Sicurstrada da circa due anni ha avviato una serie di progetti con le Organizzazioni del mondo del lavoro dipendente ed autonomo ed una serie di imprese di autotrasporto pilota per studiare e contenere il fenomeno degli infortuni professionali su strada ed “in itinere”. In particolare il settore del trasporto, viste le difficoltà in cui versa, dovute in particolare ai costi sempre maggiori ed alla concorrenza straniera, ha intrapreso un percorso per la riduzione dei costi di gestione ed esercizio. Il settore si sta dimostrando molto attento e sensibile a tutte quelle iniziative che possano portare ad un contenimento degli incidenti stradali, in modo da poter avere benefici nella stabilizzazione e/o riduzione dei costo assicurativi obbligatori (INAIL) e di RC. A partire dal febbraio 2004, è iniziato da parte di Sicurstrada uno stretto rapporto di collaborazione con il Gruppo Federtrasporti (55 strutture associate, operanti nei settori della logistica e del trasporto conto terzi con oltre 3.000 TIR, che percorrono 300 milioni di chilometri) per l’avvio di un programma di “Sicurezza alla Guida” che possa coinvolgere una buona parte della sua base associativa. L’attenzione è stata puntata nella qualificazione professionale degli autisti. Studi e ricerche evidenziano come una specifica formazione sulla sicurezza stradale possa diminuire i rischi. L’intervento formativo riduce del 60-65% il rischio e quindi le perdite entro i primi 3 anni dall’avvio dei programmi, ma i suoi benefici si riflettono nel tempo. Si è pensato di puntare sull’uomo, in quanto un errato stile di guida rende vano ogni espediente tecnico sulla sicurezza a bordo. Azioni volte solo al miglioramento degli standard di sicurezza degli autoveicoli hanno prodotto risultati inferiori alle aspettative. L’attenzione rivolta all’educazione del conducente ha invece amplificato queste aspettative. Su questa linea di indicazioni e tenendo come base quanto previsto dal Decreto Legislativo 626/94 che prescrive misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori durante il lavoro, in tutti i settori di attività, attraverso un adeguato percorso formativo ed informativo dedicato a chi utilizza, per mansione di lavoro diretta ed indiretta, il veicolo aziendale, si sono succeduti una serie di incontri che hanno portato all’elaborazione di un progetto biennale di attività. Il progetto proposto prevede cinque fasi: a. Coinvolgimento preliminare delle imprese Le varie imprese vengono coinvolte con un momento di informazione sul tema degli infortuni sul lavoro provocati dai veicoli che viaggiano su strada. Ai soci delle imprese viene distribuito un questionario per conoscere: 1) problematiche e rischi emersi nell’organizzazione del lavoro; 2) condizioni di salute e psicofisiche degli autisti b. Individuazione del rischio in azienda Un altro specifico questionario terrà monitorati incidenti. Verrà effettuata una misurazione dei fattori di rischio in modo da tenere sotto controllo la situazione. c. Comunicazione e sensibilizzazione Nelle imprese viene definito un piano di comunicazione aziendale e formazione per la sicurezza stradale che coinvolge: • il management (impatto economico e sociale); • gli autisti sul rischio e i fattori di rischio; • i partner esterni: fornitori, terzisti; • i clienti, evidenziando come sicurezza del trasporto sia un fattore di qualità del servizio. d. Controllo • Definizione di responsabilità e competenze aziendali • Regole di mobilità aziendale • Interventi e controlli sui mezzi • Procedure per la gestione dei sinistri • Informazione aziendale sui rischi del traffico e le misure adottate e. Valutazione Un’azione specifica prevede la misurazione dell’impatto economico aziendale degli incidenti. Mediante specifici accordi viene riconosciuto, alle imprese che dimostrano significative riduzioni di incidentalità, un bonus sconto sul premio assicurativo dei mezzi. Accanto all’attività organizzativa e formativa viene affiancato un altro canale formativo costituito dai corsi di guida sicura che hanno come obiettivo: a. il miglioramento della qualità e sicurezza di guida del personale viaggiante, patrimonio fondamentale delle Aziende e garantire la sicurezza degli altri automobilisti. b. l’aumento dei margini di sicurezza del conducente nella guida quotidiana professionale; c. la crescita della conoscenza dei limiti propri e del mezzo che si conduce. A conclusione del lavoro si ritiene di poter raggiungere una serie di obiettivi:
Organizzazione e responsabilità • Individuazione di un responsabile per la sicurezza stradale e mobilità. • Identificazione, nell’ambito dei processi aziendali, degli aspetti critici della sicurezza stradale su cui indirizzare le azioni di miglioramento Norme e procedure aziendali • Definizione di regole organizzative e comportamentali finalizzate a prevenire il rischio stradale e ridurre l’impatto economico, relative a: - organizzazione del lavoro; - programma della mobilità (mezzi, tempi, percorsi); - utilizzo dei dispositivi di sicurezza; - comportamenti e condizioni di guida; - controlli; - incentivi e sanzioni.
Adozione di misure e dispositivi di sicurezza • verifica e adeguamento del parco mezzi • installazione dei dispositivi di sicurezza attiva e passiva • diffusione delle informazioni sull’utilità e modalità d’uso dei dispositivi
Data base statistico Acquisizione di una maggiore conoscenza statistica dei rischi di incidente su strada dei mezzi pesanti e le relative migliori azioni di prevenzione. Ad oggi è l’unico esempio di progetto rivolto ad una così ampia platea di autotrasportatori e potrà fornire ottime indicazioni per la costruzione di linee guida nazionali, vista la possibilità di misurarne anche le ricadute. Ad oggi le prime analisi realizzate sull’impianto di logistica di Campiglia hanno evidenziato risultati interessanti. Gli incidenti stradali rispetto all’anno precedente si sono ridotti del 14,1%, mentre gli infortuni sul lavoro, così come le avarie tecniche, si sono addirittura azzerati. Degni di nota anche i risultati ottenuti rispetto alla riduzione dei disservizi. I danni alla merce da trasporto hanno fatto segnare un –9,7% rispetto al 2002, mentre quelli da movimentazione sono stati abbattuti del 27,2%. Decisamente tagliati pure i disservizi relativi alla puntualità (-8,3%) e quelli derivanti dall’applicazione delle procedure (-26,6%). |