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Sicurezza dei bambini: quello che non si allaccia muore

Un’indagine della Prévention Routière, in Francia, investiga il fenomeno: solo il 20% è trasportato in regola

Foto di repertorio

(ASAPS) PARIGI, – I bambini sono protetti? Facciamo tutto quello che è nelle nostre possibilità per evitare che i piccoli passeggeri restino feriti o uccisi sulle nostre strade? In Francia l’associazione Prévention Routière, in collaborazione con Bébé Confort, ha realizzato un’inchiesta sulle cattive abitudini degli adulti nei confronti dei bambini, raggiungendo risultati definiti letteralmente “effrayants”, paurosi. Lo studio nasce per cominciare quella che potremmo definire la seconda manche della gara per la vita che in Francia iniziò con l’appello dell’allora presidente Jacques Chirac e che l’attuale inquilino dell’Eliseo ha voluto in qualche modo riproporre in chiave più moderna, ponendo un nuovo obiettivo: ora che l’appello di Chirac è stato perseguito, ora che i risultati di Bryxelles sono stati centrati, Sarkozy vuole che entro il 2012 il numero complessivi delle morti stradali scenda sotto quota 3.000. Ciò nonostante, l’impegno è visto da una certa percentuale di automobilisti come un “attentato” alla loro libertà di movimento, soprattutto in tema di velocità. La ricerca di Prévention Routière e di Bébé Confort, però, non vuole mescolare il sacro col profano e taglia subito la testa al toro: il tema della sicurezza dei bambini in auto non deve suscitare alcuna critica. In Francia, fino al compimento del decimo anno di età, un bambino deve essere trasportato, ben assicurato, ad un seggiolino omologato che sia idoneo alla sua taglia ed al suo peso, con una suddivisione in 5 categorie: la prima, la “zero”, disciplina il trasporto dei piccoli fino a 10 kg e 70 cm di altezza e prevede un seggiolino retromarcia; la seconda, la “0 +” (zero più), per i bambini fino a 13 kg ed 80 cm di altezza, anch’essi trasportabili sono su seggiolini retromarcia; le categorie “1”, “2” e “3”, invece, si occupano rispettivamente del trasporto dei bambini fino a 15 kg ed un metro di altezza, fino a 18 kg ed un metro e fino a 25 kg ed un metro e mezzo, tutti su seggiolini da assicurare sui sedili posteriori. Chi sgarra va incontro ad una sanzione di 135 euro per la quale non sono previste decurtazioni di punti. In Italia, come noto, il trasporto dei bambini è disciplinato dall’articolo 172 del Codice della Strada , il quale prevede che tutti i piccoli passeggeri, dalla nascita fino a quando raggiungeranno l’altezza di 1,5 m., debbano essere assicurati su sistemi di ritenuta idonei (seggiolini o adattatori), di tipo omologato secondo le normative stabilite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La scelta del seggiolino auto più idoneo, va però valutata in funzione del peso del bambino e non dell’età o della sua statura. Le classi di seggiolini previsti dalla normativa italiana sono:

Gruppo 0 - dalla nascita a 10 kg - dalla nascita fino a 9 mesi circa
Gruppo 0+ - dalla nascita a 13 kg - dalla nascita fino a 12 mesi circa
Gruppo 1 - da 9 a 18 kg - da 8 mesi a 4 anni circa
Gruppo 2 - da 15 a 25 kg - da 3 a 6 anni circa
Gruppo 3 - da 22 a 36 kg - da 5 a 12 anni circa
 I seggiolini devono essere posizionati contromarcia fino a 9 chilogrammi di peso, e raccomandiamo di disattivare l’airbag nel caso il trasporto avvenga sul sedile anteriore, mentre dal decimo chilo in poi il seggiolino potrà essere alloggiato nel senso di marcia. Fino a 18 chilogrammi si devono usare solo i seggiolini, ma quando il bambino supera questa soglia potrà essere trasportato su un adattatore: si tratta, lo ricordiamo, di piccoli sedili che sollevano il corpo del bambino e permettono di usare le cinture di sicurezza dell’auto, che dovranno passare sotto le alette poste ai lati, in senso longitudinale al torace. Il mancato uso di questi dispositivi è punito con una sanzione amministrativa da 74 a 299 euro e con la decurtazione di 5 punti dalla patente del guidatore. Attenzione però che se a bordo c’è uno dei due genitori o l’adulto che esercita la patria potestà, la sanzione sarà applicata a lui. Malgrado queste disposizioni, si calcola che in Francia almeno un migliaio di bambini siano coinvolti in sinistri stradali con lesioni, a seguito dei quali ne derivi la morte o il ferimento grave. Secondo l’inchiesta della Prévention Routière, però, è addirittura un miracolo che le cose non vadano peggio, visto il modo in cui molti francesi violano sistematicamente le norme in vigore. Gli specialisti dell’associazione si sono infatti appostati sulle strade di accesso al Festival del Circo di Reuilly, scoprendo cose assurde: su un campione di 350 veicoli trasportanti bambini, il 71% dei piccoli passeggeri era assicurato in maniera scorretta: tra gli sbagli più ricorrenti, nel 39% dei casi si trattava di errori capaci di rendere del tutto inutili i dispositivi di ritenuta in caso di impatto mentre, nel 32% dei casi sono stati rilevati piccoli errori, in grado di diminuire il livello di protezione potenziale offerto dai dispositivi. Piccole negligenze, dunque, ma capaci di costare caro, carissimo.
Il 9% non era assicurato affatto: il 3% non solo non sedeva su un adattatore, ma non indossava nemmeno la cintura di sicurezza; il 4% sedeva invece su un dispositivo omologato ma senza esservi assicurato, mentre il 2% non viaggiava sul seggiolino. Sul 39% dei bambini male assicurati, il 2% aveva meno di 10 anni e viaggiava in direzione di marcia; il 20%,aveva meno di 10 anni, misurava meno di 135 centimetri ed utilizzava una cintura di sicurezza per adulti; il 6%, invece, sedeva si un seggiolino fissato in maniera sbagliata. Un 3% era posizionato invece su un adattatore assicurato male, mentre il 6% aveva la cintura mal posizionata sul corpo. L’1% viaggiava con la cintura sotto il braccio mentre un altro 1% viaggiava assicurato ad una cintura di sicurezza condivisa con un passeggero adulto.
Infine, sul 32% dei bambini male assicurati, il 22% si trovava su un adattatore insufficientemente bloccato o legati a cinture inefficienti (per modalità di utilizzo), l’8% era assicurato in maniera errata su un dispositivo per bambini, mentre il 2% di questi aveva l’imbracatura rovinata.
Alla fine, solo il 20% di loro veniva trasportato in maniera regolare e sicura. Quando lo studio è stato presentato alla stampa, Prévention Routière e  Bébé Confort hanno preparato due crash test: nel primo caso, a bordo di un veicolo vi erano due seggiolini male assicurati, mentre nel secondo i dispositivi erano stati correttamente assicurati. I risultati dell’esperimento sono stati definiti “sans appel”, senza appello : nel primo caso, i seggiolini sono stati proiettati in avanti, con un seggiolino finito fuori dell’auto, sulla strada. Nel secondo caso, invece, i due dispositivi non si sono nemmeno spostati, perché rimasti solidali alla struttura del veicolo. Impattare a 50 orari, non è una novità, equivale a buttarsi dal terzo piano e il peso di un bambini raggiunge, più o meno, la tonnellata. Dunque, due morti a zero. Due bambini morti, per la precisione. (ASAPS)


Martedì, 06 Aprile 2010
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