Da
"Sesto Potere"
del 19 febbraio 2004
ASAPS (FORLI’) -
A LUGLIO 2003-GENNAIO 2004 CALO DEGLI INCIDENTI MORTALI IN AUTOSTRADA
Forlì- Secondo un’analisi condotta dall’Asaps (Associazione amici
della polizia stradale) di Forlì il giro di boa fra il 2003 e il 2004
conferma pressoché completamente il virtuoso trend positivo stabilizzatosi
a fine dicembre dopo l’entrata in vigore della patente a punti. Unica
importante e positiva novità è l’incremento del calo della mortalità
nella rete autostradale. Ma analizziamo la situazione aggiornata a fine
gennaio 2004: il numero complessivo degli incidenti - ricordiamo che
si tratta solo di quelli rilevati dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri,
ai quali poi andranno aggiunti quelli rilevati dalle Polizie Municipali
- è passato da 116.907 del periodo luglio 2002 - gennaio 2003 a 95.571
nel periodo luglio 2003 - gennaio 2004, con un calo complessivo di 21.336
e percentuale in diminuzione del 18,26% (-18,65% alla fine di dicembre
2003).
Gli incidenti mortali nei due periodi sovrapposti sono passati da 2.491
a 2.029; - 462 corrispondenti ad un calo del 18,55% (-18,19% a fine
dicembre). Gli incidenti con feriti sono passati da 55.795 a 44.572;
- 11.223 che corrisponde ad un significativo -20,12% (-20,8% a fine
dicembre). Il numero di morti è passato da 2.770 a 2.255 con un calo
numerico di 515 e un -18,6% (-18,34 a fine dicembre). I feriti totali
sono diminuiti di 18.629 unità - 22.03% (-22,75% a fine dicembre). Le
migliori e più positive sorprese arrivano dall’incidentalità nella rete
autostradale dove nei 7 mesi presi in esame a fronte di una stabilizzazione
del numero degli incidenti rimasto quasi invariato con un meno 14,26%
contro un -14,46 a fine dicembre, gli incidenti mortali passati da 355
nel 2002/03 a 284 nel 2003/04, sono calati di 71, ma la percentuale
è arrivata a un bel -20% rispetto a un -17,38% a fine dicembre. Anche
il numero complessivo delle vittime passate da 408 a 326, cioè calate
di 82 in termini assoluti, fa segnare un -20,1% rispetto al -18,93 della
fine di dicembre.
Pressoché stabile il calo percentuale del numero dei feriti passati
da 14.777 a 11.951 -2.826 cioè -19,13% rispetto a -19,6 di fine
dicembre. Sono stati 6.822 gli incidenti che hanno coinvolto veicoli
commerciali superiori a 3,5t (4.892 in autostrada). 125 gli incidenti
con coinvolti veicoli che trasportano merci pericolose (50 in autostrada),
318 i sinistri con autobus (147 in autostrada). Le fughe ed omissioni
di soccorso sono state 395 (77 in autostrada). In 3.054 incidenti (1,187
in autostrada) + 7,6% sono rimasti coinvolti conducenti extracomunitari.
Le infrazioni totali rilevate da Polizia Stradale e Carabinieri sono
state negli ultimi 7 mesi 1.787.413 (490.701 in autostrada) con un calo
di 208.725 (-10,5%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente,
quando furono 1.996.138. In totale i punti sottratti ai conducenti sono
stati 892.868. Per concludere, secondo un’ elaborazione de "Il
Centauro", rivista curata sempre dall’ Asaps, dei più recenti
dati Istat disponibili (2002): i pedoni morti nel 2002 sono stati 1.188,
ovvero: +27,8% sul 2001 e +40% rispetto al 2000. In maggioranza gli
uomini (62,7%) a causa della loro più ampia esposizione sulla
strada in ore notturne. Più a rischio gli over 65 (45%). (Sesto
Potere)
Da "Il Gazzettino"
del 19 febbraio
2004
DROGA- Sequestrati
quattro chili di hascisc
Otto
pani di hashish, in tutto quattro chilogranmmi, per un valore di 80mila
euro, sono stati sequestrati dalla Polstrada sull’A4, a Vicenza Est.
In carcere sono finiti Hikham Meskine, 23 anni, residente a Cormons
in via Fosca, 4/B, facchino e Zouhir Amarhoun, 19 anni, Udine, in via
Marano Lagunare, 99, che lavora in una ditta di tappezzeria in città.
Quest’ultimo, che era alla guida di una Golf, non di sua proprietà,
è in Italia dal ’99. A parte un precedente fotosegnalamento di Amarhoun,
entrambi non hanno precedenti . Nelle loro case, la Polstrada di Udine
e Gorizia, ha effettuato perquisizioni che non hanno dato alcun esito.
I due, l’altra notte, potrebbero aver svolto funzione di corrieri. Secondo
la polizia un trasporto "eccezionale" come quello sequestrato
ieri può essere pagato anche mille euro a testa.
Da
"Il Gazzettino"
del 19 febbraio
2004
La Polizia ha arrestato una persona
e denunciato altre tre, tutte montebellunesi, nell’ambito di una complessa indagine.
Scoperto
un traffico di auto rubate. Vetture
di grossa cilindrata venivano "parcheggiate" in due officine
ad Arcade e in via Feltrino Giancarlo D’Agostino
Montebelluna
- Avrebbe avuto base tra Montebelluna ed Arcade, un traffico
di auto rubate e taroccate scoperto alcuni giorni dalla Polizia, che
ha proceduto anche al fermo di una persona, un carrozziere montebellunese,
nell’ambito di una indagine coordinata dal sostituto procuratore Francesca
Torri. Si tratta di G. P., 43enne, indagato per ricettazione e riciclaggio.
L’uomo era stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria lo scorso
23 gennaio, dopo una ispezione effettuata in un capannone di Arcade
dagli ufficiali di polizia giudiziaria della Polstrada e della Squadra
Mobile, che congiuntamente stavano indagando in merito ad un traffico
di automobili rubate, soprattutto di grossa cilindrata. Nel suddetto
capannone, in via Gravoni, sarebbe stata rinvenuta una Range Rover risultata
rubata alcuni giorni prima nel Pordenonese. Il ritrovamento ha portato
l’affittuario del capannone, C. C. - cognato di G. P. al quale aveva
dato la disponibilità dell’immobile -, ad essere a sua volta indagato
per ricettazione. Durante la successiva perquisizione, gli investigatori
avrebbero accertato la presenza di elementi riconducibili al passaggio,
in quel capannone, di altri veicoli rubati in Veneto, in particolare
di due Mercedes: una, "E 270" sottratta da un parcheggio aziendale
di Campodarsego, il 22 dicembre precedente; e una "Clk" sparita
alcuni giorni dopo, il 9 gennaio, sempre da un parcheggio di una ditta,
a Cessalto. La polizia avrebbe infatti rinvenuto effetti personali dell’automobilista
derubato nel Padovano, e documenti del veicolo sparito da Cessalto.
G. P. avrebbe ammesso la provenienza furtiva del "Rover",
negando invece il transito delle due Mercedes, sostenendo che a possedere
le chiavi del capannone c’era anche un cittadino africano.
L’attenzione degli investigatori si spostava anche verso
la carrozzeria di G. P., in via Feltrina Sud, a Montebelluna, dove sarebbe
emerso un ulteriore aspetto in ordine al traffico di veicoli sospetti:
a sollevare la curiosità dei poliziotti, è stata una Golf, che si presume
essere stata taroccata, sulla quale sono in corso accertamenti, in quanto
questo veicolo risulterebbe letteralmente sparito dalla circolazione,
salvo riapparire con altra documentazione. E per questo è indagata una
terza persona, S. F., di Montebelluna, dipendente della carrozzeria
il cui contitolare, C. F, pure montebellunese, è stato invece denunciato
per reati di natura ambientale. In merito all’officina di via Feltrina Sud, la stessa polizia
avrebbe inoltrato al sindaco di Montebelluna una richiesta di sospensione
dell’attività, avendo riscontrato numerose irregolarità alla legge Ronchi
Da
"Il Messaggero"
del 19 febbraio 2004
NUOVA SEDE
Polstrada trasferita
in via Pompeiana
Di.Mar.
Oggi il distaccamento della Polizia
stradale di Fermo lascia la vecchia caserma di via Graziani, al centro
della città, per trasferirsi nel nuovo stabile di via Pompeiana. Il
vecchio edificio vicino alla Clinica Villa Verde ha ospitato la Polizia
stradale per circa quarant’anni ed era diventato inadeguato al lavoro
sempre maggiore che attende i poliziotti. I nuovi locali in cui da oggi
si sono trasferiti gli uomini comandati da Giuseppe Adagio sono accanto
a quelli del Commissariato. Molte sono state in questo periodo le operazioni
a cui il distaccamento della Polizia stradale di Fermo ha partecipato.
Nell’ultimo mese ha rilevato quattro incidenti stradali mortali. Proprio
sulle provinciali del territorio più a rischio la Polizia ha intensificato,
da oltre un mese, il controllo dei veicoli. Il pattugliamento su quelle
arterie è anche notturno. Numerose, inoltre, sono state le operazioni
per la prevenzione delle cosiddette "stragi del sabato sera". Muniti
di etilometro, gli agenti di una sola pattuglia, nell’ultimo fine settimana
hanno controllato ben 28 persone e ritirato 5 patenti per guida in stato
di ebbrezza.
Da
"L’Arena"
del 19 febbraio 2004
"Non finite come noi su una sedia a rotelleª
Incontro e testimonianze sugli incidenti stradali
di Elena
Cardinali
"Stavo aspettando notizie di mio
f iglio nel corridoio del reparto di Rianimazione, all’ospedale di
Borgo Trento e ho letto il manifesto di questo convegno. Per questo
sono venuto qui. Sono il comandante dei vigili del fuoco di Torbole-Nago
e Riva del Garda. Domenica ho raccolto mio figlio gravemente ferito
dopo un incidente. è volato fuori dall’auto e un’altra macchina gli
è passata sopra. Adesso Stefano, che ha solo 24 anni, è gravissimo,
con la schiena distrutta. Ragazzi, sono venuto qui apposta a dirvelo.
Non correte, usate la testa quando siete in strada, in moto o in auto.
Ci vuole niente a giocarsi la vita o a rovinarsela per sempreª. Una
testimonianza imprevista e commovente, che ha impietrito la platea
e poi suscitato un caloroso applauso quella di Sergio Galas, intervenuto
ieri al convegno organizzato dall’Aci nella sala convegni di Unicredit
Banca d’Impresa Spa, con il patrocinio del Comune, assessorato alle
Politiche giovanili, e de L’Arena. All’iniziativa hanno partecipato
gli istituti Campostrini, Ferraris, Fracastoro, Mondin, San Zeno e
Seghetti.
Dopo i saluti del presidente Aci Giuseppe Arcaroli e dell’assessore
comunale Giancarlo Montagnoli, ha preso la parola il comandante della
polizia stradale Vincenzo Diaferia il quale ha sottolineato il tema
dell’"assurditઠdelle morti sulla strada, inteso come "qualcosa di
contrario alla logica, al buon sensoª. Il comandante Diaferia ha voluto
lasciare subito spazio ai contributi di due tecnici della polizia
stradale, l’ispettore Andrea Scamperle, responsabile dell’Ufficio
infortunistica della Stradale, e l’assistente Antonio Benedetti, che
lavora nell’analogo ufficio della sottosezione della polstrada di
Verona sud. A turno hanno presentato filmati e foto, tratti da incidenti
reali, con vittime, evidenziando i motivi per cui quegli episodi erano
accaduti e come si sarebbero potuti evitare.
Subito dopo è stata la volta di Fase Tre, di cui è presidente Margherita
Pozzani, associazione di volontariato che segue le persone, e in particolare
i giovani, sopravvissuti a gravi incidenti della strada e rimasti
invalidi. Uno di questi giovani, Francesca, da anni è una testimonial
del gruppo e ha raccontato come la sua vita, da giovane spensierata,
che studiava e aveva il suo giro di amicizie, sia radicalmente cambiata
dopo l’incidente che le ha causato serie lesioni alla schiena, costringendola
a vivere su una sedia a rotelle: "Ero andata a una cena con amici
e mi trovavo come passeggera su un’auto. Ci fu uno schianto e restai
gravemente ferita. Dopo 55 giorni di coma mi sono svegliata e mi sono
trovata a vivere una vita diversa. I miei vecchi amici li ho persi
tutti, non ho potuto finire la scuola e non posso più fare quello
che facevo prima. Muoversi su una sedia a rotelle vuol dire trovare
ostacoli continui. Ragazzi, pensate a me, qualche volta, quando guidate
o siete per strada con i vostri amiciª.
L’avvocato Nicoletta Manzione, comandante della polizia municipale
ha centrato il suo intervento sul patentino per i motorini e la patente
a punti: "La gente percepisce queste innovazioni del codice, che in
Europa siamo stati tra gli ultimi ad adottare, come un fattore punitivo.
Invece si tratta di un importante incentivo alla sicurezzaª. E ha
elencato alcuni dati. Nel 2003 i vigili urbani hanno rilevato in ambito
urbano 2.389 incidenti che hanno coinvolto 4.379 veicoli. I feriti
sono stati 1.950, di cui 47 in prognosi riservata e i morti 27, per
un totale di 2.474 violazioni.
L’ingegnere Guido Sommella, comandante dei vigili del fuoco, ha sviscerato
il concetto di rischio, ricordando che uno degli obiettivi del codice
della strada è far diminuire il rischio, incidendo sia sulla probabilità
di fare incidenti che sulla gravità degli eventi. E ha ribadito che
il più subdolo dei pericoli è l’eccesso di velocità, soprattutto quando
è provocato da alcol e stupefacenti. I lavori sono stati conclusi
dal pilota di rally Vanni Pasquali, che ha suggerito ai ragazzi in
platea di scegliere dove correre: "Se volete fare delle gare, scegliete
dei circuiti abilitati, con veicoli da guidare in piena sicurezza.
Ma per strada dar sfoggio di certe abilità è semplicemente assurdo
e pericoloso, per sé e per gli altri. E correre a tutti i costi non
è certo un segnale d’intelligenzaª.
Da
"Il Giornale di Vicenza"
del 19 febbraio 2004
Sicurezza
Telecamere antivelocità La prima sotto le gallerie
Installata entro l’estate, permetterà di multare
(d. n.)
Secondo le forze dell’ordine,
costituiranno uno strumento efficace per combattere il vizio del
piede sempre troppo pigiato sull’acceleratore. Le telecamere a distanza
(i cosiddetti controlli remoti) sono uno degli obiettivi della polizia
stradale fin dall’estate scorsa. Nel mese di giugno 2003 si registrarono
in provincia 28 morti in incidenti stradali in 30 giorni, e tornò
d’attualità un progetto che su cui il comando provinciale della
polstrada lavorava da mesi. Il primo sistema di videosorveglianza
di un tratto stradale, nel Vicentino, sarà installato fra le due
gallerie, lungo l’A4. Un tratto costellato da numerosi incidenti
mortali. In giugno un pullman tedesco si schiantò contro l’arco
d’ingresso e cadde in mezzo alla corsia. Morirono sei turisti dell’Est
che si stavano recando sull’Adriatico per una settimana di vacanza.
In autunno ha invece perso la vita un pensionato di Vicenza che
stava accompagnando a casa la figlia studentessa e l’amica di lei.
Ma altri sono stati gli schianti. Dai rilievi della polizia è emerso
come spesso le cause siano l’alta velocità e la mancanza della distanza
di sicurezza.
Il commissario Macagnino aveva inoltrato nel luglio 2003 al ministero
una dettagliata richiesta di telecamere da installare nei punti
neri della viabilità, una ventina in tutta la provincia. Si tratta
dei punti in cui avvengono percentualmente più incidenti, e nei
quali gli scontri hanno conseguenze gravi se non tragiche. Con quelle
riprese, la polizia avrà modo di multare i trasgressori non soltanto
in flagranza, cioè con l’agente che alza la paletta all’automobilista
che ha infranto il codice della strada, ma anche successivamente,
dopo aver visionato la cassetta. Questo perché alcuni tratti critici
non offrono la possibilità e lo spazio alla pattuglia di stoppare
le auto in corsa senza il rischio di provocare incidenti.
Fino ad oggi, da Roma, con i tempi dei ministeri, non s’è visto
naturalmente nulla. Ma una risposta precisa è arrivata, e riguarda
il fatto che i sistemi saranno installati in primo luogo in autostrada.
Per il Vicentino la designazione è già stata indicata, ed è quella
sotto ai Colli Berici.
Se il ministero rispetterà i tempi, fra qualche mese, prima
dell’estate, la telecamera sarà installata.
"Non che le riprese risolvano i problemi da sole - precisano
da via Muggia -, ma la presenza del video e magari i primi verbali
verso chi infrange limiti e regole potrebbero servire come deterrente
per gli indisciplinati." Multare è l’ultima ratio quando
non si riescono a trovare misure efficaci. Nel caso delle gallerie,
non ci sono problemi strutturali, asfalto e visibilità.
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