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Articoli 28/01/2004

Giovani e alcol: Bere per dimenticare... di esistere!

Giovani e alcol: Bere per dimenticare... di esistere!

di Gianluca Galeotti*

Purtroppo l’accostamento, seppur stridente, riesce a focalizzare perfettamente l’entità del problema "abuso di alcolici-guida in stato di ebbrezza". E poi c’è l’aridità dei numeri a parlare chiaro: su 170.000 incidenti che si verificano sulle strade, 51.000 (30%) sono da attribuirsi agli effetti di una elevata concentrazione di alcol nel sangue.
COME VIENE MISURATO IL TASSO ALCOLEMICO
Il tasso alcolemico viene indicato misurando la massa di alcol contenuta nel sangue. Lo 0,5 (limite dal quale scattano le sanzioni di legge) corrisponde a 0,5 grammi di etanolo in un litro di sangue.
Ogni anno muoiono circa 2000 giovani italiani in incidenti causati dall’alcol. Migliaia di vite ancora nel fiore degli anni, potenziali motori del nostro futuro di nazione civile ed evoluta, si bruciano per un gesto che, troppo spesso, viene sottovalutato ed impoverito della sua gravità. Secondo dati recenti 870.000 ragazzi sotto i 16 anni bevono alcolici in locali pubblici. Il 70% dichiara di farlo per divertirsi!
Come agisce l’alcool nel nostro organismo
L’alcol, una volta assunto, viene assorbito per il 20% attraverso lo stomaco, il resto dall’intestino. La velocità di assorbimento varia a seconda della gradazione alcolica della bevanda assunta e dal contenuto dello stomaco. A stomaco vuoto un superalcolico bevuto tutto di un fiato fa raggiungere la concentrazione massima di alcol nel sangue dopo 35 minuti. Per birre, vino o spumante, il tempo si dilata a 50 minuti. A stomaco pieno i tempi si allungano ad un’ora (colazione) 90 minuti (pasto normale). L’alcol assorbito dai tessuti entra nel sangue e da questo è trasportato al cervello secondo tempi e quantità determinati da costituzione fisica, età e struttura corporea.
L’alcol infatti si distribuisce nei tessuti liquidi; una persona muscolosa, quindi, raggiungerà un tasso alcolico elevato prima di una persona grassa, anche a parità di peso. Per questo motivo le donne raggiungono prima lo stato di ebbrezza, ma anche per il fatto che la concentrazione di alcol deidrogenasi (enzima che metabolizza l’alcol) nel sesso femminile è presente in misura inferiore della metà. Quindi per una donna, a parità di consumo, la tossicità diventa doppia. Nonostante questo recenti statistiche indicano che, come per il fumo, è in aumento il numero di donne in preda al vizio.
Alcune puntualizzazioni
• L’alcol accentua gli effetti sedativi della marijuana e degli oppiacei, rallentando i riflessi e dando sonnolenza
• L’assunzione di alcol è un fattore di rischio per la guida di qualsiasi veicolo, anche la bicicletta
• Nelle uscite di gruppo, almeno il guidatore deve astenersi dal bere
• Chi comincia a bere prima dei 15 anni, ha una probabilità 4 volte maggiore di diventare dipendente
• Non offrire da bere a chi si deve mettere alla guida
• Le compagnie assicuratrici possono, in caso di incidente, fare azioni di rivalsa nei confronti dell’assicurato che guida in stato di ebbrezza
I tempi della sbronza

Abbiamo già visto i tempi per entrare nello stato di euforia, ebbrezza o ubriachezza. Ma quanto impiega il nostro corpo a ritornare su standard normali? L’equazione è semplice: il corpo umano riesce a consumare circa 7 grammi di alcol all’ora e il tasso diminuisce dello 0,15/°°°. Per conoscere quindi il tasso dopo un certo numero di ore dalla fine della bevuta, basterà detrarre dal tasso massimo (vedere la tabella con indicati i tassi relativi alla assunzione di bevande) il valore dato dal numero di ore moltiplicato per 0,15/°°°. Quindi in 10 ore si smaltisce lo 1,5/°°°.

Il Codice della Strada
Il Codice della Strada fissa a 0,5 g/l il limite alcolemico oltre il quale è vietata la guida di veicoli. Sanzioni previste Chi guida in stato di ebbrezza viene punito, ove il fatto non costituisca più grave reato, con l’arresto fino ad un mese e con l’ammenda da e258 a e1.032. All’accertamento del reato consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da 15 giorni a 3 mesi, ovvero da 1 mese a 6 mesi quando lo stesso soggetto compie più violazioni nel corso di un anno.

• In caso di incidente o quando si abbia motivo di ritenere che il conducente si trovi in stato di alterazione psicofisica derivante dall’influenza dell’alcol, gli organi di polizia hanno la facoltà di effettuare l’accertamento con gli appositi strumenti e determinate procedure (etilometro) anche con prova preliminare mediante apparecchi portatili.
• In caso di rifiuto a sottoporsi all’accertamento, il conducente è punito con l’arresto fino ad un mese e l’ammenda da e258 a e1.032. In ogni caso viene redatta, come previsto dall’art. 347 del codice di procedura penale, notizia di reato.

• Il Prefetto sospende la patente una volta ricevuti gli atti dall’organo accertatore della violazione.
• Il periodo di sospensione decorre dal giorno successivo al ritiro della patente (qualora la stessa sia immediatamente ritirata dall’organo accertatore) o dal giorno successivo alla notifica del decreto prefettizio di sospensione.

• Il periodo di sospensione può variare da 15 giorni a 3 mesi (da 1 a 6 mesi nel caso di più violazioni nel corso dell’anno).
• La restituzione viene effettuata tramite gli organi di polizia del luogo di residenza.
• Avverso il decreto di sospensione, il trasgressore potrà proporre ricorso entro 30 giorni dalla data della notifica innanzi al Tribunale del luogo della commessa violazione.
Conclusioni
Si è stimato che circa 1/3 dei 6.000 morti e dei 250.000 feriti in un anno in incidenti stradali, sia causato da un consumo non corretto di sostanze alcoliche. Fra questi morti 2.000 sono giovani: per i giovani l’incidente stradale è la prima causa di mortalità. Nei fine settimana, fra le ore 20 e le 06, una sorta di "mattanza" si abbatte su migliaia di famiglie che aspettano, inutilmente, il ritorno a casa del proprio figlio. Proprio per questo sarebbe opportuno, da parte di tutti noi genitori, parlare esplicitamente ai nostri ragazzi del grave problema legato al consumo di alcol, che spazia purtroppo oltre la propria incolumità. A volte coinvolge amici, conoscenti, o semplici passanti che hanno la sfortuna di incrociare nella loro vita una persona che, per divertirsi, sente il bisogno di inebriarsi. E’ necessaria una seria presa di posizione da parte di tutti, istituzioni e cittadini. Se da una parte il codice della strada prevede sanzioni severe, sarebbero auspicabili maggiori controlli, come sarebbe opportuno cominciare a pensare (non in senso di americano proibizionismo) ad una serrata anticipata della vendita di alcol nei negozi, bar, supermercati e autogrill. Poi c’è sempre il singolo, che può fare molto, può fare tutto. Non viene infatti proibito uscire con gli amici e festeggiare la laurea con una bevuta di birra o con una buona bottiglia di vino. Perché da che mondo è mondo può capitare che per amore o per tristezza si possa chiedere alla vita un bicchiere per digerire la contentezza o l’amarezza, ma è anche vero che la lucidità rende importanti questi momenti, perché poi c’è la possibilità di ricordarli. Tanto, troppo spesso leggiamo di ragazzi morti dopo serate di festa, di allegria. Interi gruppi di giovani ragazze e ragazzi con i visi sorridenti che fanno mostra di sé nelle tristi locandine dei giornali del lunedì. Vorremmo che tutti questi ragazzi avessero la possibilità di far vedere quelle foto ai propri futuri figli. Magari spiegando loro che "in quella festa ci siamo divertiti, abbiamo riso e bevuto come dei matti. Abbiamo sbagliato bevendo qualche bicchiere in più. Ma c’era anche Giovanni, che è astemio…Abbiamo pensato di far guidare lui al ritorno!"" A volte basta poco!

di Gianluca Galeotti

da "Il Centauro" n.83
Mercoledì, 28 Gennaio 2004
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