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Rassegna stampa 21/04/2004

Rassegna stampa del 20 Aprile 2004


Rassegna stampa del 20 Aprile 2004

Da "Sanremo News" del 20 aprile 2004
Poliziotto di Bordighera muore in un incidente


La città di Bordighera è in lutto per la prematura scomparsa di Marco Menarini, poliziotto in servizio presso la Questura di Alessandria, ma originario della città delle palme. Questa mattina Menarini stava raggiungendo la sede di servizio ad Alessandria, quando nei pressi di Ovada la sua auto è sbandata, andando a urtare il guard-rail. Il giovane poliziotto che all’inizio della carriera era stato in servizio presso la Sezione imperiese della Polizia stradale era stimato nell’ambiente di lavoro ed era conosciuto per la passione per il calcio. Menarini, che da meno di un anno era in servizio ad Alessandria, lascia una figlia di pochi mesi e la moglie Fabrizia. Stamani tutti i colleghi di Marco si sono stretti con commozione attorno alla famiglia colpita dal grave lutto.

Da "Ansa" del 20 aprile 2004

RAPINATORI TRAVOLGONO E UCCIDONO POLIZIOTTO, ARRESTATI


BOLOGNA 20:24:00 - Un agente della Polstrada di Modena nord di pattuglia al casello dell’A/1 di Reggio Emilia, e’ stato investito e ucciso da una Porsche, probabilmente rubata.
A quanto si e’ appreso, una pattuglia inseguiva la Porsche e una seconda, quella di Modena nord, attendeva l’auto sportiva al casello.
A bordo della Porsche si trovavano due uomini, forse immigrati. Uno dei due e’ stato ferito. I due sono stati poi catturati nel parcheggio di una cooperativa di trasporti vicino al casello dell’ Autosole. L’uomo ferito e’ stato ricoverato all’ospedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia.

Da "Ansa" del 20 aprile 2004

Poliziotto ucciso: aveva 28 anni


BOLOGNA - 22:26:00 - Un poliziotto e’ rimasto nei pressi del casello dell’A1 di Reggio Emilia. Due uomini hanno rubato
una Porsche in Lombardia. Durante la fuga, hanno incontrato almeno una pattuglia della polstrada, quella di Modena nord, e hanno investito, uccidendolo, uno dei due sceso dall’auto.
Dopo l’investimento, la Porsche si sarebbe schiantata e i due occupanti avrebbero proseguito la fuga a piedi, finendo nel parcheggio dove poi sono stati arrestati. La vittima e’ Stefano Biondi, 28 anni, residente a Cervia (Ravenna).

Da "Kataweb" del 20 aprile 2004

Agente ucciso, è un giovane di 28 anni


Il poliziotto ucciso per esser stato travolto stasera da un’auto di rapinatori al casello autostradale di Reggio Emilia, è Stefano Biondi, 28 anni, residente a Cervia (Ravenna). Era in servizio nella Polstrada di Modena nord e, a quanto si è appreso, aveva chiesto il trasferimento per avvicinarsi a casa: era già in graduatoria ed era atteso a Ravenna per il mese di giugno.

Da "Quotidiano" del 20 aprile 2004

CRapinatori in fuga ucidono un agente
Due banditi hanno travolto un poliziotto della Stradale di Modena al casello dell’A1. Scappavano a bordo di una Porsche rubata in un’area di servizio lombarda.
Feriti e arrestati i malviventi


REGGIO EMILIA - Un agente della Polstrada di Modena, Stefano Biondi, 28 anni, di Cervia (Ravenna), è stato travolto ed ucciso dall’auto di due rapinatori in fuga presso il casello autostradale di Reggio Emilia sull’autostrada A1. Il fatto è successo intorno alle 19.
I banditi, un italiano e un albanese, sono stati invece arrestati dopo essere rimasti feriti nel corso di una sparatoria. Ricoverati in ospedale non versano però in gravi condizioni.
Da quanto è stato possibile ricostruire tutto è cominciato con il furto di una Porsche. La pattuglia di Biondi, come altre due partite da Parma e Reggio Emilia, la inseguiva mentre fuggiva in direzione sud sull’A/1.
La vettura sportiva era stata portata via in un’area di servizio lombarda, vicino Casalpusterlengo, con il metodo del tamponamento, usato come pretesto per far scendere il proprietario per poi, invece di fermarsi a discutere dell’incidente, salire sul mezzo pregiato e scappare.
La Porsche è riuscita a sfuggire per un lungo tratto, ma dopo Parma un cantiere ha creato qualche rallentamento e i poliziotti l’hanno avvistata, ricominciando l’inseguimento da vicino. Poco prima di Reggio Emilia, per cause in corso di accertamento, l’agente è sceso dall’auto ed è stato investito e ucciso dalla Porsche, che ha proseguito la sua corsa, ma per poco: si è schiantata proprio sullo svincolo di uscita a Reggio Emilia.
I due malviventi non si sono demoralizzati: hanno continuato a fuggire, a piedi, tagliando per i terreni adiacenti all’autostrada, finendo nel parcheggio di una cooperativa di trasporti che ha la sede vicino al casello, la Transcoop. Lì sono stati arrestati dai poliziotti che li inseguivano. Dove e perché siano stati esplosi i colpi di pistola è cosa in corso di accertamento.

Da "Repubblica" del 20 aprile 2004

L’agente è stato travolto ad un posto di blocco dai malviventi che non si sono fermati all’alt
Reggio Emilia, poliziotto ucciso da rapinatori sull’autostrada


REGGIO EMILIA - Un agente della Polstrada, Stefano Biondi, 28 anni, originario di Cervia, in servizio presso un posto di blocco al casello autostradale di Reggio Emilia, sulla A1, è stato travolto ed ucciso dall’auto di due rapinatori in fuga. A quanto si è appreso, una pattuglia inseguiva la Porsche, con a bordo i malviventi, e una seconda vettura attendeva l’auto sportiva al posto di blocco.
E’ ancora molto incerta la dinamica dell’evento. I banditi, un albanese e un italiano (ma forse c’è un altro complice) hanno rubato una Porsche tra Casalpusterlengo e Lodi. Non è ancora chiaro se in un autogrill o, secondo un’altra versione, addirittura speronandola. Presa l’auto è scattato l’allarme: i rapinatori sono fuggiti in direzione sud sull’Autosole e per un lungo tratto, tra Parma e Reggio Emilia, sono stati inseguiti dalla stradale di Parma che però la Porsche ha seminato correndo ad almeno 200 chilometri orari sulla corsia d’emergenza.
All’inizio dello svincolo del casello di Reggio Emilia l’auto della stradale ha tamponato la Porsche per poi superarla nel tentativo di bloccare la fuga dei banditi. La macchina della Polstrada ha frenato di colpo: Biondi sarebbe sceso e impugnando la pistola avrebbe fatto fuoco. I due delinquenti allora lo hanno travolto, uccidendolo. Sarebbe seguita una sparatoria in cui i banditi avrebbero avuto la peggio: uno dei due infatti è stato raggiunto da un proiettile alla pancia e versa in gravissime condizioni. L’altro, che aveva cercato di fuggire a piedi, è stato poi arrestato dopo una vera e propria caccia all’uomo attraverso i campi.

Da "Corriere della Sera" del 20 aprile 2004

I banditi, feriti nello scontro, raggiunti e catturati
Reggio Emilia, ucciso poliziotto a posto di blocco
Due rapinatori investono un agente e scappano nei pressi del casello dell’A1


REGGIO EMILIA- Tragico epilogo ad un posto di blocco della polizia nei pressi del casello dell’A1 di Reggio Emilia. Due rapinatori hanno travolto e ucciso, nei pressi del casello dell’Autosole un agente della Polstrada. Secondo le prime ricostruzioni, i due rapinatori stavano fuggendo lungo l’autostrada dopo un colpo messo a segno nel parmigiano. La macchina su cui fuggivano i banditi, una Porsche rubata, avrebbe incontrato, all’uscita del casello, una pattuglia della Polstrada, che avrebbe tentato di operare il blocco. Dopo un finto stop, l’auto dei banditi avrebbe accelerato e travolto l’agente di polizia, uccidendolo. La macchina sarebbe poi andata a schiantarsi contro la struttura del casello. I due rapinatori, entrambi feriti, fuggiti a piedi per le vicine campagne sarebbero stati fermati, stando alle prime notizie, nei pressi di un stabilimento vicino, di proprietà dell’azienda Trans Coop.
Il poliziotto ucciso è Stefano Biondi, 28 anni, residente a Cervia (Ravenna). Era in servizio nella Polstrada di Modena nord e, a quanto si è appreso, aveva chiesto il trasferimento per avvicinarsi a casa: era già in graduatoria ed era atteso a Ravenna per il mese di giugno.
FERITI I RAPINATORI - Entrambi gli occupanti della Porsche, forse un italiano e un albanese, risultano feriti, ma non in pericolo di vita, e sono stati ricoverati in ospedale a Reggio. A quanto si è appreso, i poliziotti che li hanno bloccati hanno esploso qualche colpo di pistola, ma non è appurato se siano stati questi a ferirli. La Porsche sarebbe stata rubata in Lombardia, forse rapinata usando un tamponamento come pretesto per far scendere il proprietario, presumibilmente a Casalpusterlengo. Poi la fuga verso sud, fin quasi a Reggio Emilia, durante la quale i due hanno incontrato almeno una pattuglia della polstrada, quella di Modena nord, investendo e uccidendo uno dei due agenti che era sceso dall’ auto. Dopo l’ investimento, la Porsche si sarebbe schiantata e per questo i due occupanti avrebbero proseguito la fuga a piedi, finendo nel parcheggio dove poi sono stati arrestati.

Da "Adnkronos" del 20 aprile 2004

I banditi, feriti nello scontro, raggiunti e catturati
Reggio Emilia, ucciso poliziotto a posto di blocco
Due rapinatori investono un agente e scappano nei pressi del casello dell’A1


Roma- Dalle jeep abbandonate dagli americani alla fine della Seconda Guerra Mondiale fino alle Alfette degli anni di piombo, passando per la mitica Giulia del boom economico degli anni Sessanta e per la leggendaria Ferrari appartenuta alla Squadra Mobile della Questura di Roma: nella Capitale nasce il Museo delle Auto della Polizia di Stato, che ospitera’ molte delle gloriose vetture che hanno fatto la storia del Corpo e dell’Italia.
Le auto storiche della Polizia saranno esposte a Roma in una mostra permanente, che sara’ inaugurata il 20 aprile alle 11.00 in via dell’Arcadia 20, presso la Fiera di Roma. Dalle volanti, la cui nascita ufficiale risale al 1 settembre 1945, alla Ferrari 250 GTE 2+2 entrata in servizio il 24 novembre 1962, dalla storica Campagnola alla Subaru Legacy, quella delle auto della polizia, come l’esposizione dimostra, e’ sempre stata una presenza operativa all’avanguardia. Le vetture in dotazione, infatti, hanno tenuto il passo del progresso tecnologico adeguando progressivamente motori, carrozzeria ed equipaggiamenti alle esigenze di servizio, con l’obiettivo di mettere a punto le strategie di intervento piu’ efficaci nella lotta al crimine.
Saranno esposti numerosi modelli che hanno trovato ’casa’ nella mostra allestita nella Capitale. Dalla prima uscita della Polizia italiana targata Stati Uniti, e cioe’ l’Autoblindo Staghound di fabbricazione americana e la cui casa madre, la Chevrolet, l’aveva progettata per un impiego nel deserto, fino ai mezzi speciali dei gatti delle nevi utilizzati dai poliziotti di montagna, ai fuoristrada Fiat HTL e agli autobus Fiat 329. Ma anche automobili "targate polizia" come l’Alfa Romeo 1900, la prima volante del Corpo di Polizia, una berlina originariamente destinata alla borghesia emergente della ripresa italiana degli anni ’50 che ne acquisto’ ben 19mila esemplari e che venne adottata dalla Polizia viste le sue doti tecniche di rango: 150 km orari di velocita’ massima, che gli valsero insieme al colore nero il soprannome di ’pantera’. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, compare la 1100, l’inseparabile compagna dei poliziotti della Stradale, che la utilizzeranno in tutti i suoi numerosissimi modelli e versioni dal 1937 al 1969, per poi sostituirla con la 128.
A scrivere un’altra pagina di storia della Stradale e’ la Fiat 600, l’auto che motorizza gli italiani a partire dagli anni Cinquanta. Adottata nel 1959 prima in amaranto e poi in grigio verde, si rivela un utile veicolo di pattuglia su tratti limitati, considerata la cilindrata troppo bassa che non consente di percorrere tratti autostradali particolarmente lunghi. C’e’ anche una Ferrari nella storia della Polizia. E’ la 250 Gt/E, la celeberrima auto usata dal famoso maresciallo Armando Spatafora e sara’ l’unico esemplare in dotazione alla Polizia della prestigiosa Casa di Maranello, contraddistinto dal numero di telaio 3999 ed assegnato alla Questura di Roma dal 1963 al 1973. Infine, il pubblico potra’ ammirare la ’mitica’ Giulia, che dal 1973 sara’ sostituita dall’Alfetta, l’automobile piu’usata dalle pattuglie della Stradale.

Da "Asca" del 20 aprile 2004

TRASPORTI: LUCCHESI, LIMITE A 150 KM/H FALSO PROBLEMA


Riva del Garda Quello del limite di velocita’ a 150 km/h ’’e’ un falso problema’’, perche’ ’’saranno pochissime le occasioni per poter andare effettivamente a quella velocita’’’. A gettare acqua sul fuoco sulla bagarre tra ministro dei Trasporti e associazioni degli automobilisti per l’innalzamanto dei limiti di velocita’ su alcuni tratti della rete autostradale (innalzamanto annunciato ma non ancora attuato) e’ stato il presidente dell’Aci, Franco Lucchesi, nel corso della conferenza stampa di apertura alla seconda giornata del convegno su traffico e mobilita’. Lucchesi si e’ infatti detto convinto che i tratti interessati dall’innalzamento dei limiti di velocita’ saranno ’’molto limitati’’, cosi’ come ’’le condizioni ottimali’’ per poter effettivamente raggiungere i 150 km/h. Ma nello stesso tempo ha definito come intervento ’’positivo’’ quello di introdurre ’’limiti di velocita’ variabili a seconda delle condizioni della strada’’. Questo tanto in autostrada quanto in citta’, dove ci sono tratte a percorrenza veloce in cui sarebbe possibile innalzare il limite dai 50 km/h attualmente in vigore a 70 km/h, e dove viceversa il limite andrebbe abbassato a 30 km/h, come in prossimita’ delle scuole.
Lucchesi ha poi espresso ’’grade preoccupazione’’ di fronte al’ipotesi di mantenere i 40 km/h di tolleranza in quelle tratte autostradali dove il limite verra’ innalzato a 150 km/h: in pratica, secondo Lucchesi, cosi’ facendo si autorizzerebbero gli automobilisti a viaggiare fino a 190 km/h, senza il rischio di ritiro della patente. ’’Questo sarebbe un gravissimo errore’’, ha detto il presidente dell’Aci, avanzando la proprosta di ridurre la ’’franchigia’’ a 170 Km/h, e non a 190, come invece previsto dalle norme attuali, ma solo in quei tratti specifici dove i limiti saranno aumentati.

Da "Giornale di Brescia" del 20 aprile 2004

Ora un bresciano 40enne, fermato dalla Polstrada, dovrà rinunciare all’automobile per un anno
Guidava ebbro nonostante la patente sospesa

g. spi.
DESENZANO - Gli avevano già sospeso la patente di guida per eccesso di velocità, ma un quarantenne bresciano non si è dato per vinto. Ed ha continuato ad usare la sua auto. Non solo: l’ha fatto senza curarsi troppo di rispettare i limiti nell’assunzione di alcol. Così, stavolta, quando l’ha fermato la Polizia stradale di Desenzano, ha pagato a caro prezzo la sua incoscienza. Il fatto è accaduto nella scoprsa fine settimana, sul Basso Garda, dove il quarantenne è stato «pizzicato» alla guida della propria auto in stato di ebbrezza, durante il periodo di sospensione della patente. Patente ch, come abbianmo scritto in apertura gli era stata ritirata poche settimana fa per eccesso di velocità e che si trovava depositata in Prefettura, fino al termine della sanzione. Data la gravità delle 2 infrazioni rilevate, tra l’altro a poca distanza una dall’altra, la patente di guida gli è stata ora definitivamente revocata (in pratica annullata) e l’uomo dovrà stare adesso per un intero anno senza patente. Tra 12 mesi, l’automobilista, se vorrà, dovrà rifare, come principiante, l’esame teorico e di pratica di guida. E, ammeso che lo superi, si vedrà applicare subito sulla nuova patente un bel pacchetto di punti persi (quanti lo deciderà la Prefettura). Ma non è stato questo l’unico caso curioso nei controlli di questa fine settimana. La Stradale (che, con telelaser ed etilometro, ha operato con 4 pattuglie, con la collaborazione di una di Brescia) ha complessivamente ritirato 19 patenti: 18 per guida in stato di ebbrezza e una per eccesso di velocità. A due automobilisti trovati in stato di ebbrezza è stata contestata anche l’infrazione del’eccesso di velocità, percui hanno perso 20 punti in un sol colpo. Un automobilista, fuggito all’alt e bloccato dopo un inseguimento, è stato trovato in stato di ebbrezza, per cui gli è stata ritirata la patente e denunciato anche per fuga e velocità. Altri 14 sono stati multati per velocità. Ritirate 4 carte di circolazione per omessa revisione dei veicoli.

Da "Giornale di Brescia" del 20 aprile 2004

Ieri il convegno promosso dalla Provincia per fare il punto sulle strategie messe in atto dalla scuola alle forze dell’ordine passando per le istituzioni.
Bene il modello bresciano
Sicurezza stradale, insieme per scongiurare incidenti e stragi


La sicurezza stradale è emergenza sociale di primo piano. Lo hanno ribadito ieri i relatori del convegno «Sicurezza stradale: una responsabilità condivisa» organizzato dall’Amministrazione provinciale. Lo riprova purtroppo la tragica morte dei quattro giovani di Remedello. Ma al centro del seminario, svoltosi nell’auditorium di via Balestrieri, sono state soprattutto le strategie e gli interventi che la Provincia e gli altri attori della sicurezza stradale hanno congiuntamente messo in campo nel Bresciano per ridurre i rischi di incidentalità. Un impegno, per dirla con l’assessore ai Lavori pubblici Mauro Parolini, che esige «un forte coordinamento di tutti i soggetti coinvolti». Un modello, quello bresciano, che negli anni è stato operativamente applicato e valutato positivamente. Apprezzamento per gli sforzi compiuti ha manifestato il prefetto, Maria Teresa Cortellessa Dell’Orco, che agli studenti - in sala accanto a tecnici, rappresentanti delle forze di polizia e insegnanti - ha ribadito come non basti l’impegno delle istituzioni, ma si debbano anzitutto evitare i comportamenti di guida scorretti. Segnali incoraggianti vengono dal quadro descritto da Pietro Marturano, delegato del Direttore generale Motorizzazione e sicurezza dei trasporti terrestri: «A otto mesi dall’entrata in vigore della patente a punti il calo degli incidenti è del 16%, del 18% quello dei morti». Con un abbattimento dei costi sanitari che in proiezione potrebbe sfiorare i 2 miliardi euro. Guido Rossini, presidente della Commissione del Consiglio provinciale che si occupa di lavori pubblici e viabilità, ha ripercorso le tappe dell’impegno quadriennale dell’amministrazione, con il passaggio alla Provincia di quasi tutte le Strade Statali locali, ingenti investimenti (nel 2003, 187 milioni di euro), e una programmazione specifica di interventi in tema di prevenzione. Spazio quindi alle associazioni. «Molto è stato fatto» ha affermato Flavio Frera, segretario di Stradamica. «Ma ci vuole il contributo di tutti. E un uso più capillare del telecontrollo». Con lui Roberto Merli, dell’Associazione italiana familiari e vittime incidenti della strada ha sollecitato un impegno costante, «perché non vi siano più banchi vuoti, né tristi telefonate nel cuore della notte». All’assessore Mauro Parolini - e al presidente della Provincia, Alberto Cavalli - è spettato il compito di ripercorrere quanto è stato fatto dall’Amministrazione. Dai corsi di guida sicura per i giovani agli studi del traffico e dei punti critici della viabilità locale, fino alle campagne di sensibilizzazione e agli interventi infrastrutturali per la messa in sicurezza delle ex Statali 572, 668 e 345. Un impegno complessivo per il quale sono stati investiti circa 800 miliardi di lire dal 1999 ad oggi. Sugli interventi di analisi preventiva delle strade, volti a evidenziare i principali fattori di rischio, si è invece soffermato Giulio Maternini dell’Università di Brescia. Alle strategie di intervento adottate dalla Francia, all’avanguardia in proposito, si è guardato con l’intervento di Lionel Patte del Laboratoire Régional de l’Est Parisien. Sergio Basile, dirigente della sezione bresciana della PolStrada, ha invece evidenziato il calo apprezzabile di incidenti e vittime nella nostra provincia nel 2003. Proprio all’analisi e allo studio dei dati raccolti dal Comitato e dall’Osservatorio per la sicurezza stradale mira l’opera di informatizzazione messa in atto dalla facoltà bresciana di Ingegneria, illustrata da Michela Tiboni. «Puntare sull’emozione». È invece questa la scelta operata da Enrico Bonomini di Ddb Italia, autore delle campagne di sensibilizzazione promosse dalla Provincia dal 2002. Una scelta che, come ha evidenziato l’indagine svolta su un campione di oltre 8mila studenti, ha colto nel segno. Fondamentale anche il contributo della scuola bresciana. Diecimila gli studenti che hanno già frequentato i corsi in vista del «patentino» sui dodicimila che ne hanno fatto richiesta. «Ma l’obiettivo - come ha ricordato Tiziana Pasini, insegnante del Tartaglia e responsabile del progetto per il Csa - è soprattutto quello di diffondere un’autentica cultura della sicurezza stradale».
Da "Il Messaggero" del 20 aprile 2004

Offre soldi agli agenti Patteggia otto mesi


Viene fermato da una pattuglia della Polstrada mentre è alla guida del suo camion e, per evitare la multa, se non addirittura il sequestro del mezzo che trasportava letame invece di ghiaia, tira fuori una banconota da 50 euro che offre ai due agenti. Finisce così sotto inchiesta per istigazione alla corruzione e ieri ha patteggiato otto mesi di reclusione Paolo Mammarella, 40 anni originario del chietino.

Da "Il Messaggero" del 20 aprile 2004

CAMPAGNA RADIOFONICA
Velocità, alcol e telefonini: tre “no” per viaggiare più sicuri sulle strade


Prosegue fino al 9 maggio la campagna di comunicazione pubblica promossa dalla Provincia, d’intesa con l’Osservatorio provinciale per la sicurezza stradale, per combattere il fenomeno degli incidenti stradali. E’ iniziata ieri la seconda parte con la messa in onda quotidiana, e più volte nell’arco della giornata, dei tre messaggi di maggiore durata e finalizzati a costituire un vero e proprio monito alla prudenza e al rispetto delle principali norme di comportamento per la guida dei veicoli.
I primi tre spot, più brevi e immediati, sono stati trasmessi per tre settimane fino a domenica. Restano immutati i soggetti prescelti: velocità, uso del telefonino in auto, bere alcolici prima di mettersi al volante. Quattro le emittenti radiofoniche locali coinvolte nel progetto: Multiradio di Tolentino, Radio Nuova di Macerata, Radio C1 di Camerino e Radio Linea di Civitanova. «Puntiamo su un’opera di prevenzione e sensibilizzazione dice l’assessore provinciale alla Viabilità, Dario Conti Ecco perché sono stati scelti i mezzi di comunicazioni come le radio private, ascoltate soprattutto - anche se non esclusivamente - dai giovani".

Da "L’Adige" del 20 aprile 2004

Si è aperta ieri a Riva del Garda la 60 Conferenza del Traffico e della Circolazione
Incidenti mortali, -18%
Scajola: «Col nuovo Codice salve 634 vite»
Il convegno
«Sicurezza, ok a 150 Km all´ora sull´autostrada»

Di PIERANGELO GIOVANETTI
RIVA DEL GARDA - «Abbiamo ridotto gli incidenti mortali del 18%, le persone ferite del 20%, e l´insieme di tutti gli incidenti del 17%. Solo le vite salvate dal 1° luglio 2003 al 12 aprile 2004 sono 634, e le persone ferite che abbiamo evitato sono 20.871. E tutto questo grazie alle norme introdotte dal governo Berlusconi, grazie al nuovo Codice della strada che abbiamo fortemente voluto».
Gongola il ministro all´Attuazione del programma Claudio Scajola, e come Silvio Berlusconi dai manifesti elettorali snocciola le sue cifre: riduzione degli incidenti di 24.211 unità, quelli ad esito mortale di 557 unità, quello degli invalidi eccetera eccetera. È venuto a Riva apposta, alla 60 Conferenza del Traffico e della Circolazione apertasi ufficialmente ieri, per sventolare le cifre del nuovo corso. «Prossimo obiettivo del governo sarà il nuovo Codice della strada semplificato, ispirato a criteri di snellezza, con un testo di immediata lettura, in modo che gli attuali oltre 600 articoli del codice siano ridotti a poche decine di articoli, al massimo 60-70».
Per Scajola, però, questi risultati del governo Berlusconi non saranno messi in discussione elevando a 150 Km all´ora la velocità su alcuni tratti stradali, come deciso dal ministro Lunardi. «I tratti dove sarà ammessa questa velocità sono tratti sicuri, con tre corsie e nei quali le statistiche dicono che non ci sono pericoli di incidente », ha troncato ogni dubbio Scajola. «Sono altri i problemi della sicurezza, a cominciare da infrastrutture effettivamente efficienti in tutto il Paese e da una seria educazione stradale, che manca ancora, e che deve partire dalla scuola». Il ministro ha poi annunciato che «il traforo del Brennero resta un impegno fondamentale del governo».
Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, al centro della Conferenza di Riva, il ministro ha ricordato che «è necessario completare la riforma avviata, guardando all´Europa, ma selezionando nel contempo ciò che ha funzionato da ciò che non ha funzionato». «Il sistema pubblico in alcuni Paesi europei è diventato molto efficiente - ha detto Scajola - , ma è diventato selettivo, con una politica tariffaria che attraverso la liberalizzazione ha portato ad aumenti molto alti e a trascurare alcune parti del servizio pubblico. Non basta avere infrastrutture per garantire la mobilità - ha aggiunto - . Ci vogliono anche mezzi pubblici effettivamente in grado di reggere i tempi».
Parlando con i giornalisti, Scajola ha poi espresso alcuni giudizi su Forza Italia del Trentino. «Questa è una terra dove Forza Italia deve crescere, perché è in oggettiva difficoltà. C´è una tradizione indipendente che va rispettata, ma occorre costruire una classe dirigente azzurra. Mario Malossini è efficiente e radicherà il partito sul territorio».

Da "Sesto Potere" del 20 aprile 2004

SICUREZZA STRADALE, STUDENTI PREMIATI CONCORSO FORLì-CESENA


Forlì- Quasi 500 alunni dai 3 ai 18 anni delle scuole di tutto il territorio provinciale di Forlì-Cesena parteciperanno alla manifestazione finale indetta dall’Osservatorio Provinciale della Sicurezza Stradale nel quadro delle iniziative di sensibilizzazione per un uso corretto dei mezzi di locomozione e fruizione della viabilità. La manifestazione, realizzata con il particolare sostegno dell’ACI di Forlì Cesena, si terrà giovedì 22 aprile dalle ore 09.30 alle ore 12.00 presso la zona retrostante la Fiera di Forlì in via Punta di Ferro. Ricca di contenuti, l’iniziativa non sarà solo il momento ufficiale per la premiazione dei concorsi indetti quest’anno dall’Osservatorio della sicurezza Stradale della Provincia di Forlì-Cesena “Giornalista per un giorno” e “Occhio alla strada: vivi la vita”, la cui premiazione vedrà coinvolti tra le autorità, il Presidente della Provincia Prof. Piero Gallina e il questore di Forlì Dott. Antonio Buono, ma sarà anche un momento informativo e formativo che spazierà dai temi del codice della strada, a dimostrazioni di guida sicura e a “mini” lezioni dedicate alla prevenzione. Insegnante d’eccezione sarà Andrea Dovizioso il pilota forlivese di moto mondiale vincitore la scorsa domenica della prima tappa del campionato motociclistico mondiale tenutosi in Sud Africa. Altro ospite eccezionale della mattinata sarà l’Honda Italia Moto che realizzerà per i ragazzi più grandi dimostrazioni di guida sicura del gettonato motorino nonché prove tecniche per gli alunni delle scuole superiori vincitrici il concorso, per i quali sarà possibile effettuare gratuitamente, grazie al contributo Honda Italia Moto e ACI Forlì-Cesena, un corso pratico di guida sicura a tutti gli effetti. Lezioni pratiche e teoriche sono previste anche per i più piccini. Partecipano infatti alla mattinata, coordinati dall’Osservatorio provinciale con il supporto di Radio Bruno, anche comandanti e referenti delle Forze dell’Ordine del territorio provinciale che saranno a disposizione dei bambini e dei ragazzi per domande sul tema dell’educazione e per dimostrazioni e prove pratiche di guida sicura di tricicli e biciclette. Approfondimenti tecnici sul mezzo “bici” saranno invece forniti da referenti della sezione ciclismo della UISP di Forlì. A tutti i 500 ragazzi presenti sarà distribuito un premio simbolico per la partecipazione all’intero progetto e premi speciali saranno riservati alle 6 classi vincitici i concorsi: II°sezione Scuola materna di Santa Sofia, III°A Scuola elementare “Dante Alighieri”, V°B Scuola elementare “Adone Zoli” di Predappio, II°L Scuola media “Via Ribolle” plesso Croce, III°A scuola media di Gambettola e IV° E Istituto superiore “G.Saffi”. Anche quest’anno l’Osservatorio Sicurezza Stradale e l’ACI hanno pensato alle famiglie dei ragazzi consegnando un premio simbolico anche per i genitori, i primi veri educatori della sicurezza stradale. Per informazioni: Osservatorio Sicurezza Stradale Provincia Forlì-Cesena, referente Barbara Riva 320/4325281.
Mercoledì, 21 Aprile 2004
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