foto Coraggio- archivio Asaps
Cremona, 27 settembre 2010
* Indirizzo di saluto
Desidero rivolgere un particolare saluto al Presidente dell’AISCAT, Fabrizio PALENZONA, che continua nella tradizione degli ultimi anni ad organizzare questo appuntamento annuale delle Società Concessionarie autostradali, riunite nell’Associazione, e della Polizia Stradale per fare un punto di situazione dei rapporti reciproci e per traguardare insieme gli obiettivi del prossimo e medio futuro. Il mio ringraziamento si estende al Presidente della Società Autostrade Centropadane, Augusto Galli, che ci vede riuniti proprio nel suo territorio, per avviare significativi avanzamenti nelle relazioni tra pubblico e privato nel settore della sicurezza stradale, cominciando a coinvolgere anche le Regioni. Regioni che rappresentano i nuovi attori sulla scena della costruzione e manutenzione delle infrastrutture viarie di rilevanza strategica per le interconnessioni tra il territorio nazionale e i grandi corridoi europei.
Rivolgo infine un saluto grato ai relatori, ai presenti e a tutti i colleghi.
* Due anni di impegni del Servizio Polizia Stradale: un consuntivo
1. Comincerei il mio intervento dal rinnovo delle convenzioni con le società autostradali per l’espletamento dei servizi di polizia stradale, stagione avviata l’anno scorso con la sottoscrizione della convenzione-tipo da parte del presidente dell’AISCAT e del Capo della Polizia a Mantova. Siamo ormai alla conclusione del lungo iter di redazione e di sottoscrizione degli atti con l’entrata a regime delle novità salienti delle convenzioni. Si aprirà a breve la fase di consultazioni tra le Concessionarie e il Servizio Polizia Stradale nelle materie di competenza della Commissione paritetica. Tale fase, come sapete, richiederà anche uno specifico impegno delle nostre rispettive strutture periferiche, nei campi che potranno essere loro delegati, sempre nell’ottica di tessere relazioni improntate alla schietta condivisione delle problematiche e alla volontà di individuare soluzioni condivise proprio nei luoghi ove dovranno trovare applicazione.
2. Mi riferisco in particolare alle valutazioni circa l’efficacia e gli impatti organizzativi dei nuovi modelli operativi che sono stati estesi a fine 2009 a tutta la rete autostradale in modo da poter costruire, nel rispetto delle peculiari esigenze del territorio, servizi mirati di polizia per aggredire specifici fenomeni illeciti, per contenere il fenomeno infortunistico dove più concentrata appare la problematica, per assicurare maggiore visibilità ai servizi della pattuglia, per individuare i nuovi bisogni di sicurezza delle diverse tipologie di utenza autostradale e potervi corrispondere in modo sempre adeguato.
3. A questi si aggiungono i maggiori impegni, concertati anche con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in ordine ai controlli dell’autotrasporto professionale, di cui parlerò più avanti. È giusto citare, a proposito di impegni nel controllo degli autotrasportatori, la sinergia con ASPI nello sfruttare le potenzialità della tecnologia per il controllo dei sovraccarichi, il c.d. Progetto Minosse, già positivamente sperimentato a Scandicci, Caserta e Vallata, e sarà attivato nei prossimi mesi nell’area bolognese per servire le esigenze di controllo del traffico da e per il versante adriatico della rete autostradale.
4. Ma ora veniamo ai dati dell’attività di Polizia Stradale negli ultimi otto mesi.
Comincio dagli incidenti stradali, uno degli impegni prioritari della Polizia Stradale per consentire che l’Italia raggiunga l’obiettivo della riduzione dei morti sulle strade, obiettivo del 50% in meno rispetto al 2002, che nel 2010 l’Europa nel suo complesso non riuscirà a raggiungere.
Nei primi otto mesi del 2010 Polizia Stradale e Arma dei Carabinieri, che con la loro azione offrono una visuale su circa il 40% dei sinistri in Italia, hanno rilevato 70.156 incidenti, - 4.071 eventi rispetto ai primi otto mesi del 2009, con un decremento del 5,5%.
Lo scorso anno davamo atto, con sollievo, di una riduzione pari a 389 del numero delle vittime di incidenti stradali. Quest’anno, purtroppo dobbiamo parlare di una lieve crescita di incidenti con esito mortale (+1,4%, vale a dire 21 in più dello scorso anno), fenomeno dal quale non è esente la rete autostradale – a pedaggio o a libero transito – con un incremento del numero dei morti (+ 26 persone, in percentuale +13,2).
I dati riferiti ai soli due mesi di luglio e agosto, appena trascorsi fanno ritenere che la salita della mortalità registrata nei complessivi primi otto mesi si stia fermando, con il 6% in meno del totale degli incidenti nel bimestre e il decremento del 12,2% degli incidenti mortali, 63 in meno rispetto al bimestre estivo del 2009.
In questo scenario, che ci auguriamo volga al positivo nello scorcio che rimane di quest’anno, si dovranno collocare nuove e più incisive misure di contrasto dei comportamenti di guida illeciti, un impiego più diffuso delle tecnologie disponibili per il controllo della velocità, delle condizioni fisiche di chi guida, del rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza passiva dei conducenti e passeggeri degli autoveicoli e dei motocicli. In questa direzione si pongono le intese e le sperimentazioni conseguenti per il rafforzamento dei posti di controllo con la collaborazione dei Reparti Prevenzione Crimine, che si sono allargati a sei Regioni tra il Nord e il Sud del Paese. Nei primi otto mesi la Specialità è stata presente in autostrada con 157.108 equipaggi, mantenendo ai livelli del 2009 il numero dei servizi di vigilanza stradale e potenziando i servizi mirati di controllo. Tutto ciò all’interno di un quadro difficile in termini di risorse umane, che fa registrare un decremento generale per la Polizia Stradale, per la mancanza del turn-over di cui soffre tutto il comparto Polizia. Ciò ha significato e significa che si stanno sottraendo risorse preziose dal territorio extraurbano per convogliarle in modo stabile sulla rete autostradale. Ecco i numeri: sull’intero territorio nel 2010 la Polizia Stradale ha espresso 344.616 pattuglie, che costituiscono un decremento di 4.541 unità rispetto al 2009, laddove in autostrada, invece, la Specialità ha dispiegato nel medesimo periodo 1.207 pattuglie in più. Merito di un profondo processo di semplificazione e razionalizzazione delle risorse. L’attività contravvenzionale in autostrada si è mantenuta alta con circa 700.000 infrazioni accertate, delle quali più di 260.000 per l’eccesso di velocità contestato su strada o a seguito di accertamento con apparecchiature speciali in dotazione alle pattuglie (da questo dato è esclusa l’attività svolta dagli uffici che sviluppano gli esiti dei controlli da remoto del Sicve-Tutor), circa 4.500 per l’alterazione delle condizioni psico-fisiche, più di 16.000 per la circolazione senza casco o senza cintura di sicurezza, circa 10.000 per l’uso del telefono in auto senza far uso di auricolare o viva voce, circa 9.000 per aver fatto circolare un veicolo nonostante la revisione scaduta. Riguardo all’impegno assunto dalla Polizia Stradale nel potenziare i controlli nel settore dell’autotrasporto, le pattuglie hanno controllato sull’intero territorio nazionale nei primi otto mesi di quest’anno più di 170.000 veicoli commerciali, il 41,7% dei quali sulla viabilità autostradale, tra cui quasi 9.000 mezzi di nazionalità europea o extraUE. Le più di 33.000 infrazioni contestate significano che quasi un veicolo su due evidenzia irregolarità. A questi controlli sistematici, effettuati dalle pattuglie in normale vigilanza stradale, si aggiunge il controllo mirato del traffico commerciale in ambito autostradale con pattuglie specializzate a seguito di seminari di formazione presso la nostra Scuola a Cesena o di brevi corsi di specializzazione attivati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in raccordo con il Servizio Polizia Stradale, per operatori delle forze di polizia e degli uffici territoriali della Motorizzazione, secondo il protocollo di intesa siglato a luglio 2009 dai due Ministri.
Il modello operativo ha permesso l’attivazione di 622 servizi dedicati nel periodo settembre 2009-luglio 2010, con il controllo di più di 30.000 mezzi commerciali, italiani, europei ed extraeuropei, dei quali circa 29.000 adibiti al trasporto di merci e 1.000 gli autobus. Circa un terzo dei mezzi, cioè 12.411, sono stati contravvenzionati per una o più irregolarità.
5. A ciò si aggiunge, in materia di autotrasporto, (riprendo la citazione) l’attività svolta con il concorso del personale della Motorizzazione Civile e l’impiego del Centro Mobile di Revisione in ambito autostradale o nelle sedi limitrofe alla circolazione in autostrada. Nei primi otto mesi del 2010 in 676 punti opportunamente selezionati, sono stati attivati posti di controllo attrezzati con l’impiego di 11.184 poliziotti e 5.754 operatori della Motorizzazione. Sono stati controllati, anche nell’efficienza tecnica, 23.541 autocarri e 317 autobus. L’irregolarità ha riguardato il 44% dei veicoli sottoposti a controllo di polizia e tecnico, vale a dire 10.466 casi.
6. Circa i controlli nelle aree di servizio, a tutela della pubblica sicurezza e per la prevenzione della microcriminalità predatoria, è stato potenziato l’impegno delle squadre di polizia giudiziaria presso le Sottosezioni autostradali con il coordinamento su territorio regionale delle squadre di polizia giudiziaria dei Compartimenti, e la sinergia con gli uffici investigativi delle Questure territoriali. È di questi giorni la notizia dell’interruzione dell’attività criminosa di una banda che effettuava rapine nella aree di servizio lungo l’A14 tra le Marche e la Puglia, con l’arresto di quattro persone, ma nel corso dell’ultimo anno (luglio 2009 - giugno 2010) ben 33 complesse operazioni di polizia giudiziaria hanno avuto come scenario le aree di servizio autostradali consentendo di individuare gruppi criminali e procedere all’arresto di 115 delinquenti, italiani e stranieri, per reati commessi in danno degli utenti in sosta. Le pattuglie della Polizia Stradale nel corso degli ordinari servizi di vigilanza hanno, nei primi otto mesi di quest’anno, proceduto all’arresto di 651 persone, valori che costituiscono il 53% del totale dei soggetti arrestati dalla Specialità nel periodo in esame, mentre 2.989 persone sono state denunciate in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria. Ancora, da gennaio a luglio di quest’anno sono state sviluppate indagini per 98 rapine denunciate alla Specialità per fatti avvenuti in autostrada, in 3 casi per rapine in danno degli esattori al casello, in 9 casi con aggressione nei riguardi di conducenti di veicoli commerciali in sosta nelle aree di servizio o di parcheggio, in 41 casi per rapine ai danni delle attività commerciali nelle aree autostradali (distributori di carburanti e esercizi di ristoro).
Sono stati denunciati 1.553 furti con 544 casi di beni custoditi dentro i veicoli, 137 di merce trasportata da mezzi commerciali, 171 di asportazione di merce esposta alla fede pubblica all’interno degli esercizi di ristoro.
Continua l’impegno nel contrasto dell’immigrazione clandestina in ambito autostradale, con i controlli nei riguardi dei vettori commerciali, con la denuncia di 275 persone per favoreggiamento, nel controllo dei mezzi per il contrasto del traffico di stupefacenti, del contrabbando di tabacchi.
L’attività di prevenzione e contrasto della microcriminalità ha fatto registrare nel periodo dell’esodo estivo (mesi di luglio e di agosto):
- l’impiego di 1420 pattuglie per la sorveglianza delle aree di servizio e di parcheggio
- 166 persone arrestate
- 731 persone denunciate in stato di libertà
- 131 veicoli sequestrati per fatti di natura penale.
Complessivamente la Specialità, anche con l’ausilio delle pattuglie ordinarie di vigilanza stradale, ha proceduto a controlli specifici di polizia in autostrada, nei riguardi di circa 275.000 persone e di 225.000 veicoli.
A questa costante e mirata attenzione della Polizia Stradale ai fenomeni criminosi in aree di servizio, deve corrispondere l’impegno dei gestori e delle concessionarie di attivare misure preventive e dissuasive con la revisione dei sistemi di recinzione e di accesso dall’esterno della pertinenza autostradale, l’installazione o il mantenimento in efficienza dei sistemi di video-sorveglianza, la limitazione della circolazione di denaro contante presso gli esercizi commerciali e i distributori di carburante, il maggiore addestramento del personale dipendente per una più proficua raccolta di elementi per il prosieguo degli sviluppi investigativi. Per contrastare il fenomeno dell’elusione del pagamento del pedaggio, su tutta la rete nazionale sono state organizzate ed effettuate nell’ultimo anno un totale di circa 60 operazioni di polizia giudiziaria. Grazie anche alle evidenze del sistema T.U.R., nei primi otto mesi di quest’anno sono stati fermati ed identificati 673 conducenti di veicoli, il 14,6% dei mezzi segnalati in transito in autostrada dal T.U.R. In tale contesto è stato possibile procedere al sequestro di 6 veicoli. 7. Secondo schemi operativi ormai collaudati, è proseguito l’impegno di osservazione e di allarme assicurato dalle pattuglie nei fine settimana in coincidenza con il movimento delle tifoserie calcistiche con il presidio delle aree di servizio ed il raccordo con i servizi di scorta ai pullman assicurati dalla Polizia di Stato per gli itinerari da e per gli impianti sportivi. L’azione della Polizia Stradale in questo settore della sicurezza è destinata a crescere poichè se da un lato negli ultimi anni si è assistito ad una parziale normalizzazione dell’ordine pubblico nei luoghi di svolgimento delle gare, per converso la fase degli spostamenti delle tifoserie ha continuato a far registrare un numero crescente di episodi di illegalità.
Per questi motivi, al crescente impegno operativo della Specialità è corrisposta un’incisiva azione del Servizio Polizia Stradale in seno all’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive finalizzata ad assicurare da un lato un più efficace coordinamento di tutti gli Uffici impegnati a garantire la sicurezza in occasione delle movimentazioni delle tifoserie e dall’altro il necessario coinvolgimento di società concessionarie e gestori di esercizi commerciali presenti sulla rete nell’adozione delle misure organizzative e tecniche più idonee a prevenire e reprimere possibili turbative ad opera dei supporters calcistici.
8. Sul piano internazionale, oltre alla partecipazione alle azioni concertate tra paesi confinanti, grazie alla rete di relazioni costituita dall’associazione delle Polizia Stradali europee TISPOL, l’Italia segue con interesse lo sviluppo delle direttiva per il law enforcement con mutua collaborazione tra Paesi dell’Unione sia nella fase dell’accertamento delle generalità del conducente del veicolo che non è stato possibile fermare o contravvenzionare nell’immediatezza nel territorio di accertamento dell’infrazione, sia nella fase dell’esecuzione delle sanzioni nel territorio di stabilimento del soggetto trasgressore, irrogate con provvedimento adottato dal Paese ove l’illecito è stato commesso. Questa direttiva ha infatti lo scopo di contenere gli effetti negativi della libertà di circolazione tra i paesi UE che alcuni cittadini stanno interpretando come irresponsabile libertà di commettere infrazioni gravi nei paesi diversi dal proprio, sicuri dell’impunità. Il novero delle infrazioni oggetto di tale attenzione da parte degli stati sono di grande interesse per l’Italia, come le infrazioni velocitarie, le alterazioni delle condizioni psico-fisiche, il transito alle intersezioni con il semaforo rosso, il corretto uso delle cinture di sicurezza e del casco.
* Nuove Prospettive
1. Il rafforzamento delle risposte operative, trova nella progettualità dei Centri Operativi Autostradali a carattere regionale un significativo punto di forza.
L’impegno assunto in convenzione con le Concessionarie che operano nella Liguria sta portando a breve il C.O.A. di Genova ad assumere ruoli di coordinamento delle pattuglie della Polizia Stradale dal confine con la Francia fino alle soglie della Toscana e per le grandi interconnessi autostradali verso il nord Italia, con l’interfacciamento costante con tutte le 5 società concessionarie che operano nell’area. È di pochi giorni fa, poi, l’assenso del competente Ispettorato per la Vigilanza dell’ANAS ai lavori di realizzazione del sistema di videosorveglianza, attestando le immagini al C.O.A. di Genova. Allo stesso modo il C.O.A. di Firenze dovrà assumere in concreto le funzioni di ufficio di coordinamento regionale dell’operatività della Polizia Stradale sulle autostrade. Il prossimo passo - siamo nella fase dell’attivazione delle procedure ordinamentali interne – sarà l’attivazione del Centro Operativo Autostradale di Padova che, con l’esclusione dell’A22 che si inserisce come un continuum nel corridoio nord-sud Europa, coordinato dal C.O.A. di Trento, avrà visibilità su tutte le tratte autostradali del Veneto presenti – oggi 391 km assentiti in concessione a quattro società concessionarie - e in via di costruzione, dove si registrano valori medi di traffico giornaliero di più di 580.000 transiti. L’impegno del Dipartimento della Pubblica Sicurezza è particolarmente pregnante giacchè ha già proceduto alla individuazione dei locali presso propri immobili per affiancare il C.O.A. al nuovo Centro Operativo Compartimentale, cui resterà affidato, all’attivazione del COA, il coordinamento operativo delle sole pattuglie che lavorano sulla viabilità ordinaria. Oltre alle opere di carattere logistico, sottolinerei anche l’impegno a dare priorità al progetto nella richiesta di assegnazione del personale alla Specialità, da trarre dagli esigui numeri che annualmente riescono ad essere immessi in servizio. Un impegno, altrettanto concreto, per concorrere alla realizzazione di questi obiettivi condivisi, lo auspichiamo anche da parte dei concessionari.
2. Il prossimo futuro ci porta pure alla verifica degli effetti della normazione specifica di maggiore durezza nel contrasto dei comportamenti illeciti alla guida, che ha visto nella legge 29 luglio 2010, n.120 il culmine in quest’anno.
Già ad ottobre la competente commissione parlamentare al Senato ha richiesto un’audizione con le prime statistiche e le prime valutazioni d’impatto sui fenomeni infortunistici del pacchetto di norme richiamato.
Già nelle prime sei settimane dall’entrata in vigore dell’art.186-bis sono state accertate infrazioni amministrative per tassi alcolemici inferiori a 0,5 g/l in 369 casi, dei quali 316 a carico di neopatentati. Ciò significa che circa un decimo dei conducenti sanzionati, per la gran parte giovani fino a 21 anni, ha manifestato un comportamento alimentare “a rischio” per la compromissione delle facoltà psicofisiche necessarie alla guida, che la disciplina normativa più severa non ha ancora convinto evidentemente a mutare. Il fenomeno è ancora più allarmante se si considera che in 25 casi il superamento della soglia di 0 alcool ha riguardato soggetti minori di anni 18, di cui 14 fino al limite di 0,5 g/l, 8 fino al limite di 0,8 g/l, 3 soggetti oltre la soglia di 1,5 g/l.
Accanto al momento repressivo – 16.319 conducenti colti in stato di ebbrezza alcolica, 4.098 dei quali sulle autostrade, ed a 1.349 conducenti alterati da droghe, circa 1/3 dei quali in autostrada – scaturito dal numero di conducenti controllati con etilometro e/o precursore, 998.493 persone nei primi otto mesi del 2010, si continuano a promuovere, d’intesa con tutti partner che in questi anni si sono resi disponibili a sostenere progetti di prevenzione (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ANIA, ACI, AISCAT, ASPI,…) le iniziative di promozione di un consumo responsabile degli alcolici e di una guida sicura rivolta al “popolo della notte”, quello statisticamente più coinvolto negli incidenti gravi e gravissimi del fine settimana. Tra le ultime campagne, “Guido con Prudenza”, ha interessato nelle settimane centrali dell’estate 2010 quattro località ad alta frequenza turistica giovanile nel centro e nel sud Italia: 7.931 conducenti controllati con etilometro, 68 con strumenti precursori per la droga, 35 veicoli sequestrati ai fini della confisca ex art.186 c.d.s.
A questo riguardo, mi corre l’obbligo richiamare la volontà del legislatore che con la legge 120/2010 è intervento nell’art.142 c.d.s., a proposito della possibilità per gli enti proprietari o concessionari di autostrade a tre o più corsie di innalzare il limite di velocità fino a 150 km/h, per limitare i provvedimenti amministrativi che vorranno essere adottati ai soli tratti ove, oltre al verificarsi degli altri requisiti (tasso di incidentalità, andamento plano-altimetrico, condizioni meteorologiche mediamente buone, qualità del traffico, …), dovrà essere attivato il presidio con il sistema di controllo della velocità media.
Aggiungerei, come ho già avuto occasione di esprimere alla stampa nell’immediatezza del provvedimento di modifica normativa, che dovranno essere evitate, a mio parere, iniziative di incremento del limite di velocità che non possano coerentemente raccordarsi con tratti di autostrada contigui in gestione ad altre società concessionarie, per non generare nei cittadini – che poco sanno delle diverse realtà societarie che gestiscono il tratto di autostrada che percorrono – momenti di incomprensione del corretto comportamento velocitario da tenere su tratti con apparenti uguali caratteristiche, ove il limite di velocità però non risulti uniforme.
A questo riguardo, sin da ora mi rendo disponibile, come già avvenuto per i trasporti eccezionali, a promuovere occasioni di riflessione in ambito AISCAT. Sempre in questa direzione, mi piace ricordare la valenza in termini di sicurezza dell’uso di sistemi di controllo della velocità da remoto. In particolare gli eccezionali risultati ottenuti, in termini di riduzione della mortalità, con l’impiego sistematico del Tutor da parte della Polizia Stradale, ci convincono sempre di più della necessità di proseguire in questa direzione.
La speranza, e non solo, è che altre concessionarie sposino la filosofia dei controlli da remoto e si orientino all’utilizzo di sistemi analoghi.
3. Tra le novità del breve periodo collocherei l’attivazione, auspicata per fine dicembre-inizio gennaio 2011 del Centro Nazionale Accertamento Infrazioni che costituirà un centro nevralgico per la gestione in maniera automatizzata, con tecnologie del controllo del traffico da remoto.
I test di prova saranno avviati in concreto entro il prossimo mese ed è ragionevole attendersi, secondo gli esperti, che tutta l’architettura del sistema esplichi correttamente le diverse complesse fasi dall’accertamento dell’illecito, alla notifica all’obbligato in solido, alla gestione dei pagamenti e a quella di eventuali ricorsi, supportando per quest’ultima fase le Sezioni competenti per territorio, fino all’archiviazione ottica degli atti correlati a ciascun verbale.
4. Altro importante tema è la sinergia operativa sperimentata all’interno di Viabilità Italia. Dalla sua presentazione nell’aprile scorso, ha assunto un ruolo centrale nella gestione delle criticità del traffico. Ha permesso di superare difficoltà e anche di coprire i limiti nelle attività di tutti noi. È evidente che essendo un soggetto esposto all’opinione pubblica, sempre più deve essere in grado di avere informazioni rapide, certe e trasparenti e far si che possa indirizzare l’attività di tutti i soggetti verso una risposta alle problematiche della circolazione sempre più rispondenti alle esigenze. Valorizzare ancora di più Viabilità Italia e, in particolare, condividere in modo pieno e coerente, i piani neve e quelli per gli esodi. Per fare ciò occorre completare la disponibilità di immagini presso il Centro di Coordinamento Nazionale per le emergenze in materia di Viabilità, istituito presso il Ministero dell’interno e, in linea di tendenza, anche presso i Centri Operativi Autostradali per poter monitorare e favorire la gestione di momenti di criticità (nevicate copiose, esodi, ecc.).
5. Sul piano della comunicazione istituzionale per la sicurezza stradale, sarà necessario tornare a riflettere sulla possibilità di attivare insieme alleanze operative altrettanto pregevoli di quelle maturate nella gestione della sicurezza sulla strada, come quelle veicolate dall’esperienza di Viabilità Italia.
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Permettetemi, in chiusura, di sottolineare tre aspetti fondamentali:
la necessità irrinunciabile di mantenere il passo dell’Amministrazione nella dotazione tecnologica dei veicoli per i servizi della Polizia Stradale. Le tecnologie non sono fini a se stesse ma sono funzionali ad un miglioramento dell’azione sul territorio da parte della pattuglia; oggi noi abbiamo standard tecnologici nei veicoli che operano sulle strade, incentrati su sistemi scout nav. L’auspicio è che ci sia un allineamento anche dei veicoli in dotazione alle pattuglie autostradali.
Un invito e un messaggio chiaro a tutti i colleghi della Polizia Stradale: nonostante le difficoltà in cui spesso ci troviamo ad operare, dalla carenza di risorse umane a quelle di mezzi ecc., l’impiego delle pattuglie in autostrada, la loro visibilità e il loro impegno concreto devono diventare sempre più un imperativo dal quale non si può prescindere, un processo irreversibile. Nel rimandare, infine, ai colleghi gli approfondimenti dei singoli temi, consentitemi di richiamare l’attenzione su un aspetto che deve diventare un obiettivo, un modus operandi che caratterizzi le normali relazioni di lavoro tra Polizia stradale e singole Concessionarie, quello, cioè, di fare del “sistema di relazione” la base per consolidare i rapporti per risolvere problemi. È evidente che tempi, certezze, modalità sono elementi imprescindibili di un buon sistema di relazione.
La “stagione dei protocolli” avviata nell’ultimo periodo dal Servizio Polizia Stradale con soggetti pubblici e privati (cito, per brevità, i protocolli che firmeremo a breve con Inail, Aci, Ministeri dell’Istruzione, dell’Innovazione Tecnologica, della Salute, con la casa editrice Giuffrè ecc.), costituisce per noi un valido esempio di come costruire solide e concrete relazioni e la strada giusta su cui continuare a camminare … ci auguriamo insieme a tutti voi.
Grazie
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