Rassegna stampa del 15 Febbraio 2004 |
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Da
"Il Giornale di Brescia"
del 15 febbraio 2004 FRANCIACORTA Da "Il Gazzettino" del 15 febbraio 2004 Polizia stradale in azione l’altra notte. Castelfranco
Da "Il Giornale di Vicenza" del 15 febbraio 2004 Durante
un controllo la polstrada ha fermato una vettura di un cinese che viaggiava
senza autorizzazione sanitaria Sequestrati 200 chili di carne trasportata in auto Assegno rubato: segnalate in procura due persone Trasportava senza
alcuna autorizzazione e senza alcun rispetto della normativa sanitaria
duecento chilogrammi di carne di maiale. Trattandosi di cibi che finiscono
sulla tavola di tutti, avrebbe dovuto usare una cella frigorifera e
un cassone facilmente lavabile. Invece costine e braciole erano stipate
in sacchi di plastica e scatoloni di cartone dentro il bagagliaio. L’altra
notte una pattuglia della polizia stradale ha fermato, al casello di
Vicenza est, una Opel Zafira per un normale controllo. Al volante un
cinese di 42 anni che vive regolarmente a Milano. Durante l’ispezione
del veicolo, gli agenti hanno trovato la carne nel bagagliaio. Gli hanno
chiesto se avesse qualche bolla d’accompagnamento o qualcosa di simile.
Perlomeno, se avesse provveduto a garantire la qualità del cibo. Il
cinese, cadendo dalle nuvole, ha affermato di aver comprato la merce
a Modena e di non sapere nulla di autorizzazioni sanitarie. L’avrebbe
portata direttamente sulle tavole della Lombardia. Da
"Il Messaggero"
del 15 febbraio 2004 Carichi pericolosi,
camionisti nei guai In 38 sono accusati
di avere usato autorizzazioni false per il trasporto di merci speciali Gli elementi per l’intrigo internazionale
c’erano tutti: un camion partito da uno stabilimento chimico di Ferentino,
sul rimorchio una decina di fusti con quattromila litri di sostanza liquida
corrosiva, destinazione un Pakistan in allerta terrorismo. Ad alimentare
il giallo è stato un blitz compiuto due anni fa dalla polizia lungo la
strada per il porto di Livorno dove il tir doveva imbarcarsi. Al termine
dei controlli il camionista D.I. (38 anni) di Frosinone era stato denunciato
alla procura di Pistoia per il reato di trasporto di merci pericolose,
il camion ed il carico erano stati sequestrati. Ma non è una storia né
di guerre sporche né di armi chimiche realizzate con sostanze fabbricate
in Ciociaria. Gli investigatori della polizia stradale di Montecatini
avevano bloccato il carico perché il conducente viaggiava con un certificato
falsificato: quello che lo autorizza al trasporto di merci pericolose
e che la Motorizzazione rilascia solo se si supera un esame speciale di
abilitazione.
L’inchiesta è stata conclusa ieri mattina dalla procura della Repubblica di Cassino: 38 camionisti, un intermediario ed un ciociaro emigrato a Dublino rischiano il processo. Il magistrato gli ha concesso venti giorni per fornire elementi sulla loro innocenza, altrimenti scatterà la richiesta di processo. Per tutti c’è l’accusa di falso. Al centro dell’indagine c’è il Certificato di Abilitazione Adr, cioè il patentino che abilita al trasporto di benzine, gas, esplosivi e infiammabili. L’esame per ottenerlo è molto severo. Secondo i sospetti della procura, i 38 camionisti "tutti della Valcomino" avevano comprato quella patente in Irlanda, attraverso l’intermediario e l’emigrato. Rischiano la condanna e soprattutto il licenziamento. Da
"Corriere Romagna"
del 15 febbraio 2004 Neo-patentato alla guida ubriaco distrugge auto in sosta FORLI’ Da
"Il Messaggero"
del 15 febbraio 2004 La stradale sequestra
una discarica Falconara Da
"Il Secolo XIX"
del 15 febbraio 2004 Ha percorso due chilometri
contromano in autostrada, poi è andato a sbattere contro il guard
rail ed è stato fermato dagli agenti della polizia stradale di Sampierdarena
e denunciato per guida in stato di ebbrezza. Ovviamente gli è stata
ritirata la patente.
Il protagonista è un quarantenne argentino, residente a Genova, parrucchiere di professione, appassionato di tango e di superlcolici. Nella notte tra venerdì e sabato, completamente ubriaco è salito in macchina e ha imboccato l’autostrada A7, ma contromano: per due chilometri, da Bolzaneto alla galleria Zerla senza però incrociare altri automobilisti. All’uscita della galleria, ha perso il controllo della sua Honda che si è schiantata prima contro il guard rail di destra e poi contro quello di sinistra. è intervenuta la pattuglia della Polstrada e l’argentino, lievemente ferito, è stato accompagnato al Villa Scassi. Da
"Il Secolo XIX"
del 15 febbraio 2004 Assalto al tir sull’autostrada Apparentemente è una rapina, in realtà sembra essere
qualcosa di più, un regolamento di conti che nasce e matura nel
mondo dei camionisti che lavorano al Vte di Voltri. è un episodio
ancora tutto da decifrare quello sul quale stanno indagando gli
agenti della sottosezione della polizia stradale di Sampierdarena.
Nella notte tra venerdì e sabato un camionista siciliano di 54
anni, Salvatore P., dipendente di una ditta di trazione con sede
a Termini Imerese, è stato aggredito, picchiato e derubato all’imbocco
della A26, a Voltri. L’uomo è stato medicato e ricoverato a Villa
Scassi con sette giorni di prognosi.
I fatti. Salvatore P. a bordo della sua motrice venerdì notte arriva in porto. Si comporta come al solito, attacca il container che deve trasferire a Bergamo e imbocca l’autostrada. è da poco trascorsa mezzanotte, il traffico è quasi inesistente. Percorre pochi chilometri e all’altezza dello snodo per la A26 viene avvicinato, stretto e obbligato a fermarsi da altre due motrici. I conducenti dei due mezzi lo costringono a scendere e comincia il pestaggio. Botte da orbi, pugni e calci. Istanti che sembrano lunghi come l’eternità. All’improvviso i picchiatori si fermano, forse disturbati dai fari delle macchine che stanno sopraggiungendo. Però non si accontentano. All’uomo, che è a terra sanguinante, strappano il portafoglio e portano via le chiavi del camion. è lo stesso Salvatore P. a chiamare la polizia con il suo cellulare. Pochi minuti dopo è al pronto soccorso dell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, mentre il camion abbandonato sulla corsia di emergenza viene trasportato in porto con un "carro grande". Agli agenti Salvatore P. parla esplicitamente di rapina, descrive le due motrici che lo hanno affiancato e costretto a fermarsi e fornisce particolari sui due picchiatori. Sarebbero palermitani proprio come lui, "già visti - dice - in porto, facce piuttosto note nell’ambiente". Il racconto inizialmente sembra convincere gli agenti della polstrada al comando dell’ispettore capo Valter Trovò, ma il castello regge solo poche ore. Crolla sotto il peso di ulteriori accertamenti, a cominciare dal controllo sul rimorchio. Il container è vuoto, il camionista lo stava semplicemente trasportando a Bergamo: il movente della rapina scricchiola. Diventa insostenibile quando, alle 4 del mattino, gli agenti si accorgono che Salvatore P., nonostante fosse malconcio, ha abbandonato l’ospedale contro il volere dei medici. Le indagini, che nelle prossime ore potrebbero avere ulteriori sviluppi, portano i poliziotti a scavare nel mondo dei camionisti che lavorano al porto di Voltri. L’aggressione a Salvatore P. sarebbe un regolamento di conti, un avvertimento chiaro. Sullo sfondo una vicenda, per il momento dai contorni ancora poco definiti, di furti e malversazioni compiute da alcuni autotrasportatori dipendenti ai danni delle ditte che li avevano assunti. Scoperti e licenziati per la denuncia di alcuni colleghi, avrebbero innescato una serie di vendette. |