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Rassegna stampa 16/02/2004

Rassegna stampa del 15 Febbraio 2004

Rassegna stampa del 15 Febbraio 2004

 


Da "Il Giornale di Brescia" del 15 febbraio 2004
Quattordici patenti ritirate in una notte tra Sebino e Franciacorta
DALLA POLSTRADA


FRANCIACORTA- Anche in questa fine settimana, la Polizia stradale ha effettuato controlli sulle strade della nostra provincia mirati principalmente a colpire le infrazioni al Codice della strada che sembrano aver avuto minori benefici dall’introduzione della patente a punti: guida in stato di ebbrezza e velocità. Dalla mezzanotte di venerdì alle 6 di ieri mattina, due pattuglie della Polizia strada del distaccamento di Iseo e una di Brescia, coordinate dal comandante del distaccamento iseano, ispettore capo Santo Storniolo, hanno effettuato controlli su varie strade della Franciacorta e sulla ex statale 510 Sebina orientale. Complessivamente sono state ritirate ben quattordici patenti: tredici per guida in stato di ebbrezza e una per superamento di 40 chilometri del limite di velocità previsto. Si tratta di automobilisti aventi un’età compresa tra i 20 e i 28 anni, in maggioranza di ritorno a casa, dopo essere usciti dalle discoteche. Adesso sarà la Prefettura di Brescia a stabilire, in base alla gravità dell’infrazione commessa, il periodo di sospensione di validità della patente. I controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane e non solo nel week-end. I giovani si devono mettere in testa, che, se vogliono guidare l’auto, devono astenersi dall’assunzione di bevande alcoliche.


Da "Il Gazzettino" del 15 febbraio 2004
   

Polizia stradale in azione l’altra notte. In tutto sono state ritirate ben sedici patenti di guida. A 130 all’ora in pieno centro a Vedelago

Gabriele Zanchin

Castelfranco - Sfrecciava a quasi 130 orari in pieno centro di Vedelago: patente ritirata. Si tratta di una delle sedici patenti ritirate nella notte a Vedelago dalle pattuglia della polizia stradale di Castelfranco. Cinque per guida in stato di ebrezza mentre undici per eccesso di velocità. Impiegati dagli agenti nell’operazione, mirata alla prevenzione di incidenti, autovelox, telelaser ed etilometro. Gli agenti della polstrada di Castelfranco hanno effettuato dei posti di blocco in pieno centro di Vedelago, dalla chiesa agli impianti sportivi tanto per intenderci. In questa zona si sono susseguiti per tutta la notte di sabato i controlli che a ben vedere hanno sortito gli effetti sperati. Sono stati bloccati automobilisti veramente indisciplinati e pericolosi per la circolazione stradale. Come un automobilista vicentino che al volante di un monovolume poco prima delle quattro è sfrecciato a velocità supersonica per il centro di Vedelago dove il limite è di 50 chilometri orari. Le apparecchiature di misurazione di velocità messe in funzione dagli agenti hanno segnalato quasi 130 chilometri orari. L’uomo è stato fermato e gli è stata ritirata la patente. Patente immediatamente ritirata anche a quell’automobilista, sempre vicentino, di 32 anni, fermato per un normale controllo. Quando gli agenti lo hanno sottoposto al controllo con l’etilometro, questo si è fermato su un valore di 1,60 su un massimo consentito di 0,50. Sullo stesso valore anche gli altri automobilisti fermati e sanzionati.


Da "Il Giornale di Vicenza" del 15 febbraio 2004

   

Durante un controllo la polstrada ha fermato una vettura di un cinese che viaggiava senza autorizzazione sanitaria

Sequestrati 200 chili di carne trasportata in auto

Assegno rubato: segnalate in procura due persone


Trasportava senza alcuna autorizzazione e senza alcun rispetto della normativa sanitaria duecento chilogrammi di carne di maiale. Trattandosi di cibi che finiscono sulla tavola di tutti, avrebbe dovuto usare una cella frigorifera e un cassone facilmente lavabile. Invece costine e braciole erano stipate in sacchi di plastica e scatoloni di cartone dentro il bagagliaio. L’altra notte una pattuglia della polizia stradale ha fermato, al casello di Vicenza est, una Opel Zafira per un normale controllo. Al volante un cinese di 42 anni che vive regolarmente a Milano. Durante l’ispezione del veicolo, gli agenti hanno trovato la carne nel bagagliaio. Gli hanno chiesto se avesse qualche bolla d’accompagnamento o qualcosa di simile. Perlomeno, se avesse provveduto a garantire la qualità del cibo. Il cinese, cadendo dalle nuvole, ha affermato di aver comprato la merce a Modena e di non sapere nulla di autorizzazioni sanitarie. L’avrebbe portata direttamente sulle tavole della Lombardia.
Per questo i poliziotti del commissario Antonio Macagnino hanno contattato i tecnici del servizio igiene dell’Ulss 6, che non hanno potuto far altro che sequestrare la carne che verrà distrutta. Il cinese se la caverà con una pesante multa di carattere amministrativo.
Durante un altro dei controlli che vengono eseguiti lungo l’autostrada, una pattuglia di via Muggia ha notato una Volkswagen Golf con due persone a bordo che percorreva l’A4. Alla vista della pattuglia, il conducente ha rallentato vistosamente e ha cercato di nascondere qualcosa. A bordo c’erano un russo di 22 anni e un moldavo di 31, entrambi clandestini. Gli agenti hanno controllato l’abitacolo ed hanno trovato un assegno bancario da 250 euro che risultava rubato in Trentino alla fine di dicembre. Per questo entrambi - già noti alle forze dell’ordine - sono stati denunciati a piede libero per ricettazione. Il russo, inoltre, anche per falso poiché ha mostrato una patente contraffatta. La Golf, quindi, è stata sequestrata.


Da "Il Messaggero" del 15 febbraio 2004

Carichi pericolosi, camionisti nei guai

In 38 sono accusati di avere usato autorizzazioni false per il trasporto di merci speciali

di ALESSIO PORCU
Gli elementi per l’intrigo internazionale c’erano tutti: un camion partito da uno stabilimento chimico di Ferentino, sul rimorchio una decina di fusti con quattromila litri di sostanza liquida corrosiva, destinazione un Pakistan in allerta terrorismo. Ad alimentare il giallo è stato un blitz compiuto due anni fa dalla polizia lungo la strada per il porto di Livorno dove il tir doveva imbarcarsi. Al termine dei controlli il camionista D.I. (38 anni) di Frosinone era stato denunciato alla procura di Pistoia per il reato di trasporto di merci pericolose, il camion ed il carico erano stati sequestrati. Ma non è una storia né di guerre sporche né di armi chimiche realizzate con sostanze fabbricate in Ciociaria. Gli investigatori della polizia stradale di Montecatini avevano bloccato il carico perché il conducente viaggiava con un certificato falsificato: quello che lo autorizza al trasporto di merci pericolose e che la Motorizzazione rilascia solo se si supera un esame speciale di abilitazione.
L’inchiesta è stata conclusa ieri mattina dalla procura della Repubblica di Cassino: 38 camionisti, un intermediario ed un ciociaro emigrato a Dublino rischiano il processo. Il magistrato gli ha concesso venti giorni per fornire elementi sulla loro innocenza, altrimenti scatterà la richiesta di processo. Per tutti c’è l’accusa di falso. Al centro dell’indagine c’è il Certificato di Abilitazione Adr, cioè il patentino che abilita al trasporto di benzine, gas, esplosivi e infiammabili. L’esame per ottenerlo è molto severo. Secondo i sospetti della procura, i 38 camionisti "tutti della Valcomino" avevano comprato quella patente in Irlanda, attraverso l’intermediario e l’emigrato. Rischiano la condanna e soprattutto il licenziamento
.

Da "Corriere Romagna" del 15 febbraio 2004

Neo-patentato alla guida ubriaco distrugge auto in sosta


FORLI’- Neopatentato alla guida di una Renault Megane ubriaco fradicio.A.Z., 19 anni di Forlì, nella notte, attorno alle 4 si è schiantato in viale Risorgimento- via Gervasi, contro una vettura parcheggiata, una Opel Tigra. Le due vetture sono andate distrutte. Per fortuna l’automobilista e il passeggero, un giovane amico, hanno riportato soltanto lievissime ferite. Il tasso alcometrico era altissimo e la Polizia Stradale di Rocca San Casciano intervenuta per i rilievi del caso ha ritirato la patente al ragazzo.


Da "Il Messaggero" del 15 febbraio 2004

La stradale sequestra una discarica


Falconara- Una discarica abusiva è stata sequestrata dalla polizia stradale di Ancona a Falconara. La proprietaria dell’area è stata denunciata alla Procura della Repubblica, e della vicenda si occupa il sostituto procuratore Irene Bilotta.
Nell’ area in questione, di circa 1.000 metri quadrati, è stato scoperto un magazzino-capannone dove venivano smaltite auto da rottamare, batterie, apparecchiature obsolete e manufatti di eternit. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici dell’Arpam.
Verso la fine dell’anno scorso la polizia aveva sequestrato ad Ancona un terreno agricolo alla periferia sud di Ancona, denunciando anche in quel caso il proprietario, un contadino, al quale era stata sequestrata parte della campagna adibita a deposito di rifiuti pericolosi.
Nei giorni scorsi invece a Offagna i militari della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Ancona hanno sequestrato ad Offagna un’area di circa 300 mq. e un capannone di 1.000 mq,, un tempo adibito a fonderia, con la copertura costituita da pannelli di cemento-amianto in buona parte in fibre frantumate.


Da "Il Secolo XIX" del 15 febbraio 2004
Contromano sulla A7 denunciato argentino


Ha percorso due chilometri contromano in autostrada, poi è andato a sbattere contro il guard rail ed è stato fermato dagli agenti della polizia stradale di Sampierdarena e denunciato per guida in stato di ebbrezza. Ovviamente gli è stata ritirata la patente.
Il protagonista è un quarantenne argentino, residente a Genova, parrucchiere di professione, appassionato di tango e di superlcolici. Nella notte tra venerdì e sabato, completamente ubriaco è salito in macchina e ha imboccato l’autostrada A7, ma contromano: per due chilometri, da Bolzaneto alla galleria Zerla senza però incrociare altri automobilisti. All’uscita della galleria, ha perso il controllo della sua Honda che si è schiantata prima contro il guard rail di destra e poi contro quello di sinistra. è intervenuta la pattuglia della Polstrada e l’argentino, lievemente ferito, è stato accompagnato al Villa Scassi.

Da "Il Secolo XIX" del 15 febbraio 2004

Assalto al tir sull’autostrada. FAR WEST . Gli inquirenti non sono convinti che si tratti di una semplice rapina, non è escluso il regolamento di conti
Camionista aggredito, picchiato e derubato sulla A26


Apparentemente è una rapina, in realtà sembra essere qualcosa di più, un regolamento di conti che nasce e matura nel mondo dei camionisti che lavorano al Vte di Voltri. è un episodio ancora tutto da decifrare quello sul quale stanno indagando gli agenti della sottosezione della polizia stradale di Sampierdarena. Nella notte tra venerdì e sabato un camionista siciliano di 54 anni, Salvatore P., dipendente di una ditta di trazione con sede a Termini Imerese, è stato aggredito, picchiato e derubato all’imbocco della A26, a Voltri. L’uomo è stato medicato e ricoverato a Villa Scassi con sette giorni di prognosi.
I fatti. Salvatore P. a bordo della sua motrice venerdì notte arriva in porto. Si comporta come al solito, attacca il container che deve trasferire a Bergamo e imbocca l’autostrada. è da poco trascorsa mezzanotte, il traffico è quasi inesistente. Percorre pochi chilometri e all’altezza dello snodo per la A26 viene avvicinato, stretto e obbligato a fermarsi da altre due motrici. I conducenti dei due mezzi lo costringono a scendere e comincia il pestaggio. Botte da orbi, pugni e calci. Istanti che sembrano lunghi come l’eternità. All’improvviso i picchiatori si fermano, forse disturbati dai fari delle macchine che stanno sopraggiungendo. Però non si accontentano. All’uomo, che è a terra sanguinante, strappano il portafoglio e portano via le chiavi del camion.
è lo stesso Salvatore P. a chiamare la polizia con il suo cellulare. Pochi minuti dopo è al pronto soccorso dell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, mentre il camion abbandonato sulla corsia di emergenza viene trasportato in porto con un "carro grande".
Agli agenti Salvatore P. parla esplicitamente di rapina, descrive le due motrici che lo hanno affiancato e costretto a fermarsi e fornisce particolari sui due picchiatori. Sarebbero palermitani proprio come lui, "già visti - dice - in porto, facce piuttosto note nell’ambiente".
Il racconto inizialmente sembra convincere gli agenti della polstrada al comando dell’ispettore capo Valter Trovò, ma il castello regge solo poche ore. Crolla sotto il peso di ulteriori accertamenti, a cominciare dal controllo sul rimorchio. Il container è vuoto, il camionista lo stava semplicemente trasportando a Bergamo: il movente della rapina scricchiola. Diventa insostenibile quando, alle 4 del mattino, gli agenti si accorgono che Salvatore P., nonostante fosse malconcio, ha abbandonato l’ospedale contro il volere dei medici.
Le indagini, che nelle prossime ore potrebbero avere ulteriori sviluppi, portano i poliziotti a scavare nel mondo dei camionisti che lavorano al porto di Voltri. L’aggressione a Salvatore P. sarebbe un regolamento di conti, un avvertimento chiaro. Sullo sfondo una vicenda, per il momento dai contorni ancora poco definiti, di furti e malversazioni compiute da alcuni autotrasportatori dipendenti ai danni delle ditte che li avevano assunti. Scoperti e licenziati per la denuncia di alcuni colleghi, avrebbero innescato una serie di vendette.
Lunedì, 16 Febbraio 2004
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