Rassegna stampa del 17 Febbraio 2004 |
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Da
"Il Gazzettino"
del 17 febbraio 2004 Controlli, domenica mattina, sulla
Pontebbana e lungo le proviciali limitrofe: ritirate due patenti e sottratti
82 punti Due
patenti ritirate, 82 punti sottratti dalla patente. Sono alcuni dati
del servizio di controllo effettuato, domenica mattina, dalla Polizia
stradale di Treviso, lungo la statale Pontebbana, a ridosso del centro
abitato di Spresiano, e sulle provinciali immediatamente attigue (quella
per Lovadina-Maserada e quella per Arcade). I controlli hanno visto impiegate tre pattuglie, dotate di
autovelox ed alcotest; alla fine, il risultato è stato il seguente:
26 sono state complessivamente le contravvenzioni elevate, di cui 12
per eccesso di velocità e 8 per mancato uso delle cinture di sicurezza;
due le patenti ritirate, sempre per cesso di velocità, ma in questo
caso gli automobilisti contravvenzionati aveva superato i 90 km orari,
laddove il limite era di 50. Come detto, sono stati in tutto 82 i punti
sottratti dai documenti di guida, così come vuole la normativa entrata
in vigore lo scorso mese di luglio. Particolare attenzione è stata data all’uso del telefono
cellulare durante la guida, ma nell’intero arco della mattinata durante
la quale sono stati effettuati i controlli, gli agenti delle tre pattuglie
della Polizia stradale, non hanno ravvisato questo tipo di infrazione
al codice della strada. Da "Il Gazzettino" del 17 febbraio 2004 Mettersi
al volante sotto l’effetto ... Mettersi
al volante sotto l’effetto di alcol o droghe? Succede più spesso di
quanto si pensi. Il Servizio di tossicologia forense e Antidoping dell’Azienda
ospedaliera di Padova, in collaborazione con il Compartimento della
Polizia stradale del Veneto e la Croce Rossa italiana, ha rilevato che
il 29,5\% della popolazione coinvolta in incidenti stradali è sotto
l’influenza di alcol o sostanze psicoattive. Maggiore di 30 anni, di
livello culturale molto basso, occupato, coniugato: questo l’identikit
del conducente in stato di ebbrezza, mentre chi si siede nella postazione
di guida intossicato da droghe ha tra i 20 e i 30 anni, scarsa cultura,
è occupato, celibe, generalmente ha assunto cannabinoidi o psicostimolanti
(cocaina, anfetamine). Per prevenire l’uso di sostanze psicoattive correlate
alla guida di auto, moto e motorini, quindi contrastare le stragi del
sabato sera, è partito il progetto "On the road" che coinvolgerà
una decina di scuole superiori di Padova e provincia. Giorni fa ha preso
il via il corso per operatori sociosanitari e insegnanti atto ad aiutare
chi lavora nel mondo della prevenzione e della promozione della salute
e del benessere a padroneggiare un linguaggio e una serie di strumenti
comuni. Il progetto è finanziato dal Fondo regionale di intervento per
la lotta alla droga e promosso dall’Unità funzionale di prevenzione
e formazione in ambito scolastico del Dipartimento per le dipendenze
dell’Usl 16 di Padova insieme con gli Assessorati ai trasporti e alla
pubblica istruzione della Provincia, il Centro servizi amministrativi
e le Acli, con la collaborazione di Coni, Polizia municipale, Usl 14,
15 e 17. "On the road" coinvolgerà 2.000 studenti tra i 15
e i 17 anni delle classi terze e quarte superiori cui verranno impartite,
con l’ausilio di filmati e audiovisivi, vere e proprie "lezioni
di prevenzione" spiegando a chiare lettere che guidare dopo aver
assunto droghe o alcol modifica le percezioni, abbassa i riflessi, rende
incapaci di avere un adeguato senso del pericolo. Alcuni operatori dell’Usl
formeranno gruppi di studenti che a loro volta diventeranno educatori
dei compagni di scuola seguendo la tecnica di "peer education"
(educazione dei pari). Inoltre saranno sensibilizzati al problema insegnanti
e genitori. Gli obiettivi del progetto sono sostanzialmente tre: prevenire
i comportamenti a rischio nella guida di auto e motorini, legati all’uso
di sostanze psicoattive legali e illegali, con particolare riferimento
alle nuove droghe; promuovere un percorso di educazione alla salute
tramite una pedagogia attiva; indicare stili di vita sani. Da "Corriere Romagna" del 17 febbraio 2004 Motociclisti Patenti ritirate sulla statale 67 PORTICO DI ROMAGNA Da
"Il Messaggero"
del 17 febbraio 2004 Stato d’ebbrezza, ritirate tre patenti Sono 18 le patenti di guida ritirate lo scorso week end dalla polizia stradale delle Marche, che ha effettuato servizi straordinari di controllo per il fine settimana, con particolare attenzione sulle discoteche. Numerosi i giovani sottoposti al test con l’etilometro per verificarne lo stato di ebbrezza. Sette le patenti ritirate nella provincia di Ascoli Piceno e altrettante in quella di Macerata, tre in provincia di Ancona, mentre solo una è stata ritirata nel pesarese. Da
"Il Giornale di Vicenza"
del 17 febbraio 2004 Assolto un immigrato. La sua patente era falsificata... male Il marocchino Abderrahim Ezzayany, 34 anni, residente a Pederobba è stato assolto ieri dall’accusa di falsità materiale. L’immigrato, in regola con il permesso di soggiorno, venne fermato per un normale controllo il 30 agosto di due anni fa da una pattuglia della Polstrada di Bassano. Gli agenti, data un’occhiata ai suoi documenti, si accorsero subito che la fotocopia della patente internazionale del magrebino aveva qualcosa che non andava e decisero così di effettuare ulteriori accertamenti, compresa un’analisi all’ultravioletto, per accertare eventuali manomissioni. In effetti il documento appariva alterato in modo grossolano. Talmente grossolano che il giudice Andreazza ha assolto l’imputato, come richiesto dal suo difensore, l’avv. Giorgio Armellini, ritenendo l’azione di manomissione sul documento inidonea al punto da rendere impossibile il compiersi del reato. L’accusa, sostenuta dal Pm Donato Sozzo, aveva chiesto la condanna a due mesi e venti giorni con la sospensione condizionale della pena. Da
"Il Mattino"
del 17 febbraio 2004 La Procura di Ariano ha indagato per più
di un anno: in carcere 22 persone Traffico internazionale di auto riciclate. Su questa traccia, la polizia stradale di Avellino, diretta dal comandante Salzano, e la Guardia di Finanza, hanno condotto una maxi-operazione, denominata "Centauro", che ha portato all’emissione di 25 ordinanze di custodia. Ne mancano all’appello solo due, da notificare in Belgio e in Calabria (all’interno l’elenco completo degli arrestati). La centrale era proprio in Irpinia. Le accuse di riciclaggio, ricettazione, traffico di auto rubate, frode fiscale, hanno raggiunto, a vario titolo, meccanici, commercianti, fiscalisti, carrozzieri residenti tra Grottaminarda, l’Arianese, la Germania, il Belgio, l’Italia meridionale. L’import-export delle vetture rubate è andato avanti per più di un anno, stando alle intercettazioni telefoniche finite nel fascicolo giudiziario. Le indagini della sottosezione di Grottaminarda della Polstrada, avviate nel luglio del 2002, sono arrivate a un primo, consistente risultato ieri all’alba, quando sono state notificate le ordinanze di custodia. Ma l’operazione non può dirsi conclusa. L’operazione "Centauro" ha visto impegnati circa 200 agenti della Polstrada della Campania, una quarantina le perquisizioni eseguite. Le voci di uomini e donne, dai dialetti misti, registrate sui nastri della Procura nel corso delle intercettazioni telefoniche ascoltate e decifrate dagli uomini della Pg utilizzano e parlano con un codice tanto povero di vocaboli quanto preciso e collaudato Da
"Gazzetta di Parma"
del 17 febbraio 2004 Finisce in manette il clan delle auto rubate ROMA Vasta
operazione della polizia contro il traffico internazionale di auto
rubate, coordinata dalla Procura di Ariano Irpino. Ieri oltre 200
uomini della polizia stradale della Campania hanno eseguito una
ventina di arresti e circa 40 perquisizioni - con l’ausilio di militari
della guardia di finanza per le implicazioni fiscali delle indagini
- nei confronti di una presunta organizzazione criminale in Campania,
Puglia, Calabria, Sicilia e Lombardia, con diramazioni anche in
Germania e Belgio. Le
accuse riguardano "la ricettazione ed il riciclaggio di veicoli,
il falso materiale, la truffa ai danni dello Stato e la frode comunitaria".
Tra le persone arrestate figurano titolari di concessionarie auto, meccanici commercialisti, segretarie e impiegate. L’organizzazione era a capo di un traffico di auto rubate, alcune di grossa cilindrata, che venivano poi inviate all’estero, in particolare in Germania e Belgio dove venivano dotate di nuovi, naturalmente fasulli, dati di identificazione e reimmatricolate per poi tornare in Italia ed essere rivendute dai concessionari. Le auto rubate venivano rivendute ad ignari acquirenti a costi più bassi di quelli di mercato Da
"Corriere della Sera"
del 17 febbraio 2004 IL
COMMENTO Tutti in colonna dietro le vetture della polizia,
alla velocità stabilita dagli agenti: impossibile, in colonna,
provocare tamponamenti mortali. Facile no? Neppure per sogno.
Quasi con disperazione, il comandante della Polstrada di Pavia
ha ammesso che il servizio della safety car non è attuabile in
modo efficace, che una sola pattuglia non può organizzare una
difesa seria contro i pericoli della nebbia. Ha ragione quando
ammette con amarezza di non avere uomini per l’emergenza nebbia.
Certo è strano questo disinteresse dei politici di ogni stagione
per l’organico della polizia stradale che dovrebbe essere almeno
il triplo di quello attuale. Negli stadi la domenica ci sono forze
dell’ordine in numero ben superiore all’organico totale della
Stradale. Probabilmente, nei ministeri si ritiene che l’incolumità
dei tifosi del calcio valga più della vita di chi percorre un’autostrada
e che muore, forse, senza alcuna colpa, investito da dietro.
Da
"Corriere della Sera"
del 17 febbraio 2004 PIU’ AGENTI, NON SOLO "SAFETY CAR" di NESTORE MOROSINISi può morire entrando all’improvviso a 90-100 all’ora in un banco di nebbia dove la visibilità non supera i venti metri e il codice impone i 50, velocità addirittura eccessiva per una tale condizione? E si può viaggiare su un’autostrada dove i pannelli elettronici raccomandano di allacciare le cinture ma non avvertono della nebbia? E si può chiudere un’autostrada dopo ore dal primo schianto provocando tamponamenti a catena e, con essi, l’impossibilità per il 118 di soccorrere i feriti? Si può. E’ accaduto ieri su due autostrade, dove sono morte due persone. Siamo nel 2004, da anni le amare esperienze degli incidenti nella nebbia avrebbero dovuto farci prevedere e provvedere, ragionare e legiferare. Qualche norma c’è, ma non viene fatta rispettare. Ai lati delle autostrade tanti cartelli ricordano l’obbligo dei 50 orari in caso di nebbia: basta vedere come sono ignorati per indovinare che, prima o poi, la tragedia in agguato si manifesterà con tutto il suo orrore. E c’è anche una delibera del ministero delle Infrastrutture e Trasporti che, tempo fa, ha stabilito che in caso di nebbia la Polstrada debba organizzare le "safety car", le auto salvezza. |