Rassegna stampa del 7 Aprile 2004 |
Da "La Sicilia" del 6 aprile 2004 A 9 mesi dall’avvento della patente a punti, i dati ufficiali
dei rilievi dei sinistri (Polstrada e Carabinieri) confermano il trend
di febbraio. Gli incidenti totali rilevati sono passati da 143.638 del
periodo luglio-marzo 2002/2003 a 119.768, con un calo netto di 23.870,
-16,62%, quasi identico al -16,73 di fine febbraio. I feriti sono passati
da 102.966 a 81.974, -20,39% (-20,09% a fine febbraio). I decessi sono
passati da 3.366 a 2.730, 636 in meno (-18,89%) rispetto a -17,77 di fine
febbraio. Lo rileva una nota dell’Asaps, l’associzione amici e sostenitori
della Polizia Stradale. A questi dati vanno aggiunti - spiega il presidente
Giordano Biserni - quelli degli incidenti rilevati dalle varie Polizie
Municipali nelle aree urbane. Per le autostrade, la casistica dice che
i sinistri sono passati da 35.798 a 31.670, - 4.128 in termini assoluti,
- 11,53% rispetto ad un migliore calo del 12,50% di fine febbraio, percentuale
per altro sensibilmente inferiore al - 16,62% di tutti gli incidenti in
generale. I feriti sono calati di 3.083 unità, - 17,31%, anche
in questo caso più modesto rispetto al -22,39% generale. Ma è
nel numero dei decessi che la situazione si fa decisamente migliore per
la rete autostradale, passando da 500 a 387, con un significativo - 22,6%,
miglior dato percentuale in assoluto che, per altro, conferma la tendenza
di fine febbraio già fissata a un buon -20,58%. Gli incidenti che
nei primi 9 mesi dalla patente a punti hanno visto per protagonisti veicoli
pesanti (sopra le 3,5 tonnellate) sono stati 8.702, di cui 6.218 in autostrada.
In 166 sinistri, di cui 71 in autostrada, sono rimasti coinvolti veicoli
carichi di merci pericolose. 413 gli autobus incorsi in incidenti, di
cui 185 nella rete autostradale. Le infrazioni accertate da Stradale e
Carabinieri nei primi 9 mesi dalla patente a punti sono state 2.298.231,
(-11%), di cui 640.133 in autostrada. Sottratti 1.561.481 punti dalle
patenti dei conducenti.
Sezione della Polstrada in odore di chiusura, Righetti scrive a Pisanu: Sicurezza a rischio Amatrice-
"E’ a rischio la sicurezza dell’intero territorio che
invece va difeso e tutelato", è quanto scrive nella sua interrogazione
parlamentare presentata al ministro dell’Interno Pisanu, il senatroe
Franco Righetti di Alleanza Popolare-Udeur, a sostegno della sezione distaccata
della Polstrada di Amatrice che a partire dalla prossima estate dovrebbe
chiudere di notte. Più precisamente dalle 19 alle 7 del mattino.
Una notizia che ha suscitato allarme nelle amministrazioni dell’alta valle del Velino anche perchè il distaccamento amatriciano vanta competenza su un territorio che si divide tra la provincia di Rieti e quella di Ascoli Piceno nonchè con il versante aquilano. E la presenza della Polstrada ha sempre assicurato controllo e vigilanza, indispensabili lungo una strada di grande collegamento come può essere la via Salaria per Ascoli. Righetti chiede di sapere "se il ministro non intenda intervenire affinchè la sicurezza non venga messa in pericolo dal ridimensionamento del cotnrollo del territorio e se non ritenga opportuno revocare un provvedimento assurdo, che desta allarme e preoccupazione nell’intera cittadinanza". Insomma, secondo il senatore di Alleanza popolare-Udeur, la decisione costituisce "un segno di disattenzione verso un territorio che sta già soffrendo molto e non solo sotto il profilo economico. Invece di razionalizzare alla cieca, l’esecutivo individui i veri sprechi, evitando di sottrarre risorse dove servono e per quanto riguarda le forze dell’ordine - conclude l’esponente parlamentare - dovrebbe essere potenziate e non depauperate". L’allarme sulla chiusura di Amatrice era stato lanciato dal sindacato di polizia Silp-Cgil e dal segretario Cosmo Bianchini. "La chiamano "razionalizzazione delle risorse" noi taglio dei fondi, ma anche mancanza di progettualità. Altro che città sicure, come qualcuno sbandiera intv. Così facendo alcuni cantastorie, che non conoscono neanche dove si trova Amatrice, si dovranno assumere la responsabilità politica, davanti a tutti i cittadini, di lasciare di fatto scoperto il controllo del territorio nelle fasce orarie più importanti e in una zona isolata della provincia" aveva commentato l’esponente sindacale. Da "Il Gazzettino" del 7 aprile 2004 Il Trio Medusa della popolare trasmissione televisiva parteciperà ad un’iniziativa organizzata dalla Regione. Presente anche l’assessore Chisso Velocità e alcol, allo Stefanini arrivano le Iene Mestre
- Le Iene televisive saranno domani alla scuola Polo "Stefanini"
di di via Pertini per una lezione tutta speciale sulla sicurezza stradale
in occasione della giornata mondiale dedicata a questo argomento. L’iniziativa,
che inizierà alle 11,30, è promossa dalla Regione del Veneto,
che per contrastare i comportamenti a rischio a realizzato un CD - rom
interattivo dal titolo "Prima del motore accendi il cervello - percorsi
di sicurezza stradale con il Trio Medusa", destinato ai ragazzi in
età da motorino e patente (dai 14 ai 21 anni), il cui testimonial
sono appunto le tre famose Iene.
"Il nostro scopo - ha ricordato l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, che sarà presente all’incontro - è di sollecitare nei giovani comportamenti più consapevoli nei confronti delle regole della circolazione, proponendo una serie di situazioni simulate che riguardano la sicurezza nelle strade, accompagnate dai consigli, dalle osservazioni e dalle critiche del Trio Medusa. É stato scelto questo strumento - ha spiegato Chisso - per parlare direttamente e nel loro linguaggio ai ragazzi che vanno "convinti", piuttosto che minacciati, a comportarsi correttamente, nel loro stesso interesse". Nel corso di questa "speciale" lezione dagli inconsueti insegnanti, sarò proposto il contenuto del Cd-Rom e verranno anche illustrati i dati relativi agli incidenti e alle morti sulle strade nella nostra regione. Nel corso dell’ultimo decennio gli incidenti stradali in Veneto hanno avuto una costante tendenza alla diminuzione, in parte stabilizzatasi negli ultimi tre anni: a partire dal 1999 è diminuito il numero degli incidenti mortali (da 779 a 581 del 2002) e dei morti, mentre c’è una sostanziale stabilità nel numero dei feriti. Per mortalità, peraltro la regione si colloca al sesto posto nella "graduatoria" nazionale, con 13,85 decessi ogni 100 mila abitanti. In Italia invece gli incidenti stradali causano ottomila morti, 25 mila invalidi gravi e 145 mila ricoveri e oltre un milione di prestazione di pronto soccorso per un corso sociale di oltre 20 miliardi di euro all’anno. Roma
- L’Osservatorio speciale ACI ’’7 aprile’’, attivato dall’Automobile Club
d’Italia, elaborando dati forniti da Polizia Stradale (per quanto riguarda
la mobilita’ autostradale ed extraurbana) e dalle Polizie Municipali di
21 grandi Comuni italiani (per quanto riguarda la situazione di questi
ambiti urbani), rileva che alle ore 20.00 di oggi risultano 4 morti sulle
strade (in provincia di Macerata, Cosenza, Piacenza e Genova), il 55%
in meno di quelli registrati nella stessa fascia oraria (00.00 - 20.00)
del Mercoledi’ Santo 2002 (ultimo anno statisticamente disponibile). Nei
21 grandi comuni monitorati, alle 20, si rilevano complessivamente 181
incidenti con 201 feriti e nessun morto, con una flessione del 7.6% degli
incidenti e del 15.2% dei feriti rispetto al 2002 (ultimo anno statisticamente
disponibile), quando a quest’ora del Mercoledi’ Santo si erano verificati
196 incidenti con 237 feriti e nessun morto. Questi i Comuni monitorati:
Roma, Milano, Genova, Firenze, Torino, Napoli, Bari, Palermo, Verona,
Messina, Catania, Trieste, Bologna, Venezia, Padova, Rimini, Como, Trento,
Prato, Brescia e Trapani.
Da "Ansa" del 7 aprile
2004 ROMA
- Ragazzi divertitevi ma non guidate se bevete o se avete sonno. E poi,
quella cintura, allacciatela. E’ il presidente della Repubblica Carlo
Azelio Ciampi a rivolgersi, come un padre di famiglia, ai giovani. Oggi,
giornata mondiale della Sanita’, tutta dedicata alla sicurezza stradale,
e’ impossibile non fare i conti con il bollettino di guerra di quanti
perdono la vita fra le lamiere: un morto ogni ora e 18 minuti. Anche
se, grazie alla patente a punti, la situazione migliora. Ma l’emergenza
resta nella sua interezza. Oggi, ha ricordato il ministro della salute
Girolamo Sirchia durante la cerimonia al Quirinale per la consegna delle
medaglie d’oro ai benemeriti della Salute pubblica, gli incidenti stradali
sono la nona causa di morte ma nel 2020 l’Organizzazione Mondiale della
Sanita’ stima possa diventare la terza. Il presidente Ciampi si rivolge
ai giovani. Sono infatti loro le prime vittime: il 25% di chi perde
la vita sulla strada ha meno di 23 anni e la meta’ ne ha meno di 40.
I dati forniti oggi dalla polizia, nel 2002 hanno perso la vita sulle
strade 374 minori (il 5,5% delle vittime) mentre quelli che hanno riportato
ferite sono stati oltre 30mila (il 9% circa del totale degli infortunati
in seguito ad incidenti stradali). Il 48% del totale delle vittime di
incidenti aveva meno di 40 anni, il 33% meno di 30 e il 21 meno di 24.
Ma la responsabilita’ delle morti giovani non e’ da attribuire solo
all’incoscienza degli anni verdi. Sono tante le responsabilita’ anche
dei genitori. L’83 per cento dei bambini romani va a scuola accompagnato
in auto dai genitori senza pero’ allacciare le cinture di sicurezza,
emerge da una indagine realizzata a dicembre su un campione di 700 alunni.
E non solo. L’83 per cento dei bambini accompagnati a scuola non allaccia
le cinture di sicurezza, ma il 25 per cento siede nel sedile davanti
dell’auto e il 50 per cento in quello posteriore. Da "Ansa" del 7 aprile 2004 Polizia:
25% vittime della strada ha meno di 23 anni ROMA
- Giovani ’’categoria a rischio’’ sulle strade: il 25% delle vittime degli
incidenti ha meno di 23 anni e la meta’ ne ha meno di 40. E fra i giovanissimi
gli scontri sono aumentati a tal punto da essere al primo posto tra le
cause di morte tra i 15 e i 24 anni. A fornire i dati e’ la polizia, che
ha chiuso oggi a Roma, in occasione della giornata mondiale della sicurezza
stradale, la IV edizione del progetto Icaro, campagna di prevenzione itinerante,
dedicata proprio ai giovani.
Da "Corriere Romagna" del 7 aprile 2004 "Giornata della sicurezza" La Polstrada si "svela" ai cittadini Ravenna-
"Sulle nostre strade muore una persona ogni 78 minuti. Ridurre
una strage di queste proporzioni è un impegno prioritario".
Lo afferma il direttore della polizia stradale Domenico Mazzilli in
un intervista al sito Internet della Polizia di stato. In occasione
della Giornata mondiale della sicurezza stradale, il personale della
polizia stradale sarà impegnato in servizi straordinari di vigilanza,
con largo uso di tecnologie, per contrastare le violazioni più
pericolose: guida in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di sostanze
stupefacenti, circolazione sulla corsia d’emergenza, superamento
dei limiti di velocità e sorpasso azzardato. La sezione di Ravenna
della Polstrada oggi aprirà i propri uffici a scolaresche, insegnanti,
genitori, comunità religiose e cittadini che potranno visitare
le strutture delle forze dell’ordine dove saranno esposte apparecchiature
speciali. Nello stesso tempo verrà organizzato un filo diretto
(0544 299721, attivo dalle 7 alle 19) per i cittadini che potranno ricevere
chiarimenti sulla normativa in materia di circolazione stradale. Sul
sito Internet (www.poliziadistato.it) verrà dedicato ampio spazio
all’argomento; sarà pubblicata la mappa dei nuovi 14 "sorpassometri"
e una sezione dedicata ai giovani che devono prendere il patentino per
i ciclomotori. Domenico Mazzilli ha infatti ribadito l’importanza
di prevenire, con la formazione, i componenti scorretti alla guida che
sono la prima causa degli incidenti. A questo proposito - in esclusiva
e in anteprima sul sito - è disponibile un corso interattivo
per preparare i giovani a conseguire il patentino per i ciclomotori,
previsto dalle modifiche al codice della strada, attraverso una simulazione
della prova d’esame, con dieci quiz a risposta multipla sulle regole
e i segnali stradali che testano la preparazione del conducente. Se
la preparazione del ragazzo non è sufficiente la prova si conclude,
a seconda del livello, con un simpatico: "continua a prendere l’autobus!"
oppure "sei sicuro di aver studiato?".
Da "Asca" del 7 aprile 2004 PASQUA: LUNARDI, RISPETTIAMO ’’IL CODICE DELLA... VITA’’ Roma
- Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Pietro Lunardi,
in occasione delle festivita’ pasquali invia un messaggio a tutti
gli utenti della strada: ’’I risultati raggiunti in questi primi otto
mesi di applicazione delle nuove norme sulla sicurezza stradale -
afferma il ministro - hanno fornito un chiaro e misurabile contenimento
della incidentalita’, questi risulati sono per la maggior parte da
ascrivere alla coscienza civile dei cittadini, alla responsabilita’
di ciascuno di noi, all’aver capito non solo il valore della vita
ma anche quanto possa essere utile scoprire nuove modalita’ di trasporto,
come la ferrovia ed il mare, per ottimizzare i nostri itinerari. Da "Asca" del 7 aprile 2004 SICUREZZA
STRADALE: POLSTRADA, I GIOVANI CATEGORIA A RISCHIO Roma - In Italia circa la meta’ delle vittime per incidente stradale ha mediamente meno di 40 anni e ben il 24-25% ha meno di 23 anni. Il dato preoccupante - precisa un comunicato della Polizia stradale - e’ confermato dalle statistiche dei sinistri stradali del 2002, elaborate dall’Istat, dalle quali emerge che il 48% dei morti per incidente aveva meno di 40 anni, il 33% meno di 30 anni mentre per il 21% si trattava di giovani con eta’ inferiore ai 24 anni. Le giovani generazioni rappresentano, senza dubbio, una parte della popolazione piu’ a rischio sulle strade. Si assiste ormai ad una crescita dell’incidentalita’ nelle fasce di eta’ piu’ giovani cosi’ marcata da aver portato gli incidenti al primo posto tra le cause di morte per i giovani di eta’ compresa tra i 15 e i 24 anni. Gli incidenti stradali che coinvolgono i giovani presentano elevata mortalita’ e lesivita’ anche in considerazione del largo impiego di veicoli a due ruote, in particolare ciclomotori. Nel 2002 il 17% dei sinistri mortali e con lesioni ha visto coinvolti ciclomotori e motocicli. I minori che nel 2002 hanno perso la vita sulle strade sono stati 374 (il 5,5% delle vittime) mentre quelli che hanno riportato ferite sono stati oltre 30.000 (il 9% circa del totale degli infortunati a seguito di sinistro stradale). Da "Asca" del 7 aprile 2004 SICUREZZA STRADALE: IL 14,3% POSITIVO ALL’ETILOMETRO Roma
- Nel 2003 i conducenti controllati con etilometro sono stati 21.768
di questi, quelli risultati positivi sono stati 3.108, pari al 14,3%.
Nella fascia d’eta’ 18-22 anni - precisa un comunicato della Polstrada
– i controlli sono stati 5.900 e i conducenti positivi 656, pari
all’11,1%. Rispetto al totale dei conducenti trovati positivi al controllo,
invece, quelli della fascia d’eta’ 18/22 anni sono solo il 21,1%. Considerando
le altre fasce d’eta’ (23/27 - 28/32 - oltre 32 anni), si vede che i
giovani della fascia d’eta’ considerata sono quelli risultati con la
piu’ bassa percentuale di positivita’ ai controlli. Sempre nella fascia
d’eta’ 18/22 anni, i conducenti uomini controllati sono stati 4.838
e quelli risultati positivi 624, pari al 12,9% del totale. Molto migliore
il dato per i conducenti donne; infatti su 1.062 controlli i conducenti
positivi sono risultati 32, pari al 3%. In entrambi i casi, sia considerando
i conducenti uomini che donne, la fascia d’eta’ considerata e’ quella
che esprime la piu’ bassa percentuale di positivita’ ai controlli. Considerando
le fasce orarie si puo’ vedere che nei giovani tra i 18 e i 22 anni
la piu’ alta percentuale di positivita’ si riscontra nella fascia tra
le ore 4,00 e le ore 6,00; su 1.318 controlli i conducenti positivi
sono stati 218, pari al 16,5%.
Da "Asca" del 7 aprile 2004 SICUREZZA STRADALE: CON PATENTI A PUNTI -19% MORTI E -16,6% INCIDENTI Roma-
Patente a punti un vero e proprio salva-vita. Secondo le rilevazioni
della Polstrada e dei Carabinieri nel periodo di entrata in vigore
del nuovo codice della strada (1 luglio ’03-31 marzo ’04) ci sono
stati il 18,9% di morti in meno, il 20,4% di feriti ed il 16,6% di
incidenti, rispetto all’analogo periodo luglio 2002-marzo 2003. In
particolare, nel solo 2003, la Polizia stradale ha rilevato 2.345.799
infrazioni per un totale di punti decurtati pari a 429.465. Nell’anno,
le pattuglie impiegate sono state ben 534.965 e l’infrazione piu’
contravvenzionata e’ stata l’eccesso di velocita’ (884.529), seguita
a distanza dal mancato uso delle cinture di sicurezza (162.515). Da
registrare che negli incidenti rilevati nel 2003 dalla sola Polstrada
il 4,5% dei morti (116 unita’) erano giovani al di sotto dei 18 anni.
I giovanissimi feriti sono stati l’8,6% (7.251).
Da
"Il
Messaggero" del 7 aprile 2004 Sette
mesi di reclusione con la condizionale per resistenza a pubblico ufficiale.
E’ la condanna inflitta ieri dal tribunale di Senigallia alla 25enne
pesarese Erica Fini, ritenuta dal giudice colpevole per aver colpito
a calci e pugni due agenti della Polizia stradale di Senigallia che
l’avevano fermata all’alba del 24 novembre 2002 per guida in stato
d’ebrezza.
La vicenda presenta molti lati oscuri, tanto che la donna condannata ieri dal giudice ha nel frattempo presentato querela contro i due poliziotti, sostenendo di essere stata a sua volta picchiata dai due. La Procura per l’accusa nei confronti degli agenti ha chiesto l’archiviazione alla quale si sono opposti i difensori della Fini, gli avvocati Michele Andreano e Antonella Caporalini. Si attende a giorni la decisione del gip in merito. Intanto ieri si è concluso con la condanna a sette mesi il processo contro Erica Fini, all’epoca dei fatti cameriera nel noto sexy-ristorante di Senigallia "L’Uselin della comare". La notte in questione la donna era stata fermata dalla pattuglia della Polstrada sulla statale Adriatica all’altezza del Cesano. La situazione tra gli agenti e la Fini si era surrriscaldata nel momento in cui è stato chiamato il carroattrezzi per portar via la Y10 della donna cui era stata ritirata la patente. Erica Fini era addirittura salita sulla piattaforma del carroatrezzi per rimettere in moto l’auto e scaricarla dal mezzo. A quel punto i poliziotti sono intervenuti per fermarla. Ne è nata una colluttazione nella quale uno degli agenti è stato raggiunto da un calcio ai genitali, mentre l’altro poliziotto (una donna) è stato spinto a terra. Da "Il Messaggero" del 7 aprile 2004 SICUREZZA STRADALE Il vescovo: "Ragazzi, non cedete alla tentazione della stupidità" M.P.C. Lo
slogan che ha coniato ieri mattina con gli studenti fidardensi nell’auditorium
S.Francesco è "Testa e casco insieme". Perché
la vita "è un bene prezioso, insostituibile e intoccabile"
e "chi pensa il contrario fa peccato". Anche stavolta
il messaggio dell’arcivescovo Edoardo Menichelli ha fatto centro.
I ragazzi dei corsi per il ’patentino’ della moto, seduti in platea
con insegnanti e dirigenti d’istituto erano lì per ascoltare
le raccomandazioni del capo delle Stradale Marche, Italo D’Angelo,
del sindaco Tersilio Marotta, dell’assessore Marino Cesaroni e dell’avvocato
Alessandro Lucchetti nell’ambito delle iniziative per l’odierna
giornata mondiale della salute dedicata alla sicurezza stradale. Mons.
Menichelli senza essere didascalico è riuscito a catalizzare
attenzione e silenzio con i suoi racconti. "Quando ero giovane
- ha ricordato - mi divertivo su una bici sgangherata dei miei genitori
a volare giù per la discesa, poi magari mi rifacevo la salita
a piedi! Allora c’era la testa ma non il casco. Oggi forse c’è
il casco ma non la testa. E quando nel 1963 ha preso la patente mi
sentivo un padreterno, poi ho capito che quella non era la soluzione
o un’abilitazione ma solo la riconoscibilità per saper agire
bene su strada. Ragazzi quello che vi dirò forse non vi piacerà.
Oggi viviamo in una cultura della disobbedienza e dell’ìndulgenza
dove tutto è condonato e ogni azione è spesso sollecitata
dalla tentazione di stupidità. Vi siete mai chiesti - ha domandato
alla fine il vescovo - che costo umano e sociale impongono i 7000
morti all’anno sulle strade? E’ come se ogni anno scomparisse una
città come Camerano. E pensare che fa clamore la morte di un
solo soldato a Nassyria".
E oggi uffici aperti sia alla polizia stradale che alla Motorizzazione ma anche intensificazione dei controlli delle forze dell’ordine per contrastare le violazioni più pericolose al codice della strada. Da "La Provincia di Cremona" del 7 aprile 2004 Antonio D’Arrigo, Emanuele Gritti e Sergio D’Ignoti accusati della rapina di giugno alla banca di Bagnolo Nove anni alla banda dei catanesi Blitz col taglierino patteggiano in tre di Cristiano Mariani La
rapina all’agenzia di Bagnolo della Cassa Rurale del Cremasco
è costata alla banda dei catanesi nove anni di carcere. È
la somma delle pene inflitte ieri dal giudice dell’udienza preliminare
Salvatore Cappelleri per l’assalto del 16 giugno 2003.
Il ventottenne Antonio D’Arrigo, il presunto complice di ventitré anni Emanuele Gritti e il ventiduenne Sergio D’Ignoti, tutti in carcere dall’estate scorsa, hanno scelto la via del patteggiamento, avallata dal sostituto procuratore della Repubblica Anna Ferrari. Per D’Arrigo e Gritti la pena è stata fissata in tre anni e due mesi di reclusione. Mentre D’Ignoti sconterà sei mesi in meno. Gli imputati, siciliani della provincia etnea, si sono presentati in aula di giustizia, dove i loro difensori hanno chiesto che possano scontare le condanne agli arresti domiciliari. Un’istanza, questa, sulla quale il giudice Cappelleri si è riservato. A tradire il terzetto, riuscito ad impossessarsi di ventiseimila euro nel corso di un assalto definito dagli stessi inquirenti "da manuale", fu un controllo effettuato lungo l’autostrada del Sole dalla polstrada di Arezzo, nove ore dopo la rapina. Nell’intercapedine ricavata in una portiera della Ford Ka di D’Arrigo furono recuperate le mazzette razziate dalla cassa dell’agenzia bancaria. E la notte stessa, le manette scattarono ai polsi di Gritti e D’Ignoti, già rientrati a Catania con un volo decollato dall’eroporto di Linate. Il quadro tracciato dagli investigatori, all’indomani della retata, fu quello di una gang di rapinatori pendolari, messi nei guai dall’intuito di una pattuglia in borghese in servizio nel tratto toscano della Milano-Roma. Ad insospettire gli agenti della polstrada fu l’atteggiamento nervoso del giovane siciliano, fermato per un controllo di routine. E una volta scovato il bottino, gli investigatori risalirono ai presunti complici analizzando le frequentazioni del pregiudicato siciliano. Un’intuizione poi vagliata attraverso l’analisi dei fotogrammi ripresi dalla telecamera a circuito chiuso che immortalò la sequenza dell’assalto, portato a termine taglierino alla mano e senza lesinare in fatto di determinazione. |