Sulla
base degli ultimi dati Istat disponibili, anno 2003, i pedoni sono ancora
una categoria ad alto rischio nel sistema mobilità.
Tuttavia i dati del 2003, con 762 vittime, fanno segnare un netto calo
rispetto ai 1.188 che, sempre secondo l’Istat, hanno perso la vita nel
2002, con un calo del 35,86%, nettamente migliore rispetto al calo generale
delle vittime della strada del 2003, stimato alla presentazione dei
dati al Salone Internazionale della Sicurezza Stradale dell’ACI a Rimini
del novembre scorso a -10,7%.
Fra i 762 pedoni che hanno perso la vita, netta la maggioranza dei maschi,
ben 520 pari al 68,24%. Le femmine (più prudenti o meno esposte
anche nei lavori stradali) sono state 242 pari al 31,76%.
Stabile, anzi in leggero aumento il numero dei feriti pari a 17.286
(+0,12%) rispetto ai 12.265 del 2002. Anche fra quanti sono dovuti ricorrere
alle cure ospedaliere sono in maggioranza i maschi, pari a 9.115, (52,73%),
mentre le femmine sono state 8.171 (47,27%).
Nella conta delle vittime il prezzo più elevato lo pagano i più
deboli degli utenti deboli della strada: gli anziani. Gli over 65, nella
conta di quelli che hanno perso la vita mentre camminavano sull’asfalto,
sono 387 (50,78% del totale) di cui 242 maschi (62,53%) e 145 femmine
(37,47%), e 5.147 i feriti quasi il 30% del totale, fra questi le femmine
sono in maggior numero 2.676 (52%), i maschi 2.471 (48%).
In questa triste contabilità si devono considerare anche 45 bambini
da zero a 14 anni (38 maschi e 7 femmine).
Le regioni che pagano il più alto prezzo di vittime fra i pedoni
sono rispettivamente la Lombardia con 111 vittime, l’Emilia Romagna
con 91 e il Piemonte con 70. Agli ultimi posti il Molise con 5 e la
Basilicata con 4. Ovviamente si deve tenere conto della proporzione
con la popolazione.
I mesi a più elevato rischio per questi fruitori deboli della
strada sono gennaio con 95 vittime, ottobre con 81, dicembre 77 e novembre
71. In questo caso giocano un ruolo determinante il minor numero di
ore di luce e le condizioni atmosferiche che incidono sulla visibilità
dei conducenti e sulla frenata dei veicoli.
I consigli? Sempre i soliti: per i pedoni l’utilizzo delle strisce
e, quando è possibile dei sottopassaggi. Di notte e quando c’è
maltempo rendersi il più possibile visibili con indumenti chiari
e retroriflettenti. In attesa che l’industria adatti la costruzione
dei veicoli alle nuove direttive Ue con il maggior assorbimento dell’impatto
con appositi paraurti e più adeguata tecnologia, serve un maggior
rispetto dei conducenti per questa esposta e indifesa categoria di fruitori
della strada.
Elaborazione
e percentualizzazione Il Centauro – ASAPS su dati ISTAT.