Mercoledì 20 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Rassegna stampa 25/04/2004

Rassegna stampa del 24 Aprile 2004

 


Rassegna stampa del 24 Aprile 2004


Da “Il Messaggero”  del 24 aprile 2004

La scoperta a un posto di blocco della Polstrada nella Piana Sant’Angelo: la merce sarà tutta distrutta

Sequestrati 34 quintali di carne

Destinati alle macellerie viaggiavano in un camion col refrigeratore guasto

di GIANNI QUAGLIARELLA


VASTO. È avariata o no la carne sequestrata l’altro ieri da una pattuglia della polizia stradale di Vasto? È il quesito al quale dovrà dare sollecite risposte l’indagine di laboratorio disposta dal servizio veterinario della Asl di Lanciano-Vasto al quale gli agenti hanno consegnato ben 34 quintali di carni custodite su un furgone frigorifero di una ditta di distribuzione di Termoli il cui sistema di refrigerazione, secondo gli agenti, non era funzionante.
L’operazione è avvenuta ad un normale posto di blocco nei pressi della zona industriale di San Salvo, dove giovedì mattina l’equipaggio di una vettura del distaccamento della Polstrada di Vasto stava svolgendo un servizio di pattugliamento. Gli agenti, coordinati dal comandante Giuseppe Cervellini, hanno notato subito quel furgone in transito che, all’apparenza, sembrava piuttosto malmesso. Ne è scaturito un più approfondito controllo durante il quale gli agenti hanno notato che il sistema refrigerante dell’automezzo non funzionava. Poiché il furgone conteneva un grosso quantitativo di carni macellate destinate ai negozi e ai centri commerciali di Vasto, San Salvo e del comprensorio, i poliziotti hanno avuto subito il sospetto che quella merce potesse aver patito danni di conservazione per l’interruzione della catena del freddo. Ecco perché gli agenti, che hanno riscontrato vistose anomalie pure nella documentazione sanitaria d’accompagnamento, hanno subito fatto intervenire sul posto un veterinario della Asl di Lanciano-Vasto, il dottor Valente.
La carne è stata subito avviata ad un laboratorio per le necessarie indagini, anche se, come protocollo impone in questi casi, la carne andrà completamente distrutta per scongiurare problemi di qualsiasi tipo alla salute dei cittadini. Sul furgone era custodita carne già macellata e in parte confezionata, tra cui hamburger, pollame, agnelli e carni bovine e suine. Parte dei 34 quintali di merce proveniva anche da paesi extracomunitari e, ad un primo esame, mancavano i bolli previsti dalle procedure imposte dal Ministero delle Risorse Agricole e Forestali. La ditta termolese giura sulla genuinità delle carni macellate ma, intanto, i consumatori tirano un sospiro di sollievo per la tempestiva operazione della Polizia Stradale di Vasto che, nel dubbio, ha optato per la soluzione più dolorosa per l’azienda, ma più importante per la salute: evitare, cioè, che sulle tavole del Vastese finissero prodotti non garantiti al cento per cento.

 

 


Da “Il Messaggero”  del 24 aprile 2004

Salvato dalla Polstrada, ora Ben è la mascotte

Il cucciolo di Labrador ferito in un incidente era stato curato dagli agenti.

Non se ne è più andato

di PAOLA PENNACCHIETTI


SAN BENEDETTO. Il suo destino sembrava segnato quando è stato abbandonato sulla superstrada Ascoli-Mare, investito da un’auto e scagliato sul ciglio della carreggiata. Ferito, terrorizzato dalle auto che gli sfrecciavano accanto, poteva solo augurarsi che la sua sofferenza finisse presto. Invece, quando ormai tutto sembrava perduto, in suo aiuto è arrivata una pattuglia della Polizia Stradale di Ascoli.
Da allora il destino di Benito, uno splendido cucciolo di labrador, è cambiato completamente. E’ diventato la mascotte della Polstrada di San Benedetto, coccolato e accudito da un’intera caserma.
Benito, nome scelto per il colore nero del mantello del cucciolo (ma tutti lo chiamano Ben), è stato trovato qualche settimana fa, portato nella caserma della Polstrada di Ascoli dove è stato ospitato per qualche giorno e poi trasferito in quella di San Benedetto. Qui lo hanno fatto curare da un veterinario che gli ha riscontrato delle lesioni alle zampe posteriori, conseguenza dell’investimento. Per fortuna Ben è giovane e c’è voluto poco perché si rimettesse in sesto. Ora corre, gioca con i suoi amici poliziotti e fa la guardia alla caserma. «E’ diventato la nostra mascotte - dicono - ed è riuscito a conquistare anche quelli che all’inizio non avevano accolto bene il suo arrivo perché è un cane affettuoso e sembra capisca che gli abbiamo salvato la vita».
Ben, in realtà, pare aver dimenticato le sue tragedie passate. Gioca in cortile, va incontro ai suoi amici agenti quando rientrano dai turni di lavoro in giro sulle strade, li saluta quando tornano a casa. Non sembra avere preferenze e pare avere accettato senza troppi problemi di avere una famiglia allargata. Una famiglia che un po’ c’è e un po’ no, che lavora di giorno ma anche di notte, che qualche volta è severa e altre permissiva, ma che a conti fatti non lo lascia più solo.

 

 


Da “Corriere Romagna” del 24 aprile 2004

La bandiera di Telethon su Stefano


CESENA. I colleghi, le autorità, i cittadini di Modena. Insieme hanno reso omaggio al poliziotto Stefano Biondi di Montaletto, prima nella camera ardente allestita nella caserma della sottosezione Modena Nord della Polstrada poi durante i solenni funerali di Stato celebrati nel pomeriggio in Duomo. Due colleghi del poliziotto travolto e ucciso dalla Porsche di due banditi sulla A/1 a Reggio Emilia sono rimasti schierati in alta uniforme all’ingresso della caserma. Davanti alla bara di Biondi hanno sostato il sindaco Giuliano Barbolini, il prefetto Italia Fortunati, il procuratore Giuseppe Figurelli e l’aggiunto Manfredi Luongo, il questore Benedetto Pansini. Telethon, al quale la famiglia ha destinato parte delle offerte in memoria dell’agente ucciso che per l’associazione si impegnava come volontario, ha inviato la bandiera ufficiale. Oggi ci sarà la cerimonia funebre anche a Cervia (il giovane poliziotto abitava con la famiglia nella frazione di Montaletto).Appena conclusa la funzione religiosa, prima di lasciare la chiesa, il ministro dell’Interno e il capo della Polizia hanno voluto salutare affettuosamente i familiari di Stefano Biondi. La salma è stata poi portata fuori dal Duomo accompagnata dagli applausi delle migliaia di persone che hanno partecipato ai funerali tra le quali tanti colleghi ma anche molti cittadini che hanno voluto testimoniare la vicinanza al giovane agente morto nello svolgimento del servizio. Il corpo di Biondi, dopo la cerimonia funebre privata di oggi voluta dalla famiglia, sarà tumulato a Montaletto. Ieri era in programma anche l’interrogatorio davanti al gip Santucci di Michele D’Ambrosio. Interogatorio che si è tenuto in ospedale visto che l’uomo è stato ferito da un colpo di pistola all’addome. “Mi riservo di parlare quando starò bene, assistito dal mio avvocato di fiducia”, ha detto il pregiudicato al giudice e al Procuratore capo Italo Materia.

 

 


Da “La Provincia di Cremona”  del 24 aprile 2004

Insieme al RistoBifi
Prima cena interforze per vigili urbani carabinieri e polstrada

m.baz.


CASALMAGGIORE. Prima cena ‘interforze’ giovedì al RitoBifi per Polizia Stradale, Carabinieri e Polizia Locale. Per iniziativa dell’assistente capo della Polstrada Luigi Boccieri, trentacinque appartenenti ai tre ‘corpi’ attivi in città, si sono riuniti per un’occasione di relax all’insegna del buonumore e della buona tavola. Un modo in più, che si ripeterà ogni anno, per sottolineare l’affiatamento e la collaborazione che esiste, e che si vuole ancora incrementare, tra le forze dell’ordine casalesi. Erano presenti i rispettivi ‘condottieri’, ispettore Salvatore Vigna, tenente Luigi Regni e comandante Silvio Biffi.

 


Da “L’Arena”  del 24 aprile 2004

Iniziativa della polstrada per farsi conoscere e prevenire gli incidenti.

Agli agenti vengono forniti mezzi sempre più sofisticati

Non si scappa al nuovo autovelox

Gli strumenti dell’ultima generazione registrano perfettamente le infrazioni

di Roberto Vacchini


Proprio nel giorno in cui è stata presentata la ricerca dell’osservatorio fumo, alcol e droga che evidenzia l’incremento del consumo di alcol tra i giovani, la polstrada presenta l’ultimo ritrovato della tecnologia per punire le infrazioni al volante. Si chiama Provida 2000 ed è in grado di filmare e registrare su cassetta le infrazioni commesse durante la guida. «La causa principale degli incidenti è l’uomo». Secondo la statistica, sono circa 900 mila in Italia i giovani al di sotto di 16 anni che bevono birra, vino e alcolici. E i consumatori tra i ragazzi sono aumentati dal 46,2 al 51,6 per cento.
Lo slogan, sintetico ma efficace, viene ripetuto spesso dagli agenti ai visitatori che, numerosi, affollano lo stand della polizia stradale a Transpotec, la rassegna del trasporto in corso in questi giorni in Fiera. Uno stand che sta riscuotendo un successo forse inatteso: in molti vi transitano davanti con l’aria tra l’ironico e il curioso e dopo essersi fermati ripartivano con la stessa faccia di chi ha ricevuto uno schiaffo. Perché quello che hanno visto e sentito non può lasciare indifferenti nessuno. La presenza degli agenti rientra nel più ampio progetto di prevenzione e vuole essere un invito a vivere il codice della strada non tanto come un’imposizione ma come un modo per rispettare la propria vita e quella degli altri. L’iniziativa è curata personalmente dal dirigente della polstrada, Vincenzo Diaferia, mentre il coordinamento in fiera è stato affidato al vice Maria Laura Barbera, affiancata da uno staff di agenti specializzati.
Lo stand si compone di due parti. La prima è dedicata alla didattica, la seconda illustra il funzionamento degli ultimi ritrovati della tecnica per quanto riguarda etilometri e autovelox. C’è il telelaser di nuova concezione, dotato di videocamera e computer palmare: «Prima gli automobilisti obiettavano che forse avevamo preso di mira un’altra auto», commenta un agente. «Con questo strumento mostriamo loro la registrazione del filmato». È possibile archiviare fino a 1.500 infrazioni, le stesse che può contenere l’hard-disk del nuovo autovelox, dotato di tre sensori in grado di fotografare l’auto che sfreccia a velocità proibite. L’ultimo arrivato, ma che è destinato a diventare l’incubo di tutti gli automobilisti indisciplinati è il Provida 2000: «Si tratta di una telecamera, collegata con stampante e videoregistratore, installata su un’auto di servizio; alcuni esemplari sono anche sulle auto civetta», spiega la vice dirigente Barbera. «È in grado di filmare tutte le infrazioni commesse da un’auto, non solo l’eccesso di velocità. Quando l’auto viene fermata al conducente viene fornita la prova fotografica; in caso di ricorso o udienza davanti al giudice, siamo in grado di fornire la cassetta con la registrazione filmata».
Poco distante altri agenti sono alle prese con computer, video e maxi schermi. «In una sezione vengono mostrati i filmati didattici riferiti agli incidenti accaduti nel Veronese», spiega Barbera. L’iniziativa, nata come strumento di supporto nelle indagini, è diventata invece una vera e propria lezione per i ragazzi: ogni anno i filmati vengono mostrati nelle terze, quarte e quinte degli istituti superiori per sensibilizzare i futuri automobilisti. Accanto, c’è un altro «gioiellino» della polstrada. Alcuni agenti, con la passione per l’informatica, sono riusciti a creare un modello tridimensionale per la ricostruzione degli incidenti che somiglia molto a un videogioco ma che in realtà si basa sulla ricostruzione derivata dalle misurazioni e dalle testimonianze effettuata dagli agenti sui luoghi dell’incidente.
Ricostruzioni che in molti casi vengono portate anche come spiegazione in Tribunale durante i processi. «La descrizione tradizionale, fatta con la carta era spesso difficile da comprendere. In questo modo è possibile vedere, anche con gli occhi dei conducenti e da diverse angolazioni, cosa è accaduto. E questo è molto utile anche in autostrada, nei maxi tamponamenti, dove a ogni veicolo è possibile attribuire il suo ruolo e le responsabilità».

 

 


Da “Il Tempo”   del 24 aprile 2004

La semplice, spontanea eroicità


«La semplice, spontanea eroicità» di tutti i giorni: quella, secondo le parole dell’arcivescovo di Modena Benito Cocchi, che praticava Stefano Biondi, l’agente della polizia stradale travolto e ucciso martedì da una Porsche sulla quale due banditi trasportavano droga. Parole dette durante i funerali solenni, presenti il ministro dell’Interno, i vertici di Polizia e Carabinieri, le autorità locali a ricordare la presenza e la gratitudine dello Stato; funerali commoventi per lo strazio dei familiari e la partecipazione dei colleghi e della gente di Modena.
Almeno 3.000 persone hanno riempito il Duomo e il sagrato, mentre nel centro storico i negozi tenevano le serrande abbassate per il lutto cittadino. La bara è entrata nella chiesa avvolta dal tricolore e portata a spalla da agenti della Polstrada che poi l’hanno riportata all’esterno dopo la messa, durante la quale i momenti sono stati scanditi dal suono della tromba.

 

 


Da “La Padania”  del 24 aprile 2004

Stefano, un eroe da onorare
Migliaia di persone ai funerali del poliziotto ucciso dai banditi in fuga


MODENA. «La semplice, spontanea eroicità» di tutti i giorni: quella, secondo le parole dell’ arcivescovo di Modena Benito Cocchi, che praticava Stefano Biondi, 28 anni, l’agente scelto della polizia stradale travolto e ucciso martedì da una Porsche sulla quale due banditi trasportavano droga.
Parole dette durante i funerali solenni, presenti il ministro dell’Interno, i vertici di Polizia e Carabinieri, le autorità locali a ricordare la presenza e la gratitudine dello Stato; funerali commoventi per lo strazio dei familiari e la partecipazione dei colleghi e della gente di Modena.
Almeno 3.000 persone hanno riempito il Duomo e il sagrato, mentre nel centro storico i negozi tenevano le serrande abbassate per il lutto cittadino. La bara è entrata nella chiesa avvolta dal tricolore e portata a spalla da agenti della Polstrada che poi l’hanno riportata all’esterno dopo la messa, durante la quale i momenti sono stati scanditi dal suono della tromba. Stefano è morto da eroe, ha detto l’arcivescovo, ma prima di questo è stato un eroe nell’eroismo quotidiano, quello di chi fa il proprio dovere spesso rischiando la vita.
E bisogna onorare quelli come lui, ha aggiunto ricordando quella semplice, spontanea eroicità. Ma al di là del lavoro al servizio di tutti,
Stefano era un caro amico per tanti. «Ti ringraziamo per l’allegria e l’amicizia che ci regalavi anche nei momenti più difficili», ha detto al microfono un anonimo collega della Polstrada ricordando anche l’ultimo compleanno che Biondi ha voluto passare nella caserma di Modena Nord a festeggiare con i compagni in servizio. «Con te non pesava - ha detto - l’avanti indietro di tutti giorni lungo quell’ autostrada di cui conosciamo tutti i punti». Ma ha ricordato anche le pizze da asporto mangiate assieme in servizio e le piadine fatte dalla madre, romagnola di Cervia. Quella madre che ha angosciato tutti i presenti gridando «Stefano, Stefano» tante volte con voce straziata nel silenzio della chiesa. Da dove la sorella di Biondi è stata portata all’esterno perchè non ha retto allo strazio. Il ministro Pisanu è entrato in chiesa assieme al capo della Polizia, prefetto Gianni De Gennaro, al comandante generale dei Carabinieri, Guido Bellini, al capo di Gabinetto del Viminale, prefetto Carlo Mosca. Poi si è avvicinato ai familiari e a loro ha espresso il cordoglio anche a nome del presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio. Oggi il corpo di Biondi, dopo una cerimonia funebre privata voluta dalla famiglia, sarà tumulato a Montaletto di Cervia, paese natale dell’agente.

 

 


Da “La Gazzetta di Parma”   del 24 aprile 2004

Agente ucciso, esequie a Modena

L’arcivescovo parla di «eroismo»


«La semplice, spontanea eroicità» di tutti i giorni: quella, secondo le parole dell’ arcivescovo di Modena e già vescovo di Parma Benito Cocchi, che praticava Stefano Biondi, l’agente della polizia stradale travolto e ucciso martedì da una Porsche sulla quale due banditi trasportavano droga. Parole dette durante i funerali solenni, presenti il ministro dell’Interno, i vertici di Polizia e Carabinieri, le autorità locali a ricordare la presenza e la gratitudine dello Stato; funerali commoventi per lo strazio dei familiari e la partecipazione dei colleghi e della gente di Modena.

Almeno 3mila persone hanno riempito il Duomo e il sagrato, mentre nel centro storico i negozi tenevano le serrande abbassate per il lutto cittadino. Alle esequie era presente il ministro Pisanu.

 

Domenica, 25 Aprile 2004
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK