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Rassegna alcol e guida del 1 ottobre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido dellagiacoma e Roberto Argenta

WINE TOWN - FIRENZE

TRACCIA IL VINO SPIEGATO AI BAMBINI
Wine Town insegna ai bambini Vinopoli
Piazza Ss.Annunziata, Sabato 2 Ottobre. Dalle ore 10.00 alle ore 18.00 ogni 30 minuti sarà possibile partire per questo viaggio.
La Piazza di Ss. Annunziata si trasforma in un terreno di gioco dove divisi a squadre tra fiaschetti, botti e grappoli, organizzato grazie alla collaborazione di IKEA, il professor Carlo Viviani e l’Università di Firenze Facoltà di Agraria, l’Istituto degli Innocenti e la Fondazione Meyer che ospiterà un laboratorio satellite presso la ludoteca dell’ospedale. Il divertimento è assicurato.
Un percorso dedicato ai bambini dai 5 ai 12 anni, che attraverso dei laboratori e dei giochi di squadra potranno scoprire il mondo della vite e del vino. (*)
VINOpoli è organizzato grazie alla collaborazione di IKEA, il professor Carlo Viviani e l’Università di Firenze Facoltà di Agraria, l’Istituto degli Innocenti e la Fondazione Meyer che ospiterà un laboratorio satellite presso la ludoteca dell’ospedale.
“Prima di ripassare dal via” ricordati di prendere il kit del vinopoli: tutto il necessario per piantare la tua vite.
E’ possibile iscriversi gratuitamente a VINOpoli, mandando una mail a: info@smart-er.it,

(*) Nota: un percorso attraverso Wine Town o VINOpoli dovrebbe prevedere anche delle visite al quartiere Pac, passando per piazza Cirrosi, corso Incidenti Stradali e via Risse al Bar. Presentare ai bambini il mondo del vino solo in modo divertente li indurrà a credere che con il vino si possa scherzare.


Rivolgiamo un appello per denunciare e fermare l’iniziativa promossa dal Wine Town.
Chi volesse esprimere il proprio parere può scrivere a:
Sindaco di Firenze: sindaco@comune.fi.it,
Asl Firenze: urp@asf.toscana.it,
quotidiano La Nazione: nazioneonline@quotidiano.net,
e per conoscenza alla rassegna
Qui di seguito le prime due lettere inviate.

LETTERA DI ENNIO PALMESINO
Egregi signori,
Mi riferisco all’iniziativa TRACCIA IL VINO SPIEGATO AI BAMBINI (Wine Town insegna ai bambini, Vinopoli).
Sono sconcertato dall’iniziativa del vino spiegato ai giovani delle scuole a Firenze. Io capisco che i produttori stiano cercando disperatamente nuovi consumatori per invertire un trend che vede il consumo di vino diminuire costantemente in Italia, ma questo non autorizza i produttori a calpestare i principi etici basilari della nostra civiltà, che prevedono invece che i bambini e gli adolescenti (almeno loro ...) stiano lontani dalle bevande alcoliche.
Forse vale la pena di ricordare ai promotori di questa indecente iniziativa 2 dei 5 principi etici della Carta Europea sull’Alcol (Organizzazione Mondiale della Salute, Parigi 1995):
1) Tutti hanno diritto a ricevere, fin dalla prima infanzia, un’informazione ed un’educazione valida e imparziale sugli effetti che il consumo di bevande alcoliche ha sulla salute, la famiglia e la società.
2) Tutti i bambini e gli adolescenti hanno il diritto di crescere in un ambiente protetto dagli effetti negativi che possono derivare dal consumo di bevande alcoliche e, per quanto possibile, dalla pubblicità di queste.
Mi auguro che chi ha il potere di intervenire (Comune, ASL, Direzione scolastica etc.) intervenga, e che i genitori capiscano la gravità di questa manovra, tesa unicamente a prendere all’amo ignari futuri consumatori, e proibiscano ai figli di partecipare.
Ennio Palmesino, Genova - Membro del Forum Europeo su Alcol e Salute (EAHF) Chairman della Rete Europea del Mutuo aiuto per i problemi Alcolcorrelati (EMNA) Presidente dellAssociazione Mondiale dei Club degli Alcolisti in Trattamento (WACAT)

LETTERA DI SBARBADA E BARALDI

Il Comune di Firenze e la “politica di Penelope” sul vino
Nessuno beve alcol. Le persone assumono alcol etilico mediante l’assunzione di bevande alcoliche. Il vino ancora è la bevanda alcolica più consumata in Italia e quindi – dice il Ministero della Salute – la principale causa delle sofferenze alcolcorrelate.
Nello stile di Penelope, il Comune di Firenze prima tesse la tela della prevenzione all’alcol (che nessuno beve), poi la disfa... promuovendo il vino.
Un modo discutibile ed originale per investire il denaro pubblico e tutelare la salute dei cittadini.
Il progetto “Wine Town Firenze” coinvolge perfino i bambini tra i 5 e 12 anni.
Abbiamo navigato sul sito della manifestazione, ma non abbiamo trovato scritto da nessuna parte che l’alcol è la prima causa di mortalità giovanile in Europa, nonchè la seconda causa evitabile di cancro, dopo il fumo. Certe informazioni avrebbero potuto rovinare questa bella festa, meglio tacerle.
A quando una manifestazione “Cigarette town Firenze”?
A proposito di informazioni negate, lo sapete che per ogni euro di giro d’affari legato alla produzione ed al commercio di vino lo stato ne spende almeno due per le conseguenze socio-sanitarie del suo consumo?
Alessandro Sbarbada e Enrico Baraldi - (Autori del libro “Vino e bufale – tutto quello che vi hanno sempre dato da bere a proposito delle bevande alcoliche” - Stampa Alternativa)

AGRIGENTO NOTIZIE

Via alla campagna di sensibilizzazione sugli effetti dell’alcool durante la guida
Sabato 2 ottobre alle 21, a cura della polizia provinciale e del settore Stampa - Urp della Provincia, inizia dalla frazione balneare di San Leone la campagna di sensibilizzazione, fortemente voluta dal presidente D’Orsi sugli effetti dell’alcol durante la guida. Verranno consegnate brochure, opuscoli illustrativi, tester alcolici nonché, per chi lo desidera, può essere effettuato un test virtuale, su apposita stazione informatica, per la misurazione del tasso alcolico nel sangue attraverso una proiezione di quello che si andrà a bere in discoteca o in ristorante. Inoltre saranno proiettate apposite slide informative. Chi volesse ritirare il materiale informativo o sottoporsi al test virtuale basta avvicinarsi allunità mobile della Provincia regionale di Agrigento Urp.

IL POPOLO

Sert di Pordenone: triste record prima sbronza a 11 anni
Alcol, droga.
Legale l’uno, illegale l’altra. Sostanze che entrano nella vita delle persone, soprattutto dei giovani,fino a distruggerla con la schiavitù della dipendenza. Le conseguenze hanno un costo da capogiro in termini sociali (scarsa produttività, assenteismo, distruzione delle famiglie, violenza, disadattamento) e sanitari: quasi un baratro senza fondo che nel Friuli Venezia Giulia comporta l’onere di 200 posti letto costantemente occupati negli ospedali per patologie correlate con l’alcol, responsabili negli ultimi tre anni di quasi 6 mila decessi.
Si muore da alcol sulle strade, ma anche in seguito a malattie da abuso di alcol: che, a detta degli esperti, sono circa una sessantina, alcune delle quali gravissime come la demenza, la cirrosi e il cancro. Nel nostro Paese sono un milione gli alcoldipendenti e quasi otto milioni i bevitori eccessivi, tra i quali sono compresi giovani di età inferiore ai 16 anni e una buona percentuale tra i 19 e i 29 anni (10%).
Nella voragine del bicchiere
Una indagine di qualche tempo fa, condotta dalle Istituzioni sanitarie del Padovano, ha evidenziato che l’opulento Nordest (e forse tutto il Nord della Penisola) è segnato da un primato da allarme. Scende a 11 anni (contro i 15 del resto d’Italia e d’Europa) il primo approccio alle sostanze alcoliche, complice spesso il disinvolto e superficiale atteggiamento delle famiglie: che male possono fare due dita di vino? E poi scorrono fiumi di birra alle feste tra giovanissimi, scivolano leggeri in gola gli spritz (invenzione veneta) che danno tono e vivacità; si colgono occasioni tentatrici nei pub e nelle discoteche, particolarmente con bevande alcoliche reclamizzate come innocui succhi di frutta; e non si disdegna certo il brivido di strabere anche i superalcolici. Dato che si sta affermando tra i giovani la consuetudine dell’ubriacatura di fine settimana per ottenere lo sballo che disinibisce e rende fluide (o irresponsabili?) le relazioni.
Le conseguenze? Danni al cervello, ancora plastico, in fase di formazione, per i giovanissimi. Guida all’uscita in stato di ebbrezza per gli altri, con il noto bollettino di guerra annunciato: si moltiplicano gli incidenti stradali in cui muoiono ogni anno in Italia 3 mila giovani e 55 mila in Europa; senza dimenticare il peso gravissimo delle invalidità permanenti. L’abuso di alcol è la prima causa di morte tra i giovani dai 15 ai 29 anni e anche oltre. E ci sono pure i “drunkoressici”: neologismo che indica chi mangia pochissimo e assume quasi solamente le calorie dell’alcol come pure chi mangia troppo e trova nell’alcol un aiuto per vomitare. L’alcolismo consolidato, è ormai una certezza scientifica, è una malattia che conduce allo sfacelo della persona; ed è difficile uscirne e riabilitarsi definitivamente.
Droga e l’insidia:“tanto posso smettere”
“Non è che una boccata di fumo (o una piccola quantità di sostanza innocua), non provoca danni. Quando voglio posso smettere”. È il frequente ritornello di chi inizia con qualche spinello o con le colorate pasticche di ecstasy, tanto in voga e tanto tonificanti e disinibenti, del sabato sera o di altri momenti trascorsi in compagnia. Non è così. È purtroppo un’avventura sul fatidico piano inclinato dal quale si riesce a risalire molto faticosamente, quando si riesce a trovare la decisione profonda e l’aiuto adeguato per farcela. In ogni caso – è la voce degli esperti - talvolta bastano piccole quantità per provocare danni irreparabili.
Si va diffondendo esponenzialmente la cocaina. Dapprima consentita solo ai benestanti, oggi la caduta del prezzo la rende accessibile pressochè a tutti. In certe piazze viene proposta perfino gratuitamente: per un assaggio che spiani la via alla dipendenza. Il fatto più allarmante deriva dalla possibilità di mescolare questa sostanza con l’alcol. Ne risulta un miscuglio devastante, che sconvolge la psiche: è il cocaetilene, un connubio destinato a produrre nel tempo danni inimmaginabili.
Preoccupa gli addetti anche la poliassunzione di droghe, ossia l’assunzione combinata di sostanze illecite che si sta affermando sempre più diffusamente.
La droga resta un fenomeno sommerso e tuttavia c’è la chiara percezione che sia in deciso aumento. Nella preoccupante escalation sono spesso circuiti con proposte allettanti anche i preadolescenti. Ne sono conferma alcuni episodi accaduti qualche tempo fa in alcune scuole medie del nostro Triveneto.
Flavia Sacilotto

CORRIERE ADRIATICO

Alcol e recupero Inizia il convegno
Senigallia
La Casa di Cura Villa Silvia, in collaborazione con il Comitato Scientifico del CO.R.R.AL. (Coordinamento delle Residenzialità Riabilitative Alcologiche), ha organizzato per oggi e domani presso il Centro Congressi del Finis Africae di Senigallia un convegno dal titolo “La residenzialità alcologica: creatività nella cura e riabilitazione”. Questa mattina tra gli altri anche l’intervento del sindaco Mangialardi.

CORRIERE DI COMO

Nemmeno un goccio per i neopatentati
Venerdì 01 Ottobre 2010
Alcol alla guida, giro di vite del Codice della Strada Tolleranza zero: da agosto i neopatentati non possono più bere. Nemmeno una goccia. Dopo il recente giro di vite, che ha inasprito e allargato le sanzioni per chi guida ubriaco o drogato, mettersi al volante costa caro: da 155 a 6mila euro e fino a un anno di arresto.
MULTE, ARRESTI E CONFISCHE
La modifiche al Codice della Strada per i neopatentati sono entrate in vigore il 13 agosto scorso. I conducenti minori di 21 anni o entro i primi tre anni di patente e i conducenti professionali (autisti e camionisti) non possono bere nulla di alcolico. A loro non è consentito nemmeno il classico 0,5. Se vengono beccati a guidare con un tasso alcolico compreso tra 0,1 e 0,5 grammi/litro, devono pagare una multa da 155 a 624 euro, oltre a 5 punti persi sulla patente.
Chiunque, principiante o no, non può invece superare la soglia di 0,5. Nel caso più lieve - tasso da 0,5 a 0,8 - si resta nel campo del diritto amministrativo: multa salatissima, da 500 a 2mila euro (maggiore per autisti, camionisti e neopatentati), sospensione della patente da tre a sei mesi e dieci punti in meno. Quando l’etilometro segna più di 0,8 si va nel penale. Fino a 1,5 grammi al litro, il Codice della Strada prevede un’ammenda da 800 a 3.200 euro, l’arresto fino a sei mesi e la sospensione della patente da sei mesi a un anno, oltre alla decurtazione di dieci punti. Quando l’automobilista o il motociclista supera quota 1,5 grammi al litro (tra i 3 e i 4 scatta i coma etilico), l’ammenda va da 1.500 a 6mila euro e l’arresto da sei mesi a un anno. La patente, alla quale vengono detratto 10 punti, viene sospesa da 1 a 2 anni e revocata in caso di recidiva nell’arco di due anni. E se il veicolo è di proprietà del conducente, viene confiscato.
L’automobilista fermato può rifiutarsi di sottoporsi all’etilometro: in quel caso, scattano le stesse conseguenze (anche penali) previste dal superamento della soglia 1,5 grammi litro. Confisca dell’auto compresa.

PATENTE ADDIO
Le forze dell’ordine controllano con l’etilometro principalmente nel weekend. Ma il numero di ubriachi al volante è così alto che è come se, ogni giorno, in provincia di Como quasi tre persone al giorno perdessero la patente a causa dell’alcol.
Dall’inizio dell’anno alla fine di agosto (ultimo dato disponibile) polizia stradale, carabinieri e polizia locale hanno ritirato 661 patenti. Il numero più alto di ubriachi è stato fermato dai carabinieri (300 patenti), seguiti da polizia stradale (200) e polizia locale (161). Gli agenti controllano le principali arterie della provincia dalla Novedratese alla Canturina, dalla Regina alla Varesina.
La patente può saltare anche a Como: spesso gli agenti della polizia locale controllano le zone nevralgiche della città, e hanno l’etilometro a bordo dell’auto di servizio. Va ricordato che, la patente viene ritirata anche a chi guida sotto effetto di stupefacenti: si applicano le stesse misure a chi ha più di 1,5 grammi litro nel sangue (confisca compresa). Da inizio anno, in provincia d Como sono state confiscate 140 auto. A livello di sensazione, l’inasprimento di sanzioni e pene sembra funzionare: nel reportage di Etv e “Corriere di Como”, molti ragazzi intervistati hanno sostenuto di fare molta attenzione a non guidare “bevuti”. E lo dicevano fuori onda, quindi non ci sarebbe motivo di non credergli.
Andrea Bambace

CORRIERE DELLA SERA – FORUM NUTRIZIONE

Giovedì, 30 Settembre 2010
Birra analcolica e caffè decaffeinato
Buongiorno Doc, le pongo una domanda secca: ci sono controindicazioni a far assaggiare birra analcolica e caffè decaffeinato ad un bambino di 2 anni?
Grazie e a presto.
Gabriele

Risponde Andrea Ghiselli
Assolutamente no. Per nessuno dei due esiste un motivo. Oltretutto la birra analcolica non è proprio analcolica

IL CITTADINO DI MONZA

Incidente: c’è una donna incinta Il bambino nasce, ma è grave
Bernareggio 1 ottobre 2010 - È ancora in prognosi riservata il bambino nato la settimana scorsa all’ottavo mese, dopo un brutto incidente stradale in cui è rimasta coinvolta la madre. Il piccolo è ricoverato presso il San Gerardo di Monza e i medici stanno cercando di far fronte alle complicazioni insorte dopo il parto indotto in emergenza. Un po’ meglio sta la madre, 33enne residente a Usmate Velate per la quale è stata stabilita solo una prognosi di 10 giorni, presso l’ospedale di Vimercate. E sempre a Vimercate è stata ricoverata anche un’altra donna, amica di famiglia, che viaggiava sulla Mercedes insieme alla usmatese e ai rispettivi compagni. Le sue condizioni sono serie, con una prognosi di 50 giorni, un trauma cranico, un trauma facciale, una gamba rotta e un lungo periodo di cure davanti a sé. In prognosi riservata infine è il conducente dell’altra vettura coinvolta nello sconto. È questo l’inquietante bilancio dell’incidente stradale accaduto a Bernareggio lo scorso 25 settembre, intorno alle 20.40. Il quartetto di amici percorreva via Roma, diretto probabilmente in qualche ristorante con la prospettiva di una serata piacevole. Il programma si è infranto però sulle intemperanze di un giovane che guidava con un tasso alcolemico di 1.9, quasi quattro volte il livello massimo tollerato dal Codice della strada. Lui, A.A., 22 anni, residente a Robbiate e recidivo, procedeva a bordo di una Polo Volkswagen in direzione di Verderio Inferiore. Era il suo compleanno, i festeggiamenti probabilmente erano già iniziati, a ritmo di bicchiere. Lungo un tratto curvilineo, per motivi che potrebbero essere riconducibili allo stato d’ebbrezza, ha perso il controllo dell’automobile ed è finito nella corsia opposta schiantandosi frontalmente con la Mercedes dei quattro trentenni. Le vetture si sono pressoché disintegrate e nell’urto ad avere la peggio sono stati il 22enne e le due donne che viaggiavano sui sedili posteriori della Mercedes. La polizia locale di Bernareggio è intervenuta in forze sul luogo dell’incidente e poco dopo sono arrivate anche le ambulanze. La donna incinta, che nell’impatto ha subito il distacco della placenta, è stata portata a Vimercate dove i dottori, per salvare il piccolo, hanno dovuto effettuare un parto cesareo. Al momento di andare in stampa, il bimbo era ancora in pericolo di vita. Dell’episodio si sta ora occupando la locale che è intervenuta per i rilievi del caso. Il 22enne, le cui condizioni restano molto gravi per via di sospette lesioni ai polmoni, è stato denunciato per guida in stato d’ebbrezza e querelato per lesioni colpose.
Valeria Pinoia

L’ARENA

Giovane provoca un incidente La folla tenta di picchiarlo
Dice no all’alcol test e poi attacca «Io sono il figlio di un sindaco» Un centinaio di persone reagisce Intervengono vigili e carabinieri
Si occuperà la Procura del venticinquenne che sabato sera ha messo in subbuglio il centro cittadino di Villafranca. Per lui si profilano ipotesi di denuncia all’autorità giudiziaria per diversi reati, a cominciare da quella che scatterà per essersi rifiutato, su invito della polizia municipale, di sottoporsi all’alcol test.
Alle 19.20, sabato sera i cittadini impegnati nello shopping di fine settimana sono stati richiamati da un botto, dovuto allo scoppio di un pneumatico, in corso Vittorio Emanuele II, all’altezza del negozio Intimissimi.
Una donna di Castel d’Azzano viaggiava a velocità minima alla ricerca di una piazzola di sosta libera. Ha rallentato, in procinto di svoltare a destra e parcheggiare, ma da dietro è sopraggiunta una Golf nera, guidata da A.C., che ha tentato il sorpasso proprio a destra. Nella manovra, ha urtato due auto parcheggiate, che sono finite sul marciapiede. Contemporaneamente l’automobile ha colpito la fiancata della vettura della donna, facendo esplodere un pneumatico; quindi ha proseguito la marcia, tagliando il corso e parcheggiando dall’altro lato della strada.
«È uscito dall’auto e ha cominciato a inveire contro la donna, perché lui la stava sorpassando», racconta una testimone oculare. «Alcuni passanti sono corsi in difesa della ragazza, invitandolo ad allontanarsi e a moderare i toni. Era fuori di sé». Sul posto sono sopraggiunti carabinieri e polizia municipale, mentre la donna è stata caricata sull’ambulanza, ma non ha riportato ferite. Nel frattempo, i vigili hanno affrontato il giovane, chiedendogli di effettuare il precursore: il test che individua il tasso alcolico nel sangue. Il ragazzo si è rifiutato e, quindi, sarà automaticamente denunciato.
È scoppiata la bagarre tra i cittadini, che volevano aggredire il ragazzo e chiedevano ai vigili che fosse effettuato l’alcol test. Sono volati urla e insulti da tutte le parti. «È stato arrogante», continua la testimone, «ha iniziato a insultare tutti e a dire di essere figlio di un sindaco. Poi ha chiamato la madre, dicendole di venire per testimoniare di essere lei alla guida. Quando è sopraggiunta la signora, i cittadini se la sono presa anche con la donna, perché lo ha difeso».
Il ragazzo ha rischiato il linciaggio nel momento in cui ha millantato di essere figlio di un sindaco di un paese a diversi chilometri da qui. Dichiarazione verificatasi falsa.
Nel frattempo è stato raggiunto dall’avvocato di famiglia, che ha acconsentito che in ospedale effettuassero le analisi del sangue. Il giovane è risultato positivo ad alcol e cannabis.
Per lui è seguita la confisca del mezzo e si prospettano denunce per diversi reati. È al vaglio degli inquirenti anche la posizione della madre, che avrebbe tentato di assumersi la responsabilità della guida. Davanti, però, ad un centinaio di testimoni inferociti, che hanno assistito alla scena.

CORRIERE DI SIENA

Guida ubriaco provoca due incidenti e poi fugge: arrestato.
Luomo è originario del Marocco e non è nuovo a simili reati.
TORRITA DI SIENA - Ha bevuto fino ad ubriacarsi completamente, poi intorno alle 19 è salito in auto e si è messo alla guida. L’uomo, un marocchino di 52 anni, residente a Sinalunga, disoccupato e ben conosciuto dalle forze dell’ordine, si trovava a Torrita di Siena e, percorse poche centinaia di metri con la sua Fiat Brava, si è scontrato frontalmente con una Fiesta condotta da una sessantenne di Torrita. La donna è rimasta ferita, anche se non in modo grave, ed è stata costretta a farsi medicare all’ospedale di Nottola. Nonostante l’incidente il marocchino non si è fermato a prestare soccorso ma ha proseguito la marcia, in condizioni visibilmente precarie. Ha quindi imboccato contromano via Mazzini, una strada del centro di Torrita, molto trafficata e sulla quale si affacciano numerosi esercizi commerciali. Nonostante i tentativi di evitare l’impatto, anche un Dobloo si è scontrato con l’auto dell’extracomunitario, che, anche in questo caso, ha proseguito la sua folle corsa. Ma probabilmente l’auto ha accusato qualche inconveniente, o forse si è reso conto che il suo gesto non poteva passare inosservato. L’uomo ha quindi abbandonato l’auto a circa duecento metri dal secondo incidente e si è dileguato a piedi. Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Torrita, che hanno ricostruito quanto accaduto e hanno facilmente capito l’identità del conducente ubriaco. Così, dopo una breve ricerca, l’hanno rintracciato e arrestato con l’accusa di omissione di soccorso. L’uomo ha smaltito la sbronza in camera di sicurezza ed ieri mattina è stato processato per direttissima, condannato a sei mesi e con patente sospesa per un anno

IL GAZZETTINO (Belluno)

Ubriaco alla guida
Venerdì 1 Ottobre 2010 - Ubriaco alla guida della sua Ford Focus, sabato sera aveva appena investito un’81enne di Belluno in via Vezzano, procurandole contusioni multiple guaribili in sette giorni; quando è intervenuta la pattuglia dei carabinieri per i rilievi dell’investimento, il riscontro dell’etilometro non ha lasciato larghi margini: con una denuncia in stato di libertà per guida sotto l’influenza dell’alcol e lesioni personali colpose è finito un bellunese di 69 anni. Nel sangue i militari gli hanno riscontrato 2.30 grammi di alcol per litro, una percentuale che ha fatto scattare l’immediato sequestro del veicolo. Altre sette persone sono state denunciate per guida in stato di ebbrezza all’autorità giudiziaria un 31enne di Agordo, che all’etilometro ha “totalizzato” un tasso alcolemico pari a 2.16 grammi per litro; un altro agordino di 40 anni che si è fermato a 1,28 e un 18enne di Valle Agordina con tasso alcolemico pari a 1,15 g/l.
Sempre per il medesimo reato di guida in stato di ebrezza, la compagnia dei carabinieri di Cortina ha denunciato in stato di libertà un uomo di 32 anni di Valle di Cadore con tasso alcolemico di 1,54 grammi per litro; un 50enne di San Vito di cadore con tasso di 0,89 e una 18enne di Borca con tasso di 1,56 grammi per litro. Denunciata anche un’altra giovane di 25 anni di Calalzo che si è rifiutata di sottoporsi all’esame dell’etilometro. A carico di un 72enne di Domegge è invece scattata la denuncia per guida senza patente perchè mai conseguita. Negativi all’alcoltest, infine, una ventina di feltrini controllati dai carabinieri.

SEGNALAZIONE DELL’ACAT FEDERICIANA NORD BARESE


USA, LEGANO BIMBO AL MURO CON LO SCOTCH -FOTO CHOC

di Domenico Zurlo
Immagini strazianti, che hanno scandalizzato persino i poliziotti che le hanno scoperte, stanno facendo discutere l’opinione pubblica statunitense, per via di due genitori a dir poco crudeli. Jayla Hamm e Corde Honea, 18 e 19 anni, lei madre, lui patrigno, di un bambino di appena 22 mesi, per motivi ancora sconosciuti hanno letteralmente attaccato al muro il bimbo, usando del nastro adesivo. E’ successo a Lincoln, nel Nebraska (Stati Uniti). Non contenti, sempre col nastro adesivo gli hanno legato le mani, hanno attaccato al muro il suo bicchiere preferito, ed hanno anche ripreso il tutto con la loro fotocamera digitale.
Jayla avrebbe poi mostrato ad una sua amica le foto, per lei “divertenti”: l’amica, spaventata, avrebbe subito chiamato la polizia, che è intervenuta arrestando entrambi. Nelle immagini non si vede il volto del bimbo, oscurato, ma la polizia assicura che l’espressione del suo viso è scioccata e spaventata in tutti gli scatti. Jayla è stata condannata a 10 giorni di carcere e a due anni di libertà vigilata, mentre il suo ragazzo si è beccato dai 36 ai 60 mesi di prigione.
”Ciò che colpisce in particolare - ha detto il giudice Paul Korslund, che ha deciso le condanne - è che un genitore dovrebbe proteggere suo figlio dalle umiliazioni e dagli abusi. In questo caso non è successo nulla di tutto questo, il bambino era terrorizzato. E’ evidente dalla sua espressione in quelle foto”. I due, secondo la polizia, al momento degli abusi sul bambino sarebbero stati ubriachi dopo una notte passata a fare festa, e avrebbero quindi maltrattato il bimbo solo per divertirsi, e non per punirlo per qualcosa. (*) (**) Il bambino resterà, per ora, con la madre, nell’attesa che le autorità prendano una decisione al riguardo.

(*) Nota del presidente Acat: questa notizia mi completamente stravolto: tanti ex alcolisti mi hanno detto che mai hanno osato alzare le mani contro i bambini… ma l’alcol può cancellare ogni traccia di umanità!

(**) Nota: un’immagine del genere giustifica da sola ogni sforzo di affrancare completamente il mondo dagli alcolici. Accettare di conviverci significa rassegnarsi alla sofferenza che gli alcolici inevitabilmente provocano.


IL SECOLO XIX

Bimba ferita con forchettone, disposta perizia sulle lesioni
01 ottobre 2010 - Una perizia sulle lesioni riportate dalla bimba di tre anni ferita con un forchettone dal padre, un polacco di 28 anni, sarà effettuata dal medico legale Marco Salvi incaricato oggi dal gip Adriana Petri durante un incidente probatorio chiesto dal pm Cristina Camaiori che si occupa dell’inchiesta.
Per il difensore, Paolo Lavagnino, è stato nominato Andrea Lomi e per la parte offesa (rappresentata dalla bimba e dalla madre) assistita da Micaela Modica, la nomina è andata al criminologo, Tullio Bandini. Il perito ha preso 60 giorni di tempo per compierla. L’intento è quello di sapere la natura delle lesioni e l’idoneità delle stesse a cagionare la morte nonchè natura delle altre lesioni riscontrate sul corpicino della bimba in relazione alle contestate aggravanti delle sevizie e della crudeltà.
L’inchiesta è condotta dal pm Cristina Camaiori. Il polacco è accusato di tentato omicidio aggravato a motivi futili e abbietti, dalla crudeltà e dalle sevizie e di resistenza a pubblico ufficiale. La bimba era stata dichiarata fuori pericolo dai medici del Gaslini che l’avevano sottoposta a delicati interventi chirurgici. L’episodio è avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 settembre scorso nell’appartamento dove il polacco viveva con la compagna e la figlioletta.
Quando è stato interrogato nel carcere di Marassi l’uomo ha detto di non ricordare nulla di ciò che è accaduto e neppure di aver usato un forchettone per colpire la bimba ed aveva ammesso che quel giorno aveva bevuto molto. Pare che il polacco, prima di infierire sulla piccola, abbia litigato al telefono con la compagna che era al lavoro in un bar.

IL GAZZETTINO (Belluno)

Alla messa hanno preferito il bar
Venerdì 1 Ottobre 2010 - Alla messa hanno preferito il bar. A brioche e cappuccino una bevanda alcolica. Ieri mattina la messa dello studente si è trasformata per alcuni ragazzi in un’occasione di fuga per “festeggiare” l’avvio del nuovo anno scolastico nei bar del centro, brindando con alcolici. E alcuni genitori accusano i bar.

TRENTINO

Guida in stato d’ebbrezza, il sindaco Andreatta patteggia
Per il primo cittadio un’ammenda di 500 euro, e 10 giorni di reclusione, commutati in 2500 euro. E per Nicola Ferrante condanna a 2800 euro: ricorrerà
TRENTO. Poche settimane dopo essere stato pizzicato al volante con un tasso alcolico superiore a quello consentito dal Codice della strada, aveva annunciato di volere percorrere la via del patteggiamento. Una richiesta, quella del sindaco Alessandro Andreatta - assistito dall’avvocato Antonio Divan - che gli ha garantito uno sconto di un terzo sulla “pena base” di 21 giorni di carcere e un’ammenda di 1200 euro.
E ieri, in tribunale a Trento, attraverso il suo legale, il primo cittadino di Trento patteggiato un’ammenda di 500 euro, e 10 giorni di reclusione, commutati in 2500 euro. In tutto, insomma, 3000 euro, cui vanno aggiunti i 500 già devoluti all’Associazione italiana familiari e vittime della strada.
Andreatta era stato fermato nella notte del 16 aprile scorso da una pattuglia del Radiomobile, all’incrocio tra via Piave e Corso 3 Novembre. Reduce da una cena politica durante la quale avrebbe bevuto tre bicchieri di vino e un caffè corretto, il sindaco aveva esibito i documenti e senza batter ciglio s’era sottoposto all’alcoltest.
Il risultato era stato positivo - 1.30 g/l di alcol rilevati nel suo sangue - e la patente gli era stata subito ritirata. La notizia era stata pochi giorni più tardi dal nostro giornale, raccontando di quanto accaduto ad Andreatta, ma anche del suo comportamento ineccepibile. La notizia, infatti, aveva avuto ampio risalto sulla stampa nazionale, ma il sindaco non aveva mai perso il suo aplomb. Ai tanti che l’avevano intervistato aveva detto d’essere sì molto dispiaciuto, ma anche convinto che le leggi vadano rispettate e per questo pronto ad accettarne le conseguenze.
Ma ieri, sul tavolo del gup Carlo Ancona non c’era solo il fascicolo della “guida in stato d’ebbrezza” di Andreatta. A sorpresa, infatti, ieri s’è discusso anche del caso di Nicola Ferrante, ex segretario della Cisl e attualmente coordinatore cittadino dell’Upt. Ferrante era incappato in un controllo dei carabinieri il 18 dicembre dello scorso anno mentre, in centro città, si trovava al volante della sua Mercedes 200. Ma fin dall’inizio della vicenda lo spirito dell’ex sindacalista non è stato affatto simile a quello del primo cittadino.
Ferrante, che nei due controlli di rito con l’alcoltest aveva fatto registrare 0,94 g/l e 0,87 g/l, ha sempre contestato la validità dell’accertamento. E lo ha fatto anche ieri, attraverso il suo legale che ha rifiutato il patteggiamento, scegliendo la via del rito abbreviato. E la condanna comminata da Ancona a Ferrante è stata di 8 giorni di reclusione, commutati in 2000 euro, e 800 euro di ammenda. Ma la vicenda sembra tutt’altro che conclusa dato che, convinto della nullità dei risultati compiuti quella sera sul suo alito, il coordinatore dell’Upt ha annunciato ricorso.

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Sabato, 02 Ottobre 2010
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