(ASAPS) FORLÌ – I lavori del consiglio nazionale dell’ASAPS, che si sono tenuti lo scorso dicembre, hanno rappresentato una delle rare occasioni per consentire, ai rappresentanti della nostra associazione, di ritrovarsi a Forlì per conoscere lo stato di salute del sodalizio e fare il punto delle attività istituzionali. Al Park Hotel di Castrocaro Terme, divenuto ormai il punto di ritrovo abituale dei consiglieri, è toccato al vice presidente Ernesto Forino aprire i lavori e salutare tutti gli intervenuti, ringraziando soprattutto chi, come al solito, si era dovuto sobbarcare lo sforzo di una lunga trasferta per raggiungere la Romagna. I punti all’ordine del giorno erano però tanti: la campagna iscrizioni 2010, la situazione degli iscritti per l’anno in corso, il delicatissimo avvicendamento per l’edizione della nostra rivista Il Centauro, fino alla disamina di punti meno critici, come la fissazione della data per l’assemblea generale 2010 e la decisione sulle attività sociali. La lunga relazione del presidente Giordano Biserni ha, come di consueto, rappresentato l’ossatura dei lavori: i dubbi sul futuro della Specialità sono stati lo spunto di partenza dell’intervento. “Con noi a Castrocaro – ha detto Biserni – c’è oggi il meglio del passato e del presente della Polizia Stradale. Non possiamo sapere cosa ci sarà nel nostro futuro”. A quel punto il presidente ha ricordato alcuni colleghi da poco scomparsi, tra cui Romano Mazzetti, della Polizia Stradale di Firenze, e il giovane Massimo Faella, 42 anni, deceduto improvvisamente il giorno del compleanno del terzo figlio e tutti i colleghi dell’Arma e della Polizia Locale recentemente scomparsi in incidenti in servizio e in itinere, sempre tanti. Tornando alle fatiche istituzionali, il presidente Biserni ha ricordato il lavoro di questo 2009 ormai al lumicino. “È stato un anno faticosissimo: abbiamo realizzato ben 7 convegni in giro per il paese, esportando l’approccio professionale del nostro Franco Medri alla disciplina della circolazione stradale e del trasporto pesante in particolare, in sinergia con la Sapignoli, abbiamo partecipato alle giornate di formazione organizzate dalla Maggioli, abbiamo realizzato un prontuario delle violazioni e una miriade di altri testi”. Ma l’elenco è lungo. Basti pensare che dopo le nostre sortite al di fuori della barricata forlivese, gli inviti si sono susseguiti senza soluzione di continuità. Il segno che l’attività dell’Ufficio Studi dell’Asaps paga. Tuttavia, “il 2009 non ha portato i risultati che volevamo, con l’acquisita ed ormai fondata certezza che solo il 30-40% dei nostri soci si iscrive per amore della sigla”. Una considerazione amara, quella di Giordano Biserni, che sembra stonare con le soddisfazioni che invece arrivano dal fronte della popolarità dell’Asaps e del contributo, sempre crescente, che l’associazione porta quotidianamente alla causa della sicurezza stradale. 18 anni fa, alla sottoscrizione dell’atto costitutivo, i morti erano più di ottomila, mentre oggi siamo a poco più di 4mila. “Una parte del merito ce la possiamo attribuire senz’altro”, spiega il presidente, ricordando le campagne, gli osservatori, la presenza sui maggiori network informativi in un quotidiano impegno che, goccia dopo goccia, ha certamente cambiato le coscienze. Alle offese, alle minacce, ai toni con cui molti si oppongono al nostro cammino, fanno eco altrettanti interventi, molti dei quali provenienti dal cosiddetto mondo civile, che plaudono alle nostre iniziative. “Triste constatazione – ha aggiunto Giordano Biserni – è stato il dover rilevare che l’aspetto commerciale spesso ha prevalso. Noi non siamo una casa editrice e difficilmente, quando qualcuno di noi muore in servizio o è in difficoltà, gli editori attiveranno blog o sottoscrizioni. Noi in questo non ci siamo mai tirati indietro”. |
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