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Rassegna stampa 08/04/2004

Rassegna stampa del 7 Aprile 2004

Rassegna stampa del 7 Aprile 2004

Da "La Sicilia" del 6 aprile 2004
Meno tragedie in autostrada
dati Asaps.
Con la patente a punti decremento del 22% della mortalità


A 9 mesi dall’avvento della patente a punti, i dati ufficiali dei rilievi dei sinistri (Polstrada e Carabinieri) confermano il trend di febbraio. Gli incidenti totali rilevati sono passati da 143.638 del periodo luglio-marzo 2002/2003 a 119.768, con un calo netto di 23.870, -16,62%, quasi identico al -16,73 di fine febbraio. I feriti sono passati da 102.966 a 81.974, -20,39% (-20,09% a fine febbraio). I decessi sono passati da 3.366 a 2.730, 636 in meno (-18,89%) rispetto a -17,77 di fine febbraio. Lo rileva una nota dell’Asaps, l’associzione amici e sostenitori della Polizia Stradale. A questi dati vanno aggiunti - spiega il presidente Giordano Biserni - quelli degli incidenti rilevati dalle varie Polizie Municipali nelle aree urbane. Per le autostrade, la casistica dice che i sinistri sono passati da 35.798 a 31.670, - 4.128 in termini assoluti, - 11,53% rispetto ad un migliore calo del 12,50% di fine febbraio, percentuale per altro sensibilmente inferiore al - 16,62% di tutti gli incidenti in generale. I feriti sono calati di 3.083 unità, - 17,31%, anche in questo caso più modesto rispetto al -22,39% generale. Ma è nel numero dei decessi che la situazione si fa decisamente migliore per la rete autostradale, passando da 500 a 387, con un significativo - 22,6%, miglior dato percentuale in assoluto che, per altro, conferma la tendenza di fine febbraio già fissata a un buon -20,58%. Gli incidenti che nei primi 9 mesi dalla patente a punti hanno visto per protagonisti veicoli pesanti (sopra le 3,5 tonnellate) sono stati 8.702, di cui 6.218 in autostrada. In 166 sinistri, di cui 71 in autostrada, sono rimasti coinvolti veicoli carichi di merci pericolose. 413 gli autobus incorsi in incidenti, di cui 185 nella rete autostradale. Le infrazioni accertate da Stradale e Carabinieri nei primi 9 mesi dalla patente a punti sono state 2.298.231, (-11%), di cui 640.133 in autostrada. Sottratti 1.561.481 punti dalle patenti dei conducenti.

Da "Il Messaggero" del 7 aprile 2004
Sezione della Polstrada in odore di chiusura, Righetti scrive a Pisanu: Sicurezza a rischio

Amatrice- "E’ a rischio la sicurezza dell’intero territorio che invece va difeso e tutelato", è quanto scrive nella sua interrogazione parlamentare presentata al ministro dell’Interno Pisanu, il senatroe Franco Righetti di Alleanza Popolare-Udeur, a sostegno della sezione distaccata della Polstrada di Amatrice che a partire dalla prossima estate dovrebbe chiudere di notte. Più precisamente dalle 19 alle 7 del mattino.
Una notizia che ha suscitato allarme nelle amministrazioni dell’alta valle del Velino anche perchè il distaccamento amatriciano vanta competenza su un territorio che si divide tra la provincia di Rieti e quella di Ascoli Piceno nonchè con il versante aquilano. E la presenza della Polstrada ha sempre assicurato controllo e vigilanza, indispensabili lungo una strada di grande collegamento come può essere la via Salaria per Ascoli.
Righetti chiede di sapere "se il ministro non intenda intervenire affinchè la sicurezza non venga messa in pericolo dal ridimensionamento del cotnrollo del territorio e se non ritenga opportuno revocare un provvedimento assurdo, che desta allarme e preoccupazione nell’intera cittadinanza". Insomma, secondo il senatore di Alleanza popolare-Udeur, la decisione costituisce "un segno di disattenzione verso un territorio che sta già soffrendo molto e non solo sotto il profilo economico. Invece di razionalizzare alla cieca, l’esecutivo individui i veri sprechi, evitando di sottrarre risorse dove servono e per quanto riguarda le forze dell’ordine - conclude l’esponente parlamentare - dovrebbe essere potenziate e non depauperate".
L’allarme sulla chiusura di Amatrice era stato lanciato dal sindacato di polizia Silp-Cgil e dal segretario Cosmo Bianchini. "La chiamano "razionalizzazione delle risorse" noi taglio dei fondi, ma anche mancanza di progettualità. Altro che città sicure, come qualcuno sbandiera intv. Così facendo alcuni cantastorie, che non conoscono neanche dove si trova Amatrice, si dovranno assumere la responsabilità politica, davanti a tutti i cittadini, di lasciare di fatto scoperto il controllo del territorio nelle fasce orarie più importanti e in una zona isolata della provincia" aveva commentato l’esponente sindacale.


Da "Il Gazzettino" del 7 aprile 2004
Il Trio Medusa della popolare trasmissione televisiva parteciperà ad un’iniziativa organizzata dalla Regione.
Presente anche l’assessore Chisso
Velocità e alcol, allo Stefanini arrivano le Iene

Mestre - Le Iene televisive saranno domani alla scuola Polo "Stefanini" di di via Pertini per una lezione tutta speciale sulla sicurezza stradale in occasione della giornata mondiale dedicata a questo argomento. L’iniziativa, che inizierà alle 11,30, è promossa dalla Regione del Veneto, che per contrastare i comportamenti a rischio a realizzato un CD - rom interattivo dal titolo "Prima del motore accendi il cervello - percorsi di sicurezza stradale con il Trio Medusa", destinato ai ragazzi in età da motorino e patente (dai 14 ai 21 anni), il cui testimonial sono appunto le tre famose Iene.
"Il nostro scopo - ha ricordato l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, che sarà presente all’incontro - è di sollecitare nei giovani comportamenti più consapevoli nei confronti delle regole della circolazione, proponendo una serie di situazioni simulate che riguardano la sicurezza nelle strade, accompagnate dai consigli, dalle osservazioni e dalle critiche del Trio Medusa. É stato scelto questo strumento - ha spiegato Chisso - per parlare direttamente e nel loro linguaggio ai ragazzi che vanno "convinti", piuttosto che minacciati, a comportarsi correttamente, nel loro stesso interesse".
Nel corso di questa "speciale" lezione dagli inconsueti insegnanti, sarò proposto il contenuto del Cd-Rom e verranno anche illustrati i dati relativi agli incidenti e alle morti sulle strade nella nostra regione. Nel corso dell’ultimo decennio gli incidenti stradali in Veneto hanno avuto una costante tendenza alla diminuzione, in parte stabilizzatasi negli ultimi tre anni: a partire dal 1999 è diminuito il numero degli incidenti mortali (da 779 a 581 del 2002) e dei morti, mentre c’è una sostanziale stabilità nel numero dei feriti. Per mortalità, peraltro la regione si colloca al sesto posto nella "graduatoria" nazionale, con 13,85 decessi ogni 100 mila abitanti. In Italia invece gli incidenti stradali causano ottomila morti, 25 mila invalidi gravi e 145 mila ricoveri e oltre un milione di prestazione di pronto soccorso per un corso sociale di oltre 20 miliardi di euro all’anno.

Da "ASCA" del 7 aprile 2004

Aci: 4 Le Vittime Della Strada Alle 20 (-55%)


Roma - L’Osservatorio speciale ACI ’’7 aprile’’, attivato dall’Automobile Club d’Italia, elaborando dati forniti da Polizia Stradale (per quanto riguarda la mobilita’ autostradale ed extraurbana) e dalle Polizie Municipali di 21 grandi Comuni italiani (per quanto riguarda la situazione di questi ambiti urbani), rileva che alle ore 20.00 di oggi risultano 4 morti sulle strade (in provincia di Macerata, Cosenza, Piacenza e Genova), il 55% in meno di quelli registrati nella stessa fascia oraria (00.00 - 20.00) del Mercoledi’ Santo 2002 (ultimo anno statisticamente disponibile). Nei 21 grandi comuni monitorati, alle 20, si rilevano complessivamente 181 incidenti con 201 feriti e nessun morto, con una flessione del 7.6% degli incidenti e del 15.2% dei feriti rispetto al 2002 (ultimo anno statisticamente disponibile), quando a quest’ora del Mercoledi’ Santo si erano verificati 196 incidenti con 237 feriti e nessun morto. Questi i Comuni monitorati: Roma, Milano, Genova, Firenze, Torino, Napoli, Bari, Palermo, Verona, Messina, Catania, Trieste, Bologna, Venezia, Padova, Rimini, Como, Trento, Prato, Brescia e Trapani.

Da "Ansa" del 7 aprile 2004

SICUREZZA STRADALE: GIOVANI A RISCHIO; CIAMPI, ATTENTI


ROMA - Ragazzi divertitevi ma non guidate se bevete o se avete sonno. E poi, quella cintura, allacciatela. E’ il presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi a rivolgersi, come un padre di famiglia, ai giovani. Oggi, giornata mondiale della Sanita’, tutta dedicata alla sicurezza stradale, e’ impossibile non fare i conti con il bollettino di guerra di quanti perdono la vita fra le lamiere: un morto ogni ora e 18 minuti. Anche se, grazie alla patente a punti, la situazione migliora. Ma l’emergenza resta nella sua interezza. Oggi, ha ricordato il ministro della salute Girolamo Sirchia durante la cerimonia al Quirinale per la consegna delle medaglie d’oro ai benemeriti della Salute pubblica, gli incidenti stradali sono la nona causa di morte ma nel 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ stima possa diventare la terza. Il presidente Ciampi si rivolge ai giovani. Sono infatti loro le prime vittime: il 25% di chi perde la vita sulla strada ha meno di 23 anni e la meta’ ne ha meno di 40. I dati forniti oggi dalla polizia, nel 2002 hanno perso la vita sulle strade 374 minori (il 5,5% delle vittime) mentre quelli che hanno riportato ferite sono stati oltre 30mila (il 9% circa del totale degli infortunati in seguito ad incidenti stradali). Il 48% del totale delle vittime di incidenti aveva meno di 40 anni, il 33% meno di 30 e il 21 meno di 24. Ma la responsabilita’ delle morti giovani non e’ da attribuire solo all’incoscienza degli anni verdi. Sono tante le responsabilita’ anche dei genitori. L’83 per cento dei bambini romani va a scuola accompagnato in auto dai genitori senza pero’ allacciare le cinture di sicurezza, emerge da una indagine realizzata a dicembre su un campione di 700 alunni. E non solo. L’83 per cento dei bambini accompagnati a scuola non allaccia le cinture di sicurezza, ma il 25 per cento siede nel sedile davanti dell’auto e il 50 per cento in quello posteriore.
Non va meglio, secondo l’indagine, per i bambini trasportati sui motorini: il 36 per cento indossa il casco non allacciato o di misura non adeguata. Il 44 per cento viaggia inoltre in situazione pericolosa: davanti o dietro, senza possibilita’ di appoggiare i piedi sulle pedane e quindi in posizione di equilibrio instabile con i piedi penzoloni o appoggiati su parti meccaniche. Fra gli allarmi arriva anche una iniziativa che punta proprio a favorire la prevenzione. Una riduzione del costo della polizza di assicurazione per gli automobilisti virtuosi che non perdono punti sulla patente, e’ l’idea lanciata col ’’patto per la sicurezza stradale e la legalita’’’ siglato oggi fra Regione Campania, Aci, associazioni dei consumatori, compagnie di assicurazione, prefetti e procure. La sensibilizzazione, gli sforzi per fare capire il pericolo e le campagne educative si auspica daranno i loro risultati. Cosi’ come e’ avvenuto proprio oggi: secondo l’osservatorio speciale dell’Aci dedicato al ’’7 aprile’’, si sono verificati la meta’ dei morti rispetto a quelli registrati nel mercoledi’ santo del 2002.
Elaborando i dati forniti da Polizia Stradale (per quanto riguarda la mobilita’ autostradale ed extraurbana) e dalle Polizie Municipali di 21 grandi Comuni italiani (per quanto riguarda la situazione di questi ambiti urbani), l’Aci ha osservato che alle ore 17.00 di oggi risultano 4 morti sulle strade (in provincia di Macerata, Cosenza, Piacenza e Genova), il 50% in meno di quelli registrati nella stessa fascia oraria (00.00 - 17.00) del Mercoledi’ Santo 2002.


Da "Ansa" del 7 aprile 2004

Polizia: 25% vittime della strada ha meno di 23 anni
Incidenti al primo posto tra cause di morte tra 15 e 24 anni


ROMA - Giovani ’’categoria a rischio’’ sulle strade: il 25% delle vittime degli incidenti ha meno di 23 anni e la meta’ ne ha meno di 40. E fra i giovanissimi gli scontri sono aumentati a tal punto da essere al primo posto tra le cause di morte tra i 15 e i 24 anni. A fornire i dati e’ la polizia, che ha chiuso oggi a Roma, in occasione della giornata mondiale della sicurezza stradale, la IV edizione del progetto Icaro, campagna di prevenzione itinerante, dedicata proprio ai giovani.
Da "Corriere Romagna" del 7 aprile 2004
"Giornata della sicurezza" La Polstrada si "svela" ai cittadini
Ravenna- "Sulle nostre strade muore una persona ogni 78 minuti. Ridurre una strage di queste proporzioni è un impegno prioritario". Lo afferma il direttore della polizia stradale Domenico Mazzilli in un intervista al sito Internet della Polizia di stato. In occasione della Giornata mondiale della sicurezza stradale, il personale della polizia stradale sarà impegnato in servizi straordinari di vigilanza, con largo uso di tecnologie, per contrastare le violazioni più pericolose: guida in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, circolazione sulla corsia d’emergenza, superamento dei limiti di velocità e sorpasso azzardato. La sezione di Ravenna della Polstrada oggi aprirà i propri uffici a scolaresche, insegnanti, genitori, comunità religiose e cittadini che potranno visitare le strutture delle forze dell’ordine dove saranno esposte apparecchiature speciali. Nello stesso tempo verrà organizzato un filo diretto (0544 299721, attivo dalle 7 alle 19) per i cittadini che potranno ricevere chiarimenti sulla normativa in materia di circolazione stradale. Sul sito Internet (www.poliziadistato.it) verrà dedicato ampio spazio all’argomento; sarà pubblicata la mappa dei nuovi 14 "sorpassometri" e una sezione dedicata ai giovani che devono prendere il patentino per i ciclomotori. Domenico Mazzilli ha infatti ribadito l’importanza di prevenire, con la formazione, i componenti scorretti alla guida che sono la prima causa degli incidenti. A questo proposito - in esclusiva e in anteprima sul sito - è disponibile un corso interattivo per preparare i giovani a conseguire il patentino per i ciclomotori, previsto dalle modifiche al codice della strada, attraverso una simulazione della prova d’esame, con dieci quiz a risposta multipla sulle regole e i segnali stradali che testano la preparazione del conducente. Se la preparazione del ragazzo non è sufficiente la prova si conclude, a seconda del livello, con un simpatico: "continua a prendere l’autobus!" oppure "sei sicuro di aver studiato?".

Da "Asca" del 7 aprile 2004
PASQUA: LUNARDI, RISPETTIAMO ’’IL CODICE DELLA... VITA’’

Roma - Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Pietro Lunardi, in occasione delle festivita’ pasquali invia un messaggio a tutti gli utenti della strada: ’’I risultati raggiunti in questi primi otto mesi di applicazione delle nuove norme sulla sicurezza stradale - afferma il ministro - hanno fornito un chiaro e misurabile contenimento della incidentalita’, questi risulati sono per la maggior parte da ascrivere alla coscienza civile dei cittadini, alla responsabilita’ di ciascuno di noi, all’aver capito non solo il valore della vita ma anche quanto possa essere utile scoprire nuove modalita’ di trasporto, come la ferrovia ed il mare, per ottimizzare i nostri itinerari.
Cerchiamo, in questi giorni, in cui il traffico sulla nostra rete stradale raggiunge livelli patologici, di essere rispettosi di noi stessi e degli altri ponendo attenzione nella guida, cercando di osservare le regole comportamentali, cercando di definire per tempo un vero piano di viaggio utilizzando i mezzi di informazione’’.
"Rispettiamo quindi - sottolinea Lunardi - non cio’ che banalmente chiamiamo il Codice della strada, ma il Codice della vita. Confermiamo tutti insieme un grande impegno particolarmente per questi giorni: evitiamo ogni occasione di distrazione durante la guida. Ricordiamo che anche la luce dei fari accesi puo’ rappresentare la vita, non spegnetela’’.


Da "Asca" del 7 aprile 2004

SICUREZZA STRADALE: POLSTRADA, I GIOVANI CATEGORIA A RISCHIO


Roma - In Italia circa la meta’ delle vittime per incidente stradale ha mediamente meno di 40 anni e ben il 24-25% ha meno di 23 anni. Il dato preoccupante - precisa un comunicato della Polizia stradale - e’ confermato dalle statistiche dei sinistri stradali del 2002, elaborate dall’Istat, dalle quali emerge che il 48% dei morti per incidente aveva meno di 40 anni, il 33% meno di 30 anni mentre per il 21% si trattava di giovani con eta’ inferiore ai 24 anni. Le giovani generazioni rappresentano, senza dubbio, una parte della popolazione piu’ a rischio sulle strade. Si assiste ormai ad una crescita dell’incidentalita’ nelle fasce di eta’ piu’ giovani cosi’ marcata da aver portato gli incidenti al primo posto tra le cause di morte per i giovani di eta’ compresa tra i 15 e i 24 anni. Gli incidenti stradali che coinvolgono i giovani presentano elevata mortalita’ e lesivita’ anche in considerazione del largo impiego di veicoli a due ruote, in particolare ciclomotori. Nel 2002 il 17% dei sinistri mortali e con lesioni ha visto coinvolti ciclomotori e motocicli. I minori che nel 2002 hanno perso la vita sulle strade sono stati 374 (il 5,5% delle vittime) mentre quelli che hanno riportato ferite sono stati oltre 30.000 (il 9% circa del totale degli infortunati a seguito di sinistro stradale).


Da "Asca" del 7 aprile 2004
SICUREZZA STRADALE: IL 14,3% POSITIVO ALL’ETILOMETRO
Roma - Nel 2003 i conducenti controllati con etilometro sono stati 21.768 di questi, quelli risultati positivi sono stati 3.108, pari al 14,3%. Nella fascia d’eta’ 18-22 anni - precisa un comunicato della Polstrada – i controlli sono stati 5.900 e i conducenti positivi 656, pari all’11,1%. Rispetto al totale dei conducenti trovati positivi al controllo, invece, quelli della fascia d’eta’ 18/22 anni sono solo il 21,1%. Considerando le altre fasce d’eta’ (23/27 - 28/32 - oltre 32 anni), si vede che i giovani della fascia d’eta’ considerata sono quelli risultati con la piu’ bassa percentuale di positivita’ ai controlli. Sempre nella fascia d’eta’ 18/22 anni, i conducenti uomini controllati sono stati 4.838 e quelli risultati positivi 624, pari al 12,9% del totale. Molto migliore il dato per i conducenti donne; infatti su 1.062 controlli i conducenti positivi sono risultati 32, pari al 3%. In entrambi i casi, sia considerando i conducenti uomini che donne, la fascia d’eta’ considerata e’ quella che esprime la piu’ bassa percentuale di positivita’ ai controlli. Considerando le fasce orarie si puo’ vedere che nei giovani tra i 18 e i 22 anni la piu’ alta percentuale di positivita’ si riscontra nella fascia tra le ore 4,00 e le ore 6,00; su 1.318 controlli i conducenti positivi sono stati 218, pari al 16,5%.
Da "Asca" del 7 aprile 2004
SICUREZZA STRADALE: CON PATENTI A PUNTI -19% MORTI E -16,6% INCIDENTI
Roma- Patente a punti un vero e proprio salva-vita. Secondo le rilevazioni della Polstrada e dei Carabinieri nel periodo di entrata in vigore del nuovo codice della strada (1 luglio ’03-31 marzo ’04) ci sono stati il 18,9% di morti in meno, il 20,4% di feriti ed il 16,6% di incidenti, rispetto all’analogo periodo luglio 2002-marzo 2003. In particolare, nel solo 2003, la Polizia stradale ha rilevato 2.345.799 infrazioni per un totale di punti decurtati pari a 429.465. Nell’anno, le pattuglie impiegate sono state ben 534.965 e l’infrazione piu’ contravvenzionata e’ stata l’eccesso di velocita’ (884.529), seguita a distanza dal mancato uso delle cinture di sicurezza (162.515). Da registrare che negli incidenti rilevati nel 2003 dalla sola Polstrada il 4,5% dei morti (116 unita’) erano giovani al di sotto dei 18 anni. I giovanissimi feriti sono stati l’8,6% (7.251).

Da "Il Messaggero" del 7 aprile 2004
Condannata l’automobilista che ha denunciato i poliziotti
"Mi hanno picchiata".
Ma è a lei che sono stati inflitti sette mesi per resistenza a pubblico ufficiale

di MARCO BENARRIVO


Sette mesi di reclusione con la condizionale per resistenza a pubblico ufficiale. E’ la condanna inflitta ieri dal tribunale di Senigallia alla 25enne pesarese Erica Fini, ritenuta dal giudice colpevole per aver colpito a calci e pugni due agenti della Polizia stradale di Senigallia che l’avevano fermata all’alba del 24 novembre 2002 per guida in stato d’ebrezza.
La vicenda presenta molti lati oscuri, tanto che la donna condannata ieri dal giudice ha nel frattempo presentato querela contro i due poliziotti, sostenendo di essere stata a sua volta picchiata dai due. La Procura per l’accusa nei confronti degli agenti ha chiesto l’archiviazione alla quale si sono opposti i difensori della Fini, gli avvocati Michele Andreano e Antonella Caporalini. Si attende a giorni la decisione del gip in merito.
Intanto ieri si è concluso con la condanna a sette mesi il processo contro Erica Fini, all’epoca dei fatti cameriera nel noto sexy-ristorante di Senigallia "L’Uselin della comare". La notte in questione la donna era stata fermata dalla pattuglia della Polstrada sulla statale Adriatica all’altezza del Cesano. La situazione tra gli agenti e la Fini si era surrriscaldata nel momento in cui è stato chiamato il carroattrezzi per portar via la Y10 della donna cui era stata ritirata la patente. Erica Fini era addirittura salita sulla piattaforma del carroatrezzi per rimettere in moto l’auto e scaricarla dal mezzo. A quel punto i poliziotti sono intervenuti per fermarla. Ne è nata una colluttazione nella quale uno degli agenti è stato raggiunto da un calcio ai genitali, mentre l’altro poliziotto (una donna) è stato spinto a terra.

Da "Il Messaggero" del 7 aprile 2004
SICUREZZA STRADALE
Il vescovo: "Ragazzi, non cedete alla tentazione della stupidità"

M.P.C.

Lo slogan che ha coniato ieri mattina con gli studenti fidardensi nell’auditorium S.Francesco è "Testa e casco insieme". Perché la vita "è un bene prezioso, insostituibile e intoccabile" e "chi pensa il contrario fa peccato". Anche stavolta il messaggio dell’arcivescovo Edoardo Menichelli ha fatto centro. I ragazzi dei corsi per il ’patentino’ della moto, seduti in platea con insegnanti e dirigenti d’istituto erano lì per ascoltare le raccomandazioni del capo delle Stradale Marche, Italo D’Angelo, del sindaco Tersilio Marotta, dell’assessore Marino Cesaroni e dell’avvocato Alessandro Lucchetti nell’ambito delle iniziative per l’odierna giornata mondiale della salute dedicata alla sicurezza stradale. Mons. Menichelli senza essere didascalico è riuscito a catalizzare attenzione e silenzio con i suoi racconti. "Quando ero giovane - ha ricordato - mi divertivo su una bici sgangherata dei miei genitori a volare giù per la discesa, poi magari mi rifacevo la salita a piedi! Allora c’era la testa ma non il casco. Oggi forse c’è il casco ma non la testa. E quando nel 1963 ha preso la patente mi sentivo un padreterno, poi ho capito che quella non era la soluzione o un’abilitazione ma solo la riconoscibilità per saper agire bene su strada. Ragazzi quello che vi dirò forse non vi piacerà. Oggi viviamo in una cultura della disobbedienza e dell’ìndulgenza dove tutto è condonato e ogni azione è spesso sollecitata dalla tentazione di stupidità. Vi siete mai chiesti - ha domandato alla fine il vescovo - che costo umano e sociale impongono i 7000 morti all’anno sulle strade? E’ come se ogni anno scomparisse una città come Camerano. E pensare che fa clamore la morte di un solo soldato a Nassyria".
E oggi uffici aperti sia alla polizia stradale che alla Motorizzazione ma anche intensificazione dei controlli delle forze dell’ordine per contrastare le violazioni più pericolose al codice della strada.

Da "La Provincia di Cremona" del 7 aprile 2004
Antonio D’Arrigo, Emanuele Gritti e Sergio D’Ignoti accusati della rapina di giugno alla banca di Bagnolo
Nove anni alla banda dei catanesi
Blitz col taglierino patteggiano in tre

di Cristiano Mariani

La rapina all’agenzia di Bagnolo della Cassa Rurale del Cremasco è costata alla banda dei catanesi nove anni di carcere. È la somma delle pene inflitte ieri dal giudice dell’udienza preliminare Salvatore Cappelleri per l’assalto del 16 giugno 2003.
Il ventottenne Antonio D’Arrigo, il presunto complice di ventitré anni Emanuele Gritti e il ventiduenne Sergio D’Ignoti, tutti in carcere dall’estate scorsa, hanno scelto la via del patteggiamento, avallata dal sostituto procuratore della Repubblica Anna Ferrari. Per D’Arrigo e Gritti la pena è stata fissata in tre anni e due mesi di reclusione. Mentre D’Ignoti sconterà sei mesi in meno. Gli imputati, siciliani della provincia etnea, si sono presentati in aula di giustizia, dove i loro difensori hanno chiesto che possano scontare le condanne agli arresti domiciliari. Un’istanza, questa, sulla quale il giudice Cappelleri si è riservato. A tradire il terzetto, riuscito ad impossessarsi di ventiseimila euro nel corso di un assalto definito dagli stessi inquirenti "da manuale", fu un controllo effettuato lungo l’autostrada del Sole dalla polstrada di Arezzo, nove ore dopo la rapina. Nell’intercapedine ricavata in una portiera della Ford Ka di D’Arrigo furono recuperate le mazzette razziate dalla cassa dell’agenzia bancaria. E la notte stessa, le manette scattarono ai polsi di Gritti e D’Ignoti, già rientrati a Catania con un volo decollato dall’eroporto di Linate. Il quadro tracciato dagli investigatori, all’indomani della retata, fu quello di una gang di rapinatori pendolari, messi nei guai dall’intuito di una pattuglia in borghese in servizio nel tratto toscano della Milano-Roma. Ad insospettire gli agenti della polstrada fu l’atteggiamento nervoso del giovane siciliano, fermato per un controllo di routine. E una volta scovato il bottino, gli investigatori risalirono ai presunti complici analizzando le frequentazioni del pregiudicato siciliano. Un’intuizione poi vagliata attraverso l’analisi dei fotogrammi ripresi dalla telecamera a circuito chiuso che immortalò la sequenza dell’assalto, portato a termine taglierino alla mano e senza lesinare in fatto di determinazione.
Giovedì, 08 Aprile 2004
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