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Editoriali 25/10/2010

Quei morti di cui non si parlerà mai nei salotti buoni della TV
La diciannovenne, Elena Peccin e Alex Biasin, 18 anni, uccisi a Piove di Sacco da un nomade che "spatentato" correva a 190 km/h in centro abitato o di Giuseppe Pizza 28 anni ucciso a coltellate a Napoli sembra per una lite di traffico

La violenza che non buca le cronache, quella quotidiana, quella stradale

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La scena dell’incidente – foto da ilmattinopadova.it

 

(Asaps) Loro, Elena Piccin e Alex Biasin, 37anni in due, ammazzati da un nomade che guidava senza patente perché ritirata e correva 190 km/h in area urbana a Piove di Sacco, non sono approdati e probabilmente non approderanno mai nei salotti buoni della TV come Porta a Porta o Matrix, chissà forse potranno parlarne alla Vita in diretta in qualche giorno di stanca nelle notizie di nera. Neanche Giuseppe Pizza 28 anni ucciso a coltellate a Napoli, sembra per una lite stradale, avrà spazio nelle trasmissioni di alto ascolto. Eppure anche queste sono morti assurde, frutto di una violenza altrettanto assurda, quella della strada, quella che non buca le cronache per giorni interi, settimane, mesi.
Sappiamo tutto dei delitti di Cogne, di Erba, di Perugia e ora di Avetrana con la tragica uccisione di Sarah, abbiamo visto in questi casi cronache continue in contemporanea su 4 o 5 canali, ricostruzione degli eventi con plastici, con planimetrie, con disegni. Interventi di esperti o sedicenti tali. Abbiamo vissuto gli arresti minuto per minuto, sedotti, seduti comodi nel nostro salottino.
Anche del pugno della stazione Anagnina, degno di un peso welter, che ha spento la vita della giovane romena Maricica Hahaianu abbiamo visto tutto, anche il sorriso dell’aspirante pugile Alessio Burtone mentre lo portavano in carcere sotto i riflettori delle telecamere. Il suo momento di gloria? Mancava solo la trascinante colonna sonora di Rocky e Bertone sarebbe stato quasi un novello Sylvester Stallone. Insomma c’era proprio tutto!
I delitti della strada - perché sempre di delitti si tratta - rimangono invece nel cono d’ombra delle cronache locali del Gazzettino del territorio.
Eppure anche sulla strada di queste violenze se ne consumano a decine ogni giorno, noi dell’Asaps le monitoriamo costantemente, ma si crea raramente un caso, non ci saranno mai pellegrinaggi di curiosi in un incrocio per vedere, per capire, o solo per dire "io ci sono stato".
Quanta mediocrità, quanta puerilità. Capiamo chi dive fare audience, capiamo chi deve fare scoop.

Ma è bene ricordare ai distratti che le probabilità che un nostro caro, un nostro ragazzo, venga eliminato dalla partita della vita da uno "spatentato" che viaggia 190 all’ora, da un ubriaco, da un drogato alla guida, sono molto, molto più elevate rispetto all’ipotesi di un delitto in familia. Ma se ne deve parlare poco, perché sulla strada gli zii Michele e le cugine Sabrina sono tanti, tantissimi, come si fa a fare la cronaca di tutti, meglio passarci sopra. Appunto... è giusto così...


Napoli
Lite sulla strada per un tamponamento, automobilista ucciso a coltellate

Il corpo della vittima è stato ritrovato dai Carabinieri accanto alla sua auto che presentava lievi danni, forse in seguito ad un incidente stradale

(ASAPS), 19 ottobre, 2010 - L’hanno ritrovato steso al suolo sul ciglio della strada, ferito mortalmente da un fendente al cuore, accanto alla sua automobile che presentava lievi danni alla carrozzeria probabili conseguenze di un incidente stradale. A fare la macabra scoperta avvenuta a San Giuseppe Vesuviano, nel Napoletano, sono stati i Carabinieri che ora indagano per omicidio. Secondo le forze dell’ordine all’origine dell’efferato omicidio potrebbe esserci una lite avvenuta per motivi di viabilità. La vittima a bordo della sua vettura, una macchina di grossa cilindrata, intorno all’una della notte, si sarebbe scontrato con un’altra auto, poi sparita nel nulla. Sempre secondo la ricostruzione effettuata dai militari l’uomo sarebbe sceso dal mezzo e a questo punto potrebbe essere scaturito un litigio con l’altro automobilista coinvolto, che avrebbe generato la coltellata fatale al petto. Quindi la fuga. Il lavoro d’indagine si annuncia difficile poiché basato principalmente sulla perizia del mezzo della vittima. Sarà necessario infatti ricostruire la dinamica dell’incidente sulla base dei danni subiti dall’auto del deceduto, e cercare la vettura compatibile con quei danni. Ma una svolta potrebbe arrivare dalle telecamere a circuito chiuso che si trovano lungo via Croce Rossa. Certo che la violenza regna sovrana sulle strade. (ASAPS)


di Giordano Biserni

Lunedì, 25 Ottobre 2010
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