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Rassegna stampa del 3 Maggio 2004 |
Da
"Il Secolo XIX" del 3 maggio 2004 Tre
patenti ritirate, dieci verbali elevati. È il bilancio di una operazione
che la Polstrada ha effettuato nella notte tra sabato e domenica in via
Prini a Sestri Levante, proprio all’inizio della strada che conduce al
passo del Bracco.
Gli uomini della Polizia Stradale sono rimasti in loco dall’una alle sei del mattino, svolgendo un ruolo di deterrente per gli amanti delle emozioni a gran velocità, ma anche sanzionando coloro che sono stati colti a trasgredire le norme del codice della strada. Sono state ritirare tre patenti ad altrettanti giovani fra i 20 e i 25 anni. Un caso riguarda un ragazzo di Milano, fermato dalla pattuglia per aver abbondantemente superato i limiti di velocità, gli altri due episodi si riferiscono invece a giovani scoperti alla guida con un tasso alcoolico superiore al limite consentito. Per quanto concerne una ragazza di Moneglia di 23 anni, la percentuale di alcool nel sangue era di poco superiore a quanto previsto dalla normativa, superando la soglia di uno 0,57%. Più alto il livello riscontrato su un giovane. La zona del Bracco è tristemente nota per tutto un susseguirsi di incidenti, in special modo motociclistici, che si verificano soprattutto nei giorni festivi. Di recente ci sono stati anche feriti gravi. Sul passo del Bracco i centauri si danno abitualmente appuntamento per esibirsi in audaci corse non autorizzate, con il pubblico che si raccoglie in gran numero ai bordi della strada per ammirare il pericoloso spettacolo. Contro questo fenomeno da tempo combattono le Polizie stradali del Tigullio ma anche dello spezzino, accomunate dal tentativo di contrastare tale piaga. Incidenti
stradali: quasi metà accadono per distrazione ROMA
- Il 47% degli incidenti stradali in Italia non è provocato
dalle condizioni della strada, da fattori atmosferici o "esterni",
ma dalla distrazione di chi è alla guida. A puntare il dito contro
i cosiddetti fattori soggettivi, ossia il comportamento di conducenti
di auto, moto e camion sono i risultati di uno studio realizzato dall’istituto
Piepoli con il patrocinio del ministero delle Infrastrutture su
incarico dell’Anas, della Fipe e del Silb.
La ricerca - condotta su sessanta persone maggiorenni rimaste vittime di un incidente in quattro città campione (Roma, Milano, Padova e Napoli) - ha evidenziato come l’entrata in vigore della patente a punti abbia di fatto comportato un cambiamento importante nei comportamenti dei guidatori, riducendo il numero di morti e feriti. Ma per ridurre ancora di più gli effetti degli incidenti stradali - ogni anno i morti sono oltre 6.500 e gli incidenti oltre 235mila, con un costo sociale equivalente al 2% circa del Pil - c’è ancora molto da fare. Quattro sono le cause "soggettive" principali che determinano un incidente: distrazione, fattori culturali (poco senso civico e scarsa educazione stradale), stile di vita (abuso di droghe e alcol, farmaci, vita notturna eccessiva) e fattori psicologici affettivo-emozionali. Questi ultimi sono a loro volta patologici, è il caso dei soggetti depressi e maniacali, o indotti da stati d’animo occasionali, come nei soggetti che si trovano a essere euforici o frustrati a causa di una qualche situazione particolare che li ha coinvolti personalmente. Sicurezza
stradale,distrazione principale causa incidenti-studio ROMA-
E’ l’assoluta mancanza di attenzione da parte di chi è al volante,
la causa principale degli incidenti che avvengono sulle strade italiane.
E’ quanto emerge dalla ricerca sui fattori soggettivi degli incidenti stradali, condotta dall’Istituto Piepoli con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, secondo quanto riferito in una nota stampa. La ricerca, commissionata da Anas, Ente nazionale per le strade, Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, e Silb -- associazione Imprenditori Locali da Ballo -- ha riguardato un gruppo di 60 persone residenti in 4 città diverse, Roma, Milano, Padova e Napoli, e coinvolte in sinistri con conseguenze ospedaliere superiori alle 24 ore. "I risultati dell’indagine", commenta il direttore Affari Generali e Nuove Strategie dell’Anas, Carlo Sgandurra, "confermano che la causa principale dei sinistri è riconducibile a comportamenti del guidatore, quali lo stile di vita, lo stress, la stanchezza o addirittura l’abuso di sostanze stupefacenti o di alcool, che diminuiscono i livelli di attenzione". Secondo lo studio, esistono anche dei tratti di personalità che rendono un soggetto più a rischio di incidenti, come il c.d. "machismo", sottolinea Sgandurra, "ovvero quella sensazione di sentirsi particolarmente sicuri di sé epadroni del mondo". Tuttavia, dalla ricerca emerge anche l’effetto positivo dell’entrata in vigore del nuovo codice e della patente a punti, che avrebbero provocato un cambiamento nei comportamenti di chi è al volante e un maggiore rispetto delle norme di sicurezza. "E’ possibile incidere sia sui fattori psichici stabili che sugli stati d’animo occasionali", dichiara il direttore generale della Fipe, Edi Sommariva, "attraverso campagne di educazione e di formazione dirette ai cittadini automobilisti". "Oltre a investire, naturalmente, nei più moderni sistemi di sicurezza e nella manutenzione ordinaria della rete stradale", fa sapere l’Anas. Incidenti
stradali: 55 morti nel week end del primo maggio ROMA
- Sono state 55 le vittime dei 49 incidenti stradali mortali avvenuti
su strade e autostrade italiane nel week end del primo maggio. I dati
sono stati rilevati da Polizia stradale e Carabinieri. Rispetto al
ponte del primo maggio 2003, si registra una diminuzione del fenomeno.
L’anno scorso su strade e autostrade furono 50 gli incidenti stradali
e 59 le vittime.
Incidente
sull’Aurelia, feriti due poliziotti della Stradale TARQUINIA
- Due ispettori della Polizia stradale, Massimo Casali e Rosati, del
distaccamento di Tarquinia sono rimasti coinvolti con la loro auto
di servizio in un incidente stradale sull’Aurelia. Il fatto è
successo sabato primo maggio intorno alle 14, quando all’altezza del
km 96 la Fiat Marea della Polizia e una Ford Focus station wagon si
sono scontrateproprio dove inizia il new jersey di cemento e dove
si trova anche la prima entrata per Tarquinia.
Dopo lo scontro, ad avere la peggio, sono stati i due poliziotti che sono stati trasportati con l’elicottero Pegaso del 118 all’ospedale di Belcolle a Viterbo. Dopo la Tac fortunatamente il Rosati è stato dimesso mentre il Casali se la caverà con qualche settimana di prognosi a causa di alcune costole fratturate e ieri è stato dichiarato fuori pericolo. Sull’altra automobile c’erano alcuni toscani che sono rimasti praticamente illesi, anche se sono stati trasportati all’ospedale tarquiniese per accertamenti. Sul posto del sinistro si sono precipitate le auto dei Carabinieri di Tarquinia e del radiomobile di Tuscania che hanno lavorato non poco per far scorrere il traffico che in quel tratto ha causato code di alcuni chilometri (a Tarquinia era anche in corso la fiera delle macchine agricole con un affluenza di migliaia di veicoli). Ora gli inquirenti dovranno stabilire l’esatta dinamica dell’incidente anche perché secondo alcune testimonianze raccolte sul posto l’auto della polizia aveva i lampeggianti sul tettino accesi, cosa che fa supporre che stessero effettuando un intervento proprio sulla statale. Le
chiamano «stragi del sabato sera», ma i decessi per incidenti
stradali non si esauriscono nell’arco del week end Le
chiamano "stragi del sabato sera" ma i decessi per incidenti
stradali non si esauriscono nell’arco del week end. Ogni anno
in Italia si registrano almeno ottomila morti a causa di tamponamenti,
investimenti o alla perdita di controllo dell’autovettura.
Particolarmente gravoso è il contributo giovanile: il venticinque
per cento del totale delle vittime non ha compiuto il ventiquattresimo
anno di età e il cinquanta per cento non supera il quarantunesimo
anno. Non è l’Italia un caso isolato. Le cifre fornite
dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) in occasione
della Giornata mondiale della sanità dedicata al tema della
sicurezza stradale, tenutasi il sette aprile scorso, danno le dimensioni
di una vera e propria epidemia, un’epidemia che annualmente
lascia sulle strade dell’intero globo un milione e duecentomila
morti, e ferisce o rende disabili dai venti ai cinquanta milioni
di persone. Se molteplici sono le cause, è da sottolineare
come siano le cattive abitudini alla guida la principale imputata
di tante, spesso evitabili, morti premature: alta velocità,
assunzione di sostanze stupefacenti, guida senza cinture di sicurezza.
Tra queste, tuttavia, un ruolo da protagonista è svolto dal
consumo di alcolici. Le statistiche raramente sono interessanti,
ma talvolta risultano più esaustive di qualsiasi spiegazione.
Nel nostro Paese il consumo di alcol è responsabile di circa
un terzo di tutti gli incidenti stradali e l’alcolemia elevata,
superiore al limite legale di ottanta milligrammi di alcol in dieci
decilitri di sangue, circa tre bicchieri di vino, è la principale
origine di incidenti stradali mortali: una stima in difetto ipotizza
che siano almeno tremilaquattrocentocinquanta i decessi legati ad
un consumo anomalo di alcolici. Altro dato interessante, soprattutto
perché sfata un decennale stereotipo mediatico, gli incidenti
nella maggior parte dei casi si verificano tra le venti e le ventiquattro,
solitamente ma non esclusivamente nei week end, sovente nel raggio
di pochi chilometri da casa. In genere i responsabili sono automobilisti
che hanno "alzato il gomito", ma non è infrequente
trovare i colpevoli in pedoni o ciclisti ubriachi. Un’altra
opinione comune da sfatare, tanto radicata quanto errata, è
l’associazione del pericolo con il consumo di dosi elevate
di alcol. Stime pubblicate dal Ministero della sanità hanno
evidenziato come non sia necessario superare il Rubicone etilico
stabilito dalla legge per rendersi protagonisti di incidenti. Anche
quando le quantità ingerite non provocano modificazioni evidenti
del comportamento, l’unico parametro minimamente oggettivo
attraverso il quale è possibile misurare la propria lucidità
nella guida, mettersi al volante può trasformarsi in una
minaccia per sé e per gli altri. A dosi moderate di alcol
qualsiasi persona è in grado di guidare un’autovettura,
tuttavia, inconsapevolmente, si riduce in lui la percezione di rischio.
Può venir meno la capacità di giudizio e di critica
poiché la rapidità dei riflessi è comunque
rallentata a seguito di un allungamento nel tempo di reazione. La
capacità di percepire e rispondere a stimoli che entrano
nel campo visivo periferico si ridurrebbe del cinquanta per cento,
del trentotto per cento per i segnali sonori, del trenta per cento
per quelli luminosi. L’alcol, in effetti, deprime il sistema
nervoso centrale. Chiaramente gli effetti dipendono dalla sua concentrazione
nel sangue. Al di là della risposta individuale all’assunzione
di alcolici, si ritiene che una concentrazione pari a cinquanta
milligrammi di alcool per decilitro di sangue, poco meno di due
bicchieri di vino, rappresenti la soglia di rischio per qualsiasi
attività che richieda attenzione. Da questo valore, ben al
di sotto del limite stabilito per legge, si è appurato come
i riflessi diminuiscono il proprio potenziale: non si percepiscono
in tempo adeguato le distanze, i tempi di frenata risultano alterati,
si incrementano gli errori nella guida. Esiste una soluzione alle
"stragi del sabato sera"? Sebbene la risposta più
istintiva auspichi un inasprimento delle misure repressive, forse
un miglioramento all’attuale situazione sarebbe possibile incrementando
campagne di informazione che illustrino tutti i pericoli associati
al consumo di alcolici. È più affidabile un’adolescente
o un giovane consapevole di un individuo represso. Agenti
fermano Mercedes rubata FOSSATO
DI VICO
Una Mercedes 250 SW, rubata il 29 aprile a Magione, è stata recuperata dalla Polizia stradale a Fossato di Vico: il conducente non si è fermato, poi ha abbandonato l’auto ed è fuggito nel bosco. |