Ministero dell’Interno DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
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N. 300/A/1/44249 /101/3/3/8 Roma, 12 agosto 2003 |
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Oggetto: |
Modifiche al Codice della Strada. Approvazione della legge di conversione del decreto legge n. 151/2003. Prime disposizioni operative. |
Indirizzi omessi ...
Sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 186 di oggi, è stata pubblicata la legge 1 agosto 2003 n. 214 con la quale è stato convertito il decreto legge 27.6.2003 n. 151 che reca modifiche al Codice della Strada, della quale si allega il testo per immediata consultazione (all. 1). La legge, che entrerà in vigore domani, introdurrà significative novità rispetto al testo del decreto legge, su numerosi ambiti d’interesse degli organi di polizia stradale. Con la presente circolare, nell’illustrare, attraverso la nota allegata (all. 2), le principali novità, si forniscono le prime indicazioni operative sulle tematiche di più immediato impatto per gli organi di polizia stradale, riservandosi di fornire, sulle restanti problematiche, ulteriori direttive.
1. PATENTE A PUNTI La legge di conversione ha introdotto rilevanti modifiche alle procedure di applicazione della patente a punti contenuta nell’art. 126-bis CdS. Allo scopo di fornire più dettagliate disposizione operative sull’argomento, in data odierna, con circolare n. 300/A/1/44248/109/16/1, sono state impartite le indicazioni necessarie a garantire il funzionamento del meccanismo della decurtazione dei punti, sulla quale si richiama l’attenzione per il corretto adempimento.
2. ESPLETAMENTO DEI SERVIZI DI POLIZIA STRADALE (modifica dell’art.12 CDS) Secondo la nuova disposizione dell’art. 12 comma 3 bis, le persone abilitate dal Ministero dell’Interno ad effettuare le scorte tecniche a trasporti eccezionali possono svolgere compiti di polizia stradale di scorta e di regolazione del traffico. La modifica consente a questi soggetti, che non potevano svolgere funzioni di regolazione del traffico e, quindi, non potevano scortare convogli eccezionali di notevoli dimensioni, di esercitare funzioni che in precedenza erano attribuite, in via esclusiva, agli organi di polizia stradale. Al riguardo si fa riserva di fornire indicazioni applicative e procedurali con successiva circolare.
3. SEMPLIFICAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI SEQUESTRO DEL VEICOLO PER MANCANZA DI ASSICURAZIONE (modifica all’art. 193 CDS) Con la modifica dell’art. 193 CdS, si è previsto che l’organo di polizia stradale che accerta la violazione relativa alla mancata copertura assicurativa del veicolo ordina che la circolazione sulla strada del veicolo stesso sia fatta immediatamente cessare e che questo sia in ogni caso trasportato e depositato in luogo non soggetto a pubblico passaggio. La modifica lascia intendere che, in deroga a quanto previsto dall’art. 213 CdS per gli altri casi in cui si applica la misura, il veicolo sottoposto a sequestro per la violazione dell’art. 193 CdS, possa essere affidato in custodia al proprietario o al altro soggetto che esercita sullo stesso veicolo un diritto reale. Sull’argomento, si ritiene che, nell’individuazione del soggetto a cui consegnare il veicolo in custodia e del luogo in cui il veicolo deve essere conservato, non possa prescindersi dalla valutazione dei requisiti soggettivi ed oggettivi richiesti per l’esercizio della custodia amministrativa di veicoli come sarà meglio precisato nel successivo punto 4. La sanzione amministrativa prevista per la mancanza di copertura assicurativa è ridotta ad un quarto e la corresponsione del premio di assicurazione non è dovuta quando l’interessato, entro trenta giorni dalla contestazione della violazione, provveda alla demolizione e alle formalità di radiazione del veicolo. L’attivazione della procedura è realizzata direttamente presso l’organo accertatore che deve dare il suo consenso per la rottamazione al proprietario dopo aver verificato che nulla osta all’operazione di demolizione, che il proprietario ha versato la prescritta cauzione e che il veicolo può essere trasportato presso il centro di raccolta in condizioni di sicurezza, cioè dopo l’attivazione di una polizza assicurativa provvisoria o attraverso il trasporto su un altro veicolo idoneo. In tali casi, l’organo di polizia stradale restituisce i documenti ritirati al momento dell’accertamento dell’illecito, autorizzando con atto scritto il proprietario, a far circolare il veicolo, con tempi, con modalità e su un percorso prestabilito. La violazione delle prescrizioni così impartite, salvo la responsabilità penale per violazione degli obblighi di custodia, fa insorgere in capo alla persona che conduce il veicolo, l’illecito previsto dall’art. 213 CdS. La somma versata a titolo di cauzione dovrà essere incamerata dall’organo accertatore e depositata presso i propri uffici, assolvendo a tutte le vigenti procedure amministrative contabili, per essere restituita all’avente diritto, decurtata della somma necessaria alla copertura della sanzione amministrativa ridotta e delle eventuali spese sostenute dall’organo stesso, solo dopo l’esibizione della ricevuta di demolizione. Fuori dei casi sopra indicati, la restituzione del veicolo sequestrato, quando l’interessato effettua il pagamento della sanzione in misura ridotta e corrisponde il premio di assicurazione per almeno sei mesi, è disposta direttamente dall’organo di polizia che ha accertato la violazione.
4. FERMO AMMINISTRATIVO DEL VEICOLO (modifica dell’art.214 CdS) Le modifiche apportate all’art.214 CdS dalla legge 1 agosto 2003 n. 214 hanno previsto che il veicolo sottoposto alla sanzione accessoria del fermo amministrativo possa essere affidato in custodia all’avente diritto (proprietario o titolare di altro diritto reale sul bene). L’attuazione della nuova norma richiede, da parte dell’organo di polizia stradale che applica la sanzione accessoria, la valutazione della concreta possibilità, da parte del soggetto nominato custode, di conservare il bene che gli è consegnato in condizioni tali da garantire l’effettivo valore afflittivo della sanzione . Pertanto, sulla base dei requisiti soggettivi minimi richiesti dalla vigente normativa per la nomina a custode amministrativo (art.7 DPR 22 luglio 1982 n.571), si potrà procedere all’affidamento del veicolo al proprietario o ad altro soggetto avente diritto, anche in un momento successivo rispetto all’accertamento, solo quando questi non sia manifestamente in stato di ebbrezza o di alterazione psichica e non sia sottoposto a misure di prevenzione detentive o di sicurezza. Inoltre, secondo la previsione del comma 1 dell’art.214 CdS, appare indispensabile che il custode sia anche persona maggiorenne. Parimenti, è necessaria una valutazione dell’idoneità del luogo in cui il veicolo sarà custodito in modo da acclarare che offra tutte le garanzie atte ad impedire che il veicolo stesso possa circolare e che l’organo di polizia stradale possa controllare, in ogni momento, l’effettiva osservanza degli obblighi di custodia. In particolare, l’affidamento al proprietario o ad altro soggetto avente diritto potrà essere realizzato solo se questi attesta, anche con dichiarazione resa nelle forme previste per l’autocertificazione, di avere la disponibilità di un luogo non soggetto a pubblico passaggio, situato nel territorio italiano ove possa esercitare concretamente gli obblighi di custodia che gli competono e nel quale il veicolo può essere ricoverato per tutto il periodo di durata del fermo amministrativo. Quando esistono le condizioni sopraindicate, in mancanza delle quali si applicano le disposizioni generali che prevedono la custodia presso depositerie autorizzate, l’organo di polizia che provvede a disporre il fermo, ritira i documenti di circolazione, annotando la circostanza nel verbale di contestazione con l’espressa previsione che, trascorso il periodo di fermo amministrativo, il veicolo potrà circolare senza gli stessi solo per il tragitto necessario per raggiungere il posto di polizia presso il quale dovranno essere ritirati e che potrà anche essere concordato con il custode al momento dell’affidamento del veicolo. In occasione dell’affidamento dovrà essere redatto apposito verbale, aggiornato successivamente al momento della riconsegna, con il quale la persona nominata custode sarà resa edotta dei doveri e delle responsabilità che assume con la custodia, richiamando le disposizioni del codice penale che puniscono il custode che non vi adempia correttamente.
5.PAGAMENTO IN MISURA RIDOTTA PER VEICOLI IMMATRICOLATI ALL’ESTERO O PER CONDUCENTI STRANIERI (modifica dell’art.207 CdS). La procedura per l’irrogazione delle sanzioni pecuniarie ai conducenti di veicoli immatricolati all’estero (Paesi U.E., Paesi dello Spazio economico europeo, Paesi extra UE) è stata modificata stabilendo che deve essere sempre disposto il fermo amministrativo del veicolo, quale conseguenza diretta del mancato versamento della cauzione dovuta, nel caso in cui il conducente non effettui il pagamento immediato della sanzione pecuniaria dovuta per una violazione al Codice della Strada. La nuova procedura, che è stata estesa anche al caso in cui un conducente munito di patente extracomunitaria guidi un veicolo immatricolato in Italia, prevede la misura del fermo amministrativo del veicolo come strumento cautelare per ottenere il pagamento della sanzione e, quindi, non consente di richiamare l’applicazione delle disposizioni dell’art.214 CdS, come modificato dalla legge di conversione del decreto-legge 151/2003 che, invece, sono riferibili al fermo quale sanzione accessoria conseguente, per un tempo determinato, all’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria. In tali casi, perciò, il veicolo dovrà essere ricoverato presso uno dei luoghi indicati dall’articolo 8 del DPR 571/82.
IL CAPO DELLA POLIZIA DIRETTORE GENERALE DELLA PUBBLICA SICUREZZA |