LA STAMPA Lettere del 9 ottobre «Sabato scorso sono andata a ballare in una discoteca alla moda. Anzi, avrei voluto ballare. Ho 17 anni, la discoteca (tutte, le discoteche) aprono a mezzanotte. Quindi con gli amici appuntamento per cena, poi a ballare, saremmo dovuti uscire alle 2. Ingresso 17 euro, tanto, per me. Verso l’una non ce l’abbiamo più fatta: ressa spaventosa, impossibile muoversi e tanto meno ballare, fumo ovunque, alcolici anche a ragazzini. E mentre aspettavo papà che mi venisse a prendere, vedevo sfilare altri “sfigati”, che in coda attendevano di pagare il loro obolo di 17 euro, per poi uscire poco dopo. Nulla è valso protestare, e neanche chiamare vigili e 113. Ci siamo sentiti presi in giro, da persone che non si fanno scrupolo di “spennare” dei ragazzi, rischiando sulla loro sicurezza e incolumità: in quella bolgia, con gente chiaramente ubriaca, se fosse accaduta un’emergenza, sarebbe stato un disastro». D. IL TEMPO (Latina) Schianto sul Lungotevere sottufficiale a giudizio Incidente Giacomo Campanelli sotto accusa Le vittime furono Valentina Arru e Giulia Brignone Alessia Freda CISTERNA Schianto sul Lungotevere Prati: Giacomo Campanelli, ventiquattrenne sottufficiale della Marina, residente a Pomezia, è stato rinviato a giudizio ieri mattina, dal Tribunale di Roma, con l’accusa di omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza. L’inizio del processo è fissato per l’8 marzo 2011. Il giovane era alla guida della Fiat Punto sulla quale viaggiavano Giulia Brignone, di ventidue anni, e Valentina Arru, di ventitre anni, entrambe di Cisterna, che hanno perso la vita nell’incidente stradale avvenuto all’altezza del Palazzaccio all’alba del 6 settembre 2009. Sulla vettura guidata da Campanelli c’erano anche Francesco Loscialpo, apriliano, e Valentina Porcelli, di Cisterna, amica del cuore di Giulia e Valentina. Avevano passato qualche ora di svago nella capitale, stavano facendo ritorno a casa. Ma il destino s’è messo di mezzo. E tutto è finito in tragedia. A seguito dell’impatto fatale contro un palo della luce, Loscialpo aveva riportato lesioni leggere, Valentina Porcelli, invece, era stata ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale «Santo Spirito» di Roma. La comitiva pontina aveva trascorso il sabato sera in un locale della Capitale; all’alba della domenica si apprestava a tornare a casa. L’incidente ha avuto una dinamica fulminea e definitiva, in senso drammatico, per Valentina Arru e Giulia Brignone. Le due ragazze sono rimaste incastrate sui sedili posteriori della Fiat Punto e per loro non c’è stato niente da fare. Giacomo Campanelli, ascoltato dai vigili urbani subito dopo l’incidente, aveva denunciato un problema tecnico alla sua vettura: il servosterzo della macchina, a suo dire, non funzionava bene e proprio quella domenica, un attimo prima dello schianto fatale, si sarebbe bloccato. L’11 settembre 2009 il gip De Angelis aveva disposto gli arresti domiciliari per Campanelli, accogliendo solo in parte le richieste del sostituto procuratore Clara De Cecilia e del procuratore Giovanni Ferrara che avevano chiesto la custodia cautelare in carcere. Ieri, ad un anno dalla tragedia, l’udienza preliminare e il rinvio a giudizio del ragazzo. In occasione del primo anniversario della morte di Giulia Brignone e Valentina Arru, lo scorso 6 settembre la città di Cisterna aveva deciso di ricordarle in modo speciale, illuminando per tutta la notte Fontana Biondi con delle candele bianche. «Siamo tutti fermamente convinti che Valentina e Giulia lassù siano diventate due splendide stelle - avevano detto gli amici - che ci guardano e illuminano ogni notte, cercando di far risplendere il più possibile il buio che ormai da un anno ci circonda. Per una sera ricambieremo il favore». MBNEWS Monza, studio sulle dipendenze. Ecco lo stato dell’arte al San Gerardo Uno studio durato quattro anni, dal 2005 al 2009, per definire il quadro della popolazione in doppia diagnosi seguita dai servizi. Questo l’obiettivo della ricerca condotta da Massimo Clerici, direttore del Dipartimento di Salute Mentale del San Gerardo, e che è stata presentata nei giorni scorsi in occasione del Meeting mondiale della Società internazionale di Medicina delle dipendenze. Lo studio ha coinvolto 38 Dipartimenti di Salute Mentale (21 al Nord tra cui anche quello di Monza e Brianza, 5 al Centro e 12 al Sud) per un totale di circa 82mila pazienti e oltre 3mila con doppia diagnosi. Cioè portatori di più diagnosi, nello specifico una per patologia psichiatrica e una per utilizzo di sostanze (quella più diffusa è l’alcol alla quale seguono cannabis e cocaina). Legato a ciò anche il rischio dei suicidi e dei tentavi di suicidio. La situazione del territorio di Monza e Brianza vede la presenza di circa 127 pazienti in doppia diagnosi su 2.724 seguiti dal Dipartimento di salute mentale. L’identikit del paziente è: uomo, quarantenne, single, con istruzione dell’obbligo, disoccupato, forte bevitore e con disturbi della personalità. Pazienti che necessitano di una forma di assistenza specialistica dedicata. «Questo studio ci ha permesso di evidenziare un profilo ben definito del paziente tipico in doppia diagnosi – ha spiegato Massimo Clerici – Il passo successivo sarà ampliare la raccolta dei dati nel tempo e sul territorio in modo da ottenere un profilo di questi pazienti ancora più dettagliato. Oltre alla necessità di un ampliamento della rete delle strutture assistenziali con una maggiore attenzione ai pazienti affetti da questo tipo di patologia». Una tendenza ormai diffusa quella di pazienti con doppia diagnosi, anche se solo la metà si è rivolta a un servizio specialistico per affrontare la dipendenza. «Ci troviamo di fronte ad un’emergenza – ha continuato Clerici – che ci impone una revisione delle modalità di presa in carico dei pazienti e di tipologia dell’assistenza. «L’ansia – ha rivelato il direttore del dipartimento – si rivela storicamente la patologia più diffusa, seguita dall’abuso di sostanze stupefacenti e dalle patologie dell’umore. L’incremento dei casi registrati, nell’ordine del 10% tra 2005 e 2009, non è da imputare a una crescita smodata delle patologie, quanto, invece, a nuovi criteri di diagnosi sempre più precisi di cui la psichiatria internazionale si è dotata, anche per fronteggiare nuovi disturbi comportamentali, per esempio le dipendenze da azzardo, giochi di ruolo, sesso e tecnologia. L’accelerazione informatica della nostra società e la recente crisi economica hanno poi contribuito ad accrescere alcuni disturbi, depressione e ansia su tutti». Anche Giuseppe Spata, direttore dell’azienda ospedaliera San Gerardo e psicologo, ha posto l’accento sugli aspetti sociali, in particolare «la crescente fragilità dell’ambiente scolastico e l’insicurezza del nucleo familiare. I riferimenti sempre più deboli per i modelli comportamentali mettono in difficoltà specialmente i più giovani». CORRIERE.IT – Forum nutrizione Scrive Massimo Serventi lactobacilli Il lactobacillus reuteri fa diminuire le coliche del lattante. E’ stato dimostrato su un campione di 50 piccini (cinquanta...non uno di piu’), da ricercatori italiani. Non crede che questa sia una trovata pubblicitaria? io si. E credo, da pediatra, che da sempre i lattanti di 3 mesi hanno ’dolori’ che noi (!) riteniamo essere di provenienza addominale ma in realta’ nessun lattante ce lo ha mai detto. Da sempre li culliamo, li mettiamo ’a pancia in giu’ e piano piano passa tutto. Si potrebbe obiettare: beh, ma che male fa un innocuo lattobacillo che fa produrre le ditte e da’ lavoro a tanta gente? mah, davvero forse non fa male.....ma e’ l’ennesimo ’farmaco inutile’, di lusso, che riempie i banchi delle farmacie. Le mamme italiane devono sapere che sono inutili. E costosi. Quale e’ la sua opinione? Risposta di Andrea Ghiselli Caro collega, è un piacere ricevere la tua opinione, mi permetto il tu, che mi piacerebbe ovviamente ricambiassi. Io credo che 25 casi (perché di quei 50, 25 erano i casi e 25 i controlli) siano pochi per un verso, ma sufficienti per un altro. Non ho purtroppo l’accesso a Pediatrics e quindi non ho potuto leggere il lavoro. Non leggo nemmeno ciò che scrivono i giornalisti perché tanto è un lavoro inutile. Porto sempre nei miei interventi pubblici un titolo di un quotidiano abbastanza letto (circa 600 mila copie al giorno) che diceva: "dal vino rosso elisir di lunga vita" e nell’articolo cui rimandava non solo non si parlava di vino, ma l’esperimento era fatto sui sorci. Insomma, non possiamo basarci su quello che si legge sul giornale. Se tuttavia l’articolo dimostra che a qualcosa serve l’integrazione con probiotici (ma già lo sapevamo no?), ben venga un aiuto. In fondo Pediatrics non è che sia proprio pizza&fichi. Se è però, come dici tu, un farmaco inutile allora siamo perfettamente d’accordo...e dobbiamo mettere in guardia le mamme italiane. LA PROVINCIA DI Dal giudice per violenza sessuale Accusati in due da una ragazza menaggio Loro negano con forza di aver usato violenza contro una ragazza conosciuta in un bar di Menaggio. Ma secondo il pubblico ministero Mariano Fadda, titolare dell’inchiesta, la violenza c’è stata e per questo ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dei due imputati. Dovranno comparire in aula il prossimo 8 marzo, per rispondere dell’accusa di violenza sessuale, due 23enne di Menaggio: Federico Bianchi e Manuel Salvo. Sono finiti nei guai per un episodio che risale nel febbraio 2008 e che vede protagonista, suo malgrado, una ragazza che - secondo quanto ricostruito dall’inchiesta - avrebbe chiesto un passaggio verso Como e, durante il viaggio, sarebbe stata violentata dai due accompagnatori. A rendere complicata l’inchiesta e la ricostruzione dei fatti lo stato in cui si trovava la ragazza che, all’uscita dal bar, quella sera, è stata notata visibilmente ubriaca dagli avventori. La denuncia della giovane, proprio a causa dei ricordi annebbiati dalla sbronza, non è stata immediata. Anzi, è giunta dopo diversi mesi e cioè quando, andata in cura da un analista perché andata improvvisamente in crisi, sarebbe riuscita a rielaborare quell’episodio. Solo dopo essersi sfogata con il professionista e aver iniziato a rielaborare l’episodio la ragazza ha denunciato ogni cosa. Gli inquirenti hanno quindi identificato i presunti responsabili, i quali facevano parte di amicizie comuni, mentre la procura ha disposto esami tecnici sulle tracce biologiche rinvenute sugli abiti che la giovane indossava la sera della presunta violenza, riuscendo a estrapolare proprio il dna dei due imputati. Entrambi hanno ammesso il viaggio in auto, ma hanno sempre negato la violenza. Il processo in aula l’8 marzo prossimo. VARESENEWS Varese Morte all’hotel dei disperati, Belaib nega l’omicidio Si andrà a processo con il rito abbreviato, l’indagine del pm Tiziamo Masini ha ricostruito il movente: una chiamata molesta nel cuore della notte di Roberto Rotondo Andrà a processo con il rito abbreviato il cittadino algerino Abdelaziz Belaib, 25 anni, accusato di aver ucciso a coltellate un coinquilino, il marocchino Khalid Amadah, 29 anni, nell’hotel dei disparati di via Maspero. Uno stabile dismesso, dove i due, insieme a un terzo uomo, un algerino, si erano rifugiati e dove avevano allestito un alloggio di fortuna. Secondo la Procura (pm Tiziano Masini) quella notte, l’algerino rientrò tardi e chiamò al cellulare, alla una e 46, il compagno di stanza, svegliandolo. Questi scese le scale e andò ad aprire ma nel frattempo l’amico aveva già scavalcato. La circostanza rese nervoso il marocchino, che si sentì in qualche modo preso in giro; ne nacque un litigio, e proprio quest’ultimo cadde a terra colpito dalla lama. Un terzo ragazzo vide l’inizio del litigio ma se andò in un’altra stanza per evitare guai. Una scena caratterizzata anche da un alto tasso alcolico da parte di tutti e tre i ragazzi. I carabinieri arrestarono il giorno dopo Belaib, mentre era su un treno. Oggi l’algerino si difende e sostiene la sua completa estraneità al fatto. Il suo legale ha chiesto un abbreviato condizionato a una perizia sull’orario del delitto (si chiedeva di verificare a che cella telefonica si agganciava il cellulare dell’imputato dopo le due e mezza). Ma il gup Giuseppe Battarino ha deciso per l’abbreviato semplice poiché secondo il medico legale il delitto potrebbe essere avvenuto anche prima. Gli inquirenti hanno trovato del sangue sui vestiti dell’imputato: l’algerino dice di essersi sporcato nel tentativo di rianimare l’amico quando lo ha visto a terra. Ma secondo le perizie si tratta di sangue a schizzo, dunque originato da un contatto violento. IL MESSAGGERO VENETO del 8/10/2010 Summit di gastroenterologi all’Hypo Bank TAVAGNACCO. Da oggi a domani nell’auditorium Alpe Adria di Tavagnacco verranno esposti gli sviluppi nella cura di quelle che sono le patologie dell’apparato gastrointestinale più diffuse. Come spiega il dottor Maurizio Zilli, direttore della Soc di Gastroenterologia che ha organizzato questo convegno nazionale giunto alla sesta edizione: «L’obiettivo dell’Up-date è quello di fornire una panoramica sulle novità in ambito gastroenterologico, che qui voglio sintetizzare». Considerato che il Friuli è la regione italiana ad avere il più alto tasso di cancro al colon a causa del consumo di cibi conservati e alcol, l’introduzione di nuove tecnologie e tecniche endoscopiche, capaci non solo di migliorare il rinvenimento dei polipi intestinali, ma pure di rimuovere grossi polipi per via endoscopica, permetterà di affrontare questa malattia con un intervento di minor invasività rispetto alla chirurgia tradizionale. Grazie a nuovi farmaci antivirali efficaci a ridurre la replicazione del virus, è possibile un nuovo approccio all’epatite B (trasmissibile con sangue, rapporti sessuali, da madre a bambino). Ma, trattandosi di farmaci da prendere tutta la vita (“Come un matrimonio…”), va attuata la personalizzazione della terapia la quale consente di curare in modo più mirato questa malattia cronica Possono essere affrontate ora con i nuovi farmaci biologi ma solo dopo un’attenta analisi individuale dei vantaggi e dei rischi infettivi e oncologici che tali farmaci potrebbero comportare a medio e lungo termine, poiché inibiscono il sistema immunitario. La terapia biologica delle malattie croniche intestinali inoltre è molto costosa e mantiene in remissione circa il 50/60 per cento dei casi. Nel trattamento per l’eliminazione di questa infezione si prospettano nuovi schemi di terapie combinate di più farmaci che sembrano garantire un’efficacia terapeutica molto alta. ILGIORNALE.IT Lo smog uccide ma non è mai stato così basso di Alessandra Pasotti Dopo il nuovo allarme sugli effetti dell’inquinamento, il saggio di due docenti di Cattolica e Politecnico sui dati Arpa Risultato: nonostante gli effetti negativi sulla salute, in 15 anni biossido di zolfo e di azoto sono calati dell’87 e del 48% Ventiquattr’ore fa eravamo sbigottiti leggendo i dati dello studio Ispra: 18 mesi in meno di vita per via dello smog, 200 morti all’anno in Lombardia a causa delle polveri sottili. Oggi c’è di che rallegrarsi: Milano? A Milano si continua a respirare meglio di anno in anno. In attesa di capire che faccia fare quando si parla di smog, sull’argomento bisognerebbe istituire la figura del conciliatore, ammesso che sia possibile conciliare questo genere di dati. Già perché di numeri si tratta e non di opinioni. Appunto. E proprio i dati sono andati ad estrapolare due studiosi Andrea Boitani, (docente in Cattolica oltre che consigliere economico del Ministro dei Trasporti e componente delle commissioni incaricate di predisporre il Piano Generale dei Trasporti 1999-2001) e Francesco Ramella ricercatore al Politecnico di Torino. L’aria a Milano è sempre più irrespirabile? Non è così. Per tutti gli inquinanti monitorati si è registrata negli ultimi decenni una progressiva riduzione dei livelli di concentrazione in atmosfera. A Milano tra il 1990 e il 2005: il biossido di zolfo è passato da 38 a 5 micro-g/m3 (-87%), il biossido di azoto è diminuito da 115 a 60 micro-g/m3 (-48%), l’ossido di carbonio è stato abbattuto da 3,9 a 1,3 micro-g/m3 (-67%), scrivono nel saggio «Inquinamento, se la diagnosi è sbagliata, la terapia non funziona». «Ancor più significativa è l’evoluzione nel lungo periodo della concentrazione delle polveri - si legge - a Milano oggi la concentrazione media di Pm10 è intorno ai 50 microgrammi per metro cubo; trent’anni fa le polveri totali (di cui il Pm10 rappresenta l’80-85 per cento) erano pari a circa 175 microgrammi per metro cubo e con una varianza molto maggiore di oggi». I dati sui quali si sono basati i due studiosi sono quelli dell’Arpa. Basta un colpo d’occhio al grafico dal 1977 ad oggi per vedere una curva costantemente in discesa di anno in anno: da 175 (media mensile di polveri nell’aria) ai 40-50 di oggi. Insomma non siamo sullo Stelvio, ma neanche in una ciminiera. «Sotto il profilo dell’inquinamento a Milano si sta nel complesso meglio, non peggio - spiega Andrea Boitani -. Il punto è che i limiti fissati dalla Unione Europea sono divenuti molto stringenti e Milano (come altre città italiane) fatica a rispettarli». L’inquinamento cittadino provoca bronchiti, allergie, ma «la possibilità che provochi un tumore al polmone è minima rispetto a quella del fumo di sigaretta. Pochi lo sanno, ma nell’arco alpino, ad esempio in Friuli, dove si fuma molto, l’incidenza del cancro al polmone è superiore a quella che si registra in città come Milano o Genova». Non solo. Secondo il dottor Aldo De Togni (Usl Ferrara): «una persona che respira per un anno lo smog di una città molto inquinata come Los Angeles inala la stessa quantità di inquinanti combusti che un fumatore introduce col fumo di 40 sigarette». L’inquinamento atmosferico, nel peggiore dei casi, sarebbe dunque paragonabile al fumo di una sigaretta ogni nove giorni. «Non vogliamo dire che l’inquinamento non abbia impatti negativi - continua il professore -Ci pare però utile presentare qualche altro parere». Ecco dunque quanto scriveva qualche anno fa l’Accademia Francese delle Scienze: se si paragonano le diverse Regioni della Francia si può riscontrare una forte correlazione fra la mortalità prematura e il consumo di alcol e di tabacco mentre non è possibile rilevare alcun impatto delle diverse forme di inquinamento sulla speranza di vita o sulla frequenza dei casi di cancro sia a scala nazionale che regionale. In particolare, in Francia, non si registra alcuna correlazione fra la speranza di vita e l’inquinamento atmosferico. «Analoghe considerazioni - aggiungono i due studiosi - possono essere presumibilmente svolte anche nel nostro Paese». CORRIERE DEL VENETO Alla scoperta della grappa Una domenica per scoprire i segreti della grappa. Domani nel Veneto ritornerà « Grapperie Aperte » (www.grapperieaperte.it ), l’evento aperto al pubblico che conduce dentro alle distillerie ad apprendere dalla voce dei distillatori le tecniche di produzione, la storia dell’azienda e del prodotto, ma anche la cultura e la tradizione che questa bevanda porta con sé. Nel Veneto sono molte le distillerie che hanno aderito alla rassegna. Nella Marca trevigiana si potranno visitare la Carpenè Malvolti di Conegliano, Distilleria Bottega di Bibano di Godega Sant’Urbano, Roberto Castagner Acquaviti di Visnà di Vazzola e la Scuola Enologica Cerletti di Conegliano. Nel vicentino invece apriranno al pubblico la distilleria Fratelli Brunello di Montegalda e Poli Distillerie a Schiavon. Tema di questa settima edizione di «Grapperie Aperte» è il bere responsabile, tematica molto cara ai distillatori, che prendono una posizione all’interno del dibattito sull’alcool, offrendo una collaborazione ad evitarne un consumo smodato. CORRIERE DEL VENETO (Treviso) Feriti, svenimenti, ubriachi: è l’altra faccia dello sciopero TREVISO — La manifestazione contro i tagli della riforma è scivolata via senza intoppi, ma ci sono stati tre episodi da segnalare durante e dopo il sit-in. Un piccolo incidente intorno a mezzogiorno ha coinvolto un diciassettenne trevigiano, colpito al volto da una gomitata fortuita mentre ballava assieme agli amici. È successo durante i concerti che hanno chiuso la mobilitazione in piazza dei Signori, quando il corteo è diventato festa. Il ragazzo è finito all’ospedale dove i medici hanno rilevato la rottura del setto nasale, ma è stato presto dimesso. Altro protagonista della giornata è stato un diciassettenne, questa volta di origine straniera, in questo caso svenuto e soccorso da un’ambulanza. Forse per un malore improvviso, o forse per attirare l’attenzione della fidanzatina che lo aveva rifiutato, il diciassettenne è crollato a terra durante la manifestazione. Caduta accentuata per fare scena o calo di pressione? È stato comunque un bello spavento per i compagni che con lui erano arrivati a Treviso. Portato all’ospedale Ca’ Foncello, anche lui è stato dimesso. A manifestazione conclusa, invece, è scoppiata una rissa fra studenti. Poco dopo le 14.30 in via Lungosile Mattei è dovuta intervenire una volante della polizia per riportare la calma. Un gruppo di ragazzi ha iniziato a picchiarsi, evidentemente sotto effetto di bevande alcoliche. Un giovane è stato colpito alla testa da una bottiglia, ed è stato soccorso dal Suem. L’ADIGE Alcol, per l’80% il club funziona LA NUOVA SARDEGNA ubriaco aggredisce i carabinieri così i topini di gian luigi gessa mi hanno aiutato a smettere di bere - roberto paracchini IL PICCOLO DI TRIESTE vino, da cormons un "no" al proibizionismo IL GIORNALE DI VICENZA Lezioni di chimica in distilleria per gli alunni dello "Scotton" IL GIORNO (Milano) Tam tam su Internet per festa di alcolisti E la Questura chiude il metrò in Duomo IL RESTO DEL CARLINO (Ancona) Ubriaco litiga con il cognato e gli sferra due coltellate L’UNIONE SARDA Ubriaco, distrugge casa: in cella IL GAZZETTINO (Treviso) Protesta, canti, balli e alcol in 4mila contro la riforma IL GAZZETTINO VENEZIA - Cortei ma anche risse. Proteste ed eccessi alcolici. La scuola ieri si è fermata per ... IL GAZZETTINO (Venezia) Probabilmente hanno esagerato con qualche bevanda alcolica, magari mescolata con altro. Subendo cons... IL MESSAGGERO (Pesaro) Ubriachi al volante, numeri che fanno paura. E’ il bilancio dell’ultimo... Guida ubriaca e travolge auto in sosta Alla guida con un tasso alcolico da... CIVITANOVA Badante polacca malmena con schiaffi e pugni un anziano poi, ubriaca, si chiude IL GAZZETTINO (Udine) Quando il vino produce cultura IL GAZZETTINO (Padova) Marocchino in preda all’alcol si denuda al pronto soccorso Venti multe antialcol fra l’Arena e piazza Mazzini GAZZETTA DEL SUD Due Enoteche regionali? Mortificante! LA NAZIONE (LUcca) Kit etilometro, truffe ai locali IL RESTO DEL CARLINO (Rimini) L’abuso di alcool. Questo il tema che verrà affrontato lunedì sera alle 20,30 all... GIORNALE DI SONDRIO Ammende da 17 e 11mila euro per due automobilisti brilli LA STAMPA Torna "Grapperie aperte" per un week end spiritoso
Rassegna alcol del 10 ottobre ’10
UNA SEMPLICE MA CHIARA RIFLESSIONE LETTERE A REPUBBLICA.IT Il vero nemico si chiama alcol Caro direttore, siamo circondati da un nemico il cui colore può apparire affascinante. Alcune volte è biondo, in altri tende all’ambrato, può essere multicolore e trasparente come l’acqua. Il suo nome è molto facile: il nostro nemico si chiama alcol. E’ la droga legale più usata, forse la più dannosa delle classiche droghe di strada; costa poco, è facilmente reperibile. E’ la droga che giovani (sempre più giovani) scoprono velocemente. E’ considerata la via più facile per evadere, per sballare e per dimenticare la noia e quant’altro li affligga. Tutto questo accade semplicemente perché, nella nostra cultura, l’alcol non è considerato affatto una droga. Eppure è la piaga che in questo momento ci sta affliggendo. Non ha nessuna importanza l’estrazione sociale di questi ragazzi, una buona parte di loro corre verso l’auto distruzione con pura incoscienza e nessuna conoscenza. La libertà ha un suo prezzo e non è certo attraverso la schiavitù che le droghe regalano che si conquista. Nessun surrogato di felicità può renderci liberi. - Pinuccia Cambieri E.mail
IN QUESTO ARTICOLO, INVECE, UN CONSIGLIO COMUNALE DI UNA ZONA PRODUTTRICE DI VINO, CERCA DI DIFENDERE IL PROPRIO PRODOTTO, DIMENTICANDO CHE NEL VINO C’E’ UNA DROGA CHIAMATA “ALCOL”!!! IL PICCOLO Vino, da Cormons un no al proibizionismo(*) il Piccolo — 09 ottobre 2010 pagina 09 sezione: GORIZIA di FRANCESCO FAIN CORMONS No al proibizionismo. Sì ad iniziative che incentivino la cultura del “corretto consumo del buon vino”. Il consiglio comunale di Cormòns entra nel dibattito (mai sopito) sul consumo di alcol e approva un ordine del giorno che, seppure con toni più blandi e diversi da quelli utilizzati dalla municipalità di Dolegna, chiede al presidente della Regione di «recepire le risorse necessarie per organizzare corsi e seminari a livello regionale, rivolti soprattutto ai giovani, da effettuarsi a scopo di prevenzione contro l’uso e l’abuso sostanze alcoliche, sostanze stupefacenti e droghe in riferimento ai corretti comportamenti da tenere alla guida di automezzi». Si legge nel documento approvato con un solo voto contrario. «Nel nostro Paese l’allarme sociale connesso all’abuso di alcol è legato principalmente alla morte di giovani al ritorno dalla discoteca(**); se è pacifico il fatto che non è ammissibile morire perché si è ubriachi al volante di un’auto, tuttavia il rafforzarsi di posizioni proibizioniste non risolve il problema, in quanto, se reprimere è un azione utile e necessaria, appare molto più opportuno prevenire accrescendo la qualità e la quantità delle azioni di informazione e di educazione al consumo consapevole». Cormons, al contrario di Dolegna, non auspica l’inalzamento dei limiti imposti dal Codice della strada per la guida in stato di ebbrezza. Il Comune «promuove interventi a sostegno degli aspetti positivi della cultura del “corretto consumo del buon vino”, propone un approccio positivo e propositivo sull’argomento, auspicando l’attuazione di leggi di settore emanate non sulla scia di spinte emotive ma di studi scientifici, fornendo chiare e precise informazioni pertinenti dirette ad educare il consumatore». Importante un altro passaggio: «È scientificamente dimostrato che il consumo moderato di vino può aiutare l’organismo umano a prevenire alcune patologie che interessano vari aspetti della nostra salute; il vino è un alimento fondamentale della nostra dieta mediterranea,riconosciuta a livello scientifico quale strumento utile ad una migliore qualità della vita. Il vino deve quindi essere considerato una risorsa più che un problema, e la ricerca scientifica può e deve svolgere un ruolo importante nella promozione della cultura del bere consapevole, contribuendo allo stesso modo a combattere ogni forma di abuso dell’alcol». (***) (*)NOTA: in tutto l’articolo non è spiegato qual è il proibizionismo che non vogliono! (**)NOTA: ogni anno sulle strade muoiono circa 5000 persone ed un terzo di queste è riconducibile al consumo di bevande alcoliche. (***)NOTA: è triste realtà, e non solo scienza, che il vino in Italia è il responsabile della maggior parte dei 30.000 morti all’anno che provocano le bevande alcoliche!
CAPITA PROPRIO A FAGIOLO, COME SI SUOL DIRE, LA RISPOSTA DI UNA PERSONA NEUTRALE, CIOE’ UNA PERSONA CHE NON HA NIENTE A CHE FARE CON I PRODUTTORI O I RIVENDITORI DI VINO. CORRIERE DELLA SERA BLOG SALUTE Il forum è moderato dal dottor Andrea Ghiselli, ricercatore dell’INRAN (Istituto nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione) di Roma federico Sabato, 09 Ottobre 2010 vino rosso Dott. buonasera. Vorrei sapere se la famigerata teoria che dice che un bicchiere di vino rosso al giorno faccia bene all’apparato cardiovascolare è veritiera! grazie in anticipo
Risponde Andrea Ghiselli Sabato, 09 Ottobre 2010 Non è una teoria, caso mai una diceria. No. Non fa bene. Non fa differenza se rosso, bianco o grigio. In alcune persone (maschi tra i 50 e i 60 anni) un consumo di una decina di grammi di alcol al giorno, non importa da quale bevanda derivino, è associato ad una diminuita mortalità cardiovascolare. Sono ancora in discussione i motivi. Nelle altre persone: giovani, donne di tutte le età e anziani di ambo i sessi invece un bicchiere di vino al giorno (o 10 grammi di alcol al giorno) non ha nessuna valenza benefica, ma aumenta solamente il rischio di cancro ALLACCIANDOSI SEMPRE ALL’ARTICOLO DI CORMONS, VISTI I DATI DEL PROSSIMO ARTICOLO, MI SEMBRA FUORI LUOGO DEFINIRE IL VINO “UNA RISORSA PIU’ CHE UN PROBLEMA”! OGGI TREVISO ALCOL: IN VENETO UN MINORE SU QUATTRO BEVE REGOLARMENTE Il 22,4% sono donne, una media che supera di 10 punti quella italiana 9.10.10 PONZANO VENETO - In Veneto i giovani di età compresa fra gli 11 ed i 18 anni ritenuti a rischio per l’assunzione regolare di alcol sono il 24,5%, contro una media nazionale del 22,4%. Sono alcuni dei dati resi noti oggi, a Ponzano Veneto, a margine di un convegno promosso dalla Regione Veneto e che ha avuto come focus un confronto su tematiche di disagio giovanile fra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia (Austria). Relativamente alla componente femminile - è stato rilevato - la quota è pari al 22,4%, rispetto ad un dato medio italiano del 13%. Passando alla fascia d’età superiore (19-24 anni) lo scostamento rispetto alla media nazionale è più evidente. Per i maschi si arriva al 38,3% (contro il 25,3%), mentre per le ragazze il 18,6% contro un dato nazionale del 10,4%. In Friuli Venezia Giulia il dato sale al 22,5%. In relazione ai ricoveri per le patologie alcol correlate (Pac) in Veneto nel 2008 sono stati 1062, mentre per trattamento sono stati seguiti 3.747 nuovi utenti su un totale di 14.048. L’ubriacatura finalizzata allo "sballo" (binge drinking) a livello nazionale in percentuale è di una donna ogni due maschi nella fascia d’età fra i 16 ed i 17 anni, e una su quattro fra 35 e 44 anni. In Veneto, tuttavia, nel primo segmento maschi e femmine si equivalgono, e lo stesso avienne in relazione alle bevute fuori pasto. In generale la tendenza al binge-drinking è più incidente fra i bevitori veneti (9,2%) rispetto alla media nazionale (7,3%), con una quota prevalente nella fascia fra i 18 e i 24 anni. UN ALTRO SGRADEVOLE EPISODIO DOVUTO AL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE IL GAZZETTINO Venezia. Alcolici al corteo anti-Gelmini: due quindicenni ricoverati in coma etilico Soccorsi dal Suem mente si trovavano in campo San Rocco sono stati portati in ospedale. Avvisate le loro famiglie di Gianpaolo Bonzio VENEZIA (9 ottobre) - Probabilmente hanno esagerato con qualche bevanda alcolica, magari mescolata con altro. Subendo conseguenze che loro, forse, non potevano immaginarsi. Quel che è certo è che ieri mattina, nella zona di campo San Rocco, due ragazzi si sono sentiti davvero male e sono stati trasportati in ospedale in seguito ad un probabile coma etilico. Il fatto è accaduto a margine della manifestazione di protesta organizzata dagli studenti con tanto di corteo per le calli ed i campielli del centro storico. Sono circa le 12.30 quando alla Questura arriva la telefonata di un passante il quale nota due ragazzi in evidente stato confusionale che hanno bisogno di un immediato aiuto. Sul posto, pochi minuti dopo, arriva un equipaggio della Volante lagunare il quale accerta che i due ragazzi, entrambi di 15 anni e provenienti dalla terraferma, non riescono a rispondere alla domande e hanno praticamente perso conoscenza. A questo punto viene chiesto l’intervento del Suem di Venezia. Quando il personale medico arriva in zona i due ragazzi, che provengono da Mira e da Marcon, sono ancora in grosse difficoltà e non danno segni di ripresa. Per questo vengono immediatamente caricati sull’imbarcazione e trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Mestre. Qui viene confermato che gli studenti, forse proprio a causa della giovane età, hanno ecceduto con l’alcol al quale non sono proprio abituati. La Volante, una volta raccolte le loro generalità, decide di chiamare le rispettive famiglie per segnalare che i ragazzi, forse in seguito ad un momento di festa, hanno bevuto troppo ed ora si trovano addirittura in ospedale. Davvero una brutta esperienza. Ma questo non è stato l’unico intervento, compito ieri mattina dalla Polizia nella zona di San Rocco. Attorno alle 10.30 gli agenti della Volante sono intervenuti in calle Tintoretto dove era stata segnalata la presenza di una valigia sospetta. I poliziotti si sono avvicinati al Trolley abbandonato ed hanno notato che da un lato usciva del fil di ferro. A questo punto, come spesso accade, è scattato l’allarme bomba. In zona, per precauzione, sono stati fatti intervenire gli artificieri che nel giro di pochi minuti hanno accertato che all’interno del trolley c’erano solamente pezzi di carta e di stoffa. Con ogni probabilità si è trattato di uno scherzo fatto nelle vicinanze della zona che, proprio ieri, stava ospitando un convegno. NON E’ UN PROBLEMA SOLO NOSTRO ALL STREET ITALIAUSA: OLTRE UN RAGAZZO SU QUATTRO E’ UN BEVITORE COMPULSIVO Pubblicato il 10 ottobre 2010 | Ora 07:00 (AGI/WSI) New York - Piu’ di un ragazzo americano su quattro confessa di essere un bevitore compulsivo. Per essere definita tale, una donna deve prendere 4 o piu’ drink nel giro di 2 ore, l’uomo almeno 5. Ma non sono solo i teenager a fare consumo di bevande alcoliche in modo patologico: l’anno scorso registrati oltre 33 milioni di casi tra le persone adulte. E’ quanto emerge da una ricerca del Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Cdc) di Atlanta . IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE. SENIGALLIA NOTIZIE La Polizia stradale traccia il bilancio: in calo gli incidenti e meno ubriachi al volante Stagione estiva tranquilla sulle strade di Senigallia di Carlo Leone Pubblicato il 08-10-2010 Letture 180 Commenti 0 Invii 0 Condividi Una stagione estiva molto intensa" secondo le parole del Comandante della Polizia Stradale di Senigallia Paolo Molinelli mentre traccia un bilancio delle attività sull’estate 2010 "cui abbiamo contribuito come forza di Polizia per far passare sereni ai turisti le proprie vacanze". E il dato principale che emerge dal periodo in esame, giugno-settembre, è che la stagione in tutta la Provincia di Ancona è passata abbastanza tranquillamente: in calo gli incidenti, soprattutto quelli mortali, poche le sanzioni e i sequestri. "Sono dati che riguardano tutta la Provincia, in cui Senigallia la fa da padrone, e che per questo ci danno soddisfazione" commenta il Sostituto Commissario Molinelli "anche se vanno analizzati con cautela". Passando ai numeri, nell’estate 2010, sono stati effettuati oltre 340 servizi di pattuglia che hanno rilevato 108 incidenti (a cui poi andrebbero aggiunti quelli delle altre forze dell’ordine) di cui uno solo mortale, quello in cui perse la vita Ivan Scarafoni, il giovane Carabiniere di Arcevia. Rispetto al 2009 c’è stato un calo del 15%, ma a questi vanno poi aggiunti gli incidenti non segnalati o quelli rilevati dagli altri corpi di polizia e Carabinieri. Un dato significativo ma che vede comunque 83 persone ferite. Forse tra le cifre più importanti quelle relative alla guida sotto uso di alcol e sostanze stupefacenti: oltre il 6% dei 108 incidenti hanno avuto come protagonista un conducente ubriaco o alterato da droghe. Un dato che potrebbe essere definito come relativamente "basso" visto che si tratta di 7 incidenti, ma su cui il Comandante Molinelli dà un giudizio preciso: "è un numero alto che spiega il perchè nelle scuole si faccia prevenzione come con il progetto Icaro". Paolo Molinelli, Comandante della Polizia stradale di SenigalliaDecisamente più rilevante il numero delle infrazioni, 1206, di cui 492 per eccesso di velocità accertate per il 96% con autovelox, telelaser e Provida (il nuovo servizio elettronico di video-accertamento delle infrazioni). Tornano a due cifre invece i dati relativi alla guida in stato di ebbrezza (11, con due soli locali - senigalliesi - segnalati per aver servito alcol dopo le 02), per omessa revisione (23), le patenti ritirate (24) le persone denunciate (15), i fermi amministrativi (15) e le carte dei circolazione ritirate (39). Scendono invece ad una cifra le infrazioni per guida sotto effetto di droghe (3), i sequestri amministrativi (4) e quelli penali (3). "Sicuramente rilevante lo sforzo che le forze di polizia, tra cui questo distaccamento, - continua il Comandante - hanno messo in campo, sia in termini di servizi, che in termini di modalità. La sensazione è che la città stessa avverta un rapporto più positivo con la polizia, non solo per protestare, ma soprattutto per chiedere soccorso, consiglio, e aiuto con le pratiche e i codici stradali". GAZZETTA DI PARMA Raffica di controlli anti-alcol a Parma e nella Bassa Reggiana 10.10.10 Raffica di controlli, sabato sera, sulle strade di Parma. La Polizia Municipale, nell’ambito della campagna "Io mi controllo. E tu?" (che rientra nel protocollo "Drugs on street" voluto dal Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri) ha fermato 55 auto e due persone sono risultate positive all’alcol test: sono state multate e la loro patente è stata sospesa. Tredici sono stati invece gli automobilisti controllati con il test-antidroga e risultati negativi. Nel progetto, ieri sera, sono stati impegnati nove agenti, tre infermieri e una trentina di volontari della Croce Rossa di Parma e Reggio Emilia; sono state allestite due tende gonfiabili per le visite mediche, un camper con presidio medico, e un’ambulanza. Si tratta del secondo servizio di una serie destinata a proseguire con cadenza regolare nelle prossime settimane. “Questa attività progettuale riveste un’importanza prioritaria in quanto va a tutelare il bene primario di ciascuno di noi: la vita - ha detto l’assessore alla Sicurezza Fabio Fecci presente ai controlli -. La droga e l’alcool sono diventanti, nella società moderna, una vera e propria piaga, soprattutto per i nostri giovani che, quando frequentano i locali notturni, per divertirsi ed abbattere le inibizioni, consumano molto spesso quantità smodate di alcolici che, abbinate anche all’uso di sostanze stupefacenti, creano un mix molto pericoloso. Infatti, se da un lato l’uso di queste sostanze è devastante dal punto di vista sanitario, allo stesso modo diventa un problema collettivo quando questi soggetti si mettono alla guida, mettendo in pericolo anche la vita delle altre persone. Pertanto i controlli che stiamo mettendo in campo in collaborazione con le Forze dell’Ordine e con il preziosissimo contributo di Ausl, Croce Rossa e Protezione Civile, per la prevenzione della guida sotto l’effetto di queste sostanze, sono un aspetto fondamentale della sicurezza stradale. Anche se questi controlli possono apparire severi, la finalità è quella di non dover piangere altre vittime della strada. Questa iniziativa, che oltre alle verifiche sui conducenti prevede anche la sensibilizzazione di utenti della strada e gestori dei locali, è un segnale forte e deciso dell’Amministrazione, un’azione incisiva ma anche e soprattutto formativa, con una campagna di comunicazione che partirà dalla fine del mese”. UN PARMIGIANO DENUNCIATO NELLA BASSA REGGIANA - Anche i carabinieri di Guastalla sono stati impegnati in un’operazione simile nella Bassa Reggiana che ha portato a controllare centinaia di auto e alla denuncia di sei persone per guida in stato di ebbrezza, una denuncia per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti e una denuncia per guida senza patente. Fra i denunciati perché alla guida ubriaco, anche un parmigiano. IL TIRRENO Addio auto e scooter SABATO, 09 OTTOBRE 2010 CECINA. I carabinieri hanno proceduto al fermo di due mezzi perché i conducenti sono stati sorpresi in stato di ebbrezza alcolica e in possesso di hashish. Nel primo caso il conducente di una Toyota Yaris, 24 anni, è stato fermato con un tasso pari a 1,56 g/l. Nel secondo un ventenne è stato sorpreso con un grammo e mezzo di hashish in un pacchetto di sigarette. Oltre alla segnalazione, è scattato il fermo amministrativo del ciclomotore. LA REPUBBLICA di Milano Rave party al Parco Lambro denunciati gli 11 organizzatori La manifestazione ha richiamato circa 500 giovani nella notte. Sanzioni per oltre 20mila euro De Corato: "Questi ritrovi abusivi, che coinvolgono anche minorenni, sono molto pericolosi " Strumentazione sequestrata e organizzatori denunciati per un rave party che si è tenuto nella notte al Parco Lambro, a Milano, e ha richiamato circa 500 giovani. Lo rende noto il vicesindaco Riccardo De Corato, specificando che 11 persone sono state denunciate per disturbo della quiete pubblica e occupazione abusiva di terreno. Agli organizzatori sono state inoltre contestate sanzioni per oltre 20mila euro per la somministrazione di alcolici senza autorizzazione e in orario vietato e per organizzazione di spettacolo abusivo. Dopo aver ricordato un’operazione analoga nel mese di settembre, sempre al Parco Lambro, De Corato commenta che "questi ritrovi abusivi, che coinvolgono anche minorenni, sono molto pericolosi perché oltre a provocare disturbo della quiete pubblica , comportano degrado per le montagne di rifiuti abbandonati nelle aree verdi e diventano teatro di grandi consumi di alcol e talvolta anche droghe. Un mix che in orario notturno, senza alcun controllo, può diventare esplosivo". VIRGILIO Rave party non autorizzato nelle campagne di Ostia: 48 denunce Circa 300 i partecipanti Roma, 10 ott. (Apcom) - Un rave party non autorizzato a Ostia: ieri notte una pattuglia i carabinieri di Ostia ha notato un via vai di gente dirette verso la riva del Tevere. Giunti nei pressi di un terreno di proprietà privata si sono trovati nel bel mezzo di un rave party, con circa 300 partecipanti. Immediatamente sono stati disposti servizi per tenere sotto controllo l’evento. Sono state denunciate a piede libero, per invasione di terreni, 48 persone tra cui 8 minorenni. Denunciato per guida in stato d’ebbrezza un 24enne, fermato alla guida della propria Smart, con un tasso alcolemico superiore a quello consentito dalla legge. Altri tre 18enni dovranno rispondere di "porto di oggetti atti ad offendere". CORRIERE DI RIETI Alla guida dopo aver bevuto: 5 denunce. Due degli automobilisti sanzionati tornavano dal concerto degli U2. MONTEROTONDO10.10.2010 I carabinieri della compagnia di Monterotondo hanno arrestato due persone, una per rapina e un extracomunitario illegalmente presente nel territorio nazionale per inosservanza del decreto di espulsione. I militari hanno presidiato le arterie maggiormente trafficate quali la Salaria, la Nomentana e la Palombarese, intensificando i controlli con numerose pattuglie munite di etilometro. Le verifiche hanno consentito di sorprendere cinque automobilisti alla guida dei rispettivi veicoli in stato di ebbrezza. Accertato l’elevato tasso alcolemico, i carabinieri hanno proceduto alla loro denuncia, a piede libero, e hanno provveduto al ritiro delle patenti di guida. Tre dei cinque automobilisti sanzionati stavano facendo rientro nelle loro abitazioni dopo aver assistito al concerto romano degli U2. I militari, inoltre, sono intervenuti nei pressi della stazione ferroviaria di Monterotondo dove un cittadino di origine marocchina di 50 anni era appena stato rapinato da uno sconosciuto. In pochi minuti il ladro, un ragazzo albanese di 17 anni, è stato bloccato dai militari in una via poco distante dalla stazione. Il minorenne è stato associato presso il centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli. In manette è finito anche un cittadino senegalese di 47 anni, clandestino e senza fissa dimora. L’uomo, sprovvisto di documenti di identità, grazie al riscontro ottenuto dalle sue impronte digitali con quelle presenti nella banca dati, è risultato gravato da un decreto di espulsione emesso dalle autorità italiane lo scorso novembre VIAEMILIANET Guidano ubriachi: ritirate 7 patenti di SIMONA ONNIBONI 10.10.10 Sette patenti ritirate per guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti da parte dei carabinieri della compagnia di Guastalla. I controlli sono stati effettuati la notte scorsa nella Bassa. Sette patenti ritirate per guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti da parte dei carabinieri della compagnia di Guastalla. I controlli sono stati effettuati la notte scorsa nella Bassa. Un centinaio i veicoli fermati in otto ore di lavoro: alla guida per lo più giovani usciti da poco da discoteche, locali da ballo e birreria della zona. Nei guai automobilisti di età compresa fra i 19 e 43 anni: 4 reggiani, un mantovano, un modenese e un parmigiano. Un altro automobilista è stato denunciato perchè era alla guida senza patente. Si tratta di un 47enne di Gualtieri. La sua auto è stata sottoposta a fermo amministrativo. La patente è stata ritirata per guida in stato d’ebbrezza anche un 26 enne reggiolese, fermato nella notte dai carabinieri di Bigarello, nel mantovano. CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE INCIDENTI IL CENTRO Incidente, patente ritirata il Centro — 09 ottobre 2010 pagina 14 sezione: CHIETI VASTO. Patente ritirata, sequestro dell’auto - una Ford Fiesta - e una denuncia per guida in stato di ebbrezza alcolica. E’ quanto hanno disposto i carabinieri per S.B. , 47 anni, di Vasto, protagonista giovedì sera di un incidente stradale nel centro cittadino. L’auto guidata dall’uomo è finita contro una Fiat Punto che proveniva in senso opposto di marcia. Fortuntamente, anche se ferito, il conducente della Punto non ha riportato gravi lesioni. S.B. sottoposto al test alcolemico è risultato positivo. Il tasso di alcol sangue rilevato nel sangue dai carabinieri era di 1,71. Immediatamente sono scattate le sanzioni previste dal codice della strada. L’automobilista è stato denunciato e dovrà ripetere l’esame di guida. (p.c.) IL GAZZETTINO Schianto nella notte tra alcol e velocità Quattro giovani ricoverati dopo l’incidente alle 5.20 del mattino di ritorno al pub, uno è grave Domenica 10 Ottobre 2010, Uno schianto contro lo spigolo di una casa dopo aver invaso la corsia opposta. Alcol e velocità hanno interrotto la nottata di festa, trascorsa parte in un pub, di quattro giovanissimi agordini. Per estrarli dalla lamiere i vigili del fuoco hanno lavorato dalle 5.30 alle 8.30 del mattino. È accaduto ieri a Voltago lungo la strada provinciale che attraversa l’abitato di Digoman. Il più grave è M. D.P., 18 anni, di Ronch de Bos, frazione di Taibon, ricoverato in rianimazione per traumi e fratture al volte. Non è comunque in pericolo di vita. Sedeva dietro all’autista D.P., 19 anni, di Rivamonte, patentato da un solo anno e attualmente ricoverato ad Agordo per la frattura di un femore e dell’omero. A bordo c’erano anche M.B., 18 anni di Rivamonte, dimesso già ieri mattina, e J.A., 19, di La Valle Agordina anche lui ricoverato ad Agordo per la frattura di un polso. A lanciare l’allarme è stato il vicesindaco di Taibon, Lazzarini, che abita a 50 metri dal luogo del sinistro. «Ho sentito un botto fortissimo - spiega - e mi sono precipitato in strada. L’autista era incastrato sotto il cruscotto, mentre il passeggero che sedeva dietro era piegato su se stesso. Non respirava. Avevo paura a toccarlo, perché non si sa mai, ma alla fine mi sono deciso a raddrizzarlo e lui ha ripreso a respirare». Rischia invece grosso, sotto il profilo sanzionatorio, l’autista. Il nuovo codice della strada ha decretato tolleranza zero, sotto il profilo dell’assunzione di alcol, per chi ha la patente da meno di un anno. Per questa volta la strage è stata evitata. VIOLENZE IL CORRIERE ADRIATICO Devasta un bar e viene arrestato San Benedetto 10.10.10 Un monteprandonese di 29 anni devasta un bar e viene arrestato dai carabinieri. E’ accusato di violenza e minacce a pubblico ufficiale, oltraggio, pubblica intimidazione, rifiuto di fornire le proprie generalità, danneggiamento e inosservanza del foglio di via. Il Giovane G.R., intorno alle tre del mattino, ubriaco fradicio aveva iniziato a molestare i clienti di un bar in via Mentana. Quando sono arrivati i carabinieri ha iniziato a inveire contro di loro reagendo anche con le mani e si è ritrovato in manette. Sul suo capo c’era già un foglio di via che gli vietava di entrare a San Benedetto. IL TIRRENO Volano bottiglie e bicchieri al ristorante: denunciati per rissa quattro cinesi DOMENICA, 10 OTTOBRE 2010 PRATO. Sono volate bottiglie e bicchieri venerdì sera in un ristorante cinese all’angolo tra via Pistoiese e via Marini, col risultato che due clandestini sono stati trattenuti in Questura in vista dell’espulsione. La rissa, alla quale hanno partecipato almeno quattro persone, è stata sedata non senza fatica da una pattuglia mista di polizia e militari. Intorno alle 22 i membri della pattuglia sono accorsi sul posto vedendo un uomo e una donna cinese che si azzuffavano. Poco più in là altri due cinesi si stavano picchiando. I quattro sono stati bloccati ed è risultato che due di loro, un uomo e una donna di 34 e 41 anni, sono clandestini. Tutti e quattro sono stati comunque denunciati per rissa. Dalle testimonianza raccolte sul posto è emerso che la rissa era iniziata poco prima all’interno del ristorante con lancio di bottiglie e bicchieri di vetro, poi è proseguita all’esterno. Tra i motivi che hanno scatenato la zuffa pare ci sia il fatto che i cinesi avevano bevuto troppo. INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE
AGRIGENTO CRONACA Campagna contro l’uso dell’alcol, domani sera a Licata 8 ottobre 2010 Licata, ore 17:25 Si svolgerà domani sera, alle ore 21,00, in piazza Progresso, una campagna di sensibilizzazione contro l’uso di alcol. Sarà presente un camper della Polizia Provinciale, guidata dal Tenente Colonnello Vincenzo Giglio. L’iniziativa avviata dall’Assessorato Provinciale alla Polizia Provinciale, ha trovato subito l’adesione dell’Amministrazione comunale. Domani sera, nel corso dell’incontro con la cittadinanza, i vigili provinciali distribuiranno depliants, materiale promozionale, brochures, alcol –test e, soprattutto saranno disponibili a fornire ogni utile informazione in merito agli effetti, negativi, dell’uso dell’alcol, soprattutto a danno dei giovani. LEGGIMI Pescara ‘No drink to drive’, elevati dieci verbali 09 Ottobre 2010 18:48 “Dieci verbali per mancato utilizzo della cintura di sicurezza o per assenza di documenti in auto e venti punti ritirati sulla patente a un giovane appena maggiorenne per guida in stato di ebbrezza alcolica. E’ questo il bilancio della quarta uscita della Polizia municipale con tre operatori della Misericordia avvenuta ieri sera nell’ambito della campagna lanciata dall’amministrazione comunale di Pescara ‘No drink to drive’, ‘non bere per guidare’, iniziata a metà settembre e che vede anche la partecipazione della Polizia Stradale, di un infermiere del Servizio per le Tossicodipendenze e un medico della Asl”. Lo ha ufficializzato l’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Pescara Roberto Renzetti. “L’amministrazione comunale di Pescara – ha ricordato l’assessore Renzetti - è entrata a far parte del ‘Network nazionale per la prevenzione degli incidenti stradali droga e alcol correlati’, ossia il protocollo Drugs on Street, promosso in collaborazione con l’Anci e che ci vede partner di città come Milano, Lodi, Bergamo, Trento, Verona, Ravenna, Cagliari, Perugia, Siena, Firenze, Bologna, un network che oggi conta l’adesione di circa 26 città. Drugs on Street è un progetto promosso dal Dipartimento Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e punta a ridurre e contrastare il fenomeno della guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti, dunque in condizioni psicofisiche alterate e non idonee alla guida, causa di gravissimi incidenti e morti sulle nostre strade. Le cifre sono quelle di una vera e propria strage: pe Lunedì, 11 Ottobre 2010
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