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Grecia, allarme rosso sulle strade

Il Road Safety Institute prova a scuotere le coscienze e studia l’arteria ellenica più letale , con radar, poliziotti e campagne di sensibilizzazione
Ma non basta

(ASAPS) ATENE (GRECIA) – Anche in Grecia si parla di sicurezza stradale: ci pensano, in larga parte, gli esperti del “Road Safety Institute Panos Mylonas” (RSI), che ha portato a termine, nel corso del 2009, un interessantissimo lavoro sulla velocità eccessiva ripreso anche sul sito dell’ETSC. L’indagine, perché di questo si è trattato, ha preso in esame il traffico sulla strada nazionale Atene-Patrasso, 260 chilometri dalla letalità impressionante. Su questa arteria le autorità elleniche hanno predisposto numerose speed camera, nel tentativo di arginare la trasgressività – che in Grecia ha punte impressionanti – e la mortalità. Le caratteristiche della strada Nazionale non aiutano: carreggiata a doppio senso di marcia con corsie di accelerazione e decelerazione, ed alcuni tratti caratterizzati da una corsia di sorpasso centrale. I dati emersi dal cervellone sono a dir poco agghiaccianti: nonostante le campagne e la vigilanza, il 77% dei veicoli transita in violazione, con una velocità media attestata su 98 km/h (il limite è 90!), ma l’85% dei trasgressori non scende sotto i 108 orari. Un’automobilista, finito in carcere, è transitato a 161 chilometri all’ora: un record che resta, ad oggi, imbattuto. Il RSI è dunque passato all’attacco, ottenendo dal governo l’autorizzazione a studiare un piano con la Polizia Stradale e con gli altri dipartimenti governativi, al fine di aumentare le postazioni di rilevazione e di modificare l’ordinamento legislativo della materia, prevedendo task-force da far scendere in campo sui punti neri. Un programma è già disponibile e prevede una parte dedicata alla contabilizzazione del “prima” e del “dopo”, mentre altri gruppi si dedicheranno alla formazione di conducenti ed alle loro coscienze, con progetti pedagogici dedicati alle scuole, ai conducenti professionali ed alle forze di polizia e militari del paese. La Grecia, quando nel 2001 l’Unione Europea impose di dimezzare la mortalità entro il 2010, contava 2.037 morti: secondo l’ultimo censimento, terminato proprio quest’anno, la popolazione supera di poco gli 11 milioni di abitanti. Dunque, una mortalità piuttosto alta. Per fare un parallelo, la Lombardia ne conta 9 milioni e 789mila e le vittime registrate sulla strada nel 2008 sono state 680. Tornando alla Grecia, i progressi registrati dal 2000 sono decisamente bassi: con 1.559 vittime accertate nel 2008, i progressi sono pari al -23,5%, ma rispetto al 2007, quando i morti furono 1.580, il passo in avanti è stato millimetrico (-1,3%). (ASAPS)

Giovedì, 10 Dicembre 2009
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