"Quel traguardo volante che ti vide in manette, brillavano al sole come due biciclette..." così canta Francesco De Gregori quando parla del bandito Sante Pollastri e del suo grande campione ed amico Girardengo. “Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta, un’unica passione per la bicicletta……”, ma nella settimana di ciclismo, ancora di più di quella volta, in cui due zelanti poliziotti arrestarono all’arrivo di una gara il famoso bandito che, pur essendo ricercato, non perdeva mai l’occasione di assistere all’arrivo del suo amico - campione, la Polizia di Stato ed il ciclismo sono stati così vicini e come per magia, biciclette e moto, campioni e poliziotti sono andati alla stessa identica velocità, sulle strade, sui percorsi, sulle salite e sulle curve che tutto il mondo ha guardato. La storia ha decisamente smentito il padre dell’antropologia criminale Cesare Lombroso, che considerava gli amanti della bicicletta potenziali criminali e la bicicletta il veicolo più rapido nella via della delinquenza, tanto da pubblicare nel 1902 un saggio dal titolo " Il ciclismo nel delitto": oggi il ciclismo è considerato lo sport puro per eccellenza - doping a parte - e, per la seconda volta, dopo soli cinque anni, i Campionati mondiali di Ciclismo si sono svolti a Verona, dal 27 settembre al 3 ottobre 2004. Già nel 1999, quando Verona fu innalzata agli onori della cronaca sportiva internazionale del ciclismo, la Polizia Stradale veronese fu impegnata nel delicato compito della scorta alla competizione internazionale. Mi era rimasto nel cuore il ricordo di quel mondiale, capitanare la scorta dei motociclisti fu un’esperienza esaltante, unica, diversa dalle mie precedenti esperienze – bellissime – di tre Giri Internazionali Femminili e di un Giro del Veneto, altrettanto splendida, che capita una volta nella vita professionale di un funzionario, ed io serbavo orgogliosamente il ricordo di quella esperienza, ricca di soddisfazioni, felice di averla vissuta con i validi uomini della Sezione Polizia Stradale di Verona. Con piacere e con orgoglio posso dire si è realizzata una mia grande aspirazione: ancora una volta poter essere al comando della scorta dei motociclisti della Polizia Stradale durante i Campionati Mondiali di Ciclismo. E’ stato un evento straordinario: Verona capitale mondiale del ciclismo per la seconda volta e la Polizia Stradale italiana ancora protagonista dell’evento insieme ai grandi ciclisti internazionali. Grande fermento negli uffici della Sezione Polizia Stradale di Verona nei giorni che precedevano i campionati. Dopo numerose riunioni operative con il dirigente e molteplici sopralluoghi dei percorsi, veniva predisposto il “ piano di battaglia" con le richieste di personale da aggregare alla Sezione per essere una squadra più numerosa, in grado di affrontare alla perfezione i Campionati Mondiali, quest’anno, rispetto al 1999, più impegnativi, perché si sarebbero svolti nel territorio scaligero le gare a cronometro, nella zona di Bardolino dal 27 al 30 settembre, e le gare in linea, a Verona, dal 1° al 3 ottobre. Alla squadra della scorta della Sezione Polizia Stradale di Verona e dei Distaccamenti di Bardolino e di Legnago, in occasione dei mondiali, si è, quindi, aggiunto personale della Sezione Polizia Stradale di Padova, di Vicenza, di Rovigo, di Venezia, di Treviso e del Compartimento Polizia Stradale del Trentino Alto Adige, della Sezione di Bolzano, di Belluno e di Trento. Le Moto BMW 850 erano tirate a lucido e, indossata orgogliosamente la nostra divisa, lustrati i centauri, eravamo pronti ad affrontare le gare, preparati a lavorare sotto gli occhi del mondo. Bardolino, 27 settembre, primo giorno delle gare a cronometro: poco prima dell’inizio della competizione, avevo radunato il personale impiegato per un briefing, che, devo confessare, fu il primo di una lunga serie, in uffici improvvisati con muretti per scrivania, tra " pareti" di curiosi, ammiratori, fotografi. Fornivo al personale gli ultimi dettagli, ricordando che saremmo stati gli "angeli custodi" dell’evento sportivo, il cui buon esito sarebbe dipeso anche da noi, dalla Polizia Stradale: saremmo stati anche noi tra i protagonisti dei mondiali. Mancavano pochi istanti alla partenza del primo ciclista. Il motociclista che lo avrebbe scortato aveva il motore acceso, era pronto, in attesa... poi la partenza, l’inizio della scorta, altamente professionale, ma non poteva essere diversamente, non avevo dubbi. Per i meravigliosi percorsi del lago di Garda, si sentiva il forte e caloroso abbraccio dei tifosi che, lungo l’intero tracciato, incitavano l’atleta ma acclamavano anche il poliziotto, salutandolo con ammirazione ed amicizia. Via al secondo concorrente, scortato dal secondo motociclista: stessa professionalità, stessa accoglienza calorosa dei tifosi, e così il terzo, il quarto....ciascun motociclista della scorta, composta da 49 motociclisti della Polizia Stradale partiva e effettuava il servizio di scorta in modo impeccabile ed altamente professionale, riceveva applausi, ovazioni degne delle migliori tifoserie calcistiche da parte del numeroso pubblico assiepato lungo i percorsi. E dopo le gare a cronometro tenutesi a Bardolino, si sono disputate, per tre giorni, le prove in linea a Verona. Non sono mancate, anche in questo circuito salite ardue ed altrettante discese decisamente impegnative per i motociclisti della scorta. Striscioni dedicati ai poliziotti, incitamenti, più di qualche ola da parte degli spettatori al passaggio delle moto, il tifo assordante del numerosissimo pubblico accompagnava la scorta sulle salite delle "Torricelle" e per tutto il percorso cittadino. Che grande soddisfazione sapere che il modo con cui è stato coordinato il servizio di scorta a Bardolino e a Verona ha costituito utile ed interessante spunto operativo per la Polizia Stradale di Salisburgo, città che prossimamente ospiterà i campionati mondiali di ciclismo i cui funzionari, in missione a Verona, si sono complimentati per l’efficienza e l’organizzazione della scorta, manifestando profonda stima ed ammirazione per la Polizia Stradale italiana.
Ci inorgogliva vedere tanti scatti fotografici immortalare il nostro lavoro, le nostre impeccabili divise, i nostri briefing, il nostro quotidiano ed instancabile impegno...se qualcuno ci avesse richiesto un autografo - sempre se avessimo avuto il tempo di rilasciarlo - non ci saremmo meravigliati: tra noi ed i campioni del ciclismo, in quei giorni, sembrava non ci fosse alcuna differenza. Anzi, in realtà una ce n’era: al termine della loro gara, svolta la mattina, gli atleti andavano a riposare, mentre tutti noi della scorta, dopo aver dato un fugace morso ad un panino e bevuto un sorso d’acqua, eravamo, a bordo dell’autovettura di servizio o delle moto, già pronti per ripartire e scortare gli atleti che avrebbero gareggiato nel pomeriggio. Gli uomini della Polizia Stradale hanno affiancato tutti gli atleti (juniores femminile, under 23, elite donne, professionisti) con lo stesso impegno, capaci di calibrare il loro lavoro per ciascuna categoria di ciclisti, offrendo la stessa elevata professionalità nella scorta al campione e a chi caparbiamente, anche se “doppiato” dai primi, rimaneva ultimo e voleva comunque arrivare al traguardo. Le numerose Autorità intervenute, i mass media locali, nazionali ed internazionali, gli organizzatori dei campionati hanno espresso il loro plauso per l’ encomiabile e lodevole servizio di scorta. In ogni circostanza, la Polizia Stradale ha garantito la massima sicurezza ai campionati, durante i quali non si è verificato alcun incidente, nonostante le peculiari difficoltà dei percorsi, evidenziando sicura e collaudata esperienza ed alto indice di professionalità. L’impegno profuso da tutti gli uomini della Polizia Stradale in un lavoro lungo e faticoso e l’alta competenza professionale che ha contraddistinto ciascun componente della scorta, ha riscosso il plauso della popolazione e del numeroso pubblico, suscitando unanimi commenti favorevoli che hanno esaltato, anche a livello mondiale, il prestigio e la professionalità della specialità della Polizia Stradale. Tutto il personale ha operato con entusiasmo ed altissimo senso del dovere, conseguendo risultati di tutto rilievo. Quando vengono dimostrate, come in questo grande evento internazionale i meriti della Polizia Stradale, non si può che sentirsi orgogliosi di far parte della nostra Specialità. Posso affermare che accanto al vincitore dei professionisti, lo spagnolo Oscar Gomez Freire, al primo posto del podio, è salita tutta la squadra dei validissimi uomini della scorta della Polizia Stradale. Un sentito grazie per il prezioso lavoro degli "Angeli Custodi" della Polizia Stradale che, sotto i riflettori internazionali, ha dimostrato, ancora una volta, efficienza, serietà e professionalità.
* Vice Questore Aggiunto Sezione Polizia Stradale, Verona
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