Da "Quotidiano.net"
del 29 gennaio 2004
Apocalisse autosole.
Il racconto
degli automobilisti
FIRENZE- Cinquanta centimetri di neve in due ore. Una bufera che ha spezzato
l’Italia in due, intrappolando sull’Appennino tosco-emiliano migliaia
di automobilisti e intere famiglie in viaggio sull’unica arteria che
unisce il Nord al Sud: l’Autostrada del Sole.
Cinque camion con un assetto di gomme non regolari e sprovvisti
di catene, ha poi verificato la Polstrada, si sono messi di traverso
in altrettanti punti della A1 ed è scoppiato il caos: i mezzi della
Società Autostrade, che fin dalla mattinata erano all’opera per prevenire
i disagi, spargere il sale e pulire il fondo stradale, si sono dovuti
a quel punto occupare degli uomini e non più delle corsie di marcia.
Nel tardo pomeriggio, quando il quadro generale si è fatto ancor più
caotico e la A1 è alle 17 stata chiusa da Casalecchio di Reno a Firenze
Nord, hanno dovuto chiamare rinforzi. E ai circa 300 mezzi impiegati
fino a quell’ora se ne sono aggiunti almeno altri cento di ditte private.
Anche la Protezione Civile è intervenuta in forze soccorrendo
gli automobilisti con viveri, coperte e bevande calde.
In fila sul valico
Nonostante le segnalazioni che avvisavano delle "code per neve" e i
ripetuti appelli a non mettersi in viaggio lanciati via radio, in tanti,
senza alternative, hanno imboccato l’autostrada a Nord e a Sud,
per ritrovarsi poi dopo un breve tratto imbottigliati in una sorta di
incubo.
In poco tempo la situazione è precipitata e si è scatenata l’apocalisse
con scene di disperazione facilmente intuibili lungo la colonna di auto
e camion che è arrivata a toccare i 17 chilometri sul valico: c’era
gente che ha approfittato della sosta forzata per montare le catene
e altri che hanno raggiunto a piedi la vicina stazione di servizio di
Aglio per rifornirsi di benzina con taniche perché dovendo tenere il
motore acceso per azionare il riscaldamento, rischiavano di restare
a secco. Si sono registrati anche micro tamponamenti senza danni per
gli occupanti delle auto. Solo verso le 20 le due corsie sono state
liberate dalla neve e lentamente, con un’interminabile teoria di "stop
and go", le auto hanno iniziato a defluire.
"Ci ho messo sette ore per andare da Bologna a Firenze", racconta Matteo
Canè, un giovane bolognese sorpreso dalla copiosa nevicata mentre
era in viaggio con un amico. "Sono stato fermo quattro ore e davanti
agli occhi avevevamo soltanto un muro bianco, in certi momenti non si
vedeva nulla. Poi per fortuna, seppure a passo d’uomo, siamo riusciti
a rimetterci in marcia".
Il caso Fantozzi
La perturbazione, divenuta poi sempre più violenta, è iniziata verso
le 10 di mattina quando il traffico in entrata sull’Autosole era di
2000 veicoli all’ora, il 35% dei quali autoarticolati e merci.
E’ già la seconda volta che mi capita una cosa del genere e se
le dico come mi chiamo, sono sicuro che lei si mette a ridere", racconta
affranto e rassegnato Piergiorgio Fantozzi, un pensionato di
Imperia che si stava recando con la moglie nella zona del Chianti
per una breve vacanza ed invece è rimasto cinque ore fermo in colonna,
sotto la tormenta.
Nonostante il disagio riesce a fare ironia su se stesso e sul
suo proverbiale cognome: "Evidentemente è il destino che si accanisce
contro noi poveri Fantozzi, o forse sono le vacanze in Toscana che portano
sfortuna: ho vissuto la stessa scena nel febbraio 1999 quando mi sono
ritrovato intrappolato sotto la neve più o meno nello stesso punto.
A ripensarci mi sembra incredibile, anche se quella volta le cose andarono
forse peggio. Nel dubbio, però, mi sa che il prossimo anno vado sulle
Dolomiti, almeno lì, se capita una cosa del genere, siamo preparati".
Da
"Corriere Romagna"
del 29 gennaio 2004
Auto rubate, stroncata una gang Smt
CESENA- Un deposito adibito alla custodia di automobili rubate. All’interno,
lo scorso 12 gennaio, gli agenti di polizia stradale impegnati nell’indagine,
ne hanno rinvenute ben sette, semi nuove e di grossa cilindrata: tutte
nascoste all’interno di un capannone in zona Ponte Cucco, nei pressi
di San Giorgio di Cesena. Si tratta di un traffico illecito all’interno
del quale, con ogni probabilità, le automobili provento di furto venivano
"clonate" grazie a telai regolari di altre vetture in regola, e infine
riciclate. La destinazione del mercato è senz’altro diretta all’est
Europeo. La recente scoperta, partendo dalla messa in luce del capannone,
è stata portata a segno dagli agenti del Caps di Cesena, qualche settimana
fa, hanno lavorato in collaborazione con i vigili di Quartiere della
prima circoscrizione coordinati da Paolo Zamagni. Gli investigatori
del Caps hanno capito subito che si trovavano di fronte ad un mercato
illecito sulle automobili rubate. L’ipotesi si è poi confermata, dopo
una serie di controlli effettuati in tutta la regione, e delle numerose
denunce di furto collegate al traffico illecito. Per il momento, la
polizia stradale ha fornito tre indagati alla Procura, indicati come
responsabili del malfatto.Il sospetto che in seguito ha dato luogo alle
indagini, era stato sollevato da un controllo anagrafico che i vigili
urbani aveva fatto in passato. L’input è pertanto arrivato da un irregolarità
del documento. Dopo lunghe attività investigative, gli agenti, nella
serata dello scorso 12 gennaio, sono arrivati alla scoperta del capannone,
sito in via Calabria. La struttura pare appartenga ad un complesso di
appartamenti, un tempo abitati da extracomunitari (estranei ai fatti).
Perquisito il locale, sono state rinvenute vetture risultate rubate,
quali: una Audi A4 1900, una Punto S, una Volkswagen Lupo, una Mitsubishi
L200, un Ducato Fiat, una Pajero Mitsubishi e un Ulisse Fiat. Cinque
di queste sono emerse ancora da "clonare", mentre due risultavano già
codificate con telaio regolare. Valore complessivo dei mezzi, circa
140mila euro. La tecnica usata è quella solita: rubare un auto in ottime
condizioni per poi cambiare il numero di telaio. Gli viene apposto quello
di un auto identifica per modello, cilindrata e colore, ma che non è
rubata. Il tutto finalizzato alla ricettazione, al riciclaggio e, pertanto,
al falso. Le vetture ritrovate in via Calabria pare siano oggetti di
furti perpetrati tra Rimini e Forlì. Al vaglio, resteranno per ora le
posizioni dei tre indagati in merito alla vicenda.
Da
"Il Messaggero"
del 29 gennaio 2004
GIUBBOTTI SALVAVITA
Umbria -
Scatta dal primo aprile l’obbligo di avere in auto
giubbotti o bretelle riflettenti, di colore arancione, rosso o giallo,
utili per evitare incidenti e investimenti.
Attenzione però che il giubbotto che si acquista sia omologato: deve
recare infatti il marchio europeo "CE" e la dicitura "UNI EN 471" che
attesta la conformità alle regole di circolazione stradale europee.
Per chi dimentica di indossare giubbotti o bretelle riflettenti in caso
di fermata fuori dai centri abitati, è prevista una multa da 33 a 157
euro e la detrazione di due punti dalla patente.
Da
"Il Messaggero"
del 29 gennaio 2004
Camionisti in balìa della banda dei Tir .
Un uomo e una donna sequestrati e rapinati
dell’intero carico di vestiti.
I due sono stati abbandonati
all’alba sull’A14 nei pressi del casello di Pesaro, analogie con il colpo
avvenuto a Santo Stefano
FANO- Sequestrati, malmenati e rapinati: per ore, due camionisti
di Bergamo, un uomo e una donna, sono rimasti in balia della banda dei
Tir tornata in azione in grande stile nel tratto pesarese dell’A14.
Giusto un mese fa, la sera di Santo Stefano, altri due autotrasportatori
marchigiani erano stati depredati del carico in autostrada restando
ostaggio dei rapinatori. E adesso l’incubo si rinnova. Diverse le analogie
fra i due colpi: innanzitutto il "bottino", ovvero il carico del camion.
Si tratta di vestiti - capi di abbigliamento, maglioni, pantaloni, giubbotti
- per decine di migliaia di euro, segno che i malviventi sono specializzati
e agiscono su commissione. Inoltre la gang entra in azione lungo il
tratto dell’A14 fra Ancona e Cesena, ma con appoggi e complici locali:
nel primo caso il Tir era stato "alleggerito" in un luogo sicuro, probabilmente
in un capannone della zona industriale di Pesaro o Fano, comunque nei
pressi del casello dell’A14, invece l’altra notte l’autotreno probabilmente
è uscito al casello di Marotta e da lì ha raggiunto un rifugio sicuro
nella zona artigianale ai confini delle province di Pesaro e Ancona.
Sicuramente il Tir, che proveniva dalla Lombardia ed era diretto a sud,
è stato tallonato per diversi chilometri prima che i rapinatori stabilissero
il momento giusto assaltarlo. Il blitz, nella notte fra martedì e mercoledì
è scattato, nella zona Cesena. Tre o forse quattro persone, a bordo
di una Alfa 156 hanno bloccato il mezzo pesante, immobilizzando i due
conducenti a bordo. L’ uomo sarebbe stato anche picchiato e colpito
più volte alla testa per indurlo a non opporre resistenza. Poi i due
ostaggi sono stati legati e imbavagliati mentre i rapinatori prendevano
la guida del camion e lo conducevano fino al luogo stabilito per sacheggiarlo
del carico. Sia l’uomo che la donna non hanno saputo indicare per quanto
tempo siano rimasti in balìa della banda: solo, a un certo punto, si
sono accorti che il Tir, dopo essere ripartito, si è di nuovo fermato
e questa volta definitivamente. In realtà i malviventi erano rientrati
in A14 e avevano abbandonato camion e ostaggi nel parcheggio dell’area
di servizio Foglia Est a due chilometri dal casello di Pesaro (l’altra
volta erano stati lasciati sulla statale 16 a Fosso Sejore a metà strada
fra Pesaro e Fano). I due sono stati ritrovati all’alba di ieri, a bordo
del loro automezzo, ma del carico più nessuna traccia. Le indagini sono
affidate alla polizia autostradale di Fano.
Da
"Il Mattino"
del 29 gennaio 2004
Guida autocarro fuorilegge: arrestato
ROCCO COLOMBO
SALA
CONSILINA
Arrestato mentre era alla guida di un autocarro di provenienza
illecita. Nella rete degli agenti della polstrada di Sala Consilina,
coordinata dal comandante Pasquale D’Amelio, è finito un autotrasportatore
di Teggiano, Vittorio Marmo di 75 anni. L’automezzo, che viaggiava
con telaio palesemente abraso e con targa falsa, è stato sequestrato,
mentre per l’anziano autotrasportatore si sono aperte le porte del
carcere di via Gioberti a Sala Consilina, con l’accusa di ricettazione.
L’operazione di ieri mattina condotta in porto dagli agenti della
Polizia stradale nel campo della attività legate alla ricettazione
è solo l’ultima di una lunga serie, per fronteggiare una vera e propria
piaga su cui le Forze dell’ordine del Vallo di Diano sono impegnate
da tempo. Secondo l’ultimo rapporto redatto dalla polstrada di Sala
Consilina, infatti, nel Vallo sarebbero moltissime le automobili di
provenienza illecita, tanto da indurre gli stessi agenti a rafforzare
i posti di blocco, nel tentativo di prevenire e reprimere reati del
genere. Nella stessa giornata di ieri, coadiuvati dai loro colleghi
del Centro Operativo Autostradale, gli uomini coordinati dal sostituto
commissario D’Amelio hanno denunciato ben sei automobilisti per guida
in stato di ebbrezza, mentre altri sette sono stati fermati per eccesso
di velocità sul pericoloso tratto autostradale che collega Contursi
con Buonabitacolo. A tutti, inoltre, sono stati tolti ben cinque punti
dalla patente. Continua senza sosta il controllo della polstrada,
anche sulla pericolosa arteria della Salerno-Reggio Calabria, dove
spesso si verificano gravi sciagure, causate anche dall’inosservanza
delle elementari regole di guida.
Da
"La Gazzetta del Mezzogiorno"
del 29 gennaio 2004
Giovane di Lagonegro
Ruba due auto ma alla fine finisce
in manette
p.
perc.
Lagonegro - Ruba due macchine ma alla fine gli va male perché viene
arrestato. Luca D’A., 21 anni, di Lagonegro ruba una Peugeot 205 in
sosta davanti ad un bar di Lagonegro e fugge sull’A 3 Salerno - Reggio
Calabria direzione Salerno.
Ma giunto all’altezza di Polla ha un incidente e si da alla fuga nei
terreni circostanti.
Fa perdere le proprie tracce e giunto nel centro abitato di Polla ruba
la seconda auto Suzuki Vitara immettendosi nuovamente in autostrada
ma viene fermato e arrestato tra Battipaglia e Salerno dalla Polstrada
di Eboli che nel frattempo aveva ricevuto la segnalazione dai colleghi
di Sala Consilina.
Da
"La Città"
del 29 gennaio 2004
Arrestato
dopo un folle inseguimento
Ventunenne di Lagonegro ruba due
autovetture Preso dalla Stradale di Eboli sull’A3 a Battipaglia
(re.pro.)
Rocambolesco
inseguimento ieri pomeriggio da parte degli agenti della Polizia Stradale
della sottosezione di Eboli. Dopo aver intercettato una Vitara Suzuki,
poi risultata rubata a Polla qualche ora prima, hanno a lungo inseguito
e poi tratto in arresto un Luca D.A., 21 anni, originario di Lagonegro,
in fuga lungo il tratto nord dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria
dopo aver messo a segno due furti d’auto in poche ore. Luca D.A. ha
infatti prima rubato una Peugeot 205 a Lagonegro, dove risiede, e subito
dopo a bordo della stessa si è dato alla fuga percorrendo l’A3 in direzione
Salerno fino all’uscita di Polla: qui il ventunenne ,quasi certamente
a causa della velocità sostenuta, è andato a schiantarsi prima contro
le barriere di protezione e poi contro un’altra auto che transitava
nello stesso senso di marcia. Tra lo stupore generale e incurante di
cosa fosse accaduto, il giovane senza dare spiegazioni ha scavalcato
la recinzione che delimita l’autostrada e si è dato alla fuga attraverso
i campi della zona facendo perdere le sue tracce. Sul posto è intervenuta
la Polstrada di Sala Consilina, che ha provveduto ai primi rilievi accertando
immediatamente che l’auto abbandonata risultava rubata a Lagonegro poche
ore prima. Intanto Luca D.A,, in preda al panico, è riuscito a impossessarsi
di un’altra auto parcheggiata nei pressi dell’uscita di Polla, una Suzuki
Vitara, ed ha così ripreso la sua folle corsa sull’autostrada in direzione
Salerno. All’altezza di Battipaglia, è stato intercettato da una pattuglia
della Polstrada di Eboli, formata dagli assistenti capo Angelo Lucia
e Valentino Baldi e dall’assistente Massimo Fortunato, che si è subito
messa alle costole del fuggitivo. L’inseguimento è durato alcuni chilometri,
fino a quando gli agenti con un’azione da manuale sono riusciti a bloccare
e ad arrestare il ventunenne tra Battipaglia e Pontecagnano. Non è il
primo caso del genere, e solo grazie alla meticolosità e alla professionalità
degli agenti della Polstrada si è evitato il coinvolgimento di altre
autovetture in transito, come accade nel caso dell’arresto del serial
killer di Teramo: in quell’occasione ci fu purtroppo una sparatoria
in autostrada fortunatamente senza danni alle persone. Gli agenti riuscirono
infatti a centrare con precisione i pneumatici posteriori dell’auto.
Da
"La Città"
del 29 gennaio 2004
La Stradale ha stilato il bilancio per il 2003
Denunciato
un imprenditore Guidava un autocarro illegale con il telaio risultato
abraso
Lucia
Giallorenzo
Teggiano
- Fermato e denunciato dai poliziotti per
ricettazione l’imprenditore di Teggiano V.M.. L’uomo era alla guida
di un autocarro di provenienza illecita. La viabilità ordinaria
ed autostradale è tra le attenzioni maggiori della Sottosezione
di polizia stradale di Sala Consilina al comando di Pasquale D’Amelio.
Nell’anno appena trascorso sono state impegnate 2586 pattuglie,
di cui 470 per l’attività infortunistica stradale. Il fenomeno
della ricettazione di veicoli non sfugge all’occhio attento degli
agenti che a seguito di accertamenti tecnici sull’autocarro condotto
dall’imprenditore di Teggiano hanno evidenziato la provenienza furtiva
del veicolo. Tra gli elementi importanti vi è stato il confronto
della targa rilasciata in epoca antecedente rispetto all’anno d’immatricolazione
del veicolo. L’autocarro aveva non solo il telaio abraso in modo
doloso tanto da non essere letto con facilità, ma anche una
certa superficialità nell’abbinamento targa e serie di costruzione,
cosa che ha permesso di assicurare alla giustizia V.M. e recuperare
il veicolo che successivamente sarà riconsegnato al legittimo
proprietario. La Sottosezione di polizia stradale ha stilato il
bilancio dell’anno scorso. Nel 2003 ha proceduto a sequestri amministrativi
e penali a seguito di controlli effettuati a 63 attività
commerciali di cui autocarrozzerie, autofficine, officine di elettrauto
e rivendite di veicoli, nonché contestazioni per un importo
complessivo di 97.000 euro ed ancora 3242 contesti per violazione
al codice della strada. Quindi non solo i veicoli in transito, ma
anche le rivendite degli stessi sono scrupolosamente controllate
dai poliziotti. Lo scorso anno gli agenti inoltre, hanno arrestato
6 persone e denunciate a piede libero 52, nonché 17 per guida
in stato di ebbrezza e 2 per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti
e psicotrope ed ancora 7 denunce amministrative sempre per uso di
sostanze stupefacenti con sequestro di 43,5 grammi di sostanza stupefacente.
Nel 2003 sono stati rilevati 470 incidenti stradali, nella stragrande
maggioranza, avvenuti in ambito autostradale che hanno causato lesioni
personali a 220 utenti.
|