(ASAPS) – Allora prima di tutto bisogna guardare bene la foto dell’incidente per capire la nostra reazione, che penso diventi anche la vostra. A questo punto sembra perfettamente inutile ogni modifica del codice, come dire, ma di cosa vogliamo parlare? Ecco i fatti: alle 4 di mattina del 17 aprile del 2006, uccise tre persone in un incidente stradale sulla Pontina dopo aver guidato ubriaco e contromano per 13 chilometri. Il responsabile, che venne condannato in primo grado a 8 anni per triplice omicidio colposo, ha ottenuto nella giornata una consistente riduzione della pena. La Corte d’assise d’Appello di Roma ha infatti riformato la sentenza, stabilendo che l’imputato dovrà trascorre in carcere 5 anni e 4 mesi. Pena sospesa. L’imputato, inoltre, beneficerà di un ulteriore sconto di tre anni grazie all’indulto, per una condanna effettiva di due anni e 4 mesi, ai quali va ulteriormente sottratto un anno di detenzione già scontato tra carcere ed arresti domiciliari. Nonostante l’esortazione del procuratore generale alla Corte di non diminuire la condanna anche per la presenza dei benefici, i giudici hanno stabilito, oltre alla sospensione condizionale, la concessione delle attenuanti generiche, nonostante l’uomo guidasse sotto l’effetto dell’alcol. Allora è inutile che parliamo di riforma del cds, di esami per i punti patente, di etilometri, di minicar. Sulla strada esiste spesso una sorta di manillex. Lo sappiamo, anche in questo caso, come in altri simili tra il primo e il secondo grado, il responsabile di un incidente mortale ottiene il dimezzamento della pena, successe per Stefano Lucidi che a Roma travolse e uccise i due fidanzati nel maggio 2008 e per il cittadino moldavo che investì a tutta velocità un’auto con a bordo tre ragazzi, uccidendone uno. Certo sappiamo anche che la piega del diritto è ha posto stiratissima. La legge pone dei margini di applicazione. Ma la piega delle buone coscienze può sentirsi solo molto sgualcita.(ASAPS)
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