Foto da Varesenotizie.it (ASAPS), 18 ottobre 2010 – Acquistavano le auto in leasing in Bulgaria, una volta in Italia ne denunciavano il furto all’assicurazione bulgara e poi richiedevano alla motorizzazione italiana una nuova immatricolazione per rivendere la vettura. A volte le vetture seguivano anche il viaggio contrario. Una truffa a cui ha messo fine la Polizia Stradale di Varese con la l’operazione nominata “Sofia”. Un anno di indagini che ha portato a 20 persone indagate, tra cui 2 arrestati. Ad essere “riciclate” erano tutte vetture di grossa cilindrata. L’indagine ha accertato che i due, insieme ad altri, erano in accordo e nelle intercettazioni si parla dei propositi di far sparire le auto. Particolare curioso, alcuni incontri avvenivano in un locale nei pressi del comando della polizia stradale, tanto che gli agenti scendevano a piedi a controllare le targhe. I “Centauri” controllavano il gruppo da un anno. Si stima che con questo sistema sia stato ricavato, a vario titolo, un importo di 700mila euro circa, per una ventina di veicoli, diviso tra i soggetti indagati. Intorno a uno dei due uomini arrestati, ritenuto la mente del gruppo, ruotava un mondo di prestanome (quelli che andavano a chiedere i nuovi documenti per le auto) e autisti (quelli che portavano le vetture tra l’Italia e la Bulgaria, e in qualche caso anche dalla Svizzera). Il tutto ai danni delle assicurazioni (che in qualche caso hanno liquidato i furti falsamente denunciati), oppure di qualche concessionario ignaro (è da accertare dove siano finite le vetture) o persino di qualche acquirente. Le accuse sono associazione per delinquere, simulazione, truffa, riciclaggio. (ASAPS) |
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