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Articoli 12/02/2004

Cambi dell’olio

Un’operazione anche da fai da te
Cambi dell’olio
Un’operazione anche da fai da te

di Roberto Rocchi*

Spesso parliamo di circolazione e dei comportamenti da utilizzare durante la guida per circolare nel miglior stato possibile. Eppure, sul fronte della sicurezza, anche la manutenzione dell’autovettura riveste un ruolo di rilievo e benché l’argomento possa apparire troppo "tecnico", in realtà deve essere valutato da un profilo diverso e con maggiore convinzione. Basti pensare che proprio nei mesi invernali e nelle stagioni più rigide, è buona norma eseguire un’operazione di una semplicità estrema: il controllo dello stato (e non del solo livello) dell’olio motore.
Infatti, se dall’ultima sostituzione l’autovettura ha percorso molti chilometri, il lubrificante potrebbe aver perso parte delle sue qualità come la capacità di essere fluido o di mantenersi tale alle basse temperature. Così, quando il veicolo è freddo e viene lasciato un’intera notte sotto le intemperie, può anche capitare che il motore fatichi ad avviarsi e in questi casi l’usura è di casa! Bisognerà allora seguire alcune regole ed effettuare piccole operazioni che non richiedono grandi sforzi, soprattutto dal punto di vista economico e che chiunque è in grado di compiere con un pizzico di buona volontà. A questo proposito è utile ricordare come il cambio dell’olio debba essere effettuato ogni 15/18 mila chilometri (anche se ciò varia a seconda del modello posseduto), ma se l’autovettura viene utilizzata assiduamente e su percorsi misti e lunghi (autostrada, traffico urbano, strade di montagna) allora è opportuno anticipare la sostituzione del lubrificante di qualche migliaio di chilometri. Per farlo non occorre l’assistenza di un meccanico, ma può benissimo bastare un praticissimo "fai da te" che si caratterizza nell’utilizzo di pochi attrezzi e nell’osservanza di alcune piccole raccomandazioni.

Vediamole. Innanzitutto l’operazione del cambio olio va effettuata a motore spento freddo, pertanto il veicolo deve essere fermo da almeno una mezz’ora. Dopo avere rimosso l’asta di controllo (che generalmente è colorata di giallo o di rosso) ed aver apposto una bacinella sotto il tappo di scolo, (nella parte sottostante il motore), si fa defluire tutto il lubrificante che non deve essere assolutamente gettato nelle fosse biologiche o, peggio, lungo canali, fiumi o nella semplice terra. A questo proposito ricordiamo che esiste un consorzio degli oli usati, che raccoglie il vecchio lubrificante per evitare danni ambientali. Quasi tutti gli autoriparatori sono convenzionati con il consorzio e raccolgono l’olio usato che chiunque può portare senza alcuna spesa. In ogni caso, come fanno in tanti, basterà raccoglierlo nei contenitori dell’olio nuovo utilizzato e dopo averlo chiuso portarlo dal proprio meccanico di fiducia o presso qualsiasi concessionaria d’auto, oppure, è possibile rivolgersi direttamente al consorzio che indicherà il centro di smistamento più vicino (numero verde: 800.863048). Riprendiamo le operazioni e dopo aver scolato tutto l’olio dal motore (occorre avere pazienza e lasciare che trascorra il tempo necessario al completo svuotamento), riavvitare per bene il tappo senza esagerare ed eventualmente sostituire la piccola guarnizione che fa da intercapedine con il canale di scolo (si tratta di una piccola rondella di rame del valore di pochi centesimi).
Riaperto il cofano dell’auto e svitato il tappo d’imbocco che solitamente si trova sulla testata del motore (l’asticina di controllo dovrà essere estratta), è possibile versare l’olio magari con l’aiuto di un imbuto e senza farlo traboccare per evitare che si possa "friggere" sul motore caldo.
La quantità dell’olio è verificabile in due diversi modi: seguendo le istruzioni riportate sul libretto d’istruzioni (che indicano l’esatta capacità della cosiddetta coppa dell’olio) e con l’asta di controllo, che non dovrà mai superare il livello massimo. In quest’ultimo caso è bene controllare il livello dell’olio almeno cinque minuti dopo averlo versato e per un paio di volte, avendo cura di pulire l’asta di misurazione dopo ogni controllo.
Se i livelli sono a norma l’operazione può dirsi conclusa e una volta richiuso il tappo di imbocco e riposta l’asticina, si potrà finalmente riprendere la marcia.
Tuttavia, per assicurarsi un buon risultato, è bene ogni 2 o 3 cambi del lubrificante cambiare anche il filtro dell’olio, che si trova nella parte sottostante il motore. Per sganciarlo occorre una apposita chiave che si trova anche nei supermercati e prima di montare quello nuovo è opportuno inumidire con un poco di olio la guarnizione in gomma che lo separa dalla coppa dell’olio, affinché meglio aderisca al motore. I filtri sono poi classificati per modello di autovettura e raramente sono standardizzati per tutti i tipi d’auto. Anche per il filtro vale ciò che è stato sottolineato per lo smaltimento del lubrificante, dunque non deve essere disperso nell’ambiente in modo casuale (e incosciente...). La semplicità delle operazioni, dunque, corrisponde alle scarse dotazioni di cui si necessita: un paio di guanti, una chiave per svitare il tappo di scolo, una bacinella, l’eventuale chiave per il filtro e un imbuto. Il tutto per pochi euro (poco più di una decina) e per un tempo tutto sommato breve.
Naturalmente questi consigli valgono soltanto per le automobili non coperte da garanzia: in quest’ultimo caso, infatti, onde evitare spiacevoli inconvenienti è sempre meglio rivolgersi al concessionario che ha venduto l’auto, il quale è tenuto ad effettuare, anche in occasione di un semplice cambio d’olio, una serie di controlli per verificare la completa efficienza della vettura.
Fra le altre cose, ogni intervento compiuto al di fuori della rete ufficiale di assistenza, fa automaticamente decadere la garanzia per l’operazione effettuata e con quel che costano oggi le autoriparazioni, vale proprio la pena sfruttare fino all’ultimo l’eventuale gratuità della cosa. In caso contrario, almeno per quanto riguarda il cambio dell’olio, già vi è stato detto cosa fare!

di Roberto Rocchi

da "Il Centauro" n.83
Giovedì, 12 Febbraio 2004
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