(ASAPS), 12 agosto 2010 - Più della metà degli automobilisti italiani viaggia con gli pneumatici sgonfi. Il dato, allarmante, proviene da un recente sondaggio condotto da Assogomma e dalla Polizia Stradale che ha rilevato come il mancato controllo della pressione delle gomme sia un’abitudine molto praticata nel nostro Paese. Per ovviare a questo comportamento la tecnologia automobilistica ha già studiato nuovi dispositivi che non costringono più l’automobilista a sporcarsi le mani svitando i cappucci delle valvole dei pneumatici. Dal 2008 infatti, su tutte le nuove automobili vendute negli Stati Uniti sono obbligatori nuovi sistemi elettronici per il rilevamento istantaneo della pressione e dal 2012 diventerà obbligatorio anche per le vetture vendute in Europa. Molte automobili sono già dotate di serie di sistemi DDS (Deflation Detection System), spesso collegati all’ABS, che riconoscono eventuali perdite di pressione, misurando la velocità di rotazione della ruota (maggiore velocità è indice di una minore circonferenza e quindi di un pneumatico meno gonfio del necessario). Chi invece, su una vettura priva di DDS, ha sostituito i pneumatici tradizionali con pneumatici run-flat, ha probabilmente montato un sistema di misurazione TPMS (Tyre Pressure Monitoring System) che raccoglie invece le informazioni utilizzando appositi sensori, fissati e bilanciati all’interno dei rispettivi cerchi oppure inseriti nelle valvole dei pneumatici. I primi, sono sistemi indiretti che hanno il vantaggio di poter essere utilizzati sempre sia con gli pneumatici estivi che con quelli invernali mentre i secondi, detti invece diretti, sono forse più affidabili, perché a differenza dei primi sono in grado di segnalare se due pneumatici si sgonfiano contemporaneamente. (ASAPS)
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