Rassegna stampa del 14 Marzo 2004 |
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Da
"Il Messaggero"
del 14 marzo 2004 SULLA VAL DI CHIENTI Stavano facendo ritorno a casa, ad Assisi, quando
la loro auto, una Fiat Croma, ha fatto il salto di corsia lungo la 77
Val di Chienti, nei pressi di Scopoli, scontrandosi con una Golf. Il
conducente era in stato d ebbrezza, mentre il passeggero che viaggiava
accanto al sedile di guida, era già in coma etilico. Un urto frontale
tremendo. Erano le ore 3.20 di notte, quando, ancora una volta, le sirene
delle ambulanze del 118 e poi quelle delle auto della polizia e dei
vigili del fuoco squarciavano il silenzio della valle. Per estrarre
il giovane già in coma etilico, pure lui di 28 anni come il conducente,
i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare per circa venti minuti. I due,
provenienti da Colfiorito, hanno percorso circa 20 chilometri della
statale zig-zagando, quando sul tornante di Scopoli, prima di imboccare
la semicurva, la Croma ha è finita sulla corsia opposta. In quel momento
stava sopraggiungendo la Golf e l’impatto è stato inevitabile. I tre
feriti sono ricoverati presso l’ospedale di Foligno, ma il più grave
è il passeggero della Croma. E’ stato ricoverato in terapia intensiva.
Le sue condizioni sono gravissime. Dopo i rilievi da parte della polizia
stradale di Foligno, la Fiat Croma veniva caricata sul carroattrezzi,
ma percorsi tre o quattro chilometri, l’auto si sganciava, per cause
ancora in corso di accertamenti, e scivolava nuovamente sulla carreggiata,
abbattendo molti metri di guard rail laterale. La vettura, già in parte
danneggiata dall’incidente, restava praticamente distrutta. Da "Il Mattino" del 14 marzo 2004 Auto rubate, sette complici in fuga L’organizzazione criminale che riciclava
vetture e le occultava in garage e parcheggi è molto più vasta. Ai tredici
arresti già effettuati, su disposizione del gip di Forlì, nei prossimi
giorni potrebbero aggiungersene altri. "Almeno sette", anticipano gli
agenti della polizia stradale di Salerno, impegnati nelle indagini con
la sezione speciale di Cesena. La gang, composta in prevalenza da persone
residenti nell’Agro Nocerino Sarnese, avrebbe quindi ramificazioni nelle
zone dell’hinterland napoletano. Passaggi "filtro", determinanti per
l’occultamento delle fuoriserie rubate e poi sottoposte a una sapiente
opera di "lifting", che consentiva di rimetterle sul mercato come nuove,
ma a prezzi concorrenziali. Officine, garages e parcheggi i luoghi dove
le duecento vetture, per un valore di circa tre milioni di euro, sono
transitate. I gestori degli spazi, legati a doppio filo alla banda,
capeggiata da Bonaventura Giordano, originario di Scafati, avevano un
ruolo determinante nell’organizzazione. A loro, esperti della contraffazione
e insospettabili all’esterno, spettava il compito di "trapiantare" carrozzerie,
ricostruire numeri di telaio e motori, falsificare le relative documentazioni
per intero. Sei veicoli e dieci motori di auto rubate, assegni e cambiali,
sono stati infatti reperiti dai poliziotti nelle abitazioni di alcuni
indagati. Le vetture, dopo il "maquillage", sarebbero state rimesse
in vendita. Tra la merce rinvenuta anche una pistola "Smit & Wesson"
calibro 38 con cinquanta cartucce e telefoni cellulari. Materiale che
lascia supporre un più vasto giro di criminalità organizzata, non esclusi
agganci con altre associazioni malavitose. |