Rassegna stampa del 31 Marzo 2004 |
Da "La
Gazzetta del Mezzogiorno" del 31 marzo 2004 POTENZA Negli
ultimi anni gli incidenti stradali hanno rappresentato la nona causa di
mortalità e di invalidità relativa alla popolazione mondiale.
E, se nessun provvedimento dovesse essere preso, nel 2020 il fenomeno
potrebbe scalare ulteriormente la graduatoria, fino a giungere in terza
posizione, scavalcando malattie tristemente famose, quali malaria, tubercolosi
ed Aids. Alla luce di questi fatti, in occasione della "Giornata
mondiale della salute", che si celebrerà il 7 Aprile prossimo,
l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) focalizzerà
l’attenzione sulla sicurezza stradale e, attraverso l’Automobile Club
d’Italia, ha lanciato una grande "sfida" rivolta a tutti gli
Italiani: nell’arco dell’intera giornata, denominata "Il 7 aprile
né morti, né feriti sulle nostre strade. Io ci provo",
gli automobilisti dovranno mirare ad assumere un comportamento prudente
e rispettoso del Codice della Strada, al fine di non provocare alcun incidente.
L’Aci di Potenza ha aderito all’iniziativa e lancia un appello alla cittadinanza.
"E’ una sfida difficile, ma non impossibile. Dipende solo da noi
- ha affermato il presidente Francesco Solimena - gli automobilisti lucani,
rispecchiando le tendenze nazionali, dispongono di grandi risorse morali
delle quali hanno dato prova in diverse occasioni, soprattutto di fronte
alle grandi sfide e nei momenti di maggiore difficoltà; pertanto,
sarebbe un bel risultato riuscire a dimostrare ancora una volta che, con
l’impegno, anche i traguardi più difficili possono essere tagliati,
soprattutto quando il traguardo da raggiungere sancisce la vittoria della
vita". I dati relativi agli incidenti stradali verificatisi nel corso
di un anno ci mettono di fronte ad un triste bilancio: nel mondo 1.300.000
persone rimangono vittime della strada, delle quali 50.000 nell’Unione
Europea, con un costo sociale globale di 518 miliardi di dollari. In Italia,
su 237.812 incidenti accaduti nel 2002, sono morte 6.736 persone e ne
sono rimaste ferite 337.878. "E’ come se ogni anno, nel mondo, venisse
cancellata l’intera popolazione di una città come Milano - ha commentato
Filippo Silipo, direttore dell’Aci di Potenza - Con oltre 1 milione di
morti, le strade fanno più vittime delle guerre e delle malattie.
A pagare il prezzo più alto sono i paesi in via di sviluppo, che
contribuiscono per il 90% al numero totale dei decessi. Ma anche quello
dell’Unione Europea è un bollettino di guerra e rappresenta un
problema di dimensioni spaventose, che colpisce oltre 200.000 famiglie.
In Italia si verificano circa 650 incidenti al giorno, causati principalmente
dal mancato rispetto delle distanze di sicurezza, dalle distrazioni dei
conducenti e dall’eccesso di velocità. Elevatissimo il costo sociale:34
miliardi di euro l’anno. Sono stati proprio questi dati impressionanti
ad orientare l’Oms verso un’iniziativa riguardante la sicurezza stradale,
una scelta che l’Aci condivide e rilancia". Per centrare l’obiettivo,
l’Automobile Club mobiliterà i suoi soci, facendo partire una campagna
di sensibilizzazione capillare guidata dai 107 Automobile Club locali
e provinciali, dalle 1.500 delegazioni, dalle 500 agenzie Sara e dalle
900 officine Aci-Global. All’iniziativa collaboreranno, inoltre, le associazioni
di categoria, i sindacati, le aziende pubbliche e private, gli istituti
di credito, le federazioni sportive, le associazioni di volontariato,
le scuole e le università.
Visita il 2 aprile per 50 alunni della scuola media di Catenanuova A lezione dalla Polizia stradale per il "patentino" (n.s.) Una
cinquantina di alunni della scuola media che stanno seguendo in atto un
corso per il conseguimento del "patentino", cioè del
certificato di idoneità alla guida del ciclomotore, il 2 aprile
alle 10 si recheranno, accompagnati dai rispettivi docenti, in visita
presso i locali della Polizia stradale di Catenanuova dove vi saranno
ad accoglierli gli ispettori Placido Bella e Franco Mondo, rispettivamente
comandante e vice della Polstrada. Ai ragazzi sarà resa nota l’esistenza
di una serie di attrezzature (autovelox, etilometro ecc.). L’iniziativa
costituirà "lezione" integrativa per questi studenti
quattordicenni in procinto di ottenere il "patentino".
Da "Il Quotidiano della Calabria" del 31 marzo 2004 Otto moto della prestigiosa marca
americana poste sotto sequestro nel Cosentino Otto "Harley Davidson", le mitiche moto americane,
erano pronte a essere immesse illegalmente nel mercato cosentino. La brusca
frenata è arrivata direttamente dalla Procura di Cosenza, nella
persona del pubblico ministero Domenico Fiordalisi, e dalla polizia stradale.
Nel corso dell’operazione, che ha interessato non solo la nostra provincia,
sono state denunciate a piede libero cinque persone. Si tratta di proprietari
di concessionarie di auto e moto, con sede a Milano, Massa Carrara, Macerata
e Castrovillari. Per tutti l’ipotesi d’accusa è associazione per
delinquere, falso ideologico e ricettazione.
Secondo l’accusa si sarebbe dato vita a un vero e proprio mercato di auto di grossa cilindrata e, soprattutto, di "Harley Davidson", giunte in Italia in maniera assolutamente clandestina e rivendute dai concessionari a prezzi di mercato. Gli indagati, che molto probabilmente hanno goduto della complicità di altre persone, avrebbero utilizzato false documentazioni per attestare la provenienza dei mezzi, ai quali sarebbero stati cambiati anche i numeri di telaio. Dubbia, dunque, la provenienza delle moto e delle auto (tra le quali potenti Mercedes), forse rubate (è soprattutto il caso delle "Harley") in Inghilterra, e giunte in Italia attraverso un giro perverso di pratiche false e vidimazioni contraffatte. Tra le concessionarie prese di mira dal pm, c’è anche quella di Castrovillari, dove sono state poste sotto sequestro otto moto, tutte della prestigiosa marca "Harley Davidson", pronte a essere proposte sul mercato cosentino. La magistratura cosentina, di concerto con gli agenti della polizia stradale, ha posto sotto sequestro anche i relativi incartamenti, attestanti la provenienza delle moto. Le "Harley" giunte a Castrovillari sono state immatricolate a Cosenza. Agli uffici della motorizzazione sarebbero state però presentate, sospettano gli inquirenti, delle false documentazioni. A supporto dell’ipotesi accusatoria gli ulteriori sequestri effettuati nel corso dell’inchiesta, che, ricordiamo, ha interessato anche alcune concessionarie con sede legale a Milano, Massa Carrara e Macerata. Gli agenti della polizia stradale di Cosenza hanno, nello specifico, trovato un numero non indifferente di timbri falsi, due serie di punzoni (utili per alterare i numeri di telaio), diversi sigilli notarili del Canada e della California, essenziali per immatricolare le mitiche "Harley". Nel corso delle indagini sono stati sequestrati anche dei computer, con la memoria delle varie operazioni di compravendita delle moto americane. Il pm Fiordalisi è dell’idea che i mezzi (tra le quali le otto moto sequestrate a Castrovillari) siano giunti dalle nostre parti attraverso procedimenti poco leciti. Non è escluso il furto originario delle "Harley" e la successiva ricettazione da parte di concessionari, pronti a rivendere i mezzi come nuovi in Italia. A tal proposito si segue la pista britannica. Alcune delle "Harley" sequestrate sarebbero, infatti, state rubate in Inghilterra e poi rimesse sul mercato. Giusto il tempo di alterare i documenti e i telai. Ieri
lezione della polizia stradale alle scuole medie OSTIANO
E’ sorpreso persino il commissario della polizia stradale Loris Busi:
"Non credevo - ammette al termine della lezione sulla sicurezza alle
scuole medie di Ostiano - di trovare tanta partecipazione, tanto interesse
e domande così competenti". Già, perchè in effetti,
ieri mattina, i 250 alunni di prima, seconda e terza media non si sono
persi una sola parola di Busi e del suo compagno di cattedra per un giorno,
l’agente Salvatore Santangelo. Si è parlato di caschi e di motorini,
di incidenti e della necessità di ridurli al minimo. "Dovete
essere voi - ha chiesto Busi - a dare l’esempio, noi crediamo possiate
essere, ogni giorno, le vedette della sicurezza stradale. Contiamo su
di voi". Un appello forte, lanciato con fermezza dopo aver spiegato
quante insidie nasconda la strada. Busi ha citato un esempio preciso.
"Ho incontrato il campione di motociclismo Loris Capirossi e mi ha
assicurato di non invidiarmi perchè lui corre in pista mentre noi
stiamo sulla strada. E anche voi, ragazzi. Fate attenzione e rispettate
le regole".
CASALMAGGIORE-
Studenti delle quinte e delle quarte B geometri e A Itis del Polo scolastico
’Romani’ riuniti, ieri mattina, in auditorium Santa Croce per la campagna
sulla sicurezza stradale ’7 aprile io ci provo’. Introdotto dalla preside
dell’istituto Maria Rossi Cola, è stato il comandante provinciale
della Polizia Stradale Marco Tangorra a relazionare i ragazzi sui numeri
degli incidenti stradali: "Il 40 per cento dei circa 6500 morti sulle
strade italiane è in età scolare e nella prima età
adulta. Da qui nasce la necessità di seminare un messaggio preciso:
si può andare in discoteca e a divertirsi pur girando in auto tranquillamente,
soprattutto conoscendo le regole - ha detto Tangorra -. Andare in auto
è come praticare uno sport: si devono conoscere le regole. Il nostro
codice stradale è il più articolato e complesso". Una
raccolta di norme che, nata nel ventennio fascista, nel tempo è
stata modificata: "E’ stato proprio in conseguenza di una moda giovanile
- ha proseguito Tangorra -, nata sulla riviera romagnola, che è
stato introdotto l’articolo riguardante la guida in stato d’ebbrezza:
agli inizi degli anni Ottanta, infatti, i giovani, dopo aver bevuto molto,
si lanciavano alla guida delle loro auto cercando di superare più
incroci possibili con la luce rossa. Ogni anno lo Stato sborsa 40mila
miliardi di vecchie lire per spese mediche per i circa 300mila feriti
in incidenti stradali: ridurre questi numeri è un dovere morale,
sociale ed economico. E’ anche l’Unione Europea a chiedercelo: entro il
2010 il numero dei morti in strada deve diminuire del 40 per cento. L’obiettivo
della polizia stradale è garantire la circolazione". Infine,
un consiglio ai giovani: "Non è sulle strade - ha chiuso Tangorra
- che dobbiamo dimostrare la nostra passione per la auto e le moto: se
volete correre andate sui circuiti". Presente all’incontro il comandante
del distaccamento della Polstrada di Casalmaggiore Salvatore Vigna che,
nei prossimi giorni, terrà analoghi incontro nelle scuole elementari
e medie del Casalasco.
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