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Rassegna stampa 22/03/2004

Rassegna stampa del 21 Marzo 2004

Rassegna stampa del 21 Marzo 2004

 


Da "Il giornale di brescia" del 21 marzo 2004

CHI SPECULA SULLE TRAGEDIE
Caschi salva cosa?
ROBERTO MERLI
Associazione italiana familiari e vittime della strada


Concesio
Tramite Striscia la notizia, che ringraziamo, pur utilizzando le notizie per fare spettacolo alla fine porta avanti degli ideali sani, in molti casi smascherando dei truffatori, come è diventato di pubblico dominio il "casco bidone". In pratica "Striscia la notizia", ha acquistato due caschi di marche diverse, con regolari etichetta di certificazione CE, li hanno portati in un centro per le prove di collaudo che consentono di garantire l’eventuale idoneità del prodotto. Queste prove sono state devastanti, al primo casco si è rotto il cinturino, ed il secondo che era stato prodotto in Cina, la prova del "cannone" consiste nel colpire fortemente il casco e valutare la resistenza, ma a soli 27 Km/h si è disintegrato, assolutamente non potevano essere messi in vendita perché non avevano la minima garanzia di sicurezza. La nostra associazione sente il bisogno di esprimere un profondo disprezzo per i fabbricanti e i commercianti senza scrupoli e veramente miserabili, che hanno scelto di guadagnare senza avere riguardo al sangue che si versa sulle strade. Come facciamo a dare la dovuta garanzia ai nostri figli, quando questi delinquenti in cravatta si arricchiscono sulle vite degli altri? Non si può garantire la sicurezza sulla strada se il valore della vita non diventa, nella società complessa, un obiettivo primario e condiviso con il quale ciascuna realtà deve misurare le proprie scelte. Servono, infatti, maggiori controlli e leggi più severe per porre fine a questo squallido comportamento e garantire la vita dei cittadini e i produttori onesti. Ma serve l’amplificazione dei media perché le scelte contrarie alla civiltà e ai valori vengano portate a conoscenza di tutti e possano essere stigmatizzate con la riprovazione sociale. Serve, in definitiva, riscoprire la necessità dell’etica nei comportamenti umani che impegna ciascuno nel proprio campo di lavoro a fare la propria parte, senza "se" e senza "ma". Egregio direttore, da questo grave evento, avendo perso un figlio in incidente stradale - causa negligenza di un’automobilista che non ha rispettato le regole della strada - urtando con il casco integrale contro un muro, quest’ultimo crepandosi e successivamente sfilandosi, lasciandolo battere la testa per terra senza più protezione. La mia domanda viene spontanea: se anche io gli ho acquistato un casco "bidone"? Ora quanti motociclisti si sentono sicuri del loro acquisto?


Da "Il Messaggero" del 21 marzo 2004
   

Da ieri in piazza del Sacrario allestito il motorhome con simulatore di guida e video didattici
Sull’asfalto un bollettino di guerra
La campagna dell’Aci: dedichiamo il 7 aprile alla sicurezza stradale

di MASSIMO CHIARAVALLI

Prudenza al volante, frase fatta e abusata. Purtroppo però solo all’apparenza. ”7 aprile, io ci provo. Nè morti nè feriti sulle strade”: l’Aci raccoglie l’appello dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che dedica la Giornata mondiale della salute alla sicurezza stradale. Ieri in piazza del Sacrario - davanti a tutte le autorità cittadine - è stato allestito un motorhome con tanto di simulatore di guida e video didattici su situazioni di pericolo, crash test e norme di comportamento. Il perchè è scritto nei numeri, riferiti al 2002.
Bollettino di guerra? Magari. 1.300.000 i morti l’anno nel mondo, 6.736 in Italia, 45 nella Tuscia, in questo caso uno ogni 8 giorni. Se poi si limita lo sguardo a incidenti e feriti le cifre sono da capogiro. Nel Bel Paese 237.000 i primi, 337.000 i secondi; nella Tuscia rispettivamente 934 e 1.384. "L’iniziativa del 7 aprile - dice Sandro Zucchi, presidente provinciale dell’Aci - è per tutti una sfida da vincere, speriamo di raggiungere il risultato sperato. Il 15 maggio nella sala Regia del Comune faremo un’altra iniziativa con il presidente nazionale, Franco Lucchesi, e il sottosegretario alle Infrastrutture, Mario Tassoni, cui chiederemo di portare il limite sulla superstrada a 110 km/h". Su quale sia il tratto a creare più tragedie nella Tuscia non ha dubbi. "L’Aurelia, è un killer". Tra i Comuni più colpiti per forza di cose il capoluogo, con 490 incidenti, 702 feriti e 6 morti, seguito da Tarquinia,50 sinistri per 9 vittime. Triste primato per Bolsena, dove hanno perso la vita 3 persone in soli 5 incidenti.
Se si guardano le cause di tanto sangue sulle strade, si scopre che molto, troppo, avrebbe potuto essere evitato proprio attraverso il fine che vuole raggiungere l’iniziativa: il 90 per cento delle volte la causa sta nell’errata condotta umana, solo il 10 è legato a infrastruture e condizioni atmosferiche. "Proprio dai filmati proiettati nel motorhome - spiega il sindaco, Giancarlo Gabbianelli - si evince il corretto comportamento da tenere al volante, elemento principale per evitare stragi. Ricordo l’episodio di qualche tempo fa, quando un mezzo della nettezza urbana perse il controllo passando da qui. Se non è accaduto nulla è stato un puro miracolo. Ma serve sempre attenzione, l’iniziativa è dunque lodevole".
Ieri però il motorhome ha visto anche un inedito spettacolo. Primo e secondo cittadino di Viterbo alle prese con il simulatore di guida di Formula 1. Prima sulla Rossa di Maranello sale il numero due, Giovanni Arena. Per lui avanti a zig zag come a scaldare le gomme, peccato non sia manovra intenzionale. Poi Gabbianelli. Parte come Arena, ma proprio quando inizia a prenderci la mano un bolide lo tampona. "E’ stato Montoya", dice il sindaco. Per ora come assessore ai Trasporti meglio senza dubbio Maurizio Tofani.


Da "ll Gazzettino" del 21 marzo 2004
   

STRADE SICURE
Nei controlli della polizia incappano gli spericolati della notte: tutti tra 18 e 22 anni
Alcol e droga, cocktail mortale
Diciannove patenti ritirate, sette automobilisti ubriachi, tre sotto l’effetto di coca e cannabis


Con i suoi 3.664 incidenti nel 2002 Padova si colloca al secondo posto della graduatoria regionale, dopo Verona (4.129 sinistri). In un anno sono morte 117 persone, altre 5.079 sono rimaste ferite, numerosissimi i postumi permanenti invalidanti. Sono numeri sui quali chiunque si metta in strada dovrebbe riflettere.
Ma a farlo spontaneamente non sono molti, purtroppo. Serve lo spauracchio materiale della contravvenzione, dei punti tolti alla patente (che costituiscono un buon deterrente), del documento di guida ritirato.
La scorsa notte Polstrada e "Volanti" hanno istituito un posto di controllo davanti al Centro Giotto. In supporto agli agenti anche un camper, un’ambulanza e il dottor Massimo Puglisi, medico capo della Polizia. Telelaser e due etilometri hanno fatto... strage di punti e di patenti. I controlli, iniziati a mezzonotte in punto, si sono protratti sino alle sei del mattino, la fascia oraria maggiormente a rischio.
Complessivamente sono stati sessantadue i veicoli incappati nei controlli e sono state novantadue le persone identificate. Risultato: oltre ad una marea di contravvenzioni costata centonovanta punti-patente, diciannove automobilisti sono tornati a casa a piedi in seguito al ritiro del documento di guida. Nove per eccesso di velocità (alla faccia del nebbione che gravava sulla Stanga), sette per l’elevato tasso alcolico, tre per essere stati sorpresi al volante sotto l’effetto di un miscuglio di alcol, cocaina e cannabioidi. Tutti maschi i sanzionati, di età compresa tra i diciotto e i ventidue anni. Gli automobilisti che si sono rifiutati di sottoporsi ai test hanno rimediato multe salate.
La maggioranza degli incidenti si verifica nei centri urbani (la statistica del 2002 parla di 2.667 sinistri), ma sono gli scontri fuori dall’abitato quelli con il peso maggiore di vittime: nei 997 incidenti che si sono verificati nel Padovano hanno perso la vita 76 persone (con un indice di mortalità del 76,23 per cento). Sempre nel 2002 gli incidenti in città sono stati 1.245 (con 15 decessi e 1.648 feriti), tuttavia vi sono due paesi della cintura urbana in cima alla classifica provinciale: Albignasego (114 incidenti, 4 morti e 157 feriti) e Vigonza (110 incidenti, 4 morti, 162 feriti). Este, punto nevralgico della disastrata statale Padana Inferiore, ha registrato 88 incidenti, mentre Abano e Piove di Sacco si piazzano a quota 86.
Altre particolarità. I sinistri stradali distribuiti nei giorni della settimana: lunedì 536, martedì 533, mercoledì 518, giovedì 514, venerdì 534, sabato 547, domenica 482. Ma il numero dei morti e dei feriti è concentrato il sabato, tra l’una e le sei del mattino. Lo scontro frontale è la causa principale degli incidenti più gravi. Nella classifica dei veicoli coinvolti in testa ci sono le autovetture, seguite dai ciclomotori, dalle motociclette, dagli automezzi adibiti al trasporto merci e dalle biciclette.


Da "L’Arena" del 21 marzo 2004
   

Un giovane arrestato per droga
(d.a.)


Bonavigo - Su di lui pendeva una condanna, emessa dal tribunale di Brescia, di tre anni di carcere per detenzione di 200 grammi di cocaina. Ma si era reso latitante. La "battuta di caccia" si è conclusa l’altro ieri, intorno alle 18, quando la Polstrada di Legnago ha individuato dove si trovava B.A., 25 anni, originario dell’Albania e residente in paese. L’uomo che da qualche tempo lavorava a Minerbe ed aveva preso domicilio a Bonavigo, è stato arrestato dai poliziotti che si sono presentati con un’ordinanza di custodia. Il 25enne è stato accompagnato nel carcere di Montorio.


Da "Il Mattino " del 21 marzo 2004
   

Della Polstrada
(and.ferr)


Alla meta mancavano ancora poche decine di chilometri. Ma un controllo della polizia stradale del distaccamento di Caserta Nord, diretto dall’ispettore Michele Rispoli, gli ha fatto saltare i piani e anche "un affare" da realizzare molto probabilmente al mercato di Giugliano come ha poi ammesso. La trasferta umbra per T.S., 41 anni, di Arzano, ex restauratore e vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, si è conclusa con una denuncia a piede libero. Gli agenti della polstrada, che all’alba di ieri lo hanno fermato all’altezza della barriera autostradale di Napoli Nord, nel vano merci del suo furgone hanno scoperto quattro statue, ognuna raffigurante una stagione, sottratte poche ore prima all’interno di un giardino di una villa di Spello, centro della provincia di Perugia.
A insospettire gli agenti è stata soprattutto l’andatura incerta del furgone. Da lì il controllo e la scoperta delle statue in terracotta realizzate tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Per risalire al luogo di provenienza è bastato controllare il ticket d’ingresso in autostrada (casello di Orte). A quel punto T.S., dopo le iniziali reticenze, ha ammesso di aver effettuato il colpo e di essere pronto a vendere le statue, il cui valore commerciale è stato stimato in circa diecimila euro. Con l’ausilio delle forze dell’ordine del centro perugino s’indaga anche per scoprire se ci fossero anche eventuali complici o basisti seppUre l’uomo abbia detto di aver agito da solo e di aver utilizzato una carrucola per sollevare e spostare le statue, ognuna pesante almeno un quintale. In mattinata si è risaliti anche ai proprietari, che abitano la villa solo nei week end.

Lunedì, 22 Marzo 2004
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