Rassegna stampa del 16 Aprile 2004 |
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Da “Il Gazzettino” del 16 aprile 2004 Dati preoccupanti diffusi all’incontro "Uno stile di vita per amare la vita", organizzato dalla consulta femminile Studenti amici degli eccessi alcolici Li ammette il 55 per cento dei giovani, uno su quattro ha avuto incidenti stradali recenti Laura Simeoni
La quasi totalità dei sedicenni entra in contatto con le bevande alcoliche e uno su tre ne fa uso abituale. Il risultato emerso da una recente indagine svolta tra oltre mille studenti veneti, trevigiani compresi, supera di gran lunga le medie italiana ed europea. Il panorama si fa ancora più preoccupante quando si analizzano gli eventi collaterali: il 24 per cento degli studenti dichiara di aver avuto incidenti stradali negli ultimi 12 mesi, il 55 per cento registra una o più eccedenze alcoliche, il 34 per cento si è ubriacato di recente e il 15 per cento ha guidato negli ultimi tre mesi in stato di ebbrezza. Hanno dunque tutte le ragioni del mondo le donne della Consulta femminile di Treviso per preoccuparsi e decidere di organizzare un convegno dedicato alla promozione di sani stili di vita, con cui contrastare la diffusa tendenza giovanile ad assumere alcol, droghe, sigarette. "Uno stile di vita per amare la vita" è il titolo dell’incontro svoltosi ieri pomeriggio in Casa dei Carraresi con la messa a confronto di varie realtà istituzionali legate al fenomeno, dai servizi socio-sanitari alla Polizia di Stato, dagli amministratori comunali, provinciali, regionali ai volontari impegnati nel recupero degli alcolisti. Dati alla mano è intervenuto pure l’assessore regionale alla Sanità Fabio Gava, che ha sciorinato i risultati di una ricerca svolta in collaborazione con l’Osm tra i giovani della fascia 11-15 anni, periodo in cui si sperimenta il proibito e nascono abitudini (e soprattutto atteggiamenti mentali) errate. In provincia di Treviso l’8 per cento dei 15enni dichiara di fumare quotidianamente, mentre l’uso di alcolici raggiunge nell’intera Regione il 90 per cento, con abusi occasionali sperimentati almeno due volte.Spesso all’alcol si associa l’assunzione di droga, con primi "assaggi" al di sotto dei 13 anni. "Anche in questo caso - precisa Gava - è evidente che un approccio basato sul singolo avrebbe poca efficacia se paragonato alla possibilità che producono interventi coordinati". Ciò che ha tentato di fare la Consulta femminile, coinvolgendo gli operatori di strada come Fabio Tesser che ben conosce la realtà del disagio giovanile e i dirigenti della Polizia di Stato come Gianfranco Fiorotto ex comandante della Polizia stradale trevigiana. Prevenzione e repressione non possono che coordinarsi per ottenere risultati ed evitare cifre spaventose come queste: 3.290 incidenti stradali nella Marca nel 2002 con 127 morti e 4.631 feriti, il 30 per cento degli incidenti dovuto a guida in stato di ebbrezza. Le denunce per tale infrazione sono state 960 nel 2003 (10 quelle per guida sotto effetto di stupefacenti) e nelle recenti festività pasquali sono state denunciate nel Veneto 66 persone ubriache al volante. "Qualche risultato l’abbiamo ottenuto grazie al nuovo Codice della strada e alla patente a punti" precisa Fiorotto, anche se l’atteggiamento scorretto nei confronti di alcol e guida è purtroppo diffuso sempre più tra i giovani e giovanissimi."Sappiamo che bere alcol può essere un rischio e i giovani cercano il rischio" precisa Patrizia Riscica del Servizio alcologia dell’Usl 9. Dunque è necessario attuare forme di educazione e sensibilizzazione, quali ad esempio la campagna "Kambio marcia" che mira a diffondere un sano concetto di divertimento, per non mettere a repentaglio la propria e altrui vita.
Da “Il Giornale di Vicenza” del 16 aprile 2004
Sequestrata
la berlina che ha girato l’Italia Indagini sul riciclaggio (d. n.)
L’Audi A4, di
chilometri, ne aveva fatti davvero tanti: da Mantova alla Germania, quindi
Treviso in attesa dei documenti da Vicenza. A stopparne la corsa, in seguito
ad accertamenti minuziosi, la polizia stradale berica, che l’ha sequestrata
in attesa di chiudere le indagini e di scovare i responsabili di un furto e
del successivo riciclaggio. Un’inchiesta nata da un controllo alla
motorizzazione civile che ha messo in luce una doppia immatricolazione. La
vicenda è complessa. L’Audi Avant, 130 cavalli, che risale al 2002 e che
oggi vale circa 25 mila euro, era stata rubata nel dicembre 2002 dalla
concessionaria "Tommasi" di Mantova con altre quattro berline. Di quest’auto
non si erano avute più tracce fino a qualche giorno fa, quando gli
investigatori della sezione di polizia giudiziaria della stradale, con
l’ispettore Pozzer e l’assistente capo Saccozza hanno ricostruito il
tragitto.
Da “Il Secolo XIX” del 16 aprile 2004 Una Bmw rubata sulla A10 in carcere coppia di ricettatori Uno era al volante di una Bmw 530 del valore di circa 60 mila euro, l’altro lo seguiva a bordo di una sgangherata Citroen Saxo ed è stato proprio questo modo di procedere sull’Autofiori, allineati e alla medesima velocità, a insospettire l’altra notte la polizia stradale, nei pressi del casello autostradale di Savona. Gli agenti hanno seguito le due vetture, in direzione Ponente, sino all’autogrill Rinovo, poco dopo lo svincolo di Andora, quindi sono entrati in azione e hanno bloccato i due: Secondino Musso, cinquantatreenne, cuneese, che conduceva la lussuosa auto tedesca, e Mustafà Tiguenza, trentaquattrenne, marocchino, domiciliato a Cuneo, che lo seguiva sull’altra macchina, sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria e, dopo che del fatto è stato informato il sostituto procuratore Alessandro Bogliolo, associati al carcere savonese Sant’Agostino. Di che cosa sono accusati? Riciclaggio e ricettazione, visto che la Bmw 530 è risultata rapinata - il proprietario era stato minacciato con un’arma - a Milano qualche tempo fa ed è stata successivamente dotata di targa e numero di telaio clonati - gli originali appartengono a una vettura identica, regolarmente in circolazione a Torino - ma sono risultati fasulli anche il libretto di circolazione e il certificato di proprietà. Gli inquirenti ritengono che i due fossero diretti in Francia dove avrebbero rivenduto la Bmw per poi far ritorno in Italia con la Citroen. L’operazione è stata portata a termine da tre pattuglie della polstrada (Savona, Albenga, Imperia Ovest), coordinate dall’ispettore capo Romeo Marzo. |