(ASAPS) OPPIDO MAMERTINA (REGGIO CALABRIA), 27 settembre 2010 – Un guasto ai freni: sarebbe questa l’ipotesi più accreditata dai Carabinieri nel ricostruire la dinamica di un drammatico incidente, l’ennesimo con caratteristiche di plurimortalità, avvenuto ieri a Pimonoro, una piccola frazione di Oppido Mamertina, nel reggino, in cui due donne e una bambina (nonna, figlia e nipote) sono rimaste uccise. Secondo la prima ricostruzione effettuata dai militari intervenuti per i rilievi, la Fiat 600 condotta dalla nonna, una donna di 53 anni, avrebbe rotto i freni causando una irrecuperabile perdita di controllo: come impazzita, la macchina si è schiantata a forte velocità contro un muro, ribaltandosi subito dopo, uccidendo sul colpo la conducente, Natalina Andromaco, la figlia Antonella Murdaca, 31 anni, e la nipote Giada, di appena 3 anni. A dare una conferma a quanto ipotizzato dai Carabinieri penserà con ogni probabilità un perito, mentre la 600 è stata sequestrata. Ma è possibile che i freni possano rompersi?
La risposta è, ovviamente, affermativa: a causare questo tipo di avaria è soprattutto la cattiva manutenzione del veicolo, a meno che non vengano rilevati difetti strutturali, come nel caso della Toyota e della Honda (tanto per citare gli ultimi due casi del 2009 e del 2010), costrette a richiamare o ritirare dal mercato, migliaia di auto.
Il 26 giugno di quest’anno, a Sorrento, un autocarro cisterna si schiantò contro un autobus della Sita, causando la morte, anche in questo caso, di una bambina e di due donne: le vittime si chiamavano Alice Esposito, di 8 anni, originaria di Battipaglia (Salerno), Giuseppina Coppola, 44 anni di Sorrento e Betty Clack, inglese, di 78 anni. Oltre alle tre vittime, si registrarono anche una decina di feriti. Tra le prime ipotesi vagliate dai Carabinieri e Polizia Municipale il guasto ai freni era in testa alla lista delle potenziali cause. Il 19 ottobre 2008, a L’Aquila, una bambina di due anni e mezzo morì davanti agli occhi dei genitori, investita dal trattore guidato dallo zio, probabilmente a causa di un guasto ai freni del mezzo agricolo. Oltre alla cattiva manutenzione, però, sono stati molti gli esempi, negli ultimi anni, di difetti strutturali “prodotti in serie”: il 26 maggio scorso, la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), l’agenzia federale americana della sicurezza stradale, ha annunciato di aver messo sotto indagine ben 6.200 incidenti stradali avvenuti negli ultimi 10 anni. Si tratta, in larga parte, di scontri apparentemente dovuti a involontarie accelerazioni o al difetto di funzionamento dei freni, avarie occorse in larga parte a veicoli della Toyota, che nei primi mesi di quest’anno ha richiamato ben 8 milioni di veicoli. La Toyota a fornito la piena collaborazione. Anche la Honda, nel marzo 2010, ha richiamato 412mila auto solo negli USA, per avarie al sistema frenante e per problemi tecnici agli airbag. Sulla scia dell’emozione per alcuni incidenti ascoltati in diretta al 911 (alcuni dei quali tradotti per la trasmissione “Falcetti on the road”, in onda su Isoradio, alla quale partecipa spesso, in qualità di esperto, il nostro presidente Giordano Biserni) il Congresso americano ha iniziato a discutere, dalla seduta dello scorso 6 maggio, della possibilità di rafforzare gli standard di sicurezza a cui un veicolo deve essere sottoposto: tra questi si parla, sempre con maggiore insistenza, di introdurre una scatola nera per auto, in grado di registrare tutto ciò che avviene nel funzionamento dell’auto, così che – se dovesse mai verificarsi un difetto nei freni, o nel cambio, o nell’acceleratore – il guasto viene immediatamente registrato. La Commissione Commercio di Camera e quella del Senato hanno già cominciato ad esaminare seriamente un progetto di riforma. (ASAPS) |