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Rassegna stampa del 27 Aprile 2004 |
Da
"Il Gazzettino" del 27 aprile 2004 Roma
- Sono state 48 le vittime e 42 gli incidenti mortali sulle strade italiane
nello scorso week end. Secondo i dati forniti dalla Polstrada, nel fine
settimana precedente gli incidenti mortali erano stati 32 e 38 le vittime.
Sono invece diminuiti, in totale, gli incidenti, passati dai 1.518 del
fine settimana tra il 16 e il 18 aprile, ai 1.384 dello scorso week end.
Gli incidenti con feriti sono stati 683 (erano 647), quelli con danni
a cose 659 (contro 839), mentre le persone ferite 1.073 (978). Polizia
Stradale e Arma dei Carabinieri, tra il 23 e il 25 aprile, hanno contestato
21.003 violazioni al Codice della Strada, costate in totale 29.715 punti
ai guidatori indisciplinati.Per quanto riguarda gli incidenti mortali,
il 55/% circa si è verificato per perdita del controllo dell’auto,
il 43/% con il coinvolgimento di moto o motorini, il 29/% per fondo stradale
sdrucciolevole per pioggia e il 19/% è avvenuto in centro abitato.
Tra le 48 vittime, 19 avevano un’età inferiore a 30 anni. Dei 42
incidenti mortali 15 si sono verificati nella fascia oraria 22/06 (il
36/%), con 20 deceduti (il 42/%).Dei 42 incidenti mortali, inoltre, 23
sono avvenuti per fuoriuscita dalla sede stradale senza contatto con altri
veicoli e 19 sono accaduti per collisione tra veicoli. Anche Autostrade
per l’Italia ha fornito un bilancio sugli incidenti nel fine settimana
sulla sua tratta. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sono
diminuiti gli incidenti (128 contro i 140 del 2003) e i feriti (68 contro
i 104 dello scorso anno), ma sono aumentati gli incidenti mortali (5 contro
uno nel 2003).
Ma lancia l’allarme il deputato della Margherita Ermete Realacci, che spiega: «È finito l’effetto della patente a punti. La minaccia di perdere punti sulla patente -dice- ha ormai esaurito la sua funzione dissuasoria, la patente a punti ha perso di efficacia. Gli automobilisti stanno sperimentando che alla minaccia di punti tolti sulla patente non corrisponde una sanzione certa o quasi, anzi: è chiaro ormai che esistono buone possibilità di cavarsela, e si torna così alle vecchie abitudini». La colpa, spiega Realacci «è dei controlli insufficienti, perché le forze dell’ordine non vengono messe in condizione di presidiare adeguatamente la rete stradale. Il numero delle pattuglie impegnate sulle strade italiane (sono i dati che la polstrada pubblica sul suo sito internet) è calato in tre anni (2000-2002) del 7/%: erano 505.736 nel 2002 e sono scese a 471.076 nel 2002». IL
CASO Bloccato e riportato nei boschi Padova
- Anche ieri mattina era in evidente stato confusionale. Aveva lo sguardo
lento. Ma nel corso dell’udienza di convalida ne ha messe giù di
grosse con il giudice delle indagini preliminari, Rita Cesarina Bortolotti.
Si è difeso, ha accusato i carabinieri. Ha detto che era stato
picchiato nella caserma di Bagnoli prima dello schianto. Ha detto che
era ubriaco. Ma non ha negato di aver causato il tragico incidente stradale,
nel quale sono morti i coniugi Giuseppe Simonato e Alessandra Magon di
Masera, uccisi venerdì sera dall’auto impazzita mentre rincasavano
dalla pizzeria.
Roberto Nasonio, pregiudicato di Anguillara, uscito da poco di prigione, difeso dall’avvocato Marco Crimi, non è stato interrogato a lungo ieri mattina. Al termine dell’udienza di convalida il giudice Bortolotti si è riservato la decisione. Nei confronti del quarantunenne, arrestato subito dopo il fatto dai carabinieri della Compagnia di Abano Terme, il pubblico ministero Bruno Cherchi chiede l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio colposo plurimo, omissione di soccorso, guida in stato di ebbrezza e furto dell’auto con la quale è stata causata la tragedia, oltre ad una lunga serie di infrazioni al codice della strada, compreso il fatto che avesse la patente scaduta. È stato un interrogatorio faticoso. Nasonio detto "Pignatèo" ha cercato di ricostruire la sua giornata di venerdì, fino al tragico epilogo. Ha detto che in mattinata si era recato nella comunità l’"Incontro", che frequenta per via del suo etilismo. Poi è rincasato ad Anguillara, nell’abitazione dei genitori. Quindi si è cambiato e si è recato nell’abitazione dell’ex moglie, dalla quale dovrebbe tenersi alla larga. Ma la donna non è fiscale per via dei figli. Insomma, è rimasto il pomeriggio a casa della ex moglie. Ha letto e ha bevuto mezza bottiglia di whisky. Poi ha preso sonno. "Pignatèo" dice che non si è svegliato a casa dell’ex consorte. Ma nella caserma dei carabinieri di Bagnoli. Dove sarebbe stato picchiato. Con il manganello sulle gambe. Quando è uscito dalla caserma, ha dichiarato l’uomo, non riusciva proprio a stare in piedi e doveva andare ad Anguillara. Ma davanti al teatro "Goldoni", proprio in piazza a Bagnoli, c’era una Citroen con le chiavi nel cruscotto. Vi è salito a bordo e lungo la provinciale per Anguillara ha perso il controllo dell’auto che ha causato la tragedia. |