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Rassegna stampa 10/03/2004

Rassegna stampa del 10 Marzo 2004

Rassegna stampa del 10 Marzo 2004

 


Da "L’Adige" del 10 marzo 2004

"Abbiamo una gran passione per le due ruote e rispetto


"Abbiamo una gran passione per le due ruote e rispetto per i mostri sacri del motociclismo, però lo spot di Telecom per Alice, l¥internet veloce (Rossi arriva sulla pubblica via saltando tra le persone con una potentissima giapponese: derapa tra la gente, riparte sgommando e impennando) ci sembra pericolosissimo, specie per i giovanissimi".
Asaps, associazione amici Polizia Stradale.


Da "Il Mattino" del 10 marzo 2004
   

Polemica sullo spot con Valentino Rossi
sotto accusa la sua guida spericolata


Valentino Rossi che sgomma nel "Paese di Alice" non convince l’Asaps, l’associazione amici e sostenitori della Polizia Stradale. Non piace, insomma, l’accostamento tra la rapidità di connessione Internet e la velocità della moto condotta dal pluricampione delle due ruote che è al centro dello spot di Telecom Italia con cui si reclamizza il servizio "Alice Adsl". "Abbiamo una gran passione per le due ruote - scrive Biserni - e un gran rispetto per i mostri sacri del motociclismo italiano. Francamente, però, lo spot di Telecom Italia ci sembra assolutamente fuoriluogo e pericoloso".


Da "Romagna Oggi" del 10 marzo 2004

   

Valentino non guida così bene. L’associazione amici e sostenitori della Polizia Stradale critica lo spot che vede protagonista il "Dottor Rossi"


Polemiche, lo spot dove si vede un motociclista portare la sua bella in salvo tra impennate e sgommate non è proprio piaciuto. Diseducativo e stupido. Povero Valentino dopo aver dovuto accettare di correre con un noto marchio del tabacco sulla moto, ora pure lo spot diseducativo, stagione iniziata male almeno per l’immagine, non certo per i contratti.

 


Da "Il Gazzettino" del 10 marzo 2004

LE FASI DEL FERMO IN FLAGRANZA . Ha ripreso poi subito la sua folle corsa ed è andato contro un’altra Volante che sopraggiungeva dalla parte opposta. Fuga, inseguimento, speronamento e arresto. Una volta accortosi di avere il fiato sul collo, ha innestato la retromarcia e si è scontrato con l’auto della Polizia stradale

Gp.Ch.

BELLUNO - Non aveva alcuna intenzione di rendere conto alla giustizia dell’aggressione all’ex moglie e ad una vicina di casa a Levego. ieri mattina intorno alle 9.30 è salito sulla sua Ford Fiesta, ancora in preda ai fumi dell’alcol e ha ripreso a fuggire tra Belluno e dintorni come se nulla fosse successo. Quel sangue dell’ex moglie, lasciato sul pavimento della casa Ater di via Meassa, non doveva averlo impressionato più di tanto. E neanche le botte alla vicina di casa, accorsa in aiuto della vittima, dovevano aver fermato il suo proposito di fuga. Tanto che quando si è accorto di essere stato intercettato dalla Polizia ha continuato imperterrito a perseguire il suo proposito di allontanarsi dal luogo del misfatto. La prima auto delle Forze dell’ordine a intercettare Romor è stata una pattuglia della Polizia stradale all’altezza di via Col di Cavaliere a Castion intorno alle 9.40 di ieri mattina in direzione del capoluogo. Il bellunese, una volta accortosi dell’inseguimento degli agenti con tanto di sirena spiegata, non si è per nulla intimorito. Ha azionato subito la retromarcia, completamente incurante delle possibili conseguenze ai due poliziotti. Gli agenti della Polstrada forse non hanno avuto neanche il tempo di rendersi conto della situazione e si sono visti la Fiesta di Romor piombare addosso al cofano dell’auto. L’urto ha provocato ai due agenti un colpo di frusta poi giudicato guaribile dai medici del Pronto soccorso in otto giorni. Per garantirsi completamente la fuga, ha innestato una seconda volta la retromarcia ed è andato ancora contro l’auto dei due agenti. Forse convinto di avercela fatta, ha ripreso la sua fuga sempre in via Col Cavaliere ma non aveva fatto i conti con un’altra Volante che proveniva dalla direzione opposta. Anche in questo caso, Romor non ci ha pensato due volte: proprio mentre il capo pattuglia stava scendendo per intimargli l’alt, è andato contro l’auto nel più classico dei frontali. Anche in questo caso sono rimasti feriti i due agenti della Questura che sono stati poi giudicati guaribili in rispettivamente in quindici e venti giorni. Nonostante le ferite, i due poliziotti sono scesi dall’auto, hanno estratto dall’abitacolo Claudio Romor ancora in preda ai fumi dell’alcol e hanno fermato definitivamente le sue scorribande che avevano messo in subbuglio le forze dell’ordine bellunesi. A svolgere i rilievi dell’incidente, sono stati chiamati i carabinieri della compagnia di Belluno, in qualità di organo super partes rispetto a quelli che erano diventati oramai parti in causa. Sul posto anche i Vigili del fuoco che hanno provveduto a pulire il manto stradale e a togliere gli ultimi residui di una mattinata tutta da dimenticare.


Da "Il Gazzettino" del 10 marzo 2004

Nei giorni scorsi c’è stato un incontro tra varie istituzioni per mettere a punto l’importante progetto. La Polizia stradale entra a scuola. Un aiuto tecnico per i ragazzi che vogliono conseguire il patentino per il ciclomotore
di Gabriele Zanchin


Castelfranco

La Polizia stradale di Castelfranco entra nelle scuole. Insieme a Confartigianato-Centro Revisioni ed il distretto scolastico 16 la Polizia Stradale fungerà da "supporto" ad insegnanti e tecnici per i ragazzi dai 14-17 anni delle scuole cittadine che intendessero conseguire il patentito per il ciclomotore obbligatorio da quest’anno. Un supporto indispensabile visto e considerato che quest’anno sono concentrati gli sforzi maggiori rispetto al prossimo anno quando saranno interessati a questo patentino solo i quattordicenni. Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro fra le varie istituzioni per mettere a fuoco questo importante progetto che riguarda sia i corsi di educazione stradale ma anche e soprattutto il conseguimento del patentino per ciclomotore. "Abbiamo accettato di buon grado -spiega l’ispettore capo della Polstrada di Castelfranco, Fabio Viale- di collaborare in questo progetto. Noi mettiamo a disposizione dei docenti la nostra esperienza sul campo". Un’esperienza non indifferente. Negli ultimi sei anni sulle strade della provincia ma soprattutto della castellana, la Polstrada di Castelfranco è intervenuta in 4200 incidenti stradali, 212 dei quali mortali; 2150 persone denunciate per guida in stato di ebbrezza; 350 veicoli sequestrati e 700 posti a fermo. Solo nel 2003 la Polstrada ha rilevato 560 incidenti dei quali 36 mortali; ritirate 882 patenti delle quali 448 per guida in stato di ebbrezza; 52 veicoli sequestrati e 78 fermati. Oltre all’intenso lavoro sulla strada, ora anche questo impegno non indifferente rivolto ai giovani:"Noi diamo delle indicazioni agli insegnanti sul come lavorare -spiega ancora l’ispettore- sul materiale didattico da consultare. Ma il vero lavoro, quello della formazione, dell’educazione, lo devono fare gli insegnanti che sanno come parlare ai ragazzi. I ragazzi infatti devono essere educati e questo lo sanno fare oltre agli insegnanti anche i genitori. Le regole per circolare sulla strada invece i ragazzi le imparano tranquillamente studiando sulle varie guide o manuali". Patentino per ciclomotori per i minorenni ma da luglio anche ai maggiorenni. Infatti se qualche maggiorenne non ha conseguito la patente di guida e volesse girare in motorino, dal luglio prossimo è obbligato ad avere il patentino. "E ce ne sono molti di adulti che non hanno ancora la patente -conclude l’ispettore- per la guida del ciclomotore anche questi devono adeguarsi e fare il patentino".


Da "Il Messaggero" del 10 marzo 2004

Fuori strada con l’auto: arrestati per evasione


PORTO RECANATI

Due fratelli macedoni, Amel e Admir Dupljak, uno 23 anni, l’altro di 21 anni, sono stati arrestati ieri mattina dalla polizia stradale di Macerata, distaccamento di Porto Recanati, per evasione dagli arresti domiciliari. Erano sono stati identificati a seguito di un incidente stradale in cui erano rimasti coinvolti.
I due giovani, a bordo della loro auto, sono usciti di strada ieri verso le 7,30 per motivi ancora al vaglio degli inquirenti subito dopo il cavalcavia, all’altezza del bivio tra la provinciale ìReginaî e la strada che porta alla zona industriale di Santa Maria in Potenza di Porto Recanati (la zona ricade nel territorio del Comune di Potenza Picena). La vettura è finita in un fosso. In quel momento passava una pattuglia della polstrada: gli agenti si sono immediatamente fermati per prestare soccorso agli occupanti dell’auto. A una verifica documenti, la sorpresa: è risultato infatti che si trattava di persone sottoposte alla misura degli arresti domiciliari nella loro abitazione, a Montecosaro, con un provvedimento del Tribunale di Macerata, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Inoltre la vettura, intestata a uno dei due, era sprovvista di assicurazione: il relativo bollo era fasullo. I fratelli, che nell’incidente pere loro fortuna non hanno riportato ferite, sono stati dichiarati in arresto e successivamente condotti in tribunale per il processo direttissimo.
Il giudizio si è concluso in serata. Ovviamente condannati i due macedoni sono stati riconosciuti colpevoli e condannati: il più anziano a 4 mesi l’altro a due. Ad entrambi sono stati concessi gli arresti domiciliari. Quindi tornano nella loro abitazione a Montecosaro dalla quale erano evasi.


Da "Salerno Notizie" del 10 marzo 2004

La polizia stradale arresta tre donne nel salernitano per furto


Sono accusate di furto aggravato le tre donne bloccate dalla polizia stradale di Eboli all’interno dell’area di servizio di San Mango Piermonte della A/3, dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

Le tre avevano messo a segno una serie di furti all’interno di diversi esercizi commerciali di Battipaglia e Giffoni Vallepiana. Nella perquisizione effettuata nel bagagliaio dell’autovettura gli agenti hanno trovato abiti, bottiglie di alcoolici, prodotti alimentari e numerosa altra merce.

Le tre donne Maria Cristina Buonocore, di 37 anni, Immacolata Esposito di 38 e Immacolata Petricciulo di 32, le ultime due con precedenti, tutte provenienti dall’area del Napoletano, hanno confessato di aver messo a segno a più riprese i furti e verranno giudicate dal Tribunale di Salerno con il rito direttissimo.


Da "L’Arena" del 10 marzo 2004

BOTTIGLIE & GUIDA. Un’ebbrezza mortale


Alcol e guida, un binomio da demolire. Ne hanno parlato ieri il comandante della polizia stradale Vincenzo Diaferia e la dottoressa Silvia Beltrame, vice presidente della commissione medica patenti di Verona. Il comandante della polstrada ha illustrato le sanzioni previste per chi guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti, sottolineando che la recente istituzione della patente a punti considera questo tipo di infrazioni tra le più gravi, con la perdita immediata di dieci punti sulla patente. Per i neopatentati la cifra è raddoppiata. La guida in stato d’ebbrezza è uno dei principali nemici da sconfiggere. "Tanto che la polstrada scaligera, dai quattro etilometri che aveva in dotazione pochi anni fa, ora ne ha una decina, per intensificare i controlli". Anche la dottoressa Beltrame ha sottolineato la gravità del connubio alcol-guida, tra le prime cause di incidenti gravi e mortali. "Purtroppo il consumo di alcol è in netto aumento, come si rileva dalle richieste di revisione di patenti per guida in stato d’ebbrezza: nel 2000 erano state 494, nel 2003 sono balzate a 1.221. Molti non si rendono conto di essere ormai alcolisti e di aver bisogno d’aiuto. Come il signore di mezza età che s’è presentato per la visita medica perché gli era stata ritirata la patente perché trovato positivo all’alcoltest. Candidamente ha confessato di aver bevuto un caffè corretto e poi un cognac... per affrontare la visita".

Da "L’Arena" del 10 marzo 2004

La Polstrada ferma gli automobilisti Ma è un sondaggio. La Regione Lombardia vuol sapere il gradimento della Nogara-Chioggia
d.a.


Sorgà

Mentre per la tratta veronese del tracciato dell’autostrada Nogara-Chioggia si attende ancora il parere della Regione Veneto, la Regione Lombardia affila le armi e - forte di un progetto ad uno stadio avanzato - è già allo studio del gradimento della parte di arteria che collegherebbe Nogara con Cremona. Ieri mattina, armati di questionari, sono piombati in centro a Bonferraro tre ragazzi, con il compito di chiedere agli automobilisti se preferirebbero percorrere l’ex statale 10 - ora Regionale 10 - e per arrivare nel luogo di destinazione e impiegarci dai 40 ai 60 minuti, oppure imboccare un’autostrada e dimezzare i tempi di percorrenza. Tutto ciò a fronte del pagamento di un pedaggio variabile tra i 3.20 e un euro e 20. I rilevatori, inviati a Bonferraro da una ditta privata per conto però dell’assessorato ai Trasporti e alle Infrastrutture della Regione Lombardia, avevano il compito di riportare, ciascuno, una cinquantina di questionari compilati, in modo da avere un primo test sulla possibilità non tanto che l’autostrada si faccia ma di quanti la potrebbero imboccare in alternativa al passaggio sull’ex statale 10, arteria subissata da un traffico molto sostenuto. Per agevolare il compito dei giovani che propinavano il test agli automobilisti è intervenuta, in supporto, la Polstrada di Legnago che ha inviato sul posto una pattuglia. I risultati sul gradimento dell’autostrada ancora non si sanno - i rilevatori si sposteranno nei prossimi giorni lungo il percorso tracciato nella regione Lombardia - ma le primissime risposte parlavano di una popolazione che si divide a metà e che per il 50 per cento sarebbe disposta ad imboccare la grande viabilità, mentre l’altra metà continuerebbe ad usare le strade esistenti. Intasate e pur sempre gratuite.
Per stare al passo con la Regione Lombardia il Veneto quindi dovrebbe fornire in tempi brevi una risposta per lo meno sul percorso che potrebbe compiere un’autostrada che colleghi Veneto con Lombardia, dalla costa al cremonese. In ballo infatti ci sono ben tre tracciati. L’ipotesi più plausibile e sostenuta è quella di un tracciato "alto" che da Legnago passi per Gazzo, Sorgà, Nogara, Sanguinetto, Casaleone, Cerea, Legnago, Angiari, Bonavigo, Boschi Sant’Anna e Bevilacqua prima di sconfinare nel padovano. Ma sulla carta vi sono anche altri due tracciati, l’uno che passa da Bergantino ed Adria e l’altro da Nogara e Legnago, fino alla Transpolesana.


Da "Il Secolo XIX" del 10 marzo 2004

Tir avvolto dalle fiamme auto evacuate in retromarcia
Patrizia Mazzarello


Ventimiglia - L’incendio del vano motori di un camion con rimorchio sull’Autofiori, ieri mattina, ha trasformato la galleria "Del Monte", appena superato il pedaggio autostradale in direzione Francia, in un inferno di fiamme e fumo. E solo l’immediato intervento della polizia stradale e dei vigili del fuoco e un pizzico di fortuna hanno impedito il peggio.
Scattato l’allarme, alle 10 e 15 circa di ieri, l’autostrada è stata immediatamente bloccata. Le auto sono state fatte uscire obbligatoriamente a Ventimiglia. E solo verso mezzogiorno, dopo una riapertura parziale della circolazione, la situazione è completamente tornata alla normalità. Ci sono state anche due persone, un uomo e una donna, leggermente intossicate dal fumo. E costretti a ricorrere alle cure degli ospedali di Bordighera e Mentone, ma solo a scopo precauzionale e per una serie di accertamenti.
Secondo la prima ricostruzione effettuata dai vigili del fuoco di Ventimiglia e Sanremo, a provocare l’incendio, proprio nel bel mezzo della galleria, potrebbe essere stato lo scoppio di una turbina all’interno del vano motori di un autoarticolato guidato da un camionista di Salerno diretto in Francia con un carico di ferro. Fortunatamente l’uomo, rimasto illeso anche se scosso, è riuscito a dare l’allarme. L’arrivo, davvero immediato, della pattuglia della polizia stradale guidata dall’ispettore capo Celestini, ha fatto il resto.
L’Autofiori ha bloccato gli accessi in autostrada. Mentre gli agenti, entrati in galleria, hanno fatto uscire in retromarcia dal tunnel, una dopo l’altra, tutte le auto. Gli automobilisti hanno poi potuto fare inversione di marcia e rientrare a Ventimiglia. Sul posto è intervenuta anche la Croce Verde della città di confine, che ha soccorso una donna leggermente intossicata dal fumo. Un altro automobilista, cui ha prestato i primi soccorsi la polizia francese, intervenuta sul posto a sua volta, è stato invece accompagnato a Mentone.
A questo punto i vigili del fuoco hanno potuto mettere in atto con più tranquillità le operazioni di spegnimento dell’incendio. E liberare l’autostrada dal mezzo distrutto dal fuoco

Da "Unione Sarda" del 10 marzo 2004

Sfasciacarrozze accusato di ricettazione

(an.m)


è stato accusato di ricettazione. Emilio Angelo Monni, sfasciacarroze di Gonnesa, secondo il Pubblico Ministero Rita Boi avrebbe procurato a Fabio Ballisai, originario di Gonnesa ma residente a Bergamo, un motore rubato per la sua Alfa Romeo 164. L’imputato, ieri assente in aula, è difeso dall’avvocato di fiducia Pietro Paolo Pitzalis. Nell’ultima udienza sono stati sentiti solamente i testimoni della pubblica accusa: il prossimo 20 luglio sarà la volta dei testimoni a favore della difesa. L’episodio risale al 2001. Nel febbraio di quell’anno Ballisai venne fermato in provincia di Oristano dalla polstrada mentre era alla guida della sua auto. Questo il suo racconto: "Controllarono i documenti della vettura ma non mi contestarono nulla. Io acquistai l’auto nel 1995 in una concessionaria di Bergamo. Nel 1998, a Gonnesa, feci guasto con l’auto e la portai da un meccanico, tale Mameli. Questi mi disse che era guasto il motore: si poteva smontarlo del tutto e cercare di ripararlo, oppure cambiarlo. Io due giorni dopo dovevo tornare a Bergamo e quindi scelsi la seconda opzione. Mameli, dopo un paio di giorni, mi disse di aver trovato un motore adatto dallo sfasciacarrozze Emilio Monni. Il giorno dopo il motore era montato. Pagai 1,5 milioni di lire, dopo aver dato 300 mila di caparra". Nel settembre del 2001 arrivò una lettera della polizia di Bergamo che chiedeva a Fabio Ballisai di presentarsi in questura. In quell’occasione venne verificato che il motore montato nella sua auto, controllato pochi mesi prima a Oristano, risultava rubato. "Emilio Monni - dice il meccanico Mameli - diceva di averlo recuperato da un suo collega presso un deposito Aci di Villaperuccio e di averlo poi portato in officina. Non mi ha mai dato la ricevuta". Il processo è stato rinviato al 20 luglio per l’audizione dei testi della difesa.

Da "Corriere della Sera" del 10 marzo 2004

All’Ariston di Mantova. Un musical insegna le regole della strada
Vincenzo Dalai


MANTOVA- Sipario alzato sull’educazione stradale. E non solo per il musical "La città senza regole", in scena per 800 ragazzini stamattina al teatro Ariston di Mantova, ma per una serie di appuntamenti, incontri, manifestazioni, concorsi, pensati per i futuri utenti della strada. è il progetto Icaro, giunto alla quarta edizione, organizzato da tre ministeri: Infrastrutture, Interni ed Istruzione con l’identico scopo di educare le giovanissime generazioni al rispetto delle regole e del codice della strada. Due le tappe in Lombardia delle undici in campo nazionale: Como e Mantova. Destinatari i piccoli delle elementari, mobilitati oltre alla scuola, comuni, provincia, Aci, polizia stradale. "La polizia crede moltissimo in queste nuove forme di comunicazione, magari più leggere, ma senz’altro più efficaci", dice il comandante della Stradale della Lombardia, Maurizio Raja.
In piazza delle Erbe i ragazzi, prima di assistere allo spettacolo della Associazione musicale Amadeus, potranno visitare i gazebo dell’Aci e salire sul pullman azzurro della Stradale.
Dal palcoscenico dell’Ariston, invece, arriverà il messaggio di osservare quelle regole minimali di educazione alla legalità, come attraversare sulle strisce, fermarsi col rosso, allacciare le cinture.
"Lavorare con i bambini è un’esperienza entusiasmante - sostiene Paolo Pinto, direttore dell’Aci - oltre ad essere molto ricettivi riescono a coinvolgere anche i genitori richiamandoli quando magari non sono automobilisti corretti"
Mercoledì, 10 Marzo 2004
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