Mercoledì 20 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna alcol e guida del 13 ottobre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

ORDINANZE COMUNALI: UN SINDACO CHE AVEVA VISTO GIUSTO…

IL CORRIERE DELLA ALPI

Furlin sicuro «L’ordinanza resta in piedi»

il Corriere delle Alpi — 12 ottobre 2010   pagina 11   sezione: CRONACA

FONZASO. «L’ordinanza rimane. Non cambio idea». Quasi tre anni fa Gianluigi Furlin, sindaco di Fonzaso, adottò un provvedimento che fece discutere, vietando vendita e somministrazione di alcol ai minori di 18. «L’obbligo vale per i baristi come per i negozianti, nel caso di trasgressione intervengono i vigili urbani», spiega; a suo tempo fu accusato di aver emesso una ordinanza illegittima: «A quanto ne so, la legge è confusa e io devo agire da buon padre di famiglia. L’alcol tra i giovani è fenomeno preoccupante e un sindaco - che deve tutelare la salute pubblica - ha diritto di intervenire se lo ritiene opportuno». A sentire Furlin qualcosa è cambiato: «Mi risulta che non ci siano state multe, almeno recentemente, ma alcuni baristi mi han detto che sono più severi. L’ordinanza resta dov’è». (cr.ar.)


… ED UNO CHE CERCA DI IMITARLO VIETANDO PERO’ SOLO FINO AI 16 ANNI…

CORRIERE DELLE ALPI

Calalzo: multe agli under 16 sorpresi a bere alcolici

12.10.10  CALALZO. Pugno duro a Calalzo per chi venderà bevande alcoliche ai minori di 16 anni e per quanti di loro ne consumeranno, con sanzioni da 150 a 500 euro previste da un’ordinanza del sindaco.

Il provvedimento verrà portato dal sindaco Luca De Carlo nella prossima riunione di giunta. Già in precedenza a Calalzo, proprio per prevenire l’uso di sostanze nocive, erano state fatte delle campagne informative.(*)

Ora il sindaco passa ad una linea più dura perchè "un conto - dice - è bere un bicchiere in compagnia, un altro considerare lo sballo come una ’cultura’ che però nasconde rischi seri, troppo spesso sconosciuti o non considerati dai ragazzi". Proprio ieri, un gruppetto di studenti quindicenni a Pieve di Cadore, è stato bloccato all’ingresso di una scuola e nello zaino di uno dei sei c’era una bottiglia di vodka mezza vuota. Nel dettaglio, a Calalzo, per chi venderà alcolici ad under 16 e per quanti di loro ne berranno scatterà una sanzione da 150 euro alla prima infrazione per salire a 300 alla seconda e quindi a 500 per la terza. Per gli adolescenti prevista la commutazione della sanzione con attività nei servizi sociali.

(*)NOTA: segno che le campagne informative da sole non bastano.

L’approccio più efficace, ci suggerisce l’OMS, è che le politiche da mettere in atto comprendano un mix delle seguenti strategie:

-aumento dei prezzi delle bevande alcoliche

-restrizioni alla loro disponibilità

-misure contro l’alcol alla guida

-misure contro il bere giovanile


UN SINDACO, SEMPRE DEL BELLUNESE, CHIEDE AIUTO AI SUOI PARLAMENTARI: SPERIAMO CHE L’ASCOLTINO E CHE FACCIANO UNA LEGGE UGUALE PER TUTTO IL PAESE E NON CHE OGNI COMUNE ABBIA UNA LEGGE DIVERSA.

IL CORRIERE DELLA ALPI

A zonzo con la vodka in mano

il Corriere delle Alpi — 12 ottobre 2010   pagina 25   sezione: PROVINCIA

PIEVE DI CADORE. Quel che è capitato non più di un paio di settimane fa ad un giovane cadorino, che ha rischiato di morire dopo aver passato una notte all’addiaccio dopo aver abusato di alcol (e forse anche abbandonato su una panchina da quelli che considerava come degli amici), evidentemente non ha insegnato nulla.  E così un nuovo fatto legato all’alcolismo si è verificato ieri mattina a Pieve; magari stavolta nessuno ha rischiato di rimetterci la vita, ma ciò nulla toglie alla gravità dell’accaduto. Della questione, praticamente in tempo reale, è venuta direttamente a conoscenza il sindaco Maria Antonia Ciotti; e la cosa ha provocato un suo immediato intervento verso le autorità competenti, alle quali ha chiesto ufficialmente, con una lettera, di cambiare la legge che consente ai negozi ed ai supermercati la vendita di superalcolici ai minori. La lettera è stata inviata al senatore Gianvittore Vaccari, al senatore Maurizio Fistarol e al deputato Franco Gidoni; a tutti è stato chiesto di adoperarsi per porre un freno al dilagante abuso di alcol da parte dei minori.  «Questa mattina (ieri per chi legge, ndr), a Pieve», ha scritto il sindaco, «quando erano appena le 8.15, la polizia locale (su segnalazione del gestore di un bar) ha trovato alcuni ragazzi forse di nemmeno 15 anni, che sarebbero entrati a scuola alle 9, quindi in ritardo sull’orario normale, in possesso di una bottiglia di vodka già mezza vuota. La bottiglia era stata acquistata presso il supermercato del centro di Pieve. La legge attuale, purtroppo», prosegue il sindaco, «consente che vengano consegnati alcol e superalcolici, se acquistati, anche ai minori di anni 16. Vi chiedo, per il bene della comunità, di attivarvi al più presto per cambiare la legge facendo in modo che tuteli i minori dall’abuso di sostanze alcoliche».  Fin qui la parte ufficiale. «Mi auguro», ha poi commentato il sindaco Ciotti a margine della sua iniziativa, «che un’azione di questo tipo sia effettuata velocemente, perché la situazione si fa sempre più grave. E me ne rendo conto in prima persona. E’ quindi necessario intervenire affinché i venditori di alcolici, ed in special modo di superalcolici, chiedano ai giovani che intendono acquistare bibite alcoliche un documento che comprovi di aver già compiuto per lo meno i 16 anni». (v.d.)


ED ANCHE QUALCUN ALTRO CHIEDE SI FACCIA CHIAREZZA

IL CORRIERE DELLE ALPI

«E vietato venderlo ai minori»

il Corriere delle Alpi — 12 ottobre 2010   pagina 11   sezione: CRONACA

BELLUNO. Siamo alle solite. E’ colpa di tutti e non è colpa di nessuno. Di certo, un peso specifico in tutta questa vicenda l’han avuto i supermercati, dove i ragazzi che poi si sono riversati su Safforze, si sono riforniti fin dal primo pomeriggio. Già, ma cosa dice la normativa? Un conto è la legge, un altro le buone pratiche, un altro ancora gli strumenti a disposizione degli esercenti. Ma procediamo con ordine.   Il caos. La normativa è particolarmente severa con i gestori di locali pubblici che non possono servire sostanze alcoliche ai minori di sedici anni. Questo è l’unico dato legislativo certo, come conferma dall’Ascom il direttore Luca Dal Poz. Dal canto loro - stando alle leggi - gli alimentaristi non hanno invece nessun obbligo particolare. «Ci sono delle circolari ministeriali che inducono alla prudenza e dei codici di autoregolamentazione, ma nessun obbligo giuridico in senso stretto», afferma Dal Poz.  L’Ascom stessa poco più di un anno fa aveva approntato un documento accanto alla Prefettura. «Di fatto», spiega il direttore dell’associazione di categoria, «abbiamo chiesto di estendere le regole valide per i bar pure ai negozi». Ma anche qui si tratta di una linea non “vincolante” dal punto di vista giuridico.  Lo dice più volte anche il sindaco di Belluno, Antonio Prade.  Ma il problema non riguarda tanto la disponibilità degli alimentaristi, quanto l’assenza di regole di attuazione. Può una cassiera al supermercato chiedere un documento d’identità nell’epoca della privacy imperante? Insomma, la questione è complicata.   Al market. Tra i supermercati finiti nel mirino c’è l’Iper in zona aeroporto, anche perché il più vicino a villa Montalban.  «Non c’è nessun obbligo da parte nostra», confermano aggiungendoci un «purtroppo»: «Come linea aziendale, abbiamo intrapreso una campagna di sensibilizzazione», spiegano dall’ipermercato. Nel concreto, è la cassiera che di fronte a un minore che acquista alcol dovrebbe «dissuaderlo». Ma anche i ragazzi, sembra di capire, si sono fatti furbi e mandano avanti il maggiorenne del gruppo. In quel caso, non si può eccepire davvero nulla. «Noi facciamo quello che possiamo nei limiti delle nostre competenze», affermano dall’Iper. «Di recente abbiamo anche affisso dei cartelli tra gli scaffali degli alcolici».  Buona parte dei ragazzi però si rivolge anche ai discount e più in generale in quei luoghi dove si spende meno. «E qui subentra anche un problema qualitativo e di salute», sottolinea Dal Poz, che ricorda però come negli ultimi anni si sia fatto molto sul fronte della prevenzione.   In ordine sparso. In provincia ci sono dei comuni che hanno scelto il fai-da- te, promuovendo ordinanze ad hoc. Un sistema che l’Ascom ha sempre criticato: «Gli obiettivi sono nobili», afferma Dal Poz, «ma la questione è di metodo. Proibire l’alcol in un comune significa spingere i giovani a muoversi in altri territori. E questo porta all’aumento dei fattori di rischio». (cr.ar.)


ALTRI SINDACI INVECE CERCANO DI PIU’ IL GUADAGNO ECONOMICO DI QUALCUNO CHE UNA SALUTE MIGLIORE PER TUTTI

MESSAGGERO VENETO

Vino e cultura: Dolegna e Cormòns ai ferri corti

Messaggero Veneto — 12 ottobre 2010   pagina 05   sezione: GORIZIA

DOLEGNA. Scoppia la polemica fra Cormòns e Dolegna sull’ordine del giorno per la salvaguardia della cultura enoica, approvato 7 mesi fa all’unanimità dal consiglio comunale dolegnese e, il 30 settembre, dalle assise civiche del centro collinare, con un documento identico, a volte letteralmente, fatta eccezione per la proposta di innalzamento della soglia alcolemica consentita alla guida da 0,5 a 0,8 per gli automobilisti oltre i 29 anni (tagliata nella versione cormonese). Il sindaco Luciano Patat aveva espresso perplessità riguardo a questo punto del documento dolegnese, definendolo “poco responsabile”. «Nell’approntare la propria delibera, l’amministrazione comunale di Cormòns ha sicuramente letto molto bene – ha osservato ironicamente il primo cittadino di Dolegna, Diego Bernardis – quella di Dolegna. Credo che in qualche considerazione il collega Patat si sia un po’ smarrito e forse sia scivolato sulla classica buccia di banana. Definire poco responsabile una parte del nostro documento (che a Dolegna è passato all’unanimità, a differenza dell’assemblea cormonese) è sicuramente una svista». Bernardis ha appreso con piacere come la delibera dolegnese «abbia suscitato un acceso dibattito in vari comuni e tra vari colleghi sindaci, rappresentanti istituzionali di un territorio fortemente vocato alla vitivinicoltura, come quello del Collio, che hanno avuto modo di confidare al collega Patat preoccupazioni per l’iniziativa di Dolegna. Del resto il nostro scopo era anche quello di riportare l’attenzione pubblica su argomenti molto seri. Mi dispiace che gli stessi, però, si siano confidati “solo” con il collega Patat e non abbiano fatto altrettanto con il sottoscritto. Forse perché il collega è sicuramente più esperto e più preparato di quanto non lo sia io, che come esperienza amministrativa, ho sicuramente molto da imparare. Alcuni di loro, in realtà, mi hanno contattato, direttamente o indirettamente, o hanno assunto iniziative simili alla nostra (sciagurata)». Lo stesso documento è stato deliberato a Torreano, rivisitato a Corno di Rosazzo ed è diventato tema di convegno a Faedis. «Debbo dedurre che questi sindaci si siano dimenticati di contattare preventivamente il sindaco Patat prima di deliberare – ha osservato, pungente, Bernardis –. Evidentemente anche loro sono stati “poco ragionevoli”, così come il nostro collaboratore e co-relatore della famigerata delibera, l’agronomo Claudio Fabbro, così come i rappresentanti regionali di Coldiretti, del Movimento turismo del vino, qualche parlamentare regionale, riviste ed associazioni di settore, che avevano commentato positivamente la delibera». «Un raptus collettivo?», domanda sarcasticamente Bernardis, spiegando che l’innalzamento a 0,8 non voleva incitare a bere una bottiglia prima di pranzo, ma semplicemente compensare gli eventuali errori strumentali degli etilometri. Che gli etilometri sbaglino (e del 30-40% rispetto al valore reale) lo dicono fior fior di scienziati, medici ed esperti in tossicologia, e anche la Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti). Un tecnico di grande fama della Fivi, Enrico Coser, vive proprio a Cormòns. «Probabilmente il sindaco Patat non ne è stato informato dai suoi collaboratori – ha lanciato l’affondo Bernardis – Meglio quindi che sia il mio collega a prendere in mano la situazione. Non voglio assolutamente inseguire chimere. Ingenuamente credevo e credevamo, noi di Dolegna, di poter contribuire alla causa. Ubi maior, minor cessat, dicevano i latini. Noi, che siamo piccolini, qui a Dolegna, ci metteremo da parte. Giustamente, forse. Per fare ammenda quindi, dato che abbiamo assunto “posizioni estreme con le quali non si va da nessuna parte”, riteniamo doveroso invitare Patat qui da noi, sabato 23 ottobre in piazza, così brinderemo assieme, felici e redenti, con il Friulano. Bevendo responsabilmente e in modo intelligente, ovviamente. Non mi si fraintenda». (i.p.)


CRONACA DI UNA FESTA FINITA MALE PER COLPA DELLE BEVANDE ALCOLICHE

PRIMA DELLA FESTA

IL CORRIERE DELLE ALPI

Big Up: bella musica e niente sballo

il Corriere delle Alpi — 09 ottobre 2010   pagina 39   sezione: AGENDA

9.10.10 SEDICO. Quindici dj di fama mondiale, musica electro-house, un ampio spazio coperto e tante ore a disposizione per divertirsi. Sono questi gli ingredienti del Big Up, l’evento organizzato da Electra Sound Agency stasera a Villa Montalban in occasione del primo compleanno della manifestazione. Dieci ore di musica, suonata dai migliori dj del panorama internazionale: alla consolle si alterneranno ogni 45’ nomi come Pink is punk, Butyreux, Dj Color, Glitch, Titan, Useless Wooden Toys, Csk (Carlo Pastore), Les Djs sont fait, Funkabit, Vegamoore, Schuster & Schneider, Daniele Reale, Smash the disco e 56Cappa, oltre alla guest star della serata, Trash Yourself, direttamente da New York. Le casse inizieranno a pompare musica dalle 17, per fermarsi alle 3.  Il Big Up è un evento organizzato da Andrea Dal Pont e Simone Da Col, i due ragazzi bellunesi titolari della Electro sound agency e noti nel panorama musicale con il nome di Les Djs sont fait. L’ultimo evento simile fu realizzato al Mivida a febbraio e richiamò una folla enorme di giovani. «Anche quest’anno ci aspettiamo una buona partecipazione», spiega Dal Pont. Non si pensi, però, a un divertimento come sinonimo di sballo. Dal Pont lo fa presente da subito: «All’ingresso ai ragazzi verranno controllati i documenti e apposti dei timbri: il numero zero corrisponde ai minori di 16 anni, quelli ai quali i baristi non potranno servire bevande alcoliche. Poi c’è il timbro per chi ha tra 16 e 18 anni, ai quali si può servire bevande che stanno sotto un certo livello alcolico, e quello per i maggiorenni, che possono bere quello che vogliono».  Durante la serata sarà presente anche una pattuglia della polizia locale, che offrirà informazioni sulle nuove norme del codice della strada relative al consumo di alcol. «Con la collaborazione del Comune e della polizia locale vogliamo fare sensibilizzazione su questa tematica», dice Dal Pont. A inizio serata verranno regalati alcuni gadget Cmyk, mentre verso la fine ci sarà l’Air Band Contest, cantare e suonare in playback su una canzone a scelta. (a.f.)


DOPO LA FESTA
IL CORRIERE DELLE ALPI

Festa Big Up, sei minorenni ubriachi in ospedale

Adolescenti ubriachi in ospedale, la polizia spegne tutto a mezzanotte

di Irene Aliprandi

10.10.10 BELLUNO. Sei minorenni in ospedale, ragazzini ubriachi soccorsi dal vicinato, un’intera frazione nel caos per tutta la sera. E’ finita male la festa "Big Up" organizzata sabato a Villa Montalban, dove il concerto di musica elettronica è stato bloccato due ore prima del previsto perché la situazione, all’esterno del tendone, era ormai fuori controllo. «Una delusione», è il bilancio degli stessi promotori. La festa, programmata e autorizzata dal Comune dalle 17 alle 2, si è svolta sotto un capannone allestito nel prato della villa, con la presenza di 15 tra dj e gruppi per lo più provenienti da fuori, anche da New York, ma non tutti hanno potuto suonare per la chiusura anticipata del party. Sul numero di presenze c’è la consueta guerra di numeri: gli organizzatori dell’Electra Sound Agency affermano che gli ingressi reali al tendone sono stati circa 400 e che fuori c’erano altre mille persone, ma è probabile che fossero molte di più. «Non sono nemmeno venuti alla festa», dicono gli organizzatori, «sono arrivati a Safforze, si sono procurati da bere roba forte nei negozi e sono rimasti lì attorno a ubriacarsi senza entrare». Il party costava 15 euro, senza consumazione «che è un’istigazione a bere», spiegano ancora. «All’ingresso chiedevamo i documenti e a seconda dell’età facevamo un timbro, così i baristi sapevano cosa dare a ognuno. Inoltre c’erano otto buttafuori che controllavano il perimetro della villa». Ma non è bastato. Testimoni raccontano di ragazzini, età media 15 anni, che appena arrivati a Safforze sono andati al supermercato a comprare zainetti interi di super alcolici. La prima a sentirsi male, portata via dall’ambulanza, è stata un’adolescente praticamente priva di sensi. Alle 18.30 c’era già gente che vagava per il quartiere in condizioni decisamente poco sane. Durante la serata almeno sei ragazzini sono finiti al pronto soccorso del San Martino con tasso alcolico ben oltre i 2 mg (il limite è 0,50), alcuni di loro hanno passato la notte lì assistiti da mamme con l’aria rassegnata. A Villa Montalban sono arrivati i carabinieri, la polizia e la polizia municipale. «Alle 23 abbiamo fatto chiudere i chioschi», spiega il comandante dei vigili Gustavo Dalla Cà, «ma la situazione non migliorava e a mezzanotte abbiamo detto di spegnere tutto». A quel punto uno degli organizzatori è salito sul palco annunciando la fine della festa, usando parole che volevano far capire quan’era degenerata la cosa: «Uno dei dj si è sentito male, qualcuno deve avergli messo della droga nel bicchiere». Anche il dj è finito in ospedale, ma sta meglio, impossibile sapere cosa gli abbiano rifilato. «Non è colpa degli organizzatori», dice il comandante Dall Cà, «che sono stati molto collaborativi e ci hanno rimesso. Tantissimi ragazzini hanno comprato gli alcolici al supermercato ed erano ubriachi e senza limiti fin dal pomeriggio». Un’assoluzione autorevole. «Siamo fortemente delusi dai giovani bellunesi e credo che non faremo più feste a Belluno», dicono quelli dell’Electra Sound Agency. «Non vogliamo certo fare i moralizzatori, ma c’è modo e modo di bere. Proponiamo eventi all’avanguardia e ci poniamo in rapporto di amicizia, ma qui certe cose non funzionano». Quella di sabato non era la prima festa Big Up organizzata a Belluno: nell’ultimo anno ce ne sono state altre quattro al Rio Cavalli e al Mivida, ma non erano mai arrivate a questi livelli. In ogni caso non si prevedono conseguenze, nè sanzioni a carico di nessuno.


IL CORRIERE DELLE ALPI

Il sindaco Prade: «Ho chiesto di intervenire per porre fine a una situazione degenerata»

«Basta con l’alcol, non con i concerti»

12.10.10 BELLUNO. «Quando la situazione ha oltrepassato il limite, ho dato l’ok alla chiusura anticipata. Certo non per questo possiamo dire basta ai concerti rock». Così Antonio Prade ritorna sul folle sabato sera vissuto a Villa Montalban da centinaia di ragazzi. Mentre i consiglieri comunali chiedono di trovare una nuova sede, il primo cittadino si vota al realismo: «Vorrei delle proposte concrete e davvero alternative». Se da un lato Prade dice di non credere al "proibizionismo", dall’altro auspica un fronte comune provinciale sulla vendita dell’alcol. Proprio questo sembra essere il problema principale: la legge.  «La normativa è farraginosa e ogni intervento rischia di non avere nessuna efficacia».  Le parole del sindaco vanno a inserirsi in una discussione iniziata già sabato sera quando a Safforze è andato in scena uno spettacolo decisamente impietoso.  Frotte di ragazzi ubriachi, bottiglie a terra e vomito. «Una follia», raccontano i residenti, che garantiscono di non aver mai visto «roba del genere».  Ancora ieri la zona era disseminata di rifiuti, mentre l’organizzazione stava smontando i tendoni.  «So che sono stati diffidati dal ripulire la zona entro ventiquattrore da parte degli uffici comunali», conferma il presidente del consiglio comunale Oreste Cugnach, residente - tra l’altro - in quella zona.  «Sabato sera», racconta, «ho fatto due giri e ho visto solo ragazzi che avevano con sé borse di plastica».  Alle sei di sera qualcuno era già ubriaco, poi con l’arrivo delle forze dell’ ordine in molti si sono dispersi nel paese, dormendo anche nei pollai. Qualcuno si è addirittura lasciato andare a rapporti sessuali completi davanti alle porte di casa. Visibili i risultati.  Ma la questione è complicata. Fermo restando che la situazione è trascesa, occorre sciogliere due nodi: quello degli spazi e quello normativo sulla vendita di alcolici. Altro capitolo, molto più complesso, il nodo "educativo".  «E’ da anni che si cerca una soluzione alternativa a villa Montalban», afferma Giovanni Fontana, che ricorda l’ultimo tentativo del 2004: "Per i concerti si erano fatti i nomi del Parco Emilio e del Palaghiaccio. Penso sia il caso di riprendere quella discussione».  Avanza l’ipotesi "zona aeroporto" il capogruppo del Pd, Jacopo Massaro, consapevole che a Belluno ci sia un oggettivo problema di spazi: «E’ il motivo per il quale non possiamo ospitare grandi concerti».  Dal canto suo, l’assessore alle politiche giovanili, Marco Da Rin Zanco "condanna" quanto successo, ma sottolinea come "Belluno non possa non avere un luogo per i concerti». Da qui la rassicurazione agli abitanti di Safforze: «Troveremo una soluzione diversa, ma allo stesso tempo dobbiamo garantire gli spazi». C’è poi la questione "educativa", per Da Rin una vera e propria "emergenza": «Serve una riflessione a tutti i livelli, a partire dai genitori», dice. «L’alternativa a questi concerti», ricorda Da Rin Zanco, «sono i rave ed è una ipotesi che dobbiamo scongiurare».  A Safforze intanto monta il malcontento per una serata che doveva trascorrere diversamente e che invece ha lasciato a terra i segni tangibili di una gioventù alla ricerca dello sballo facile. «Sa chi mi stupisce di più?», domanda un residente. «Tutti quei genitori che invece di portare a casa i figli, li hanno aiutati a vomitare tenendo loro la fronte».


IL CORRIERE DELLE ALPI

Niente morale ma si sono superati tutti i limiti»

il Corriere delle Alpi — 12 ottobre 2010   pagina 11   sezione: CRONACA

BELLUNO. I ragazzi del rugby - prima della partita - han dovuto “bonificare” campo e dintorni. Il rischio? Ferirsi con qualche vetro o lattina. Anche ieri a Safforze gli aneddoti sulla febbre del sabato sera bellunese si sono sprecati. Peccato ci sia davvero poco da ridere. «Nessuno vuole fare il moralizzatore, ma si è superato ogni limite», racconta un residente che da anni denuncia il degrado dell’area. Sulla vicenda ora potrebbe aprirsi un varco giudiziario. Ci sono estremi di diversi reati, dal disturbo alla quiete pubblica alla somministrazione di alcol a minori, tutta da dimostrare e negata dagli organizzatori. E resta da capire il perché circa mille ragazzi si siano di fatto accampati nella zona attorno al concerto nonostante l’evento fosse a numero chiuso. Tam-tam su facebook? Movimento spontaneo? Falle nell’organizzazione? Nessuna strada si può escludere. Di certo, la serata era ben monitorata dalle forze dell’ordine: «Siamo intervenuti non appena è stato possibile», viene rimarcato dal sindaco. «Io e il comandante dei vigili urbani eravamo in contatto». A Safforze sono stati ritrovati anche preservativi. Niente di male se non fosse che in alcuni casi la “camporella” si è tenuta a pochi metri dalle case e in orario ancora serale. «Ho sentito gemiti, ma non pensavo una cosa del genere», racconta una signora. (cr.ar.)


CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE

VIOLENZA

LA TRIBUNA DI TREVISO

Pugni al bar, denunciato un giovane

la tribuna di Treviso — 12 ottobre 2010   pagina 16   sezione: CRONACA

Prima la rissa tra un gruppetto di giovani, poi la resistenza e le offese ai poliziotti da parte di uno di loro, denunciato. E’ il bilancio del parapiglia che si è scatenato domenica sera dopo le otto al bar «Tatu» al numero 246 di via Feltrina. Un ragazzo di 22 anni di Rosà (Vicenza), secondo il racconto riferito alla polizia da un’amica trentaduenne, è stato malmenato da cinque individui. A “favorire” la rissa sarebbe l’alto tasso alcolico delle persone coinvolte. All’arrivo delle volanti della polizia c’erano circa quaranta persone, tutte intente a bere e chiacchierare al chiosco esterno del bar. Mentre gli agenti stavano raccogliendo informazioni e testimonianze sull’accaduto, si è avvicinato un ragazzo di 29 anni, M.M., di Cittadella: il giovane, visibilmente alterato dall’alcol, ha ripetutamente insultato i poliziotti. Dopo un primo invito ad andarsene, ha inisitito: è stato allora portato in questura, ma anche durante il tragitto in auto ha continuato a scalciare e inveire. Da lì la denuncia per resistenza, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale. (f.p.)


ANSA

Tenta di uccidere il marito ubriaco, arrestata

Dramma familiare a Novate Milanese dopo l’ennesimo litigio

(ANSA) - MILANO, 13 OTT - Era esasperata dalle violenze, spesso commesse davanti alla figlia di 8 anni, e cosi’ ha tentato di uccidere il marito ubriaco. Poi, su consiglio dei genitori, si e’ costituita e ora e’ in stato di fermo nel carcere di San Vittore. E’ successo sabato sera a Novate Milanese: D.V., una milanese di 33 anni, ha preso la pistola del marito, un panettiere albanese di 37 anni, e gli ha sparato alle spalle: prima in casa e poi nella tromba delle scale. Il marito e’ stato operato.


GAZZETTA DI PARMA

Minaccia la vicina di casa e aggredisce i poliziotti

13/10/2010 - Parma

Ha minacciato la vicina di casa e lei ha chiamato le forze dell’ordine. Quando nel condominio di borgo Pietro Giordani, intorno alle 18, sono arrivati gli agenti dell’Ufficio Volanti della Questura, però, l’uomo - un tunisino di 39anni in regola con le normative sull’immigrazione - ha reagito con violenza. Ubriaco, ha cercato di colpire i poliziotti con calci e pugni. Una volta bloccato e accompagnato in Questura è stato denunciato per i reati di oltraggio e minacce a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire indicazioni sull’identità personale.


DENUNCE

LA TRIBUNA DI TREVISO

Ubriaco fugge in auto

la tribuna di Treviso — 12 ottobre 2010   pagina 16   sezione: CRONACA

Ha visto il posto di blocco della polizia lungo il put, ha pigiato sull’acceleratore della sua Bmw e ha tentato la fuga. Motivo: evitare l’alcoltest. Tentativo fallito, visto che alla fine è stato preso e non solo ha dovuto soffiare sul palloncino (0,64 grammi di alcol per litro di sangue, addio patente), ma si prenderà pure una denuncia per resistenza, visto che ha forzato il posto di blocco.  Protagonista della vicenda un uomo di 46 anni, R.F., che la scorsa notte attorno alle 2.50 si è imbattuto in un posto di controllo della polizia lungo il put, all’altezza dell’ex consorzio agrario di via Tasso. Alla vista della paletta della polizia, l’uomo ha pestato il pedale sbagliato: non il freno, bensì l’acceleratore. Ha svoltato a destra - sgommando - lungo viale IV Novembre, poi ha preso via Veronese. Gli agenti sono schizzati in macchina e lo hanno seguito a sirene spiegate. Ma lui niente, di fermarsi non ne voleva sapere: prima ha “saltato” lo stop di via Zanella, poi ha imboccato via Granatieri di Sardegna. Lì, a un certo punto, si è fermato come nulla fosse ed è sceso dalla sua Bmw: era arrivato a casa. Gli agenti, però, non gli hanno permesso di andarsene tranquillamente a letto a smaltire la sbornia: lo hanno fermato e identificato, prima di sottoporlo all’alcoltest. La prima “soffiata” ha evidenziato un tasso alcolico di 0,64, la seconda di 0,59: valori sufficienti per il ritiro della patente e per una denuncia per guida in stato d’ebbrezza. La bella pensata di scappare al posto di blocco, invece, con ogni probabilità gli costerà una denuncia per resistenza.


IL TIRRENO

Alcol al volante, otto persone nei guai

il Tirreno — 12 ottobre 2010   pagina 03   sezione: LUCCA

LUCCA. Otto persone sono state denunciate dai carabinieri per guida in stato d’ebbrezza e in un caso una macchina è stata posta sotto sequestro.  I controlli sono stati effettuati lungo le strade di Lucca, Pescaglia, Capannori, Altopascio e Porcari.  Nei guai sono finiti un pensionato, un commerciante, cinque operai e una studentessa.  I servizi per contrastare il fenomeno della guida in stato d’ebbrezza proseguono su tutto il territorio della provincia.


INCIDENTI STRADALI 

IL TIRRENO 

Ubriaco e senza patente si ferisce con lo scooter 

Il mezzo non era assicurato né revisionato 

MERCOLEDÌ, 13 OTTOBRE 2010

VENTURINA. In stato di ebbrezza perde il controllo dello scooter e finisce a terra riportando un trauma cranico e varie contusioni.

In via Cerrini con l’ambulanza è intervenuta una volante della polizia: successivi controlli hanno messo nei guai il guidatore dello scooter, un 21enne di nazionalità marocchina, poi dimesso dall’ospedale il giorno dopo l’incidente, con sette giorni di prognosi.

L’esame fatto a Villamarina infatti ha rilevato nel sangue un tasso alcolemico di 1,81 grammi per litro, quasi quattro volte superiore al consentito.

Non solo, dagli accertamenti è risultato che lo scooter, non di sua proprietà, non era assicurato e non era stato sottoposto all’obbligatoria revisione. Infine è emerso anche che il 21enne marocchino non aveva la patente.  Per lui è scattata la denuncia mentre lo scooter è stato messo sotto sequestro.


MALORI

LA PROVINCIA PAVESE

Malori in discoteca, 2 ricoverati

la Provincia Pavese — 12 ottobre 2010   pagina 18   sezione: CRONACA

LARDIRAGO. Un via vai di ambulanze, sabato notte, per malori che hanno colpito alcuni giovani frequentatori del Mulino della Frega. La discoteca, frequentatissima dai giovani, ha riaperto la stagione di recente. Il primo intervento intorno alle due e mezza quando un ragazzo di 17 anni, che vive a Pairana, ha accusato il primo malore. Quando l’automedica del 118 e i volontari della Croce Rossa sono giunti in discoteca il ragazzo era sveglio, si reggeva sulle sue gambe attorniato dagli amici e aveva una ferita al labbro. Avrebbe avuto, stando al racconto dei presenti e dello stesso giovane, una crisi epilettica. E’ stato quindi accompagnato al pronto soccorso del San Matteo per ulteriori accertamenti. Ma nemmeno mezzora più tardi una seconda ambulanza, questa volta della Croce Verde, è ritornata al Mulino per un secondo malore. Vittima anche questa volta un diciassettenne di origini straniere che vive a Lambrinia. Nel suo caso si sospetta una forte intossicazione alcolica. «Non è successo nulla - hanno replicato seccamente ieri dal Mulino -. Normale amministrazione»(*).  Ma al Pronto soccorso visitare ragazzi che hanno alzato troppo il gomito - o che hanno esagerato con qualche intruglio meno regolare - è quasi all’ordine del giorno nel fine settimana.  «In genere si riprendono dopo qualche ora - spiega un operatore -. Li teniamo in osservazione mentre smaltiscono la sbornia, con acqua e zucchero per accelerare il metabolismo alcolico. Altrimenti scatta una procedura diversa. Ma casi gravi, per fortuna, pochi».  E la cosa che lascia perplessi anche gli addetti ai lavori è l’età di chi arriva in ospedale, sempre più bassa. Un anno fa, a settembre, una quindicenne era finita in Rianimazione in coma etilico. Una festa a casa di amici, qualche bicchiere di troppo dalle bottiglie di superalcolici e il malore. Da una recente indagine, condotta su 979 studenti delle scuole medie e superiori di Pavia (età media 14 anni), è emerso che un ragazzo su quattro si è già ubriacato almeno una volta.   - Maria Grazia Piccaluga

(*)NOTA: questa è l’attenzione che i rivenditori dedicano ai loro clienti!!! 


IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE

ALTO ADIGE

Per non fare l’alcoltest tenta di corrompere un carabiniere: denunciato

Alto Adige — 12 ottobre 2010   pagina 14   sezione: CRONACA

BOLZANO. Si è rifiutato di fare l’alcoltest e per sembrare più convincente ha tirato fuori dal portafoglio seicento euro in contanti, credendo di riuscire a farla franca. Ma il carabiniere gli ha restituito i soldi e confiscato la macchina. L’uomo è stato denunciato per tentata corruzione.  E’ successo nella notte tra domenica e lunedì, vicino a Terlano. Gli uomini dell’Arma, guidati da Ferdinando Nasta, stavano effettuando dei normali controlli stradali quando hanno notato una Fiat Stilo che zigzagava. A quel punto i militari hanno fermato il conducente, che era in evidente stato di ubriachezza. L’altoatesino, però, si è rifiutato di fare l’alcoltest, cercando di convincere i carabinieri a lasciarlo proseguire. I seicento euro sono stati gettati addosso ai militari. Questi ultimi, dunque, hanno raccolto i soldi, li hanno restituiti e l’automobilista ha dovuto proseguire a piedi. Confiscata l’auto.  La sera prima, durante il servizio coordinato provinciale controllato dal colonnello Andrea Rispoli, i carabinieri hanno confiscato le vetture ad altre due persone perché risultate positive all’alcoltest con un tasso alcolemico superiore all’1,5 per cento. Nel primo caso è stato fermato un contadino con un tasso alcolemico di 2,2 per cento di alcol nel sangue, mentre il tasso alcolemico di un operaio fermato poco dopo si aggirava attorno all’1,56 per cento. Entrambi dovranno pagare una multa salata e perderanno i rispettivi veicoli.   Susanna Petrone


ASAPS

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile denunciano automobilista trovato per la settima volta ubriaco alla guida

Faenza  - 13 ottobre 2010-  Nel corso dei controlli operati su strada, durante lo scorso fine settimana, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Faenza hanno denunciato, due automobilisti trovati alla guida delle rispettive vetture con un tasso alcolemico superiore a quello previsto dalla legge. Il primo caso ha riguardato un automobilista, sorpreso con un tasso di alcol nel sangue di 1,65 grammi per litro, e di un altro guidatore colto sul fatto, con un valore di 1,97. Per quest’ultimo si tratta della settima violazione. Inevitabile per entrambi i conducenti anche il ritiro della patente. Per il primo è scattato anche il sequestro dell’auto. Un terzo automobilista è stato invece segnalato alla Prefettura dopo essere risultato positivo all’alcoletest con un tasso di 0,80 grammi per litro. (ASAPS)


DAL MONDO DEI CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO

TRENTINO

I club degli alcolisti in cerca di rilancio

Lo sfogo: «E’ più facile passare la porta di un bar che la nostra»

FRANCESCO MORANDINI

13.10.10 MOENA. «Vita, morte e rinascita dei club» era il tema dell’interclub zonale zona di Fiemme e Fassa, l’appuntamento semestrale dei Club alcolisti in trattamento (Cat) con le comunità locali, che si è tenuto domenica pomeriggio nella spaziosa (troppo vista la scarsa partecipazione) aula magna del polo scolastico di Moena.

Purtroppo, ha ricordato Maria Piccolin la scelta è caduta il giorno della festa del ringraziamento che ha trattenuto in centro Fassa numerose persone e autorità. Ciò non ha impedito che il tema venisse sviscerato proprio a partire dal club di Moena che è rimasto in sonno parecchio tempo, prima di riprendersi. Un po’ ciò che è accaduto a Campitello, segno di una crisi che colpisce anche i Club. Non ci sono nuovi ingressi, molti si vergognano, come a Capriana dove Gabriele ha fortemente voluto l’apertura di un Club, ma dove le famiglie che lo potrebbero frequentare preferiscono spostarsi a Molina. Tuttavia la rinascita del club di Moena, come quello di Campitello, è segno di una grande vitalità della dozzina di Cat e delle centinaia di persone che sono coinvolte in un percorso di sobrietà.

Molte le testimonianze. Vittorio ha raccontato di Angela che se n’è andata in cielo. Le abbiamo scritto un biglietto dicendole di farci arrivare qualcun altro. Una settimana dopo abbiamo avuto un nuovo ingresso. Alberto, presidente dell’Acat di Fiemme (l’Associazione dei Club) per mesi è andato al club da solo, per aprirlo se qualcuno ne avesse avuto bisogno: «Tre famiglie sono ritornate. Se non andavo ora sarebbe chiuso».

Ma perché ci sono difficoltà ad avvicinarsi ad un Club? «Perché è più facile passare le porte di un bar ubriachi che quelle del Club» ha risposto Angelo che da 14 anni cerca con difficoltà il suo percorso di sobrietà. Già, perché (di questo le famiglie dei Club sono consapevoli) c’è l’idea diffusa che chi frequenta il Club sono gli ubriachi. Chi va al bar invece...

Percorso difficile, quello dell’alcolista, fatto di successi e fallimenti. Il Club, lo sa chi lo frequenta, è un approdo salvifico. L’assessora alle politiche sociali Ilaria Chiocchetti del Pelin s’è detta contenta di ospitare l’incontro. “Chiedete, ciò che possa fare lo farò”. Invito raccolto: potrebbe iniziare a frequentare il club, sarebbe un segnale forte per la Comunità.


INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE

MESSAGGERO VENETO

Sabato a Poffabro si parlerà di Io e l’alcol

Messaggero Veneto — 12 ottobre 2010   pagina 11   sezione: PORDENONE

FRISANCO. Appuntamento con l’Acat maniaghese sabato per un convegno che si terrà al caffè Le Monde di Poffabro di Frisanco sul tema “Io e l’alcol”(*). L’appuntamento è alle 14.30 ed è dedicato all’informazione e alla sensibilizzazione sul consumo dell’alcol tra i giovani. Durante l’incontro sarà proiettato un documentario con una serie di interviste realizzate al Deposito Giordani di Pordenone e, a seguire, ci sarà spazio per il dibattito. L’evento rappresenta un momento d’innovazione per quanto riguarda il dibattito sull’alcol, organizzato in un locale pubblico, luogo dove tipicamente le bevande alcoliche vengono somministrate e dove la riflessione sul tema assume un risvolto del tutto speciale.

(*) NOTA: sarebbe bello se qualcuno dell’ACAT Maniaghese ci informasse sull’esito di questa nuova iniziativa.


AFFARITALIANI.IT

Studenti a scuola di sicurezza

Mercoledí 13.10.2010 13:46

Dal casco alle cinture. Dall’assunzione di alcool o di altre sostanze al codice della strada passando per le buone pratiche che ciascuno deve tenere quando è alla guida di un veicolo o di un ciclomotore. Le conseguenze dovute all’uso di droga, quali sono gli strumenti di prevenzione degli incidenti stradali, l’utilitÖ dei dispositivi di sicurezza, nonchá informazioni utili per portare soccorso. Per trecento studenti romani la campanella questa mattina è suonata all’ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli, dove è in corso "Educare è prevenire", primo di tre incontri che il nosocomio capitolino ospiterà per sensibilizzare i più giovani sull’abuso di sostanze e sicurezza stradale. Promosso dall’associazione Athenaeum in collaborazione con il Fatebenefratelli, il corso si articola in una serie di lezioni in cui gli studenti sono chiamati ad interagire con i referenti ed i medici, su temi sensibili come appunto sicurezza, alcool e droghe. I prossimi verteranno su "Dipendenza da fumo", il 15 dicembre e "Alimentazione e sport" in programma il 24 febbraio 2011. "Da anni siamo impegnati con i ragazzi delle scuole per promuovere la cultura della sicurezza e del rispetto delle regole e del buon vivere civile - ha spiegato Giovanna Bufalini, referente del progetto per l’associazione Athenaeum - ’Educare è prevenire’ rientra nel più ampio progetto ’Quale Europa per i giovani? Pace, giustizia, tolleranza, solidarietà, diritti e doveri’ che vede impegnati gli studenti sullo studio e l’approfondimento della Carta dei diritti di Nizza".


SALERNONOTIZIE

Salerno; incontro in Prefettura con gli studenti del Liceo Artistico “F.MENNA”

13/10/2010  -  Il 22 ottobre 2010, alle ore 9.30, presso il Salone Azzurro di questa Prefettura, si terrà un incontro con gli studenti del Liceo Artistico “F.MENNA” di Salerno.

Si tratta del primo degli incontri organizzati dall’Osservatorio per il monitoraggio sugli incidenti stradali istituito in Prefettura - d’intesa con l’Ufficio Scolastico Provinciale - con gli studenti degli Istituti Superiori di secondo grado di Salerno e della Valle dell’Irno, per sensibilizzarli sui rischi derivanti dall’assunzione di alcool e droghe alla guida di autoveicoli. L’incontro si articolerà sui seguenti temi:

• illustrazione da parte del rappresentante dell’A.S.L. Salerno degli effetti fisici e psichici sull’organismo, soprattutto alla guida di un veicolo, a seguito di assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti;

• le sanzioni amministrative e penali previste dal codice della strada in caso di guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti, che verranno illustrate da rappresentanti della Polizia Stradale, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia Provinciale;

• proiezione di video relativi ad esperienze analoghe nei Paesi comunitari ed extracomunitari, illustrati a cura del rappresentante dell’Automobil Club di Salerno.  


LE STATISTICHE

CORRIERE DI BOLOGNA

Aumenta l’abuso di alcol e farmaci

I dati dell’Osservatorio sulle dipendenze

12 ottobre 2010

BOLOGNA  Secondo il rapporto 2009, cala il consumo di stupefacenti e calano le morti per overdose. Ma si stima che 3 mila persone abbiamo problemi con i farmaci e più di 6 mila con l’alcol

Cala il consumo di sostanze illegali, scende il numero di decessi per overdose, ma aumenta quello di chi abusa di alcol e farmaci. È la mappa del consumo di sostanze stupefacenti a Bologna disegnata dal Rapporto 2009 dell’Osservatorio sulle dipendenze dell’Ausl.

La presentazione della ricerca avviene a pochi giorni dalla morte di Enrico Rumolo, 19enne di Carpi ucciso da un mix di alcol e pasticche in un locale della periferia bolognese. I cocktail di questo genere e la poliassunzione, soprattutto fra i più giovani, sono fenomeni già registrati negli anni scorsi dalle ricerche dell’Osservatorio. Ma al di là della cronaca, per l’Osservatorio è più rilevante l’aumento del consumo di sostanze legali come alcol e farmaci: una tendenza che continua ad aumentare. In totale sono 4.807 i soggetti inclusi nella ricerca, fra utenti dei Sert e persone che si sono rivolte alle strutture sanitarie per problemi relativi al consumo di sostanze.

Per quanto riguarda i farmaci, in particolare, il numero di chi ne abusa è triplicato nel giro di tre anni: dai 235 casi del 2006 si è passati ai 766 del 2009. La stima però parla di quasi 3.000 persone che a Bologna hanno un consumo problematico di farmaci: nel 2008 erano 1.200 e nel 2007 appena 300. Si tratta soprattutto di donne adulte, con un’età media attorno ai 50 anni.

L’alcol si rivela invece un problema soprattutto per i maschi adulti, dai 45 anni in su: l’Osservatorio stima che nel 2009 a Bologna siano più di 6mila (6.223) le persone con problemi alcol-correlati, in aumento rispettoa alle 5.000 del 2008.

Nello stesso tempo calano i dati relativi alle sostanze illegali (oppioidi, cocaina e cannabis), a partire dal numero di morti per overdose. Nel 2009 i decessi sono stati 9, in calo rispetto al 2008 (10 morti), al 2007 (14) e soprattutto al picco del 2006, quando a Bologna le overdose mortali furono 30, «un picco anomalo - spiega Pavarin - che ha riguardato solo le Due torri e non tutta l’Italia». I consumatori di cocaina, oppioidi e cannabis sono in calo, soprattutto fra i nuovi casi, ma si registra un aumento per quanto riguarda gli utenti stranieri. «La popolazione straniera a Bologna aumenta di circa 3.000 persone all’anno- precisa Pavarin- di conseguenza aumentano anche i dati che li riguardano: nei prossimi anni sarà una fascia d’utenza che i servizi dovranno prendere in seria considerazione». Secondo i dati dell’Osservatorio, inoltre, i consumatori provenienti dall’area del Maghreb sono sempre i più numerosi (anche se in calo), ma cominciano ad «affacciarsi» anche persone provenienti dall’Europa dell’est. Si stima che gli stranieri con consumo problematico di sostanze illegali nel 2009 siano 1.475, in aumento rispetto ai 1.283 del 2008.


AFFARITALIANI.IT

Alcol, sesso & fumo: vite ’dannate’... a soli 11 anni

I dati dell’Hbsc Italia 2010, indagine svolta da Iss e università di Torino, Siena e Padova. Cattive abitudini alimentari e poca attività fisica danneggiano la salute dei giovani italiani

Mercoledí 13.10.2010 13:20

Consumano precocemente alcol e fumo, mangiano poca frutta e poca verdura e hanno rapporti sessuali completi prima dei 15 anni. E’ questo l’identikit dei giovani italiani tra gli 11 e i 15 anni, tratteggiato dall’indagine “Hbsc Italia 2010” (Health, behaviour in school-aged children), frutto della collaborazione tra Istituto superiore di Sanità e università di Torino, Siena e Padova, nell’ambito del progetto di monitoraggio nazionale “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, promosso dal ministero della Salute. I risultati dell’indagine, cui hanno preso parte tutte le regioni italiane, sono stati presentati a Roma, presso il ministero della Salute.

La ricerca si è svolta attraverso la somministrazione di un questionario su comportamenti correlati alla salute, benessere individuale, contesto sociale, contesto ambientale di sviluppo delle competenze relazionali. Complessivamente, hanno partecipato alla ricerca 77.113 ragazzi, di età compresa tra gli 11 e i 15 anni. L’indagine ha previsto anche la somministrazione di un questionario al dirigente di ciascuna scuola coinvolta, allo scopo di rilevare informazioni sul contesto scolastico in termini organizzativi e di promozione della salute.

Il 17,8% dei maschi undicenni e il 23,1% delle femmine consuma quotidianamente verdura, mentre tra i tredicenni le percentuali scendono rispettivamente a 16,7% e 21% e tra i quindicenni arrivano a 17% e 23,2%. Per quanto riguarda la frutta, la consumano quotidianamente il 40,2% delle femmine quindicenni e il 35,3% dei maschi.

La frequenza di ragazzi in sovrappeso va dal 29,3% nei maschi e dal 19,5 nelle femmine 11enni, al 25,6% nei maschi e al 12,3% nelle femmine quindicenni. Per quanto riguarda i comportamenti considerati a rischio, il 39,6% dei maschi quindicenni e il 23,5% delle femmine dichiara di bere almeno una volta a settimana, mentre si sono ubriacati più di una volta il 16,7% dei maschi e il 10,8% delle femmine. Sempre tra i quindicenni, il 19,08% dei maschi e il 19,42 delle femmine riferisce di fumare almeno una volta a settimana, mentre il 26,17% de maschi e il 18% delle femmine dichiara di aver avuto un rapporto sessuale completo: il preservativo è stato utilizzato, nell’ultimo rapporto, dal 78,63% dei ragazzi.

Il 50,89% dei maschi e il 33,73% delle femmine tredicenni svolge attività fisica per più di 3 giorni a settimana, mentre le percentuali scendono rispettivamente al 47,50% e al 26,60% tra i quindicenni.

Anche il rapporto con la scuola sembra peggiorare con il tempo, visto che “piace molto” al 25,02% dei maschi e al 34,47% delle femmine undicenni, ma solo al 6,06% e all’11,01% degli quindicenni. Un altro dato significativo riguarda il bullismo: dichiara di esserne stato vittima almeno due volte negli ultimi 2 mesi il 6,15% dei maschi e il 3,05% delle femmine undicenni, mentre le percentuali scendono al 2,76% e allo 0,93% tra i quindicenni.

Per quanto riguarda infine il contesto scolastico riferito dai dirigenti, la presenza di distributori automatici di alimenti viene riportata per oltre il 50% degli istituti: solo nel 20% dei casi si tratta di alimenti salutari.


CURIOSITA’

ANSA.IT

Senza avvocato alcol test nullo, assolto

Era stato condannato a 20 giorni di carcere

12 ottobre, 22:11

Senza avvocato alcol test nullo, assolto (ANSA) - GENOVA, 12 OTT- Il test dell’etilometro fatto senza aver detto alla persona che puo’ farsi assistere da un avvocato e’ nullo. Quindi, l’imputato va assolto.Lo ha deciso un gip di Genova che ha prosciolto un 62enne.L’uomo era stato condannato a 20 giorni di carcere in base all’esito del test.Il legale si era opposto e il primo giudice gli aveva dato ragione.Ma l’assoluzione e’ stata impugnata facendo ricorso in Cassazione.La Suprema Corte ha poi annullato il provvedimento trasmettendo pero’ gli atti a Genova.


ANCORA SOLDI PUBBLICI PER IL VINO, PRODOTTO PERDENTE!

AGI

VITIVINICOLO: GALAN, IN ARRIVO FONDI UE PER ASSICURAZIONI

 (AGI) - Roma, 13 ott. - "Avviate le procedure per l’erogazione dei contributi previsti per le assicurazioni agevolate nel settore vitivinicolo, nella misura massima prevista dalla legge, pari all’80% del costo delle polizze con soglia di danno e al 50% di quelle senza soglia.Si tratta di un risultato eccezionale, visto che per la prima volta da quando esistono le assicurazioni agevolate a difesa delle colture agrarie dalle principali avversita’ atmosferiche, gli imprenditori agricoli interessati riceveranno in un’unica soluzione il contributo pubblico previsto entro il mese di ottobre, in netto anticipo rispetto agli anni passati".

Lo ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, Giancarlo Galan. "Tutto cio’ - aggiunge il Ministro - e’ reso possibile grazie al coordinamento del Ministero delle politiche agricole, alla collaborazione di Agea e degli Organismi pagatori regionali, che hanno permesso l’ottimizzazione delle risorse disponibili, in parte originariamente destinate ad altre misure che hanno riscosso minore successo".Nelle prossime settimane i viticoltori che nella campagna 2010 hanno optato per la stipula di polizze assicurative a difesa dei vigneti dalle avversita’ atmosferiche, riceveranno circa 36 milioni di euro, interamente messi a disposizione dall’Unione europea.Per quanto riguarda i settori produttivi diversi dall’uva da vino, in favore dei quali si e’ deciso di attivare il cofinanziamento comunitario previsto dell’articolo 68 del regolamento Ce 73/2009, in aggiunta alle risorse nazionali attivate con legge finanziaria 2010, non e’ ancora possibile effettuare previsioni attendibili, dato che la campagna e’ ancora in corso, ma i pagamenti ai singoli produttori saranno avviati a partire dal prossimo mese di dicembre."Se e’ vero - ha aggiunto Galan - che il coinvolgimento dei fondi comunitari complica enormemente le procedure di gestione delle polizze assicurative agevolate in agricoltura, il sostegno pubblico e’ infatti assicurato da quattro diverse fonti di finanziamento - di cui due di origine comunitaria e due nazionale - e’ pure vero che questo diventa indispensabile in un quadro di risorse nazionali sempre piu’ carenti ed in vista della riforma della politica agricola comune, nel cui contesto le assicurazioni agevolate potrebbero essere proposte anche come sistema generalizzato a difesa del reddito degli agricoltori, non solo nei casi di calamita’ naturali dovute ad avversita’ atmosferiche".Mi attendo - ha concluso - "ora una maggiore attenzione da parte del mondo bancario, a cui le associazioni dei produttori (Consorzi di difesa) si devono rivolgere per ottenere le necessarie anticipazioni finanziarie, che sembra non avere particolare fiducia nei nuovi strumenti di intervento, quando invece questi stanno dimostrando tutta la loro efficacia".(AGI) Bru


SEMPRE A PROPOSITO DI VINO

SICILIANEWS

Castellammare del Golfo: vino inquinato, sequestrati 2 mln di litri

Mercoledì 13 Ottobre 2010 14:44

Castellammare del Golfo: vino inquinato, sequestrati 2 mln di litriCASTELLAMMARE DEL GOLFO (TRAPANI) - Erano gia’ pronti per essere commercializzati gli oltre due milioni di litri di vino sequestrati dal Nucleo di Polizia tributaria di Trapani presso una cantina vinicola di Castellammare del Golfo. L’intervento delle Fiamme Gialle ha impedito che il vino, risultato poi in parte inquinato da liquido da refrigerazione e in parte irregolare per l’acidita’ riscontrata, notevolmente superiore al valore massimo consentito dalla legge, venisse immesso sul mercato. I finanzieri, in seguito ad un controllo finalizzato alla salvaguardia del patrimonio ambientale, collaborati da personale tecnico dell’Asp 9 di Trapani e dell’Arpa Sicilia, hanno sottoposto a sequestro preventivo un intero impianto di lavorazione di prodotti vinicoli di Castellammare del Golfo in quanto il ciclo produttivo di trasformazione avveniva senza l’utilizzo del previsto depuratore, presente in loco e da tempo non funzionante. Il rappresentante legale, nonche’ presidente del consiglio di amministrazione della cooperativa, e’ stato denunciato per violazioni di carattere penale in materia di inquinamento ambientale, delitti colposi contro la salute pubblica ed adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari.


QUANTO COSTERA’ QUESTO NUOVO CARROZZONE?

ALTRE SPESE PER IL COMPARTO VINO

CORRIERE DI AREZZO

La strada del vino tocca la città etrusca.

Il Consorzio de

Giovedì, 14 Ottobre 2010
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK