Segnaletica
stradale – Passo carrabile – Immissione di veicolo da area privata
ad altra privata ma di uso pubblico – Configurabilità –
Sussistenza
Correttamente viene qualificato come “passo carrabile”, ai fini
dell’obbligo di individuarlo con apposita segnaletica, ai sensi dell’art.
22 c.d.s. e dell’art. 44 del Regolamento di esecuzione, anche quello
che consente le immissioni di veicoli da un’area privata ad un’altra
parimenti privata ma di uso pubblico, in quanto aperta all’accesso
di un numero indeterminato di persone o veicoli. (Nella specie, in applicazione
di tale principio, è stato ritenuto che costituisse elemento di
colpa, in relazione ad un addebito di lesioni colpose, il fatto che non
fosse stato segnalato come passo carrabile il punto di immissione da un’area
privata, adibita a centro commerciale, ad altra area aperta al pubblico
transito, in corrispondenza del quale punto era stata apposta una catena
sulla quale, non avendone rilevato la presenza, aveva urtato un ciclomotorista,
così producendosi le lesioni che avevano dato luogo al suddetto
addebito penale a carico dell’amministratore del centro commerciale)
(Cass. Pen., Sez. IV, 16 gennaio 2002, n. 1604) [RV-0402]
Veicoli
– Ciclomotore – Modifiche tecniche – Conseguente aumento
della velocità oltre il limite massimo consentito – Violazione
dell’art. 97, comma quattordicesimo, c.s. – Confisca del veicolo
– Legittimità
In tema di violazioni al codice della strada, la modifica delle caratteristiche
tecniche di un ciclomotore, che sia tale da consentirgli di superare la
velocità massima consentita per tale categoria di mezzi di trasporto
(45 km/h), ne comporta il passaggio alla categoria dei motoveicoli, con
conseguente applicabilità della sanzione di cui all’art. 97
del c.d.s., in essa inclusa la misura accessoria della confisca (art.
97, comma quattordicesimo). (Cass. Civ., Sez. I, 7 dicembre 2001, n.
15506) [RV-0402]
Depenalizzazione
– Accertamento delle violazioni amministrative – Contestazione
– Verbale – Opposizione – Legittimazione passiva –
Legittimazione concorrente del Ministro della difesa e del Ministro dell’interno
– Sussistenza
Nell’ipotesi in cui venga proposta opposizione direttamente avverso
il verbale di contestazione per violazione al codice della strada (non,
dunque, avverso l’ordinanza-ingiunzione del prefetto, il quale, in
tal caso, è dotato di propria legittimazione processuale passiva
ex art. 204 cod. strada), la legittimazione passiva va riconosciuta, alternativamente,
sia alle singole Amministrazioni centrali, cui appartengono i vari Corpi
autorizzati alla contestazione (nella specie, i carabinieri e perciò
il Ministro della difesa) sia al Ministero dell’interno, il quale,
ai sensi dell’art. 11 c.s., possiede specifiche competenze in materia
di circolazione stradale, nonché ha il compito di coordinamento
dei servizi di polizia stradale. (Corte di Cassazione, Sez. I, 3 dicembre
2001, n. 15245) [RV-0402]
Carico – Peso – Eccedenza – Violazione dell’art. 167
nuovo c.s. – Responsabilità del committente – Individuazione
Ai fini della configurabilità della violazione amministrativa consistente
nella effettuazione di trasporto con carico superiore alla misura massima
consentita, l’art. 167 c.d.s., che, dopo avere, al secondo comma,
posto la relativa sanzione pecuniaria a carico di chi circoli con veicolo
che trasporti detto carico eccessivo, al nono comma ne dispone l’applicabilità
sia al conducente che al proprietario del veicolo stesso, nonché
al committente, quando si tratti di trasporto eseguito per suo conto esclusivo,
deve essere interpretato non già nel senso che sia “committente”
colui al quale devono essere consegnate le cose dopo il trasporto (che
ne è, invece, il destinatario), o colui che risulti il semplice
acquirente delle cose trasportate, o, ancora, colui che, pur figurando
come vettore/contraente (o primo vettore) per essersi obbligato ad effettuare
il trasporto, si sia poi limitato ad avvalersi per la relativa esecuzione
dell’opera di altro vettore (subvettore), senza tuttavia curare,
in considerazione del rapporto derivato intercorso (subtrasporto), né
la presa in consegna delle cose medesime, nel luogo di partenza, dal primo
mittente caricatore, né, soprattutto, l’affidamento di queste
al vettore/trasportatore, ma nel senso, invece, che “committente”
sia il soggetto che affida le cose, nel cui interesse, cioè, il
vettore compie un trasporto determinato e che, in siffatta qualità,
è sottoposto allo specifico dovere di vigilanza consistente nell’accertamento
che il veicolo da utilizzare sia idoneo, in relazione alle prescrizioni
normative, all’esecuzione di tale trasporto. (Cass. Civ., Sez.
I, 29 novembre 2001, n. 15194) [RV-0402]
Patente
– Revoca e sospensione – Sospensione – Provvedimento ex
art. 223, secondo comma, c.s. – Emissione – Condizioni
La sospensione provvisoria della patente di guida,che l’art. 223,
secondo comma, del codice della strada collega, a tutela della sicurezza
del traffico e nell’immediatezza dell’evento, all’ipotesi
di reato di lesioni colpose (o di omicidio colposo), ha natura cautelare
e preventiva rispetto all’applicazione, da parte del giudice penale
(o dello stesso prefetto in caso di estinzione o di improcedibilità
del reato connesso alla violazione del codice della strada), della sospensione
come sanzione accessoria; ne consegue che l’applicazione di detta
sospensione provvisoria è subordinata alla valutazione prefettizia
di sussistenza di fondati elementi di una evidente responsabilità
a carico del conducente in ordine a tale reato, valutazione da effettuarsi
sulla base degli elementi conoscitivi a disposizione (e previo parere
del competente ufficio della direzione generale della M.C.T.C.) (Cass.
Civ., Sez. I, 23 novembre 2001, n. 14866) [RV-0402]
Sosta,
fermata e parcheggio – Sosta – Poteri del sindaco – Individuazione
L’art. 7 del codice della strada conferisce al sindaco il potere
di adottare con ordinanza “i provvedimenti indicati nell’art.
6, comma quarto”, con i quali egli può (lett. B) “stabilire
obblighi, divieti, limitazioni di carattere temporaneo o permanente per
ciascuna strada o tratto di strada o per determinate categorie di utenti”.
(Cass. Civ., Sez. I, 28 agosto 2001, n. 11278) [RV-0402]
Responsabilità da sinistri stradali – Responsabilità
dell’ente gestore o proprietario della strada – Collisione tra
veicolo e animale – Sussistenza – Prova – Fattispecie in
tema di attraversamento di autostrada da parte di un cane
Il conducente di veicolo danneggiato, che intenda essere risarcito dei
danni subiti per avere investito un cane che attraversava l’autostrada,
è tenuto a dare la prova che la presenza dell’animale costituiva
un’insidia imprevedibile ed inevitabile, nonché a dimostrare
la colpa del concessionario per aver mancato di osservare il dovere di
vigilanza, di custodia e di manutenzione dell’autostrada stessa.
(Fattispecie nella quale è stata affermata la colpevolezza della
Società Autostrade per quanto accaduto all’attore). (Giudice
di Pace di Modugno, 26 ottobre 2001) [RV-0402]
Pedoni
– Circolazione dei pedoni – Attraversamento fuori delle strisce
pedonali – Investimento – Concorso di colpa del conducente –
Graduazione delle rispettive colpe – Fattispecie
Se ai sensi dell’art. 134, comma 6, c.s., i pedoni che attraversano
la carreggiata al di fuori degli attraversamenti pedonali devono cedere
la precedenza ai veicoli che sopraggiungono, correlativamente i conducenti
sono tenuti all’osservanza degli artt. 102, 102, comma 2, e 103 c.s..
Pertanto, dell’investimento di un pedone intento ad intraprendere
– fuori dalle strisce pedonali – l’attraversamento della
carreggiata, rispondono tanto il pedone che non abbia ceduto la precedenza
al mezzo investitore, quanto il conducente che, contravvenendo al dovere
di mantenere in centro abitato una velocità tale da consentire
l’arresto immediato del veicolo a fronte dell’interposizione
di un ostacolo, abbia mantenuto una velocità non adeguata alla
situazione. (Nella fattispecie il giudicante ha ritenuto di graduare le
colpe concorrenti del conducente e del pedone rispettivamente nella misura
dell’80% e del 20%) (Giudice di Pace di Roma, 21 luglio 2001)
[RV-0402]
Depenalizzazione – Ordinanza-ingiunzione – Opposizione –
Autorità che ha emesso l’ordinanza – Costituzione in
giudizio – Invio di comparsa di risposta per via postale – Inammissibilità
– Conseguenze
Nei procedimenti per opposizione a sanzione amministrativa derivante da
violazione al codice della strada, la regolare costituzione in giudizio
dell’Autorità convenuta che ha emesso il provvedimento impugnato
è soggetta alla regola generale del codice di rito ex art. 319
c.p.c. e deve avvenire con deposito nell’atto direttamente nell’ufficio
giudiziario. Ne consegue la contumacia del prefetto qualora abbia inviato
la comparsa di risposta per via postale. (Giudice di Pace di Civitanova
Marche, 4 luglio 2001, n. 142) [RV-0402]
Depenalizzazione – Ordinanza-ingiunzione – Motivazione –
Obbligo – Omissione – Conseguenze
Giusta quanto disposto dall’art. 204 nuovo c.s., l’ordinanza-ingiunzione
emessa dal prefetto deve essere motivata – seppur succintamente –
sia in relazione alla sussistenza della violazione, sia in relazione alla
infondatezza dei motivi allegati dall’autore dell’infrazione
nel ricorso amministrativo. Pertanto, integrando la motivazione condizione
di legittimità dell’atto irrogativi della sanzione, ne consegue
che la concausa o fittizietà della stessa costituisce violazione
di legge e dà luogo ad un autonomo ed assorbente motivo di annullamento
dell’ordinanza in sede di opposizione innanzi al giudice ordinario.
(Giudice di Pace di Bologna, Sez. IV, 14 giugno 2001, n. 1344) [RV-0402]
Depenalizzazione – Accertamento delle violazioni amministrative –
Accertamento a mezzo autovelox – fonte di prova
Per il disposto dell’art. 103 c.d.s. del 1959, nel testo modificato
dall’art. 13 D.L. 6 febbraio 1987, n. 16 (convertito in legge 30
marzo 1987, n. 132), costituiscono fonti di prova ai fini della rilevazione
della velocità dei veicoli le risultanze degli specifici strumenti
adottati dagli organi di polizia stradale debitamente omologati. Tale
efficacia probatoria dura fino a quando risulti accertato nel caso concreto,
sulla base delle circostanze di fatto allegate dall’opponente e non
contestate ovvero debitamente provate, il difetto di costruzione, di installazione
o di funzionamento del dispositivo di rilevazione. (Cass. Civ., Sez.
I, 25 maggio 2001, n. 7106) [RV-0402]
Depenalizzazione
– Accertamento delle violazioni amministrative – Contestazione
– Verbale
La cartella esattoriale attiene alla fase della riscossione delle somme
dovute a titolo di sanzione amministrativa pecuniaria, regolata dall’art.
27 della legge n. 689 del 1981 cui rinvia l’art. 206 c.s. (in base
alle norme previste per l’esazione delle imposte dirette e cioè
mediante ruolo, di cui alla cartella costituisce un estratto) e presuppone
perciò la formazione del titolo esecutivo alla conclusione del
provvedimento sanzionatorio (il verbale di accertamento in difetto del
ricorso al prefetto ovvero l’ordinanza-ingiunzione di pagamento)
ed è, dunque, contro il verbale di accertamento divenuto esecutivo
che va proposta l’opposizione ex art. 22 della citata legge, non
essendo il ricorso stesso più ammissibile contro la cartella esattoriale.
(Cass. Civ., Sez. I, 25 maggio 2001, n. 7115) [RV-0402]
Norme
di comportamento in genere – Incidente – Reato di fuga
Nella vigenza del nuovo codice della strada il reato di fuga, in caso
di sinistro, è punibile a titolo di dolo con la conseguenza che
ogni inosservanza del precetto descritto nei commi 1 e 6 dell’art.
189 deve essere riconosciuta e voluta, diventando penalmente irrilevante
allorché sia effetto di negligenza, imperizia, inosservanza di
norme o addirittura di mancata percezione o di mancata conoscenza della
situazione di fatto che è alla base dell’obbligo stesso.
(Cass. Civ., Sez. IV, 18 maggio 2001, n. 20151) [RV-0402]
Patente
– Revoca e sospensione – Fattispecie
In tema di violazioni al codice della strada, nel caso di guida in stato
di ebbrezza di un motociclo per la conduzione del quale non è richiesta
la patente, non si applica la sanzione amministrativa della sospensione
della patente medesima, atteso che non sussista alcun collegamento diretto
tra il mezzo con il quale il reato è stato commesso e l’abuso
dell’autorizzazione amministrativa in conseguenza del quale va applicata
la sanzione accessoria. (Cass. Pen., Sez. I, 27 settembre 2001, n.
35121) [RV-0402]
Velocità
– Limiti fissi – Apparecchi rilevatori
In tema di violazioni del codice della strada, ove non si sia proceduto
a contestazione immediata dell’illecito, il giudice dell’opposizione
ad ordinanza-ingiunzione legittimamente dispone l’annullamento del
provvedimento sanzionatorio emesso dal prefetto allorché il verbale
di accertamento notificato difetti della indicazione dei motivi che hanno
reso impossibile la contestazione immediata o sia corredato di una motivazione
meramente apparente, ma non può annullare il provvedimento sanzionatorio
in base ad una illegittimità non desunta dell’atto, non essendo
egli abilitato a censurare l’organizzazione del servizio di vigilanza
né a sindacare le modalità organizzative del servizio di
rilevamento delle infrazioni da parte della pubblica amministrazione.
(Sulla base dell’enunciato principio, la S.C. ha cassato con rinvio
la sentenza del pretore, che, in un caso di sanzione per eccesso di velocità
accertato mediante autovelox, aveva ritenuto non giustificata la contestazione
differita, considerato “generico e poco credibile” il richiamo
all’impedimento dell’altro accertatore – quello non addetto
alla verifica del buon funzionamento dell’apparecchiatura di rilevazione
della velocità – che, secondo il verbale, era impegnato in
altre contestazioni immediate della stessa violazione ad altri automobilisti.
(Cass. Civ., Sez. I, 25 maggio 2001, n. 7103) [RV-0402]
Patente
– Revoca e sospensione – revoca nei confronti delle persone
condannate a pena detentiva non inferiore a tre anni – Innovazione
sostanziale introdotta dal decreto delegato, non sorretta da alcuna direttiva
del legislatore delegante – Violazione della legge di delegazione
– Illegittimità costituzionale parziale
Sono costituzionalmente illegittimi, in riferimento all’art. 76 Cost.,
gli artt. 120, comma 2, e 130, comma 1, lettera b), del D.L.vo 30 aprile
1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), nella parte in cui prevedono
la revoca della patente nei confronti delle persone condannate a pena
detentiva non inferiore a tre anni, quando l’utilizzazione del documento
di guida possa agevolare la commissione di reati della stessa natura.
(Corte Cost., Ord. 15 luglio 2003, n. 239) [RV-1103]
Patente
– Guida con patente scaduta – Fermo amministrativo del veicolo
– Prospettata maggiore attività della sanzione rispetto ad
altre, ovvero equiparazione al trattamento previsto per violazioni più
gravi – Questione manifestamente infondata di legittimità
costituzionale
Patente – Guida con patente scaduta – Fermo amministrativo del
veicolo – Asserita lesione del diritto di difesa – Intervenuta
sospensione del provvedimento sanzionatorio da parte del giudice rimettente
– Questione manifestamente inammissibile di legittimità costituzionale
E’ manifestamente infondata, in riferimento all’art. 3 Cost.,
la questione di legittimità costituzionale dell’art. 126,
comma 7, del D.L.vo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada),
come modificato dall’art. 19, comma 3, del D.L.vo 30 dicembre 1999,
n. 507 (Depenalizzazione dei reati minori e riforma del sistema sanzionatorio,
ai sensi dell’art. 1 della L. 25 giugno 1999, n. 205), nella parte
in cui prevede come ulteriore sanzione accessoria, nei confronti di chi
guida con patente scaduta, il fermo del veicolo, in quanto: 1) punisce
più severamente la condotta di chi affida un veicolo a persona
che sia in possesso del documento di guida, ma ne abbia omesso il rinnovo,
rispetto alla più grave violazione consistente nell’affidamento
di un veicolo a persona che non abbia conseguito la patente, sanzionata
dall’art. 116, comma 12, del medesimo codice della strada, con la
sola pena pecuniaria; 2) stabilisce, per la condotta di chi giuda con
patente scaduta, la stessa sanzione prevista dall’art. 116, comma
13, del codice della strada per chi guida senza aver conseguito la patente
o non essendo in possesso dei requisiti per la conduzione dei veicoli;
3) stabilisce, per la circolazione con patente scaduta, una sanzione più
affittiva rispetto a quella prevista dall’art. 128 del D.L.vo n.
285 del 1992 per chi conduce un veicolo nonostante la dichiarata idoneità
temporanea o senza essersi sottoposto agli esami, o accertamenti disposti
dalla competente autorità.
E’ manifestamente inammissibile, in riferimento agli artt. 3 e 24
Cost., la questione di legittimità costituzionale dell’art.
214, comma 6, del D.L.vo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada),
se interpretato nel senso di inibire al giudice il potere di disporre,
nelle more del giudizio, la sospensione del provvedimento di fermo. (Corte
Cost., Ord. 11 luglio 2003, n. 234) [RV-1103]
Guida
in stato di ebbrezza – Sospensione della patente – Sanzione
accessoria ad illecito penale – Improponibilità dell’opposizione
al provvedimento – Mancata previsione – Questione manifestamente
inammissibile di legittimità costituzionale
E’ manifestamente inammissibile, in riferimento agli artt. 3, 25
e 111 Cost., la questione di legittimità costituzionale degli artt.
218, comma 5, e 186, comma 5, del D.Lvo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo
codice della strada), nella parte in cui, rispettivamente, non prevedono
che l’opposizione avverso il provvedimento di sospensione della patente
di guida non può essere proposta nei casi in cui la predetta sanzione
sia prevista come accessoria ad un illecito sanzionato penalmente e che
nel caso di rifiuto dell’interessato di sottoporsi all’accertamento
alcoolimetrico, siano sufficienti i dati sintomatici riguardanti il comportamento
del soggetto interessato. (Corte Cost., Ord. 18 giugno 2003, n. 217)
[RV-1103]
Depenalizzazione
– Applicazione delle sanzioni – Ricorso al prefetto – Previsione
del raddoppio del minimo edittale, in caso di rigetto – Violazione
del principio di eguaglianza, del diritto di difesa e dell’economicità
dell’azione amministrativa – Questione manifestamente inammissibile
di legittimità costituzionale
E’ manifestamente inammissibile, in riferimento agli artt. 3, 24
e 97 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell’art.
204 D.L.vo 30 aprile 1992, n,. 285 (Nuovo codice della strada) laddove
prevede che in caso di opposizione a verbale di accertamento per infrazione
stradale, il prefetto, se ritiene fondato l’accertamento, ingiunge
il pagamento di una somma nel limite non inferiore al doppio del minimo
edittale per ogni singola violazione. (Corte Cost., Ord. 11 giugno
2003, n. 207) [RV-1103]
Patente
– Motocicli – Guida di motociclo di cilindrata superiore a 125
c.c. da parte di soggetti con patente B, anziché A – mancata
differenziazione rispetto alla più grave ipotesi di guida dello
stesso motociclo senza patente alcuna – Questione rilevante e non
manifestamente infondata di legittimità costituzionale
E’ rilevante e non manifestamente infondata, in riferimento all’art.
3 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell’art.
116, comma 13 del D.L.vo 30 aprile 1992 n. 285 codice della strada (come
sostituito dall’art. 19 del D.L.vo 30 dicembre 1999, n. 507), nella
parte in cui non differenzia l’ipotesi di guida di un motociclo con
patente diversa da quella richiesta, rispetto alla più grave ipotesi
di guida dello stesso motociclo senza patente alcuna. (Giudice di Pace
di Sorgono, Ord. di rinvio 7 marzo 2003) [RV-1103]
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