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Rassegna alcol e guida del 7 ottobre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido dellagiacoma e Roberto Argenta

IL FRIULI.IT
Winehealth diventa un’organizzazione

50 studiosi del rapporto tra vino e salute hanno aderito all’iniziativa e hanno scelto l’abbazia di Rosazzo come sede. Dal 13 ottobre partirà, a Trieste, una ricerca sul rapporto tra malattie cardiovascolari e nutrizione

"Vino e Salute" diventa un’organizzazione. A conclusione del congresso internazionale che si è tenuto nell’abbazia di Rosazzo, è nata la "Winehealth International", alla quale aderiscono una cinquantina di scienziati di tutto il mondo che da anni conducono ricerche sul rapporto fra vino e salute. L’organizzazione avrà la propria sede proprio nella storica abbazia.

Al congresso internazionale hanno partecipato i maggiori esperti mondiali del settore, da Curtis Ellison, docente di Medicina e salute pubblica alla Boston University School, a Pierre-Louis Teissedere, della Facoltà di Scienze dell’ Università di Bordeaux, a Fulvio Ursini, Direttore del Dipartimento di Chimica Biologica dell’Università di Padova.

In tre giorni, sono stati analizzati e dibattuti i risultati di ricerche e studi secondo i quali bere dosi moderate di vino non solo non fa male, ma anzi fa bene e può aiutare a ridurre fino al 40% le patologie cardiovascolari, che colpiscono il 30% della popolazione occidentale.

Medici e ricercatori, inoltre, hanno sostenuto che non ha senso proibire o sconsigliare dosi moderate di vino, se non per motivi religiosi, incompatibilità con l’assunzione di farmaci e in donne in gravidanza.

Fermo restando il rispetto dei limiti alcolici in caso di guida, dal congresso è emerso che nell’analisi del rapporto fra cibo, salute e qualità della vita bisogna tener conto della molteplicità di fattori che lo influenzano e che, pertanto, non é sufficiente isolare uno solo dei fattori, come potrebbe essere il vino o qualunque altro alimento, e studiarne le sue relazioni con la salute. (*)

Nel congresso, inoltre, i ricercatori del Cbm (Centro di Biomedicina Molecolare) di Trieste hanno annunciato l’avvio, il prossimo 13 ottobre, di una ricerca internazionale sul rapporto fra le malattie cardiovascolari e il passaggio dai fattori di rischio genetici e ambientali alla prevenzione mediante componenti nutrizionali innovativi.

Vi parteciperanno, per quattro anni, venti ricercatori italiani e stranieri,l’Università di Trieste, l’istituto Burlo Garofolo, Area Science Park, Friuli Innovazione e il Polo tecnologico di Pordenone, con finanziamenti complessivi per circa due milioni di euro (di cui 1,075 di fondi comunitari).

I precedenti congressi "Wine Health" si erano svolti a Udine (1996), Santiago del Cile (2002), Cape Town (2005) e Bordeaux (2007). Il prossimo si svolgerà nel 2013 ad Adelaide, in Australia. (**)

(*) Nota: è un ragionamento corretto, “bisogna considerare la molteplicità dei fattori”, “non è sufficiente isolare uno solo dei fattori, come potrebbe essere il vino”.

Peccato che questo ragionamento corretto, di fatto contraddica quanto affermato nella parte precedente dell’articolo, dove si parla dei (presunti) effetti benefici del vino.

(**) Nota: i lettori di questa rassegna stampa sono curiosi, credo che qualcuno si stia chiedendo chi tira fuori i soldi per organizzare questi incontri.

In fondo alla home page del sito di Winehealth potete trovare la risposta http://winehealth2010.org/


MARKETPRESS.INFO

ADOLESCENTI E ALCOL, UN BINOMIO IN CRESCITA, MA NON OVUNQUE

Bruxelles, 7 ottobre 2010 - Una nuova ricerca internazionale rivela che nei paesi occidentali gli adolescenti che si ubriacano sono meno dei loro coetanei nei paesi dell´Europa orientale. I ricercatori hanno anche rilevato meno differenze culturali e di genere, soprattutto perché la commercializzazione dell´alcol ha destato maggiore interesse nell´ultimo decennio. Le relazione è stata pubblicata online il 4 ottobre su Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine, in anteprima rispetto all´edizione cartacea pubblicata a febbraio. Non è un mistero che il consumo di alcol incrementa il rischio globale di lesioni, malattia e persino morte. Sono soprattutto gli adolescenti e i giovani adulti ad esporsi a un rischio maggiore. "In particolare, lo stato di ubriachezza è stato associato a diverse conseguenze avverse e a problemi di salute, tra cui lesioni letali e non letali, perdita di coscienza, tentativi di suicidio, gravidanze indesiderate, malattie sessualmente trasmesse, insuccesso scolastico e violenza", scrivono gli autori nell´articolo. "Una politica sanitaria attenta all´alcolismo giovanile necessita di informazioni fondate sul cambiamento di questo comportamento nel tempo". I ricercatori, guidati dal dott. Emmanuel Kuntsche di Addiction Info Svizzera presso l´Istituto di ricerca di Losanna, hanno analizzato i dati raccolti tra più di 77.500 adolescenti (dell´età di 15 anni, di cui il 51,5% ragazze e il 49,5% ragazzi) in 16 paesi occidentali e 7 paesi dell´Europa dell´Est per studiare il fenomeno dell´alcolismo giovanile. L´équipe ha analizzato e tracciato la frequenza di fenomeni legati al consumo giovanile di alcol, per paese e per sesso, nel tempo con dati raccolti nei bienni 1997-1998 e 2005-2006. Secondo le loro osservazioni, i quindicenni si sono ubriacati in media due o tre volte. La frequenza media dei fenomeni di alcolismo in tutti i 7 paesi dell´Europa orientale ha conosciuto un´impennata del 40% nell´arco di un decennio. Secondo i ricercatori, l´aumento riguarda sia i ragazzi che le ragazze, ma è stato più costante tra le ultime. La frequenza è diminuita in 13 dei 16 paesi occidentali, con un declino medio del 25%. I cali più forti si sono verificati in Nord America, Irlanda, Regno Unito, Stati Uniti e paesi nordici. Le iniziative promozionali hanno probabilmente contribuito a diffondere il fenomeno dell´alcolismo, ma anche i cambiamenti di natura socio-economica potrebbero avere influito sull´aumento della frequenza nell´Europa orientale. "Con l´apertura dei confini e dei mercati di società dove l´economia era prima pianificata, i paesi dell´Europa orientale si sono scontrati in misura sempre maggiore con le contemporanee strategie di commercializzazione dell´alcol, che sono mirate soprattutto ai giovani", scrivono gli scienziati. "Se il consumo di alcol è apparso agli adolescenti dell´Europa orientale come parte integrante di uno stile di vita nuovo e allettante, nello stesso periodo il consumo di alcol e l´alcolismo hanno perso parte del loro appeal su quello che era un gruppo di forti consumatori, prevalentemente giovani maschi nell´Europa occidentale e in Nord America." "In queste aree, l´onnipresenza del marketing legato all´alcol potrebbe aver saturato il mercato, rendendo i modelli preponderanti di consumo d´alcol conformisti e tradizionali agli occhi degli adolescenti, piuttosto che innovativi". Secondo i ricercatori, i paesi dell´Europa orientale dovrebbero concentrarsi sull´attuazione di politiche e di misure preventive, tra cui l´imposizione di limiti sulla pubblicità e le attività promozionali, al fine di contenere il fenomeno dell´alcolismo giovanile. Nel frattempo i paesi occidentali potrebbero promuovere attività di svago che non coinvolgano l´alcol al fine di ridurne il consumo. Allo studio hanno contribuito ricercatori provenienti da Belgio, Danimarca, Francia, Ungheria, Paesi Bassi, Svizzera e Stati Uniti. Per maggiori informazioni, visitare: Addiction Info Svizzera: http://www.Addiction-info.ch/ Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine: http://archpedi.Ama-assn.org/


IL MESSAGGERO VENETO del 6 ottobre 2010

«Cultura del vino: i giovani devono essere educati»

CORMÒNS. Un nuovo progetto di formazione sulla cultura enoica che coinvolga imprenditori e mondo della scuola sarà presentato dal capogruppo del Pdl-Terra cormonese Massimo Falato alla dirigenza scolastica del centro collinare, sulla scia del successo che sta coronando in queste settimane l’iniziativa di visite guidate in cantina da parte degli alunni del Polo scolastico. «La cultura del vino parte dal basso, dobbiamo educare i giovani a comprendere la poesia, l’amore e la tradizione legati a questo prodotto del nostro territorio – ha ribadito l’esponente dell’opposizione –. Soltanto così da adulti capiranno il valore del bere consapevole e sapranno farsi fautori essi stessi della cultura enoica. Un discorso, questo, complementare all’ordine del giorno a salvaguardia della cultura enoica che abbiamo approvato, quasi all’unanimità, con la sola eccezione del consigliere comunale Renzo Coceancig nelle ultime assise civiche. Un ordine del giorno che ha ricevuto il plauso dell’organizzazione delle Città del vino. Fatto, questo, che dimostra che il nostro orientamento va nella direzione giusta: trasformare un centro vinicolo per eccellenza come Cormòns in una guida per tutte le città che hanno una filiera produttiva e si occupano del vino». Secondo Falato, il centro collinare deve diventare Comune capofila per un sistema nuovo che ripensi il prodotto vino in una visione d’insieme, in cui le scuole s’interfaccino direttamente con il mondo imprenditoriale. «Mi dispiace profondamente che l’ordine del giorno abbia avuto un unico neo: il parere contrario di Coceancig – ha proseguito Falato –, che non ha capito come la politica locale al giorno d’oggi sia profondamente cambiata. Un progetto valido deve decollare con l’aiuto di tutti. Noi volevamo lanciare un messaggio di grande valenza, tutte le forze politiche della cittadina erano unite in quest’obiettivo. In aula ci si può scontrare, ma senza porsi in maniera manichea. Mi pare che Coceancig assomigli a uno di quei giapponesi rintanati nelle isole del Pacifico che ancora paventavano un’invasione da parte degli Usa quando invece la guerra era finita da un pezzo. Non si può essere sempre contrari a priori. Manca solo che Coceancig tra un po’ faccia una proposta e, ragionando per assurdo, poi si voti pure contro». (*)

(i.p.)

(*) Nota: questa rassegna stampa non si schiera politicamente da nessuna parte, in questi anni abbiamo visto come in Italia la promozione dell’alcol sia trasversale a tutti i gruppi politici.

Ma avendo seguito questo dibattito di Cormons, possiamo tranquillamente dire che il consigliere Coceancig è stato il solo a preoccuparsi più di tutelare la salute e il benessere dei cittadini piuttosto che l’interesse economico di qualcuno di loro.


IL MESSAGGERO VENETO del 6 ottobre 2010

Dalle aule delle materne a scuole di vendemmia

La curiosità

È stata una giornata di vendemmia molto particolare quella vissuta all’azienda vitivinicola Castel San Mauro. Armato di forbicine, di galosce e di secchielli, si è messo all’opera tra i filari un gruppo decisamente insolito, formato da una ventina di bimbi della scuola dell’infanzia Rosa Agazzi di via Palladio. I mini vendemmiatori hanno così potuto saperne di più sul mondo delle viti e sui passaggi necessari alla realizzazione del vino, ma soprattutto, cosa che li ha resi particolarmente felici, hanno potuto portarsi a casa i grappoli raccolti. «L’idea della vendemmia simulata è stata delle maestre dell’asilo di via Palladio. Mi hanno contattato e io sono stato ben felice di aiutarle», spiega Manuele Mauri, titolare dell’azienda Castel San Mauro. Incuriositi e volonterosi, i bimbi hanno rivolto agli addetti ai lavori una miriade di domande, affascinati da un’attività così diversa rispetto a quelle abituali. Ai piccoli ospiti sono state fornite tutte le informazioni richieste, in un vero e proprio viaggio nel funzionamento dell’azienda e nelle varie tappe che portano l’uva a diventare vino. Un’iniziativa senza precedenti, pensata per coinvolgere concretamente i bambini in una pratica usuale per il nostro territorio. Ogni vendemmiatore è stato dotato di un sacchetto con il proprio nome e cognome, in cui portare a casa i grappoli raccolti per poi gustarli a merenda e farli assaggiare anche ai genitori e ai fratelli. I bambini sono stati messi all’opera con il Merlot, dal momento che la vendemmia è praticamente finita per l’azienda Castel San Mauro per quanto riguarda i bianchi.


CORRIERE DELLA SERA
Aperto a Zurigo
Celle rosa per spiriti bollenti
Nel nuovo centro della polizia finisce chi viene fermato in stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe. Le spese sono a carico dell’ubriaco: 600 franchi per tre ore Aperto a Zurigo
ZURIGO 06 ottobre 2010 - Da marzo di quest’anno è operativo a Zurigo il primo centro svizzero per smaltire l’ubriacatura giovanile. Nella cosiddetta «Zentrale Ausnüchterungsstelle» (ZAS) la polizia porta i giovani che vengono fermati per strada ubriachi o sotto l’effetto di droghe. I ragazzi rimangono rinchiusi nella struttura il tempo di smaltire la sbornia sotto sorveglianza medica. Una delle dodici celle è stata ridipinta ora completamente di rosa, un colore che - dicono i responsabili - ha il compito di calmare gli animi dei reclusi più aggressivi. E l’esperimento sembra funzionare.
LA STRUTTURA - In sei mesi sono stati 366 i giovani ubriachi che a Zurigo sono stati portati dalla polizia nel nuovo centro per lo smaltimento della sbornia situato vicino alla stazione centrale. Sono ragazzi e ragazze, perlopiù tra i 18 e i 24 anni, che escono dalle discoteche, ritornano a casa dopo una serata con gli amici e a malapena si reggono in piedi a causa dei tanti bicchieri di alcolici bevuti in precedenza o di qualche spinello di troppo. Il centro zurighese è operativo nel fine settimana, dal venerdì sera alle 22 fino alle 15 della domenica. Una volta passata l’ubriacatura, i genitori vengono chiamati a prendere in consegna i figli. Le spese per l’intervento di polizia vengono fatturate ai giovani stessi e, nel caso di minorenni, ai rispettivi genitori. Il costo è di 600 franchi (448 euro) per i fermi che durano fino a tre ore e di 950 franchi (710 euro) per quelli più lunghi. Gli occupanti nelle celle sono videosorvegliati, l’arredamento, invece, è alquanto spartano: un materasso e un wc.
EFFETTO COLORE - Obiettivamente può sembrare terribile, soprattutto per i diretti interessati. Tuttavia, l’espediente ha un suo perché: una delle celle è stata infatti interamente ridipinta di rosa, un colore che - confermano alcuni studi - attenuerebbe aggressività e malevolenza. «Anche il ’cliente’ più difficile si è tranquillizzato in questa cella rosa», ha sottolineato in una conferenza stampa Beat Käch, responsabile del progetto ZAS. L’idea non è nuova: questo stratagemma è già stato usato con un certo successo in passato in alcune prigioni svizzere. Effettivamente il colore rosa tranquillizzava temporaneamente i detenuti violenti, ha spiegato all’Agenzia Telegrafica Svizzera, Rebecca de Silva, portavoce dell’Ufficio cantonale per l’esecuzione delle pene. Ciò nonostante, esistono pochi studi scientifici in merito. Stiamo parlando di «psicologia del colore», un campo che evidenzia ancora molte sfumature. I primi esperimenti risalgono agli anni Settanta. Allora il ricercatore americano Alexander Schauss studiò le reazioni di alcuni soggetti al colore da lui soprannominato rosa «Baker-Miller» ed assodò: se usato nelle prigioni tranquillizza realmente i reclusi più aggressivi. Il centro zurighese per smaltire l’ubriacatura non è però pitturato di rosa «Baker-Miller», ma di «rosa-ZAS», un mix di produzione propria, ha rimarcato Käch.
Elmar Burchia


LA PROVINCIA DI LECCO

Ventenne ferita nell’incidente ancora grave

OLGIATE MOLGORA (f. alf.) Sono ore di angoscia e apprensione quelle che si stanno vivendo in via Cesare Cantù i familiari di Viviana Paparone, la 21enne rimasta gravemente ferita in un incidente stradale l’altra notte a Mandello del Lario.

Ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco, la giovane ieri era ancora in condizioni molto critiche. Per questo viene costantemente tenuta sotto controllo dei medici. La prognosi è riservata e nessuno vuole sbilanciarsi su quel che accadrà nei prossimi giorni e nelle prossime ore.

Anche i familiari restano in silenzio. Il papà ieri non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Ha preferito non esprimersi nemmeno sulla dinamica dell’incidente né sul ragazzo alla guida che, dopo essere stato sottoposto al test alcolemico dai carabinieri, è risultato avere un valore di 1,3 grammi di alcol per litro nel sangue.

La notizia del grave incidente che ha costretto in un letto d’ospedale la 21enne ieri non s’era ancora diffusa in paese. Non sapevano nulla, infatti, i vicini che vivono nel condominio al civico 22 di via Cesare Cantù. Non erano a conoscenza dell’episodio al vicino San Zeno market, dove i residenti della frazione vanno a fare compere. Nemmeno in parrocchia, dove generalmente tutto viene riferito a don Giancarlo Cereda, dell’incidente sino a ieri non era arrivata notizia.

L’unica cosa chiara, per il momento, è la dinamica dell’incidente, ricostruita dai carabinieri intervenuti sul posto. Secondo i militari che hanno effettuato i rilievi, la Opel Corsa stava scendendo verso Mandello quando, dopo una curva, è finita contro un pilone in cemento armato.

I due ventenni che si trovavano insieme alla ragazza se la sono cavata. Uno è rimasto praticamente illeso, l’altro è stato ricoverato nel reparto di chirurgia. Decisamente peggio è invece andata a Viviana Paparone, che è stata ricoverata nel reparto di rianimazione.


LA PROVINCIA DI LECCO

Maltratta i genitori: condannato

Un anno e sei mesi con il rito abbreviato: le violenze dopo l’abuso di alcol

Un anno e sei mesi più il pagamento di tremila euro di provvisionale, senza i benefici di legge.

Questa la pena pesante al quale ieri mattina è stato condannato un giovane lecchese accusato di maltrattamenti in ambito familiare.

Secondo l’accusa - rappresentata in aula dal sostituto procuratore Paolo Del Grosso che a suo tempo aveva condotto le indagini - questo ragazzo, che abita in un rione periferico di Lecco insieme alla famiglia, in più di un’occasione se l’era presa con i genitori.

Sono stati ricostruiti diversi episodi, nell’arco di circa un anno, fino a quando il padre e la madre, stanchi per quello che stava succedendo hanno deciso di chiedere aiuto alle forze dell’ordine.

Non solo maltrattamenti veri e propri, ma in talune circostanze anche lesioni, minacce e ingiurie, accuse che alla fine sono state tutte assorbite comunque nel reato di maltrattamenti, causati talvolta - secondo l’accusa - anche da un uso eccessivo di sostanze alcoliche.

Ieri mattina, davanti al giudice per le udienze preliminari MassimoMercaldo, si è svolto il processo celebrato con rito abbreviato. In aula il pubblico ministero Paolo Del Grosso, l’avvocato della difesa e quello che assisteva i genitori (i legali Giuliana Casti e Elena Barra). L’udienza è stata celebrata a porte chiuse, così come prevede la legge in questo caso; dopo la requisitoria e le diverse arringhe è arrivata la sentenza di condanna al termine di una breve camera di consiglio.


L’ARENA di Verona

FRANCIA

SARKOZY SHOW: « ERO UBRIACO DALLA REGINA D’INGHILTERRA»

Show del presidente francese Nicolas Sarkozy a margine di una cerimonia. Parlando del viaggio a Londra, con la moglie Carla Bruni, nel marzo 2008, ha detto che era ubriaco mentre parlava con la Regina Elisabetta. Lui, astemio da tempo, per errore aveva bevuto del gin.


IL GIORNALE

Nel Veneziano

Rincasa tardi Picchiato a sangue dal padre ubriaco

Quando la violenza si annida in famiglia. Da chi dovrebbe amarti. E invece finisce per massacrati di botte. Tutto comincia con una frase un po’ autoritaria: «È tardi vai a dormire ». Lo ripete un paio di volte e poi passa alle vie di fatto spedendo il figlio sedicenne all’ospedale privo di sensi. Quando i carabinieri della stazione di Villanova di Fossalta di Portogruaro sono intervenuti avvisati dalla madre, dalla zia e dalla nonna del ragazzo hanno trovato l’uomo, di origini marocchine ma da anni in Veneto, completamente ubriaco mentre continuava a colpire il figlio con pugni e calci al volto perché era uscito senza permesso. Il ragazzo infatti, agli occhi del padre, si sarebbe reso colpevole di essere rimasto alzato fino alle 23.30 dopo essere uscito con alcuni amici al termine dell’ allenamento di calcio. Inutili sono stati i tentativi della madre, della zia e della nonna che hanno cercato di far ragionare l’uomo: dopo un breve alterco con un rapido scambio di insulti il padre ha aggredito il figlio con una violenza mai vista. Attualmente il ragazzo è ricoverato in ospedale in prognosi riservata per traumi a tutto il volto. Il padre è in carcere.


TRENTINO

Domenica la grappa non avrà segreti

Visite guidate, menù, degustazioni alla scoperta di un prodotto speciale

Se vuoi scoprire come si produce la grappa, la sua storia, la sua tradizione, i suoi legami con il territorio, le distillerie dell’Istituto Nazionale Grappa saranno aperte domenica prossima 10 ottobre.

Così potrai incontrare i mastri distillatori e ascoltare dalla loro voce la storia di ogni distillato, capire i segreti della produzione, vedere gli alambicchi, sentire il profumo delle vinacce fumanti e vedere sgorgare la grappa appena distillata. Oltre a degustazioni e visite guidate alla scoperta di questo prodotto, l’inventiva e la fantasia dei distillatori offriranno un panorama di eventi ed intrattenimenti che coinvolgeranno i visitatori: da vere e proprie escursioni alla scoperta di tutti gli aspetti produttivi, dalla vigna all’alambicco, fino a degustazioni di prodotti tipici in abbinamento alla grappa, ma anche dimostrazioni con sommeliers e barman, preparazione di ricette a base di grappa insieme a chef illustri e presentazione di nuovi prodotti.

La settima edizione di questa manifestazione sarà principalmente rivolta al tema del “bere consapevole”, al fine di prendere una posizione all’interno del dibattito sull’alcool, offrendo una collaborazione ad evitare un consumo smodato di prodotto e dimostrare che i produttori incentivano la moderazione e la consapevolezza. Ecco le distillerie aperte in Trentino domenica:

ANTICA ERBORISTERIA DOTT. CAPPELLETTI- Aldeno

(orario 10.00-18.00)

Visita alla cantina e sala produzione, degustazione dei prodotti e proiezione del filmato realizzato per i 100 anni di attività.

DISTILLERIA DALLAVALLE - ROSSI D’ANAUNIA

Revò

(orario 11.00-19.00)

Sarà possibile visitare la distilleria e vivere da vicino l’esperienza della distillazione. A conclusione della visita è prevista una breve degustazione con abbinamento gastronomico.

DISTILLERIA CASIMIRO DI BERNARDINO POLI

S.Massenza di Vezzano

(orario 10-12 e 14-18)

Visita agli impianti e degustazione di grappe.

DISTILLERIA FRANCESCO S.Massenza di Vezzano

(orario 10.00-18.00)

Visita agli alambicchi e degustazioni guidate delle grappe prodotte.

DISTILLERIA F.LLI PISONI Pergolese di Lasino

(orario 9-12 e 14-18)

Visita agli alambicchi e degustazioni dei prodotti.

DISTILLERIA GIOVANNI POLI S.Massenza di Vezzano

(orario 8.30-12 e 13.30-18.30)

Visita alla mostra: “Un viaggio tra turbine e alambicchi” allestita per testimoniare e approfondire l’antica tradizione del paese della grappa. Visita agli alambicchi e degustazioni.

DISTILLERIA MARZADRO Nogaredo

(orario 10.00-18.00)

Nel momento clou della distillazione, l’azienda condividerà con i visitatori la storia e la tecnologia della grappa, portandoli a conoscere le sue mille sfaccettature.

DISTILLERIA MAXENTIA S.Massenza

(orario 10.00-18.00)

Visita agli alambicchi e degustazioni guidate.

DISTILLERIA SEGNANA - F.LLI LUNELLI

(orario visite 10.30-12.00 e 14.30-16.30)

Visite guidate alla Distillera Segnana. Al termine degustazione di grappa e cioccolato. Nella vicina Locanda Margon lo chef Alfio Ghezzi festeggerà “Grapperie Aperte” proponendo un menù speciale (35,00, il prezzo tutto compreso) ispirato alla grappa, con Ferrari Maximum a tutto pasto. Per info e prenotazioni 0461/972416

DISTILLERIA ZENI

Grumo, S.Michele all’Adige (orario 9.00-18.00)

La distilleria Zeni, permetterà a tutti gli ospiti di visitare l’impianto di distillazione a bagnomaria discontinuo tradizionale in funzione, accompagnato da una piacevole degustazione abbinata a tipicità trentine con un sottofondo musicale.


BRESCIA OGGI

CETO

UNA CONFERENZA IN MUNICIPIO SU CULTURA E ALCOOL

L’amministrazione comunale di Ceto in collaborazione con l’Associazione Alcolisti Anonimi invita ad un incontro aperto a tutti sul tema «Cultura dell’alcol?» che avrà luogo stasera alle ore 20,30 nella sala consiliare. Gabriele Crimella, operatore della Cooperativa Arcobaleno, curerà il dibattito sui modi in cui viene rappresentato l’alcol nella nostra cultura, proponendo a i presenti video, spot pubblicitari, filmati e libri.


CORRIERE DEL TRENTINO

La moglie in lacrime: non volevo ucciderlo Paese scosso: «Un fulmine a ciel sereno»

Simonetta Agostini in carcere per omicidio. Il legale: è stata legittima difesa

TRENTO— Dal carcere, in lacrime, Simonetta Agostini, 54 anni, confida all’avvocato Vanni Ceola la sua disperazione per l’uccisione del marito Paolo Scrinzi, 64 anni: «Non volevo ucciderlo, non avrei mai potuto farlo». Dicendosi disperata per il gesto commesso, ma ammettendo anche la sua intenzione a lasciare il marito che sarebbe stato ossessivo e possessivo, inserendo l’accoltellamento in un quadro di legittima difesa. Intanto il sindaco Manica dice, in un paese sotto choc: «Per tutti è stato un fulmine a ciel sereno». TRENTO — Ci sono ancora alcuni lati oscuri che il procuratore capo di Rovereto Rodrigo Merlo dovrà chiarire in merito al delitto che si è consumato martedì attorno alle 18 durante una lite tra marito e moglie a Villa Lagarina dove è rimasto vittima Paolo Scrinzi, 64 anni, meccanico in pensione. L’uomo, colpito da una coltellata vibrata dalla moglie, Simonetta Agostini, 54 anni, era stato ricoverato d’urgenza martedì e sottoposto a un delicato intervento chirurgico all’ospedale S. Chiara di Trento, ma poco prima della mezzanotte era spirato, probabilmente per le lesioni all’intestino provocate dal coltello da cucina di circa 35 centimetri che ha armato la mano della moglie. Sarà l’autopsia disposta dallo stesso magistrato e affidata al medico legale Mattia Barbareschi a fare luce sulle cause del decesso. Su quell’unico fendente dall’alto verso il basso che ha ucciso Scrinzi.

Intanto emergono alcuni particolari. Innanzitutto, l’intenzione della donna a volersi separare da quell’uomo che, come avrebbe detto, era ossessivo, possessivo e sospettoso, tanto da obbligarla a rendergli conto di ogni piccolo ritardo e azione. Inoltre, il movente dell’accoltellamento: un momento di raptus, o legittima difesa da quell’uomo che l’avrebbe aggredita, inserendo quindi l’omicidio in un quadro di violenza domestica? Sarà probabilmente verso questa seconda linea difensiva che si muoverà il legale di fiducia della donna, Vanni Ceola.

Già dalle prime dichiarazioni rese ai carabinieri di Rovereto, Simonetta avrebbe parlato di una situazione pesante, aggravata anche da alcuni problemi con l’alcol avuti da entrambi in passato ma che, almeno per la donna che aveva anche seguito un percorso specifico, parevano sanati.

Un matrimonio comunque deteriorato dalle continue liti e dall’intenzione della donna di lasciare l’uomo, ex meccanico in pensione. Intenzione che l’altro ieri, pare, abbia innescato una reazione violenta in Paolo, tanto da costringere Simonetta, piccola e magra, a difendersi dal marito alto un metro e ottanta e, come descritto da lei, dalla mano pesante. Ma sono elementi che dovranno essere chiariti ed eventualmente confermati, già oggi, quando Simonetta sarà interrogata nel carcere di Rovereto dove si trova con l’accusa di omicidio volontario aggravato poiché avvenuto nei confronti del coniuge. Vedovo lui, con una figlia da un precedente matrimonio, separata lei, con due figli, i due coniugi avevano anche lavorato insieme in passato quando la donna per 4-5 anni aveva gestito il ristorante che si trova proprio sotto l’abitazione dove si è consumata la tragedia, in via Garibldi 13, «La Cruna dell’ago», attività chiusa un paio di anni fa.

Intanto, la Agostini ha già dato una sua versione dei fatti sulla tragica lite di martedì. Assistita dall’avvocato Ceola, ieri in lacrime gli avrebbe confidato la sua disperazione: «Non volevo ucciderlo, non avrei mai voluto farlo», ha detto, dicendosi disperata per il gesto commesso, ma ammettendo anche la sua intenzione a lasciare il marito. «Sta male— dice l’avvocato Ceola— ed è molto dispiaciuta per la vicenda».

Dalla ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti dunque, pare che Paolo Scrinzi martedì pomeriggio fosse tornato a casa per ricucire il rapporto ormai logoro con la moglie per evitare la separazione. Secondo le affermazioni della donna però lui, disteso sul letto, l’avrebbe prima presa per un braccio per tirarla a sé e riappacificarsi ma quando lei si è rifiutata lui si sarebbe adirato prendendola per i capelli e premendole anche la mano sulla bocca e mettendole la testa sotto l’acqua «per schiarirsi le idee». Ma l’aggressione si sarebbe ripetuta, dopo la fuga in cucina, tra le urla della donna che avrebbe chiesto aiuto. A questo punto mentre lui la riporta in camera, pare trascinandola per i capelli, lei vede il coltello in cucina, lo afferra e affonda la lama. In un primo momento la ferita non sembra così grave, tanto che l’uomo, molto alto e robusto, si rialza, riaccasciandosi però poco dopo in un lago di sangue. È a quel punto che terrorizzata Simonetta chiama il 118, viene accorsa dalla sorella e da suo marito che abitano a fianco, fino all’arrivo dei carabinieri.


IL GAZZETTINO (Pordenone)

Condannati per alcol, mozione per il "lavoro utile"

PORDENONE - «Ho depositato un’interrogazione da discutere nel prossimo consiglio che ha l’obiettivo di adeguare l’attività che sta svolgendo l’amministrazione provinciale in tema di lavori di pubblica utilità a seguito delle recenti modifiche al Codice della Strada». A parlare il consigliere provinciale dell’Italia del Valori. «Tra le novità - spiega - il comma che prevede, in caso di condanna per guida in stato di ebbrezza, che la pena detentiva e pecuniaria possa essere sostituita con quella del lavoro di pubblica utilità e consistente nella prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività da svolgere, in via prioritaria, nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale».


FINANZA.REPUBBLICA.IT

Vino, triplica il consumo in Cina nel 2010

(Teleborsa) - Roma, 7 ott - Le bottiglie di vino Made in Italy esportate in Cina sono piu’ che triplicate nel corso del 2010 facendo registrare un aumento record del 242 per cento (*), ma a crescere sulle tavole del gigante asiatico è l’intero agroalimentare italiano che complessivamente in un anno è quasi raddoppiato in valore (+86 per cento).

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat divulgata in occasione della visita del primo ministro cinese Wen Jiabao in Italia. Il Paese asiatico offre - sottolinea la Coldiretti - molteplici opportunità commerciali per l’agroalimentare italiano che potrebbero ulteriormente ampliarsi con superamento di vincoli burocratici che spesso ostacolano le esportazioni alimentari.

Un obiettivo che - continua la Coldiretti - consentirebbe anche il necessario riequilibrio nella bilancia commerciale agroalimentare tra Cina ed Italia con le importazioni dal gigante asiatico che sono state in valore pari a tre volte le esportazioni, nel primo semestre del 2010. A preoccupare sono anche - precisa la Coldiretti - le garanzie di sicurezza alimentare del prodotto proveniente dalla Cina, dopo i recenti allarmi sul latte contaminato dalla melamina. Il prodotto agroalimentare maggiormente importato dalla Cina in Italia è il concentrato di pomodoro per il quale si registra un aumento del 18 per cento degli arrivi nel primo semestre 2010.

Quest’anno si stima che arriveranno in Italia 100 milioni di chili di concentrato dalla Cina destinato ad essere "spacciato" come Made in Italy perché – conclude la Coldiretti - non è ancora obbligatorio indicare in etichetta la zona di coltivazione della materia prima agricola.

(*) Nota: il titolo dice che sono triplicati i consumi di vino in Cina, il testo dice che sono triplicate le esportazioni di vino italiano in Cina. Sono due cose completamente diverse.


LA NAZIONE (La Spezia)

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LA GAZZETTA DI PARMA

Ubriaco litiga con i coinquilini Poi cerca di accoltellare i poliziotti


LA NAZIONE (Prato)

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IL RESTO DEL CARLINO (Ravenna)

Steso sull’incrocio: era ubriaco


L’ADIGE

Tra bere consapevole e arte della distillazione


IL MESSAGGERO VENETO

a chi guida ubriaco siano inflitti lavori di pubblica utilità

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LA PROVINCIA PAVESE

ubriaco in bici, ha patteggiato - pier angelo vincenzi

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Venerdì, 08 Ottobre 2010
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