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Massimario di Giurisprudenza Marzo 2004

a cura di Franco Corvino

Nota: I soci Asaps, interessati a ottenere il testo delle massime qui riportate, possono richiederle all’indirizzo sede@asaps.it, indicando il proprio nome, cognome, titolo e data di pubblicazione.

Massimario di Giurisprudenza

Assicurazione obbligatoria – Risarcimento danni – Azione diretta nei confronti dell’assicuratore – Condizioni di proponibilità dell’azione – Obbligatorietà dell’assicurazione per la r.c. – Sussistenza – Fattispecie relativa a sinistro cagionato da motoveicolo sprovvisto di targa anteriormente all’1 ottobre 1993, data di entrata in vigore dell’obbligo di assicurazione per effetto del D.L.vo n. 285/1992

 

In tema di assicurazione obbligatoria dei veicoli per la responsabilità civile, il danneggiato ha azione diretta per il risarcimento del danno da sinistro stradale nei confronti dell’assicuratore soltanto se si versi in ipotesi di assicurazione obbligatoria del veicolo (art. 18 della legge 24 dicembre 1969 n. 990). Pertanto, se il sinistro si Ë verificato prima dell’entrata in vigore dell’art. 237 del D.L.vo 30 aprile 1992 n. 285 (che ha abrogato l’art. 5 della legge 24 dicembre 1969 n. 990 – che esonerava i ciclomotori non muniti di targa di riconoscimento dall’obbligo dell’assicurazione per la r.c. – ed ha stabilito che la soggezione di detti motoveicoli all’assicurazione obbligatoria decorre dall’1 ottobre 1993), non Ë proponibile dal danneggiato l’azione diretta risarcitoria nei confronti dell’assicurazione del veicolo, potendo egli invece agire soltanto nei confronti dei soggetti indicati dall’art. 2054 c.c., salva la chiamata in garanzia dell’assicurazione da parte di questi; tale improponibilità della domanda, attenendo ad una conduzione dell’azione, Ë rilevabile d’ufficio anche dalla Cassazione, pur in difetto di una specifica contestazione al riguardo, essendo la relativa questione sottratta alla disponibilità delle parti. (Principio affermato in relazione a sentenza del giudice conciliatore, della quale la Corte ha ritenuto la censurabilità, rilevando che quello suesposto costituisce principio regolatore della materia, che il conciliatore Ë tenuto ad osservare). (Cass. Civ., Sez. III, 27 novembre 2001, n. 15030). [RV0302]

 

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Circolazione stradale – Responsabilità da sinistri stradali – Caso fortuito – Malore improvviso del conducente – Esclusione –Colpo di sonno – Sussistenza

 

In tema di omicidio colposo dovuto a perdita di controllo della guida di un autoveicolo, qualora venga addotta dall’imputato, a spiegazione del fatto, la tesi difensiva del malore improvviso – da riguardarsi, in linea di diritto, come riconducibile non al caso fortuito di cui all’art. 45 c.p. ma alla nozione di infermità incidente sulla capacità intellettiva e volitiva del soggetto, quale prevista dall’art. 88 stesso codice – rettamente la tesi suddetta viene disattesa dal giudice di merito in assenza di qualsivoglia elemento che valga a renderla concretamente plausibile (in particolare con riguardo all’età ed alle condizioni psico-fisiche dell’imputato) ed in presenza, per converso, di elementi atti a far riguardare come plausibile l’ipotesi che la perdita di controllo sia stata, invece, dovuta all’intervento di altro, non imprevedibile, fattore quale (nella specie) un improvviso colpo di sonno determinatosi a cagione di uno stato di spossatezza per lunga veglia, che avrebbe dovuto indurre il conducente a non porsi alla guida del veicolo ovvero a non proseguire la marcia se non dopo essersi adeguatamente riposato. (Cass. Pen., Sez. IV, 19 novembre 2001, n. 41097). [RV0302]   

 

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Depenalizzazione – Ordinanza-ingiunzione – Opposizione – Principio di cui all’art. 112 c.p.c. – Applicabilità – Rilevabilità d’ufficio di vizi diversi da quelli fatti valere con l’atto di  opposizione – Esclusione

 

Nel giudizio di opposizione regolato dagli artt. 22 e 23 della legge 24 novembre 1981, n. 689, il giudice non può rilevare d’ufficio vizi dell’atto amministrativo impugnato diversi da quelli fatti valere con l’atto introduttivo, ostandovi il principio di cui all’art. 112 c.p.c., che vieta al giudice di porre a fondamento della decisione fatti estranei alla materia del contendere, introducendo nel processo un titolo (causa petendi) nuovo e diverso da quello enunciato dalla parte a sostegno della pretesa. (Nell’affermare il principio di dirotti di cui in massima, la S.C. ha escluso che il giudice di merito potesse d’ufficio rilevare la mancanza  di prova della responsabilità, addotta dall’opponente soltanto all’udienza di comparizione, e non nel ricorso, con il quale aveva lamentato la sola mancanza della contestazione immediata dell’infrazione). (Cass. Civ., Sez. I, 15 novembre 2001, n. 14320). [RV0302]

 

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Depenalizzazione – Accertamento delle violazioni amministrative – Contestazione – Verbale – Opposizione – Ricorso preventivo al prefetto – Necessità – Esclusione – Conseguenze – Soggetto passivamente legittimato in sede di opposizione guirisdizionale – Autorità da cui dipende l’organo accertatore della violazione – Legittimazione passiva del prefetto – Esclusione

 

In tema di sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni al codice della strada, il ricorso al prefetto avverso il verbale di accertamento dell’infrazione non costituisce presupposto processuale per poter legittimamente adire l’autorità giudiziaria ordinaria, con la conseguenza che l’interessato, nell’impugnare direttamente il predetto verbale di accertamento dell’infrazione, deve convenire in giudizio non pi˜ il prefetto, bensì l’autorità amministrativa da cui dipende l’organo accertatore della violazione. (Nella specie, il Ministero degli interni, essendo l’accertamento stato compiuto da agenti della Polstrada). (Cass. Civ., Sez. I, 15 novembre 2001, n. 14319). [RV0302] 

 

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Depenalizzazione – Accertamento delle violazioni amministrative – Contestazione – Immediata – Indicazione della causa di impossibilità  della contestazione – Conseguenze – Legittimità della sanzione

 

In tema di violazioni al codice della strada, in caso di mancata contestazione immediata della violazione Ë necessario che, nel relativo verbale notificato, siano indicate le ragioni per le quali non sia stato possibile detta contestazione immediata. L’indicazione, da parte dell’ufficiale accertatore, di una delle ragioni  tra quelle indicate dall’art. 384 del regolamento di esecuzione del codice della strada, rende, peraltro, ipso facto legittimo il verbale e la conseguente irrogazione della sanzione, senza che, in proposito, sussista alcun margine di apprezzamento, in sede giudiziaria, circa la possibilità concreta di contestazione immediata della violazione. (Cass. Civ., Sez. I, 15 novembre 2001, n. 14313). [RV0302] 

 

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Assicurazione obbligatoria – Risarcimento danni – Incidente stradale avvenuto su pubblica via – Divieto di transito posto sulla stessa – Incidenza sul suo carattere pubblico – Esclusione – Conseguenza

 

In caso di sinistro stradale avvenuto su via pubblica (nella specie, comunale), l’esistenza di un divieto di transito sulla stessa non ne elimina il carattere di strada pubblica, con la conseguenza che dei danni prodotti dalla circolazione di un  veicolo, per quanto vietata, rispondono il conducente ed il proprietario ai sensi dell’art. 2054, comma terzo, c.c., nonchÈ l’assicuratore, ove si tratti di un veicolo a motore soggetto al regime di assicurazione obbligatoria, giusta il disposto della legge 24 dicembre 1969, n. 990. (Cass. Civ., Sez. III, 29 ottobre 2001, n. 12293). [RV0302] – Art- 193

 

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Strade – Tutela e manutenzione – Responsabilità dell’amministrazione – Pericolo occulto – Fondo stradale deformato – Sinistro mortale occorso a motociclista – Concorso di colpa – Sussistenza – Condizioni

 

In tema di omicidio colposo derivante da sinistro stradale, sussiste la responsabilità prevalente della vittima in concorso con quella dell’Anas, proprietaria della strada, nel caso di incidente avvenuto a causa di elevata ed imprudente velocità, superiore al limite consentito in un tratto di strada deformato da dislivelli a gradino non segnalati- (Corte di Appello Penale di Torino, Sez. III, 3 ottobre 2000). [RV0302]

 

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Velocità – Limiti fissi – Apparecchi rilevatori – Telelaser – Attendibilità – Significato del termine «accertabile» di cui all’art. 345 reg. nuovo c.s. – Indicazione

 

In tema di attendibilità del controllo strumentale della velocità attuato a mezzo di telelaser, il termine «accertabile» di cui all’art. 345 reg. nuovo c.s. (a tenore del quale «le apparecchiature destinate a controllare l’osservanza dei limiti di velocità devono essere costituite in modo da raggiungere detto scopo fissando la velocità di un veicolo in un dato momento in modo chiaro ed accertabile, tutelando la riservatezza dell’utente») deve interpretarsi non nel senso che l’apparecchio rilevatore debba, oltrechÈ rendere visibile il dato, anche documentarlo obiettivamente onde evitare eventuali errori soggettivi degli agenti, quanto piuttosto nel senso di consentire agli operatori di accertare la velocità dei veicoli in maniera chiara, cosa che si ottiene attraverso la fissazione della velocità che permane sul display dell’apparecchiatura sino a nuovo puntamento. (Tribunale Civile di Rovigo, 19 ottobre 2001, n. 876). [RV0302]

 

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Depenalizzazione – Applicazione delle sanzioni – Ricorso al prefetto – Mancanza di sottoscrizione pur provenendo da organo di polizia stradale – Provvedimento del prefetto di irricevibilità del ricorso – Provvedimento abnorme – Sussistenza.

 

Il provvedimento con cui il prefetto dichiara «irricevibile» un ricorso privo di sottoscrizione ciononostante trasmessogli dall’organo di polizia stradale, intanto Ë abnorme, in quanto l’art. 204 c.d.s. prevede che il prefetto, ricevuti gli atti, possa emettere unicamente «ordinanza motivata con la quale ingiunge il pagamento di una somma […]» ovvero «ordinanza motivata di archiviazione», mentre, nel merito, Ë infondato, atteso che la nullità di un atto non può mai essere pronunciata se esso ha comunque raggiunto il suo scopo, e considerato, altresì, che, nei ricorsi diretti al Consiglio di Stato, la nullità derivante dalla mancata sottoscrizione dell’atto viene sanata dalla comparizione dell’intimato. (Giudice di Pace di Torino, 4 dicembre 2001, n. 6486). [RV0302]

 

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Contravvenzioni – Contestazione e notificazione – Verbale – Annullamento – Violazione dei limiti di velocità da parte di un medico in visita domiciliare a paziente – Esimente dello stato di necessità – Invocabilità – Presupposti

 

Al fine di ottenere l’annullamento del verbale di contravvenzione elevata per violazione dei limiti di velocità, l’esimente dello stato di necessità può essere utilmente invocata dal medico in visita domiciliare ad un assistito, solo in presenza dell’urgenza, cioË indifferibilità, dell’intervento per salvare la via del paziente. (Fattispecie nella quale il giudicante ha escluso la sussistenza dello stato di necessità in relazione all’insorgenza di improvvisi dolori addominali avvertiti dal paziente). (Giudice di Pace di Vigevano, 26 ottobre 2001, n. 354). [RV0302]

 

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Patente – Revoca e sospensione – Sospensione provvisoria disposta dal prefetto – Nel caso di violazioni al codice della strada da cui siano derivati danni alle persone – Requisiti per l’emissione del provvedimento cautelare – Indicazione

 

In tema di sospensione della patente di guida provvisoriamente disposta dal prefetto, nel caso di violazioni al codice stradale che abbiano causato danni alle persone (art. 223, secondo comma, nuovo c.s.) la prefigurazione del periculum tale da giustificare l’adozione della misura cautelare risulta assai pi˜ ardua di quanto avvenga nell’ipotesi di violazioni al codice stradale costituenti reato (art. 223, terzo comma, nuovo c.s.). Conseguentemente – nel primo caso – il provvedimento di sospensione va quindi adottato dal prefetto non sulla base del mero dato oggettivo della colpevole produzione di un sinistro stradale con feriti (ancorchÈ la colpevolezza possa essere desunta da fondati elementi di un’evidente responsabilità come richiede la legge), ma (anche) sulla scorta di elementi che comprovino la presenza di un pericolo nel permettere al responsabile di proseguire, nell’immediatezza del sinistro, nella guida di autoveicoli. (Giudice di Pace di Cesena, 17 settembre 2001, n. 276). [RV0302]

 

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Presunzione di responsabilità nel caso di scontro tra veicoli – Onere della prova – Valutazione del comandante della polizia stradale – Effettuata non nell’immediatezza del sinistro bensì dopo l’analisi di tutta la documentazione disponibile – Rilevanza ai fini dell’accertamento giudiziale

 

La mancanza di responsabilità del conducente di un veicolo nella causazione di un sinistro nel quale sia stato rimasto coinvolto,ben può essere riconosciuta giudizialmente sulla base della valutazione del comandante della polizia stradale che, non nell’immediatezza dell’incidente, bensì dopo aver analizzato tutta la documentazione disponibile ed avere, pertanto, effettuato un’istruttoria completa, abbia deciso di non elevare alcuna contravvenzione ai danni del medesimo. (Giudice di Pace di Milano, Sez. IV, 4 giugno 2001, n. 4750). [RV0302]

 

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Depenalizzazione – Accertamento delle violazioni amministrative – Contestazione – Revoca d’ufficio per illegittimità di contravvenzione ex art. 146 c.s. – Rifiuto della P.A. – Risarcimento del danno patrimoniale ed esistenziale – Sussistenza.

 

La P.A. la quale si rifiuti di accogliere l’istanza di revoca d’ufficio di contravvenzione per violazione dell’art. 146 c.s., nonostante l’evidenza dei fatti e benchÈ sia palese l’illegittimità della stessa, Ë tenuta al risarcimento del danno patrimoniale ed esistenziale subiti dall’esecutato in conseguenza dei disagi da questo subiti a seguito della procedura suddetta. (Giudice di Pace di Bologna, 8 febbraio 2001). [RV0302]

 

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Depenalizzazione – Applicazione delle sanzioni – Contestazione immediata – Omissione

 

In tema di sanzioni amministrative, la mancata contestazione immediata della sanzione, anche quando ne sussista la possibilità, non costituisce causa di estinzione dell’obbligazione di pagamento della sanzione e non invalida perciò la pretesa punitiva dell’autorità amministrativa, quando si sia comunque proceduto, nel termine prescritto, alla notificazione del verbale di accertamento della violazione, ma determina esclusivamente una attenuazione del valore probatorio dell’atto di accertamento nella sede della opposizione giudiziale. (Cass. Civ., Sez. I, 27 aprile 2001, n. 6097). [RV0302]

 

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Depenalizzazione – Applicazione delle sanzioni – Opposizione – Procedimento

 

In  tema di sanzioni amministrative irrogate per violazione al codice della strada, il mancato esercizio della facoltà di ricorrere al prefetto avverso il verbale di accertamento non preclude all’interessato la possibilità di proporre direttamente opposizione dinanzi all’autorità giudiziaria, con la conseguenza che, in tal caso, mancando il presupposto del ricorso amministrativo al prefetto, legittimato passivo nel giudizio ordinario sarà non quest’ultimo, bensì l’autorità da cui dipende l’organo accertatore dell’infrazione. (Cass. Civ., Sez. I, 4 aprile 2001, n. 4928). [RV0302]

 

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Depenalizzazione – Applicazione delle sanzioni – Verbale di infrazione – Omesso ricorso amministrativo e giurisdizionale

 

In materia di sanzioni amministrative per violazioni al codice della strada, il ricorso al prefetto avverso il verbale di accertamento dell’infrazione si pone in alternativa con l’opposizione innanzi al pretore (secondo l’interpretazione adeguatrice di cui alla sentenza d5046

ella Corte cost. n. 255 del 1994); in caso di mancata proposizione sia del ricorso amministrativo che di quello giurisdizionale l’accertamento diviene definitivo e il verbale acquista efficacia di titolo esecutivo, rimanendo preclusa ogni opposizione, a nulla rilevando la successiva notifica di un’ordinanza-ingiunzione che non costituisce titolo della sanzione ma ha il solo valore di invito al pagamento. (Cass. Civ., Sez. I, 5 aprile 2001, n. 5046). [RV0302]



Martedì, 30 Marzo 2004
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