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Rassegna stampa 10/01/2004

Rassegna stampa del 9 Gennaio 2004

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Rassegna stampa del 9 Gennaio 2004

 



da “Sesto Potere”    del 9 gennaio 2004

 

L’analisi dell’Asaps (Forlì) gli incidenti stradali dopo 6 mesi della Patente a punti e il tasso di mortalità nelle strade


 

L’analisi dei dati degli incidenti stradali del periodo 1° luglio – 31 dicembre 2003, cioè i primi 6 mesi dell’introduzione della patente a punti, è una conferma della tendenza positiva , stabilizzatasi ormai da novembre. Infatti dopo un primo impatto estivo decisamente positivo, si era constatato un rallentamento della tendenza, che ora si è invece stabilizzato su percentuali di diminuzione comunque consistenti. Nei primi 6 mesi del dopo PaP, in un più significativo periodo misto estivo-invernale, secondo i dati raccolti dal Dipartimento della PS – Servizio Polizia Stradale (percentualizzati da Il Centauro-ASAPS, l’Associazione nazionale amici della polizia stradale con sede a Forlì) e, lo sottolineiamo, riferiti ai soli rilievi della Polizia Stradale e dei Carabinieri (a cui si dovranno aggiungere poi i rilievi delle varie Polizie Municipali) gli incidenti sono stati 83.247, cioè 19.081 in meno rispetto ai 102.328 dello stesso periodo del 2002 (-18,65%). I morti sono passati da 2.438 del 2002 a 1.991 dello stesso periodo del 2003, ben 447 in meno, (18,34%), i feriti sono passati da 74.741 a 57.738, -17.003, (-22,75%). Risultati sicuramente molto positivi che però ora devono dimostrare una loro tenuta. Volendo poi analizzare un dato omogeneo, possiamo riferirci agli incidenti stradali nella rete autostradale dove, come è noto, i rilievi vengono svolti esclusivamente dalla Polizia Stradale. In questo caso la diminuzione percentuale dei sinistri è inferiore, infatti sono passati da 25.741 a 22.020, con un calo di 3.721 e una percentuale di -14,46%. I morti sono stati invece 67 in meno, passando da 354 a 287, con un calo del 18,93%, addirittura superiore al dato generale. I feriti sono passati da 13.121 del 2002 a 10.550 del 2003, con un calo di 2.571, pari a un -19,6%, inferiore al dato generale. Sono stati 5.997 gli incidenti che hanno coinvolto veicoli commerciali superiori a 3,5 t. (4.339 in autostrada). 115 i veicoli per trasporto di merci pericolose coinvolti in sinistri (44 in autostrada). 284 incidenti hanno visto coinvolti autobus (141 in autostrada). Le fughe e le omissioni di soccorso sono state 339, di cui 68 in autostrada, (-33,4%). In 2.645 incidenti (1.033 in autostrada) +7%, sono rimasti coinvolti conducenti extracomunitari. Le infrazioni totali rilevate da Polizia Stradale e Carabinieri sono state, nel secondo semestre del 2003, 1.568.985, con un calo di 184.303 (-8,94%) rispetto allo stesso periodo del 2002, quando furono 1.753.288. I punti totali sottratti sono stati 613.644.
Quanto al dato statistico sulla pericolosità delle strade e i tassi di mortalità l’Asaps rileva che (nel 2002, secondo campione Istat su rilevazioni della polizia) il 73,6% degli incidenti avviene nelle strade urbane ma il tasso più alto di decessi (il 15,6%) con un indice di mortalità che raggiunge il 6,9 è invece nelle strade provinciali.

Gianfranco Bedin

 


Da “Il Gazzettino”     del 9 gennaio 2004

 

Polizia stradale, nel bilancio il tragico 13 marzo 2003

Gianfranco Bedin


 

SAN DONÀ DI PIAVE. Anche se svolge prevalentemente la sua attività sull’autostrada Venezia-Trieste (10 chilometri del tratto Mestre-Portogruaro, dove sono presenti quattro aree di servizio), il Distaccamento della Polizia stradale di San Donà svolge un efficace servizio anche nel territorio sandonatese e non solo per reprimere le violazioni al codice della strada o per intervenire nei sempre numerosi incidenti stradali, ma anche in attività di polizia giudiziaria e di controllo dell’immigrazione clandestina.

Lo scorso anno, nonostante un organico di soli 27 uomini effettivi (l’ispettore Andrea Dametto ha lasciato il Distaccamento per cui l’incarico di comandante è stato assunto in attesa della nuova nomina dall’ispettore Paolo Grigoli), sono stati potenziati i servizi ed i pattugliamenti all’esterno dell’autostrada, in particolare nel territorio sandonatese, con brillanti risultati.

La conferma della notevole mole di lavoro svolta dagli uomini della Polstrada sandonatese trova puntuale conferma nei dati statistici di fine anno. Nel 2003 sono state effettuate 1.462 pattuglie in autostrada, 155 nel territorio sandonatese, 169 scorte per i trasporti eccezionali.

Il punto dolente è rappresentato dagli incidenti stradali, il più tragico dei quali è avvenuto, come ricordiamo, nel maxitamponamento 13 marzo 2003, nel tratto tra Noventa e Cessalto, con il bilancio di 13 morti e 120 feriti.

Lo scorso anno la Polstrada sandonatese è intervenuta in 542 incidenti stradali (49 nel sandonatese di cui uno mortale e 27 con feriti) in cui si sono registrati complessivamente 393 feriti e 16 persone decedute. Gli incidenti con soli danni ai mezzi sono stati 346, quelli con persone ferite 184, 12 i mortali. Rispetto al 2002 gli incidenti stradali nel complesso sono sensibilmente calati, ma sono aumentati quelli con feriti. Diciannove incidenti sono conseguenti a guida in stato di ebbrezza alcolica, 2 per guida in stato di ebbrezza da stupefacenti, tutti gli altri sono dovuti alla velocità e al mancato rispetto delle norme stradali.

Per violazione al codice della strada sono state elevate 6.493 contravvenzioni (di cui oltre 600 per violazione del limite di velocità con relativa sospensione della patente di guida) sono state ritirate complessivamente ben 1030 patenti oltre a 185 carte di circolazione, con il sequestro di 219 veicoli, Sempre per quanto riguarda il mancato rispetto del codice della strada, 117 persone sono state denunciate per guida in stato di ebbrezza alcolica e 7 sotto gli influssi di sostanze stupefacenti.

Nell’ambito dell’attività di polizia giudiziaria sono stati effettuati 9 arresti, di cui tre nel sandonatese, sono stati operati sei sequestri di stupefacenti. Sono stati inoltre arrestati anche due passeur per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, mentre 117 persone sono state denunciate a piede libero all’autorità giudiziaria per vari reati penali.

Oltre all’organico, il problema principale della Polstrada di San Donà è rappresentato dall’inadeguatezza dell’attuale caserma di via Giorgione, ospitata in un’ala del Museo della Bonifica (ex convento clarisse). Il Comune sta ora valutando l’ipotesi di un trasferimento, con altre forze dell’ordine, nella dismessa ex caserma "Tombolan "Fava", semprechè il comune riesca ad entrare in possesso dell’ex immobile militare.

 


Da “Il Gazzettino” del 9 gennaio 2004

 

MAIALE FERMATO IN STRADA DALLA POLIZIA

Roberto Vitale


 

«Mamma, ho perso il maiale». Potrebbero essere state queste le parole sussurrate, ieri pomeriggio, da un "bambino" che abita in via Comunali, a San Vito al Tagliamento. Gli increduli destinatari del suo fievole messaggio sono stati i genitori, legittimi proprietari di un maiale di circa 180 chilogrammi. Non certo piccolo per fare perdere in breve tempo le sue tracce, o ancora per passare inosservato lungo la strada statale 463 che collega Portogruaro a Gemona.

Gli automobilisti che, poco dopo le 16, percorrevano l’importante arteria, hanno obbligatoriamente dovuto utilizzare la corsia di sorpasso in quanto l’altra parte di strada era occupata dall’animale dal pelo setolato che con indifferenza e passo regolare si dirigeva verso la zona industriale di San Vito al Tagliamento.

A molti di loro è venuta in mente la commedia americana dal titolo "Mamma, ho perso l’aereo", in cui la numerosa famiglia McCallister decide di passare le vacanze a Parigi. Il giorno della partenza, però, si dimenticano a casa un piccolo dettaglio: Kevin interpretato da Macaulay Culkin.

Ebbene anche ieri, come nel film, le centrali operative d’emergenza - nella storiella pordenonese quelle della Polizia Stradale e del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco - sono state letteralmente prese d’assalto dagli automobilisti che, increduli, si sono confrontati su strada con un maiale.

Protagonisti dell’inseguimento sono stati i poliziotti che "armati" di lampeggiante blu, hanno messo alle strette il "guidatore" indisciplinato che ha poi ripiegato nel cortile di una casa. Ha scelto come garage il cortile di una villetta di via Comunali.

 


da "Il Gazzettino On line" del 9 gennaio 2003

 

Un uomo pretendeva di passare in zona interdetta 

Rilevano un incidente Vigili urbani aggrediti 


 

Chioggia. Due agenti della Polizia municipale, intenti a rilevare la dinamica di un incidente, sono stati selvaggiamente aggrediti da un operaio 38enne estraneo al fatto. L’energumeno, arrestato, risponderà di resistenza, violenza e lesioni. Il fatto è accaduto ieri, poco dopo le 18, nei pressi del piazzale del mercato ittico all’ingrosso. Gli agenti, secondo la versione dagli stessi fornita, accorsi per aiutare un ultraottantenne rimasto lievemente contuso in seguito ad un incidente, si sono improvvisamente trovati di fronte il loro aggressore che, senza troppi preamboli, avrebbe intimato loro di togliersi di mezzo. Avrebbe preteso di passare in bicicletta nell’area che invece doveva essere lasciata sgombra per i rilevamenti. Scontata la reazione dei vigili che gli avrebbero chiesto di rimanere lontano. A questo punto, l’uomo, di alta statura e di corporatura assai robusta, sarebbe montato su tutte le furie. A loro volta, i vigili avrebbero tentato di ricondurlo alla ragione, suggerendogli di seguirli sino all’ufficio della Polizia municipale. L’uomo, però, invece di calmarsi, si sarebbe scatenato, avventandosi contro gli agenti senza nemmeno lasciar loro il tempo di parare i colpi. Alla fine, però, i due vigili sono riusciti a bloccarlo. Nel frattempo, sul posto, sono sopraggiunti altri loro colleghi ed una pattuglia dei Carabinieri. Accompagnati al pronto soccorso, i malcapitati sono stati visitati e medicati. Ne avranno almeno per 8 giorni. Uno di loro ha riportato una sospetta lesione ad un timpano e varie contusioni. L’operaio, dipendente di un’azienda ittica, è stato invece interrogato dal comandante che, sentita la Procura, ne ha disposto il trasferimento in carcere.

R.P.


da "La Città" del 9 gennaio 2003

 

Incidente sul lavoro al porto commerciale

Pneumatico scoppia e travolge un operaio E’ grave in ospedale


 

Grave incidente ieri mattina al porto commerciale di via Ligea. Un operaio della ’’Mondial gomme’’ stava sostituendo uno dei pneumatici di un rimorchio, quando la gomma è scoppiata investendolo in pieno e provocandogli un forte trauma a torace e polmoni. L’uomo, il quarantenne Raffaele Greco, è adesso ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione di via San Leonardo. L’incidente si è verificato alle 12,30 di ieri, in uno dei piazzali dedicati al carico e scarico dei container. La ’’Mondial gomme’’ era stata allertata per un lavoro di manutenzione a un automezzo pesante. Il camion, sul quale andavano caricati i contenitori, aveva un pneumatico da riparare. Dell’intervento è stato incaricato Raffaele Greco, che aveva gonfiato la gomma e si apprestava a montarla di nuovo sul mezzo. E’ stato allora che qualcosa non ha funzionato. Il grosso pneumatico è esploso, travolgendo l’operaio con la forza dell’aria compressa e gettandolo a terra. Nell’incidente è rimasto ferito anche l’autista del mezzo, il 38enne Nunzio Picariello, che si trovava nelle vicinanze e ha subìto ripercussioni sull’apparato uditivo. Immediato l’allarme, lanciato alla centrale operativa del 118. Un’ambulanza della Croce Rossa ha trasportato i due feriti al pronto soccorso del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, mentre nello scalo di via Ligea si avviavano gli accertamenti della polizia. E’ stato Raffaele Greco a riportare le conseguenze più gravi. Il contraccolpo dello scoppio gli ha schiacciato la cassa toracica e ha avuto ripercussioni su un polmone, rendendo necessario il ricovero nel reparto di Rianimazione. L’uomo, residente in via Carlo Liberti nel quartiere Europa, è tuttora sotto stretta osservazione, ma le sue condizioni dovrebbero migliorare nel giro di pochi giorni. Se la caverà invece in due settimane l’autista del mezzo, che è stato dimesso con una prognosi di quindici giorni dopo una visita specialistica nel reparto di Otorinolaringoiatria. Nella giornata di ieri la polizia ha posto sotto sequestro il pneumatico del mezzo che è esploso travolgendo l’operaio. Si vuole capire cosa abbia generato lo scoppio e perché il rivestimento ha ceduto, rischiando di provocare una tragedia. (c.d.m.)

 


Da “L’Avvenire” del 9 gennaio 2004

 

I CITTADINI E LO STATO

Se la sicurezza è appesa a un numero

Viaggio nei centralini di pronto intervento che fanno riferimento a Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza


 

da Roma Vincenzo Rosario Spagnolo

 

«Pronto, polizia. Come posso aiutarla?». Squillano in media oltre 18mila volte al giorno i telefoni del 113, il numero di soccorso pubblico d’emergenza della Polizia di Stato. Altre 13mila chiamate giornaliere arrivano al 112, il pronto intervento dei Carabinieri, e altre ancora al 117 della Guardia di Finanza. In Italia, quasi 32mila persone al giorno telefonano alle tre forze dell’ordine per segnalazioni di ogni tipo: c’è chi ha appena subito uno scippo, chi ha ricevuto una banconota falsa, chi ha sentito rumori sospetti nella villa di fronte. Ma la concezione del servizio sta cambiando: da Milano a Reggio Calabria, centralini, siti internet e numeri verdi di Polizia, Arma e Gdf vengono contattati non solo da chi ha subito un reato, ma anche da chi vuole avere informazioni, stabilire un contatto, esprimere solidarietà (è avvenuto per le vittime di Nassiriyah) o fornire aiuto alle indagini, senza per forza stare nell’anonimato.

Solidarietà e falsi allarmi. «Ci segnalano la situazione di un anziano abbandonato. O scrivono una e-mail al sito della Polizia, che ce la gira, per riferire che all’uscita di una scuola ci sono tipi strani che avvicinano i bambini. Noi raccogliamo tutto e verifichiamo», spiega Cecilia Tartoni, funzionario della questura di Torino. Ma episodi simili accadono anche al Sud, in regioni tradizionalmente più «difficili»: «Molti cittadini sembrano percepire il tentativo delle forze di polizia di essere più vicine alla gente», spiegano al Dipartimento di pubblica sicurezza. E l’operatività del sistema si estende anche all’estero: l’estate scorsa un padre ha chiesto al 113 di soccorrere la figlia, che era su una barca in avaria al largo della Martinica. Sembrava impossibile contattare la polizia locale. Invece, grazie agli operatori italiani, una motovedetta martinicana ha riportato a riva la ragazza. Ma arrivano anche falsi allarmi. Per precauzione, tutte le telefonate sono registrate su Dvd e archiviate: potrebbero anche rivelarsi di aiuto nelle indagini. Se poi sospettano che sia uno scherzo, gli agenti possono «bloccare la linea» e, con la collaborazione dei gestori telefonici, individuare cabina, numero di rete fissa o cellulare da cui è partita la chiamata, in soli tre minuti.

Sicurezza pro-attiva. La fiducia del cittadino è "direttamente proporzionale al tipo di comunicazione instaurata con le forze dell’ordine. Se c’è ascolto e trasparenza, essa aumenta", spiega il sociologo Maurizio Fiasco: "Anche il sistema di raccolta di informazioni delle forze di polizia sta cambiando: dalla vecchia rete di informatori (piccoli delinquenti, prostitute, bulli di quartiere), ora si cerca un rapporto costante e schietto con tutta la cittadinanza. Bisogna puntare a un modello di sicurezza partecipata, che definisco "pro-attiva". Nel sistema repressivo, l’attenzione è sul reato: chiamateci e accorriamo. Ma spesso il risultato si ottiene prima, anche in via preventiva, se si presta attenzione ai bisogni delle persone…». In generale, conclude Fiasco, «la funzione di sicurezza va intesa sempre più come un servizio, il cui scopo è nel bene (tranquillità, vita serena, commerci garantiti) che trasferisce al cittadino».

Interattività hi-tech. E le strategie future degli apparati di polizia italiani paiono andare in tal senso, pur nel limite del rispetto della privacy. Dopo l’introduzione di poliziotti e carabinieri di quartiere, a piedi ma dotati di pc palmari, la parola d’ordine sembra essere «tecnologia interattiva»: internet, satelliti, fibre ottiche, telecamere «touch-screen» e braccialetti elettronici. È già attiva una rete di telesorveglianza su chiese e negozi (gioiellerie, supermercati e farmacie), i cui proprietari hanno richiesto al ministero dell’Interno il «servizio personalizzato antirapina». Presto le nuove sale operative delle questure saranno interconnesse in tempo reale con le varie banche dati. E già da qualche mese, chiunque può sapere se una vettura risulta rubata, inviando un sms con la lettera T, un o spazio vuoto, la targa dell’auto o moto sospetta al 320.3885858. In pochi secondi, arriverà un sms di risposta dalla banca dati, con mittente «Mininterno». Se il mezzo è rubato, lui stesso potrà comunicarlo agli agenti, telefonando al 113. E così, il circolo virtuoso cittadino-poliziotto-cittadino si chiude.

 

Sabato, 10 Gennaio 2004
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