forum, il cui programma puo’ essere scaricato dal sito internet www.forumpa.it. |