dal
"Corriere.it"
A Rimini il maggior numero di incidenti,
a Napoli di furti
Ad Aosta ci sono più vetture che residenti
E’ il dato
più curioso dell’indagine sulla mobilità delle auto in Italia curata
dall’Associazione amici della Polstrada con Quattroruote
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MILANO - La provincia con
più automobili per abitante? Aosta. Quella quella dove ne viene rubato
il maggior numero? Napoli. Quella dove si registrano più incidenti?
Rimini. E, infine, quella dove è maggiore il rischio di restare
vittima di un impatto letale? Terni. Questi sono alcuni dei dati più
significativi dell’indagine sulla mobilità automobilistica realizzata
dall’Asaps, l’Associazione sostenitori amici della polizia stradale, e
dalla rivista Quattroruote con dati aggiornati al 31 dicembre 2004.
Dallo studio statistico si apprende, infatti,
che ad Aosta il numero delle automobili (125.846) supera addirittura
quello dei residenti (122.868), con un rapporto di 1024,15 vetture
ogni 1000 abitanti. Un valore molto più elevato di quello di Roma, la
seconda città per densità automobilistica (con 678,31 auto ogni 1000
abitanti). Dall’analisi dei dati emerge anche che le città
medio-piccole sono molto più motorizzate delle metropoli italiane: per
esempio, Biella, Perugia, Siena, Viterbo, Terni, Ravenna contano più
vetture per numoro di abitanti rispetto a grandi centri come Bologna,
Milano, Genova o Napoli (solo all’85.mo posto sulle 103 Province
italiane). Imperia, invece, è la regina delle moto: ce ne sono 198,76
ogni 1000 abitanti, contro le 186,5 di Genova, le 174,61 di Savona e
le 158,34 di Livorno. Molto più bassi i valori delle grandi città
(dove prevalgono i ciclomotori rispetto alle moto vere e proprie):
Roma è solamente al 18.mo posto della particolare classifica, Milano
al 36.mo.
Per quanto riguarda li incidenti,
il rapporto Asaps-Quattroruote rivela sorprendentemente come i fattori
di rischio più alti non si registrino nelle grandi aree metropolitane,
ma a Rimini (anche se tutta l’Emilia-Romagna presenta dati negativi),
dove si verificano 10,080 incidenti ogni 1000 abitanti; seguono
Milano, Firenze e Trieste. Rimini ha anche il più alto numero di
feriti ogni 1000 abitanti (13,406), insieme a Milano, Forlì-Cesena,
Firenze e Reggio Emilia. Tuttavia, la pericolosità delle strade è più
alta nella Provincia di Terni, città che registra il più alto numero
di morti per incidenti ogni 1000 abitanti (0,233); e in questa
classifica, Rimini è soltanto al 24.mo posto. I rischi maggiori si
registrano in città medio-piccole come Rovigo, Ferrara, Piacenza o
Mantova, piuttosto che nelle metropoli come Milano (78.mo posto), Roma
(85.mo) e Napoli (101.mo). Probabilmente la maggiore sinistrosità
delle province padane è dovuta sia alle particolari condizioni
atmosferiche invernali (gli incidenti più gravi avvengono da novembre
a febbraio) sia alla maggiore quantità di biciclette che percorrono
queste strade.
Quanto i furti, un fenomeno che le statistiche
danno in sensibile calo (dal 1991 a oggi sosno passati da 360 mila
circa a poco più di 180 mila), la provincia più a rischio rimane
quella di Napoli, dove vengono rubate 16,436 auto ogni 1000
immatricolate; valori elevati si registrano anche in altre città del
Sud, come Catania e Bari. Roma, quarta, precede Milano, quinta. Sonni
tranquilli possono invece dormire gli automobilisti di Belluno, della
provincia del Verbano e di Sondrio. Napoli ha il primato anche dei
furti di motocicli, con una media di 23,789 rubati ogni 1000
circolanti; precede Roma e Catania. Isernia è il paradiso delle due
ruote: in questa provincia, nel 2004, non si è registrato alcun furto
di moto.
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da La Repubblica.it
Ecco
tutti i dati dell’indagine sulla mobilità automobilistica realizzata
dall’Asaps
l’Associazione sostenitori amici della polizia stradale
Traffico: la città più pericolsa?
Prima Rimini, poi Terni |
Aosta è la città con più automobili, Napoli
quella dove ne viene rubato il maggior numero, Rimini quella dove si
registrano più incidenti, Terni quella dove è maggiore il rischio di
restare vittima di un impatto letale: sono alcuni dei dati più
significativi dell’indagine sulla mobilità automobilistica realizzata
dall’Asaps, l’Associazione sostenitori amici della polizia stradale, e
dalla rivista Quattroruote, che ne pubblica i dettagli sul numero di
ottobre.
Dallo studio statistico si apprende infatti - informa una nota - che nella
provincia di Aosta il numero delle automobili (125.846) supera addirittura
quello dei residenti (122.868), con un rapporto di 1024,15 vetture ogni
1000 abitanti. Un valore molto più elevato di quello di Roma, la seconda
città per densità automobilistica (con 678,31 auto ogni 1000 abitanti).
Dall’analisi dei dati emerge anche che le città medio-piccole sono molto
più motorizzate delle metropoli italiane: per esempio, Biella, Perugia,
Siena, Viterbo, Terni, Ravenna contano più vetture per abitanti rispetto a
grandi centri come Bologna, Milano, Genova o Napoli (solo all’85ø posto
sulle 103 Province italiane). Imperia, invece, è la regina delle moto: ce
ne sono 198,76 ogni 1000 abitanti, contro le 186,5 di Genova, le 174,61 di
Savona e le 158,34 di Livorno. Molto più bassi i valori delle grandi città
(dove prevalgono i ciclomotori rispetto alle moto vere e proprie): Roma è
solamente al 18ø posto della classifica, Milano al 36°.
Per quanto riguarda i furti, un fenomeno che le statistiche danno in
sensibile calo (si sono dimezzati rispetto all’inizio degli anni 90), la
provincia più a rischio rimane quella di Napoli, dove vengono sottratte
16,436 auto ogni 1000 immatricolate; valori elevati si registrano anche in
altre città del Sud, come Catania e Bari. Roma, quarta, precede Milano,
quinta. Sonni tranquilli possono invece dormire gli automobilisti di
Belluno, della provincia del Verbano e di Sondrio. Napoli ha il primato
anche dei furti di motocicli, con una media di 23,789 rubati ogni 1000
circolanti; precede Roma e Catania. Isernia è il paradiso delle due ruote,
con un totale di furti di motocicli nel 2004 pari a zero.
Quanto agli incidenti, il rapporto Asaps-Quattroruote rivela
sorprendentemente come i fattori di rischio più alti non si registrino
nelle grandi aree metropolitane, ma a Rimini (anche se tutta l’Emilia-Romagna
presenta dati negativi), dove si verificano 10,080 incidenti ogni 1000
abitanti; seguono Milano, Firenze e Trieste. Rimini ha anche il più alto
numero di feriti ogni 1000 abitanti (13,406), insieme a Milano,
Forlì-Cesena, Firenze e Reggio Emilia.
Tuttavia, la pericolosità delle strade è più alta nella Provincia di
Terni, città che registra il più alto numero di morti per incidenti ogni
1000 abitanti (0,233); in questa classifica, Rimini è soltanto al 24°
posto. I rischi maggiori si registrano in città medio-piccole come Rovigo,
Ferrara, Piacenza o Mantova, piuttosto che nelle metropoli come Milano
(78° posto), Roma (85°) e Napoli (101°). |
Movimento difesa del
cittadino
TRASPORTO. Rimini e Terni,
piccole capitali degli incidenti |
L’indagine condotta dal mensile Quattroruote
e Asaps rileva che le città medio-piccole sono molto più motorizzate delle
metropoli italiane. Inoltre i fattori di rischio più alti non si
registrano nelle grandi aree metropolitane, ma a Rimini (anche se tutta l’Emilia-Romagna
presenta dati negativi), dove si verificano 10,08 incidenti ogni 1000
abitanti.
Aosta è
la città con più automobili, Napoli quella dove ne viene rubato
il maggior numero, Rimini quella dove si registrano più
incidenti, Terni quella dove è maggiore il rischio di restare vittima di
un impatto letale: sono alcuni dei dati più significativi dell’indagine
sulla mobilità automobilistica realizzata dall’Asaps, l’Associazione
sostenitori amici della polizia stradale, e dalla rivista Quattroruote,
che ne pubblica i dettagli sul numero di ottobre. Dallo studio statistico
si apprende, infatti, che nella provincia di Aosta il numero delle
automobili (125.846) supera addirittura quello dei residenti (122.868),
con un rapporto di 1024,15 vetture ogni 1000 abitanti. Un valore molto più
elevato di quello di Roma, la seconda città per densità automobilistica
(con 678,31 auto ogni 1000 abitanti).
Dall’analisi dei dati emerge anche che le città medio-piccole sono molto
più motorizzate delle metropoli italiane: per esempio, Biella,
Perugia, Siena, Viterbo, Terni, Ravenna contano più vetture per abitanti
rispetto a grandi centri come Bologna, Milano, Genova o Napoli (solo
all’85° posto sulle 103 Province italiane). Imperia, invece, è la regina
delle moto: ce ne sono 198,76 ogni 1000 abitanti, contro le 186,5 di
Genova, le 174,61 di Savona e le 158,34 di Livorno. Molto più bassi i
valori delle grandi città (dove i prevalgono i ciclomotori rispetto alle
moto vere e proprie): Roma è solamente al 18° posto della classifica,
Milano al 36°.Per quanto riguarda i furti, un fenomeno che le statistiche
danno in sensibile calo (si sono dimezzati rispetto all’inizio degli anni
90), la provincia più a rischio rimane quella di Napoli, dove vengono
sottratte 16,436 auto ogni 1000 immatricolate; valori elevati si
registrano anche in altre città del Sud, come Catania e Bari. Roma,
quarta, precede Milano, quinta.
Sonni
tranquilli possono invece dormire gli automobilisti di Belluno,
della provincia del Verbano e di Sondrio. Napoli ha il primato anche dei
furti di motocicli, con una media di 23,789 rubati ogni 1000 circolanti;
precede Roma e Catania. Isernia è il paradiso delle due ruote: il totale
di furti di motocicli nel 2004 è stato pari a... zero. Quanto agli
incidenti, il rapporto Asaps-Quattroruote
rivela sorprendentemente come i fattori di rischio più alti non si
registrino nelle grandi aree metropolitane, ma a Rimini (anche se tutta l’Emilia-Romagna
presenta dati negativi), dove si verificano 10,080 incidenti ogni 1000
abitanti; seguono Milano, Firenze e Trieste. Rimini ha anche il più alto
numero di feriti ogni 1000 abitanti (13,406), insieme a Milano,
Forlì-Cesena, Firenze e Reggio Emilia. Tuttavia, la pericolosità delle
strade è più alta nella Provincia di Terni, città che registra il più alto
numero di morti per incidenti ogni 1000 abitanti (0,233); in questa
classifica, Rimini è soltanto al 24° posto. I rischi maggiori si
registrano in città medio-piccole come Rovigo, Ferrara, Piacenza o
Mantova, piuttosto che nelle metropoli come Milano (78° posto), Roma (85°)
e Napoli (101°). |
Terni la città italiana con più vittime della
strada |
Napoli, 7 ott.
(Adnkronos/Ign) - E’ Napoli la città italiana dove si rubano più
automobili ma anche una di quelle che registrano meno vittime per gli
incidenti stradali. E’ quanto emerge dall’indagine Asaps-Quattroruote
pubblicata sul numero di ottobre della rivista.
Nel 2004 nel
capoluogo campano sono state rubate 26.873 vetture, pari a 16,43 ogni
1.000 auto circolanti. Seguono, nella top ten dei furti, Catania, con
13,28 auto rubate ogni 1.000 immatricolate, e Bari, con 12,98. Napoli è al
vertice anche della classifica dei furti di moto: lo scorso anno sono
stati 5.650, ovvero 23,79 ogni 1.000 circolanti.
La sorpresa
arriva però dal dato sulle vittime di incidenti stradali: in questa
classifica, infatti, Napoli risulta tra le città più sicure, piazzandosi
terz’ultima, con 0,041 vittime ogni 1.000 residenti. La maglia nera spetta
invece a Terni, con 0,233 morti ogni 1.000 residenti. |
da "Virgilio.it"
Incidenti auto,piu’a Rimini e Terni
Aosta e’
la citta’ con piu’ auto, Napoli ’top’ dei furti
|
ANSA) - ROMA, 7 ott -A Rimini si registrano piu’ incidenti, a Terni e’
maggiore il rischio di restare vittima di un impatto letale. Questi alcuni
dei dati piu’ significativi dell’indagine sulla mobilita’ automobilistica
realizzata dall’Asaps, l’Associazione sostenitori amici della polizia
stradale, e dalla rivista Quattroruote. Secondo lo studio, inoltre, Aosta
e’ la citta’ con piu’ automobili, Napoli quella dove ne viene rubato il
maggior numero di vetture. |
da Sestopotere.it
(7/10/2005 14:49) |
1° RAPPORTO ASAPS-4RUOTE SULLA MOBILITA’ ( 2 ) RIMINI CAPITALE DEGLI
INCIDENTI |
(Sesto Potere) - Forlì - 7
ottobre 2005 - Aosta è la città con più automobili, Napoli quella dove
ne viene rubato il maggior numero, Rimini quella dove si registrano più
incidenti, Terni quella dove è maggiore il rischio di restare vittima di
un impatto letale: sono alcuni dei dati più significativi dell’indagine
sulla mobilità automobilistica realizzata dall’Asaps, l’Associazione
sostenitori amici della polizia stradale, e dalla rivista Quattroruote,
che ne pubblica i dettagli sul numero di ottobre.
Dallo studio statistico si apprende, infatti, che nella provincia di
Aosta il numero delle automobili (125.846) supera addirittura quello dei
residenti (122.868), con un rapporto di 1024,15 vetture ogni 1000
abitanti. Un valore molto più elevato di quello di Roma, la seconda
città per densità automobilistica (con 678,31 auto ogni 1000 abitanti).
Dall’analisi dei dati emerge anche che le città medio-piccole sono molto
più motorizzate delle metropoli italiane: per esempio, Biella, Perugia,
Siena, Viterbo, Terni, Ravenna contano più vetture per abitanti rispetto
a grandi centri come Bologna, Milano, Genova o Napoli (solo all’85°
posto sulle 103 Province italiane). Imperia, invece, è la regina delle
moto: ce ne sono 198,76 ogni 1000 abitanti, contro le 186,5 di Genova,
le 174,61 di Savona e le 158,34 di Livorno. Molto più bassi i valori
delle grandi città (dove i prevalgono i ciclomotori rispetto alle moto
vere e proprie): Roma è solamente al 18° posto della classifica, Milano
al 36°.
Per quanto riguarda i furti, un fenomeno che le statistiche danno in
sensibile calo (si sono dimezzati rispetto all’inizio degli anni 90), la
provincia più a rischio rimane quella di Napoli, dove vengono sottratte
16,436 auto ogni 1000 immatricolate; valori elevati si registrano anche
in altre città del Sud, come Catania e Bari. Roma, quarta, precede
Milano, quinta. Sonni tranquilli possono invece dormire gli
automobilisti di Belluno, della provincia del Verbano e di Sondrio.
Napoli ha il primato anche dei furti di motocicli, con una media di
23,789 rubati ogni 1000 circolanti; precede Roma e Catania. Isernia è il
paradiso delle due ruote: il totale di furti di motocicli nel 2004 è
stato pari a... zero.
Quanto agli incidenti, il rapporto Asaps-Quattroruote rivela
sorprendentemente come i fattori di rischio più alti non si registrino
nelle grandi aree metropolitane, ma a Rimini (anche se tutta l’Emilia-Romagna
presenta dati negativi), dove si verificano 10,080 incidenti ogni 1000
abitanti; seguono Milano, Firenze e Trieste. Rimini ha anche il più alto
numero di feriti ogni 1000 abitanti (13,406), insieme a Milano,
Forlì-Cesena, Firenze e Reggio Emilia.
Tuttavia, la pericolosità delle strade è più alta nella Provincia di
Terni, città che registra il più alto numero di morti per incidenti ogni
1000 abitanti (0,233); in questa classifica, Rimini è soltanto al 24°
posto. I rischi maggiori si registrano in città medio-piccole come
Rovigo, Ferrara, Piacenza o Mantova, piuttosto che nelle metropoli come
Milano (78° posto), Roma (85°) e Napoli (101°). (Sesto Potere)
|
da Sestopotere.it
7/10/2005 14:48)
|
1° RAPPORTO ASAPS-4RUOTE SULLA MOBILITA’ IN ITALIA: IL QUADRO |
(Sesto Potere) - Forlì - 7
ottobre 2005 - Asaps (l’Associazione sostenitori amici della polizia
stradale) e Quattroruote presentano il 1° Rapporto sulla
mobilità automobilistica in Italia.
Le due associazioni hanno voluto organizzare questa presentazione per
cercare di dare il massimo risalto a una serie di dati la cui conoscenza
può contribuire ad affrontare con maggiore efficacia i problemi relativi
al traffico e alla sicurezza stradale nel nostro Paese.
L’analisi, coordinata da Giordano Biserni (presidente dell’Asaps), è
basata su fonti ufficiali, che sono state incrociate ottenendo
statistiche e classifiche significative: si tratta di ACI (per il parco
circolante), Istat (per la popolazione e incidenti stradali, morti e
feriti) e Ministero dell’Interno (per quanto riguarda i furti).
Ecco una sintesi dei dati più interessanti, riportati anche nelle
tabelle allegate.
Aosta: più auto che abitanti
L’analisi dei dati relativi al parco circolante e alla popolazione fa
scoprire realtà sorprendenti. In Val d’Aosta (vedi tabella 1), per
esempio, ci sono più automobili (125.846) che residenti (122.868);
significa un rapporto di 1024,15 vetture ogni 1000 abitanti, ovvero più
di una per persona. Il dato colloca questa Regione, nonostante le sue
caratteristiche alpine, di gran lunga in testa alla classifica della
motorizzazione: il Lazio, che è secondo, conta soltanto 660,1 auto ogni
1000 abitanti e precede l’Umbria (652,87), la Toscana (619,52) e il
Piemonte (618,14). Inaspettatamente la Lombardia è soltanto undicesima,
con 582,29 auto ogni 1000 abitanti. Le Regioni con il minor tasso di
motorizzazione sono quasi tutte al Sud: Puglia (506,34), Calabria
(521,13) e Basilicata (521,30). Unica eccezione, la Liguria, che si
classifica al penultimo posto (512,26), a causa anche, come vedremo,
della grande diffusione delle due ruote.
Se, invece delle Regioni, si considerano le Province (vedi tabella 2),
Aosta rimane ancora in testa alla classifica, ma al secondo posto
s’insedia Roma, con 678,31 auto ogni 1000 abitanti; tutte le altre
province più "motorizzate" sono medio-piccole. Biella, Perugia, Siena,
Viterbo, Terni e Ravenna, infatti, contano più vetture per abitanti
rispetto a grandi centri urbani come Bologna, Milano, Genova o Napoli
(solo all’85° posto della classifica). Chiudono questa particolare
graduatoria Genova, Crotone e Foggia, dove le auto ogni 1000 abitanti
sono solamente 454,59.
Imperia regina delle moto
Il panorama cambia completamente se, invece delle quattro, si prendono
in considerazione le due ruote, ovvero i motocicli (da non confondere
con ciclomotori o piccoli scooter). Nella top ten della loro diffusione,
infatti, si trovano quasi esclusivamente città di mare, per
comprensibili motivi climatici. Imperia domina la classifica, con 198,76
motocicli ogni 1000 abitanti; seguono Genova (186,5), Savona (174,61) e
Livorno (158,34). La prima città "di terra" è Firenze, ottava (120,43);
Roma è solo al 18° posto (96,33), Milano al 36° (79,17), Napoli al 42°
(76.78). Chiudono la graduatoria ancora una volta le Province del
Mezzogiorno (come Potenza, Foggia, Crotone) e della Sardegna (Oristano e
Nuoro), che pure dovrebbero godere di condizioni meteorologiche
favorevoli.
Furti: un fenomeno in calo
Il primo dato, fortunatamente positivo, è che i furti d’auto nel nostro
Paese sono in netta diminuzione: nel 2004, infatti, sono state sottratte
ai proprietari 182.470 vetture, contro le 367.252 del 1991 (la flessione
è del 49%). Il merito va ascritto principalmente alla diffusione dei
dispositivi elettronici antifurto, a partire dagli immobilizzatori
contenuti nelle chiavi di accensione per arrivare ai più sofisticati
sistemi satellitari, che rendono più complesso e meno conveniente il
furto d’auto. Un’altra causa è il rinnovamento del parco circolante e
l’alto costo delle riparazioni delle vetture incidentate, che hanno
diminuito la domanda di ricambi: in passato, infatti, molte delle
macchine rubate venivano smontate e rivendute dopo essere state
sezionate in tutte le loro componenti utilizzabili. Infine,
l’intensificazione dell’attività e il migliore coordinamento, anche
internazionale, delle Forze dell’ordine, dotate di sistemi informatici
più avanzati, ha permesso di compiere grandi passi avanti sia sul piano
della prevenzione dei furti, sia su quello del ritrovamento delle
vetture rubate. Nel 2004, infatti, ben 100.388 delle 182.470 auto rubate
(ovvero, il 55%) sono state ritrovate.
Furti: il primato va ancora al Sud
Come sempre accade, la diffusione di un fenomeno in Italia non è
omogenea. Il Mezzogiorno si conferma come l’area più colpita: Campania e
Puglia sono in testa alla classifica, con un rapporto auto rubate ogni
1000 circolanti rispettivamente di 11,6 e 9,589 (vedi tabella 3); anche
Sicilia e Calabria sono ai primi posti (quarta e quinta). Nella
classifica, però, occupano posizioni alte anche le Regioni con maggiore
densità automobilistica, ovvero il Lazio (terzo, con 6,079) e la
Lombardia (sesta, con 5,813). Sonni tranquilli possono dormire gli
automobilisti friulani, del Trentino-Alto Adige e, soprattutto, della
Valle d’Aosta, Regione nella quale, nonostante l’alto tasso di
motorizzazione, viene rubata una media di 0,532 vetture ogni 1000
circolanti.
Anche se si scende nel dettaglio delle Province (vedi tabella 4), il Sud
si rivela come l’area dove il fenomeno è più consistente. In termini
assoluti, Roma è la città dove spariscono più macchine: 29.863, contro
le 26.873 di Napoli e le 23.894 di Milano. Ma il dato diventa più
significativo se si mettono in rapporto questi valori con il parco
circolante. Così facendo, Napoli balza in testa alla classifica con
16,436 auto ogni 1000 immatricolate nella Provincia; seconda è Catania
(13,278), terza Bari (12,985). Roma diventa solo quarta (11,561) e
precede Milano (10,683).
La città più tranquilla, sotto questo profilo, è Belluno, che vanta un
rapporto di 0,278 auto rubate ogni 1000 circolanti; ma gli automobilisti
possono dormire sonni sereni anche nella provincia del Verbano, in
quelle di Sondrio, Isernia e Aosta.
Il quadro sostanzialmente non cambia se, invece dei furti d’auto, si fa
riferimento a quelli dei motoveicoli: il primato negativo spetta ancora
a Napoli, con 23,789 moto rubate ogni 1000 circolanti, seguita però da
Roma (22,548) e Catania (21,436). Pochi problemi, invece, per i
residenti delle Province di Belluno, Rovigo, Sondrio e, soprattutto,
Isernia, dove nel 2004 il numero di motoveicoli rubati è stato pari a…
zero.
Incidenti: provincia pericolosa
Pensate di correre i rischi maggiori di avere un incidente in una grande
città? Errore. Un’analisi accurata dei dati fa scoprire come spesso
siano i centri medio-piccoli quelli dove il pericolo è in agguato.
Infatti, schematicamente:
- nel classifica basata sul numero d’incidenti ogni 1000 abitanti (vedi
tabella 5); tutti i dati sono riferiti a incidenti rilevati dalla Forze
dell’ordine, quindi di una certa entità) non figurano ai primissimi
posti le Regioni che comprendono grandi aree metropolitane come
Lombardia e Lazio, ma Emilia-Romagna (con un valore di 5,952), Liguria
(5,748) e Toscana (5,284); la Lombardia è solo quarta e precede il
Lazio.
- la Provincia col maggior numero d’incidenti ogni 1000 abitanti (vedi
tabella 6) non è, come si potrebbe pensare, Milano (seconda) o Roma
(solo tredicesima), ma Rimini. Tra le altre "provinciali" a rischio
spiccano Trieste (quarta), Forlì-Cesena (quinta), Reggio Emilia e Prato
(sesta e settima). Pochissimi rischi si corrono in molte città del
Mezzogiorno, da Reggio Calabria a Palermo, da Brindisi a Caserta e,
soprattutto, a Potenza, ultima in graduatoria.
Le cose, però, cambiano in maniera significativa se ci si sofferma sulla
gravità degl’incidenti, ovvero sul numero di morti ogni 1000 abitanti.
In questo caso:
- i dati più allarmanti riguardano ancora l’Emilia-Romagna (0,168 morti
per incidenti stradali ogni 1000 abitanti; vedi tabella 7), ma alla
ribalta salgono Regioni medio-piccole del Nord, ovvero Umbria (con lo
stesso rapporto di 0,168), Friuli V.G. (0,153), Veneto (0,145) e,
inaspettatamente, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige (rispettivamente
con 0,130 e 0,127).
- La "provincia" italiana si conferma micidiale sotto il profilo del
rischio stradale: nessuna delle grandi città figura ai primi posti della
classifica stilata in base al numero di morti per incidente ogni 1000
abitanti. Sorprendentemente il valore più alto (vedi tabella 8) si
registra a Terni (0,233); preoccupazione destano anche città come
Rovigo, Ferrara, Piacenza, Mantova, Latina, Cuneo, Vercelli, Reggio
Emilia e Cremona (che occupano i primi dieci posti). Paradossalmente più
"sicure" sembrano le grandi aree metropolitane: Milano è solo al 78°
posto di questa graduatoria, Roma all’85°, Napoli al 101° (su 103). La
Provincia più tranquilla è quella di La Spezia, con solo 0,031 morti
ogni 1000 abitanti.
Importante è chiedersi i motivi di questa situazione (e agire di
conseguenza per incrementare la sicurezza). Secondo l’interpretazione
dell’Asaps, nei territori di queste Province si trovano molte strade
statali o provinciali a scorrimento veloce, dove le velocità medie sono
più elevate rispetto ai centri urbani e dove gli esiti degl’incidenti
sono spesso più gravi.
La città ideale
A questo punto viene da chiedersi quale sia il "paradiso"
dell’automobilista italiano. Foggia, per esempio, ha la minore densità
di veicoli per abitanti, Nuoro di motocicli; ma a Potenza si corrono
meno rischi di avere un incidente stradale e di restarne feriti, mentre
a La Spezia le probabilità di perdere la vita in simili circostante sono
le più basse di tutta Italia. E i furti? Parcheggiate l’auto a Belluno,
la moto a Isernia: avrete una più che ragionevole certezza di
ritrovarla!
(Sesto Potere)
|
da
“Apcom” del 7 ottobre 2005
AUTO/
QUATTRORUOTE: RIMINI E TERNI ’CAPITALI’
Napoli è prima nei furti a Isernia nel 2004 nessuna
moto rubata |
Torino. Per quanto
riguarda i furti, un fenomeno che le statistiche danno in sensibile calo (
poichè si sono dimezzati rispetto all’inizio degli anni ’90), lo studio
dell’Asaps e di Quattroruote ricorda che la provincia più a rischio rimane
quella di Napoli dove vengono sottratte 16,436 auto ogni 1000
immatricolate. Valori elevati si registrano però anche in altre città del
Sud, come Catania e Bari. Roma, quarta, precede Milano, quinta.
’Sonni tranquilli’
possono invece dormire gli automobilisti di Belluno, della provincia del
Verbano-Cusio-Ossola (VCO) e di Sondrio. Napoli ha anche il poco
invidiabile primato dei furti di motocicli con una media di 23,789 rubati
ogni 1000 circolanti e precede Roma e Catania. Isernia è, per contro, il
paradiso delle due ruote: il totale di furti di motocicli nel 2004 è stato
pari a zero.
Quanto agli incidenti,
il rapporto Asaps-Quattroruote rivela sorprendentemente come i fattori di
rischio più alti non si registrano nelle grandi aree metropolitane ma a
Rimini (anche se tutta l’Emilia-Romagna presenta dati negativi) dove si
verificano 10,080 incidenti ogni 1000 abitanti. Seguono Milano, Firenze e
Trieste. Rimini ha anche il più alto numero di feriti ogni 1000 abitanti
(13,406),insieme a Milano, Forlì-Cesena, Firenze e Reggio Emilia.
Tuttavia, la
pericolosità delle strade è più alta nella Provincia di Terni e la città
registra il più alto numero di morti per incidenti ogni 1000 abitanti
(0,233). In questa triste classifica, Rimini è però soltanto al 24° posto.
I rischi maggiori si registrano comunque in città medio-piccole come
Rovigo, Ferrara, Piacenza o Mantova, piuttosto che nelle metropoli come
Milano (78° posto), Roma (85°) e Napoli (101°) |
ANSA Valle d’Aosta
’AUTO: RIMINI E TERNI LE CITTA’ PIU’...’ DELLE
11,07) |
(ANSA) - AOSTA, 7 OTT - "E’ vero che in Valle d’Aosta
ci sono molte auto, anche per ragioni geografiche, ma è bene fare
attenzione a non confondere i dati statistici. Si registra infatti la
sovrapposizione alle auto private le molte vetture immatricolate in Valle
d’Aosta da società di leasing". Luciano Caveri, presidente della Regione
commenta così l’indagine Asaps-Quattroruote sulla mobilità.
"Il dato pro capite - ha aggiunto Caveri - è assolutamente fittizio e
comunque comprende l’intera regione e non solo la città di Aosta". Le auto
intestate a valdostani residenti sono circa 70.000 ed il parco auto si
rinnova, ogni anno, con meno di 5.000 vetture. La ’proliferazione’ è
dovuta, in parte, al carburante in esenzione fiscale al quale hanno
diritto i residenti in Valle d’Aosta titolari di auto e patente. Per una
sola vettura godono di un’assegnazione media ( a seconda della cilindrata
dell’auto) di circa 700 litri di carburante all’anno in esenzione fiscale
pagato ad un prezzo di circa il 50% rispetto al mercato. Alcune società di
leasing costituiscono invece la sede secondaria in Valle d’Aosta per
avere, su ogni immatricolazione, un risparmio di circa 25 euro
sull’Imposta Provinciale di Trascrizione (Ipt). (ANSA). |
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