Rassegna stampa del 5 Maggio 2004 |
Da "Il Secolo XIX" del 5 maggio 2004 Con tutto quell’alcol in corpo, il mondo ai suoi occhi ha cominciato a girare al contrario. «Ma cosa ci fanno tutte queste auto contromano? Ma sono tutti pazzi?», deve aver detto tra sé e sé, evitando a zig zag la collisione come fosse in un videogame. Era lui contromano, invece, al volante di un’Ape Piaggio, Antonio V., 61 anni, residente in via Martiri del Turchino a Pra’, il protagonista dello strambo e drammatico episodio andato in scena lunedì notte alle 4 sull’autostrada A7. Un disastro sfiorato in ogni istante per sei lunghissimi chilometri tra il casello di Genova Ovest e l’intersezione tra la A7 Genova Serravalle e la A12 Genova Livorno, percorsi inspiegabilmente nel senso sbagliato. Solo il caso ha voluto che l’Ape guidata acrobaticamente sia arrivata senza scontri al capolinea, imposto dall’intervento di una pattuglia della polizia stradale di Sampierdarena nella galleria Rivarolo II all’ultimo chilometro dell’A12. Per Antonio, che ne aveva già percorsi cinque sull’A7, era il primo. La pattuglia se l’è trovato in piena curva e solo per un soffio si è evitato l’impatto. Superata la sorpresa gli agenti hanno fatto velocemente inversione di marcia e, dopo aver dato l’allarme via radio alla centrale delle autostrade, hanno bloccato l’Ape costringendola a invertire subito la rotta. Antonio V. con quei sei chilometri contromano ha inconsapevolmente stabilito il record della tratta autostradale genovese dove, nell’ultimo anno, si sono avuti sei casi con quattro auto, un tir e una bicicletta lanciati contro corrente. La maggior parte dei casi sono avvenuti sull’A7, l’ultimo il 14 febbraio con un parrucchiere di 40 anni in auto, fermato solo dal guard rail. «Al massimo si era arrivati a cinque chilometri», è sicuro Valter Trovò, comandante della sottosezione della polizia stradale di Sampierdarena. Cinquemila metri era stata la distanza coperta pericolosamente da Ciro D. B., 42 anni, impiegato milanese diretto nel capoluogo lombardo nella carreggiata sbagliata dell’A7 a bordo di una Y10. Il suo exploit, che risale alla fine del 2000, terminò proprio come lunedì notte con un inseguimento della polstrada e l’esame dell’etilometro. Antonio V., in condizioni assolutamente precarie, non è riuscito nemmeno a gonfiare il palloncino dell’alcoltest. Per lui non è stato nemmeno necessario il ritiro della patente: la licenza di guida gli era già stata sospesa. La polstrada gli ha comminato quattro multe e, con il consiglio di un medico, lo ha accompagnato, in trattamento sanitario obbligatorio, alla Psichiatria dell’ospedale di Sampierdarena. Da "Il Gazzettino" del 5 maggio 2004 I controlli a tappeto sugli automobilisti da parte della Polstrada ha svelato due autentiche emergenze sociali Castelfranco Controlli a tappeto anche su automobilisti già sanzionati; lotta serrata alle guide in stato di ebrezza. Queste le due priorità degli agenti della Polstrada di Castelfranco dopo gli ennesimi controlli effettuati sul territorio.Dieci patenti ritirate perchè gli automobilisti guidavano in evidente stato di alterazione alcoolica e buona parte degli automobilisti interessati è risultato già sprovvisto di patente perchè già ritirata precedentemente.Come il motociclista di Ponte della Priula l’altra sera sulla Pontebbana che nell’atto di sorpassare un pullman, ha investito un pedone. Gli agenti della Polstrada di Castelfranco hanno appurato che era sprovvisto di patente perchè già ritirata dai vigili urbani di Treviso il 9 aprile scorso. Inoltre aveva un tasso alcolimetrico di 1,37 (0,50 il massimo consentito).Poi, intorno alle 22 a Ponte della Priula un uomo di 58 anni di Susegana in evidente stato di ebrezza in auto ha tamponato un ciclomotore.Stessa situazione alle 23,30 a Caonada dove un ventiquattrenne di Enna domiciliato in zona, ubriaco fradicio stava procedendo addirittura contromano. Qui gli agenti della Polstrada fermandolo hanno scongiurato un sicuro incidente stradale.Il tragico record per il tasso alcolimetrico spetta ad un cinquantenne di Bessica di Loria fermato a bordo della sua auto poco dopo a Caselle d’Altivole. Sottoposto a controllo alcolimetrico ha fatto fermare la macchinetta a 3,43.Controlli a tappeto anche nel fine settimana. Ben sei gli automobilisti della zona fermati in evidente stato di ebrezza durante i vari controlli.Infine ad Altivole un trentenne del posto è stato fermato alle 5 del mattino alla guida della sua Nissan. Alla vista degli agenti ha tentato di scappare ma è stato raggiunto poco dopo. L’uomo era alla guida dell’auto senza patente visto che il documento gli era stato revocato da qualche anno. L’auto è stata sottoposta a fermo amministrativo."Dovremo intensificare i controlli sui soggetti già colpiti da provvedimenti - ha spiegato il comandante della Polstrada di Castelfranco, Fabio Viale - oltre ai controlli per le guide in stato di ebrezza". |