"Le
stragi del sabato sera". Breve
sintesi dell’intervento del dott.Massimo Occello, |
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1.
Questa sera il mio compito è quello di illustrarvi alcuni aspetti
dell’infortunistica sull’Autostrada del Brennero. Vi darò
esclusivamente dei dati. Ciascuno potrà estrarre dai dati le proprie
deduzioni. Ho fatto fare appositamente per questo appuntamento delle analisi
statistiche dedicate al fenomeno dell’incidentalità di venerdì
e sabato notte relativi a tutto l’anno 2002 (per notte intendo dalle
ore 22.00 alle ore 6.00 di ciascuna giornata). Il 71,4% degli incidenti
con esiti mortali sull’Autobrennero avviene nelle notti di venerdì
e di sabato. Nelle stesse notti abbiamo il 60% degli incidenti con feriti
e il 61,1% degli incidenti con morti o feriti. Andando idealmente a spezzare
l’Autostrada del Brennero in due parti (possiamo definirli, per interderci,
il tratto di montagna ed il tratto di pianura) vediamo che il fenomeno
è più contenuto tra Brennero ed Affi, dove abbiamo "solo"
il 50% degli incidenti con esito mortale nelle notti di venerdì
e sabato; il 58,8% degli incidenti con feriti, ed il 57,9% degli incidenti
con morti o feriti. Più preoccupante, data la sede in cui ci troviamo,
è l’analisi del tratto Affi-Modena. Qui abbiamo il 100% degli
incidenti con esito mortale tutti collocati nelle notti di venerdì
e di sabato. Abbiamo poi il 61,3% degli incidenti con feriti ed il 64,7%
degli incidenti con morti o feriti.
Va detto che gli incidenti con esito mortale per fortuna non sono numerosi, si tratta di numeri molto piccoli e quindi questa statistica del 100% ha un valore indicativo e non assoluto (parliamo complessivamente di n. 5 incidenti mortali in un anno). Il messaggio chiaro per voi ragazzi è che la "pericolosità" notturna dei fine settimana è assai più alta nel tratto tra Affi e Modena. Io non cerco di spiegare il perché: abbiamo sentito - ad esempio - che ci sono molte discoteche. Io registro il fatto statistico (All. A). |
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2.
E’ utile andare a vedere quali sono i tratti dove si sono verificati
gli incidenti mortali nelle notti tra venerdì e sabato. Essi sono:
Nogarole Rocca - Mantova; Reggiolo - Carpi; Bolzano nord - Bolzano
sud; Egna - San Michele. I tratti con maggiore numero di feriti sono:
Intersezione A4 - Nogarole Rocca; Campogalliano - allacciamento A1; Carpi
-Campogalliano; Reggiolo - Carpi; Bolzano sud - Egna. (All.B)
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3.
E’ di sicuro di interesse andare a vedere qualche dato di fonte Polizia
Stradale sull’andamento dell’infortunistica del fine settimana.
Prendendo in esame i conducenti controllati in Italia con etilometro suddivisi
per Compartimenti di Polizia Stradale (coincidono di massima con le Regioni)
abbiamo, per quanto ci riguarda come Autobrennero, questi dati significativi:
nel Compartimento del Veneto il 30,4% dei conducenti controllati è
risultato positivo; nel Compartimento dell’Emilia Romagna il 23,5%;
nel Compartimento della Lombardia il 22,5%; nel Compartimento di Bolzano
(che come noto comprende le Province di Trento, Bolzano e Belluno) il
10,2%. Se ne può trarre qualche deduzione in ordine ai comportamenti
dei conducenti nei singoli tratti dell’autostrada. Su questa base
il Presidente dell’Autostrada del Brennero Dr. Ferdinand Willeit,
nell’incontro di ieri, ha annunciato la prossima assegnazione di
etilometri alla Polizia Stradale. Li acquisteremo nelle prossime settimane
e li assegneremo alle Sottosezioni autostradali di Modena e Verona. Di
grande interesse mi pare anche l’andamento della positività
dei controllati in relazione alla fascia oraria (sempre dati Polstrada).
Nella fascia 00.00-02.00 sono risultati positivi in tutta Italia l’11,6%
dei controllati. Nella fascia 02.00-04.00 il 17% dei controllati. Nella
fascia oraria 04.00-06.00 sono risultati positivi il 21,5% dei controllati.
Infatti anche gli incidenti più gravi avvengono in questa fascia
oraria. Annoto che i dati si riferiscono a tutt’Italia e quindi la
media è relativamente bassa in relazione a quanto detto prima.
E’ ovvio che nelle Regioni che ci interessano, specialmente Veneto
ed Emilia Romagna, le medie di positività salgono notevolmente,
ma conservano lo stesso andamento orario. (All. C)
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4.
Sull’Autobrennero, nel mese di ottobre 2003 sono state ritirate per
guida in stato di ebbrezza n. 17 patenti di cui 10 a seguito di incidenti.
E’ un’attività importante, che merita di essere incrementata.
(All. D)
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5.
E’ senz’altro interessante andare a vedere la tipologia degli
incidenti del venerdì e del sabato notte per capire quello che
succede. Per semplicità prendo in esame soltanto i dati relativi
agli incidenti con danni a persone e cioè gli incidenti con morti
e con feriti. Su tutta l’Autobrennero il 36,4% sono tamponamenti;
il 27,3% sono fuoriuscite autonome, senza impatti con altre autovetture;
il 25% infine sono urti contro strutture fisse per condotte autonome.
Siamo vicini al 90% di condotte evidentemente influenzate da condizioni
psicofisiche alterate (sonno, alcol, droghe). Quindi concordo con i Responsabili
della Polstrada, che stanno qui in platea, sull’iniziativa di incentivare
i controlli con l’etilometro nella fascia oraria più vicina
all’alba, prendendo di mira contemporaneamente anche i comportamenti
pericolosi connessi, come la velocità. (All. E)
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6.
Concludo con un messaggio di speranza. Si possono fare molte cose concrete
per ridurre l’incidentalità di tutti i tipi. Bisogna però
parlare chiaro alla gente, come chiaro ho parlato io a voi questa sera.
Non sempre la verità è accettata volentieri e l’Autostrada
del Brennero ha detto forte la sua verità in materia di infortunistica
in almeno due occasioni: la prima riguarda il divieto di sorpasso dei
mezzi pesanti imposto nel 1999, ed ora - dopo oltre tre anni di applicazione
- si può confortare con dati e situazioni statistiche ormai consolidate
e stabili. Nel tratto in cui è in vigore il provvedimento (174
km da Brennero ad Ala-Avio) dal 1999 al 2002 si è registrata una
diminuzione degli incidenti dell’1,2% che con particolare riguardo
ai veicoli pesanti è stato del 7,7%, pur in presenza di un aumento
del traffico del 10% circa. Inoltre, si è confrontata l’incidentalità
del triennio di vigenza del divieto con il triennio precedente (1997-1998-1999),
in cui il divieto non era stato ancora istituito. Il raffronto del numero
dei morti (34 contro 17) e soprattutto il raffronto dei tassi di incidentalità
(che tengano conto del traffico) rivela l’abbattimento della mortalità
del 56,3% nel tratto sottoposto a divieto. Dato eccezionale, che supera
di gran lunga la media nazionale (-16,9%) e l’ambizioso obiettivo
fissato dalla Comunità Europea, che si concreta nell’abbattimento
del 50% entro il 2010. L’intera Autostrada del Brennero - da
Brennero a Modena - grazie al virtuoso risultato della tratta sottoposta
a divieto, registra un abbattimento del tasso di mortalità del
42,1%. (All. F)
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