Lunedì 30 Dicembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna alcol e guida del 18 ottobre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

IL GIORNALE
Alcol, un giovane su tre beve troppo
di Redazione
L’identikit del bevitore assiduo sta cambiando: tra i 18 e i 24 anni, benestante e originario del Nord Italia. I bevitori a rischio in questa fascia di età sono il 36%. Tra le cause le offerte del mercato rese sempre più accessibili
Milano - Sono giovani, maschi, con un livello di istruzione medio-alto, pochi problemi economici e residenti dalle regioni del Nord Italia. È il ritratto dei nuovi bevitori di alcol a rischio che in Italia sono più di uno su tre tra gli under 24.
"Binge drinking" L’identikit del moderno bevitore è stato tracciato dal rapporto nazionale Passi 2009 dell’Istituto superiore di sanità. Secondo i dati il 56,7% degli adulti tra i 18 e i 69 anni può essere considerato bevitore e il 18% è un consumatore a rischio perché beve alcol al di fuori dei pasti oppure lo consuma in singoli episodi di "binge drinking", quando cioè si assumono sei o più unità alcoliche (pari a una lattina di birra o a un bicchiere di vino) in una volta sola.
"Mercato troppo accessibile" Secondo Emanuele Scafato, direttore dell’osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di sanità, non si sono valutati correttamente i possibili sviluppi del "binge drinking", "non si è tenuto conto delle mode e delle strategie di mercato che le sostengono - ha detto Scafato - e oggi ai nostri giovani è stato reso più economico e conveniente il consumo di alcol". 
Giovani e nordici Dati ancor più preoccupanti arrivano osservando il segmento dei giovani tra i 18 e i 24 anni. Il 36% di loro è un bevitore a rischio e la percentuale scende al 25% tra i 25-34enni. Ci sono alcune variabili che caratterizzano questi consumatori: sono prevalentemente maschi (22% contro il 14% delle donne) hanno il diploma o la laurea (20% rispetto al 17% con una licenza media e 12% con quella elementare o nessun titolo di studio) e non hanno nessuna difficoltà economica (20% rispetto al 16% che ne ha qualche o addirittura molte). Il bere forte, poi, è un’abitudine diffusa soprattutto al Nord. Nella provincia autonoma di Bolzano i bevitori a rischio sono il 41% rispetto all’8% della Campania.


CORRIERE DELLE ALPI
Alcol: messaggi ambigui e ipocriti
17 ottobre 2010 - Bevo ma non guido”, “Cedi alla tentazione di non guidare sballato”, “alcool e droga sono contro la vita: a me non capita”.  Sono questi alcuni dei messaggi che le istituzioni hanno pensato per educare i giovani. Messaggi ambigui e distorti. Perché sembra che il problema del bere o del drogarsi sia tale solo in quanto causa di morti per incidenti stradali.  Per capire dobbiamo andare a monte: alcool e droga sono distruttivi perché possono portare a dipendenza fisica, a malattie depressive e disagio sociale; perché provocano danni anche irreversibili alle cellule del sistema nervoso, agli organi dell’apparato digerente, al sistema riproduttore e cardiocircolatorio; perché possono essere fattori predisponenti di malattie tumorali.  Tutto questo forse è ovvio e ovvio è anche che dirlo non basta.  Andiamo più a monte. I nostri ragazzi hanno bisogno di essere educati a modi diversi e più autentici di essere e stare insieme, perché imparino a superare l’equivoco che la gioia, l’emozione, l’amore si possono vivere intensamente e in modo totalizzante solo in uno stato di alterazione dei sensi.  In questa società ipocrita che li sfrutta come consumatori del “bevi 3 e paghi 2”, delle “happy hours”, della balla fissa del sabato sera - ma se sei universitario anche del mercoledì - almeno i messaggi istituzionali siano inequivocabili.  Scriviamo sui volantini, sulle aiuole, sui muri: “Non bevo e vado in macchina dove voglio”, “Cedi alla tentazione di non sballare”, “L’alcool e la droga sono contro la vita”.


CORRIERE DEL VENETO
Coprifuoco per Campo Marzo «Soluzione inutile, perdiamo noi»
L’ordinanza del sindaco prevede la chiusura dei negozi alle 21. Vietata la vendita di alcol dopo le 20. Baristi e negozianti contrari: «Paghiamo per sbagli altrui»
VICENZA - Si sentono colpiti per le colpe di altri, ingiustamente. I commercianti del quadrilatero fra via Torino, viale Milano, piazzale Bologna e viale Roma vedono come fumo negli occhi l’ordinanza firmata dal sindaco Variati, quella del coprifuoco intorno a Campo Marzo: da domani niente più vendita di alcolici dopo le 20, serrande abbassate alle 21 per negozi, sale da gioco, kebab e money transfert, bar e ristoranti chiusi alle 22. «Il nostro orario di chiusura è a mezzanotte, ma chiudiamo quasi sempre alle undici e mezza - dice Muhammad Arshad, gestore di Best Kebab, all’angolo viale Milano corso San Felice - Qui siamo lontani da Campo Marzo. Ogni sera dopo le dieci arrivano almeno quaranta lavoratori che escono dal turno in fabbrica. Spendono 4 euro fra panino e bibita. Sono 160 euro a sera di mancato introito per noi». Non è questa la soluzione, per lui. «L’Auchan è aperto fino alle 22, se alle otto non si può comprare la birra qui, gli sbandati andranno a comprarla là e la berranno in Campo Marzo».
Sintetico il commento del gestore, italiano, dello Speedy bar, viale Milano: «Una buffonata. Paghiamo noi per gli sbagli di altri. Ci vorrebbero altre misure, per noi non vendere alcolici la sera è un danno molto forte». Gli internet point e centri telefonici per i migranti sono il luogo dove si parla alla famiglia lontana, spesso con orari tardi a causa del fuso orario. Das Nakul ne gestisce uno nei pressi della stazione delle corriere: «Non mi è arrivata nessuna comunicazione, ma se mi arriva mi adeguo, ho rispetto per il Comune - dice - Il sabato e la domenica dalle 21 alle 22 vengono almeno venti persone ad usare internet. Io pago 1800 euro di affitto e contando le bollette arrivo a 3500 euro di spese. Per me il danno economico si farà sentire». Stessa musica al kebab Istambul in viale Roma: «La metà dei clienti li abbiamo la sera, nelle discoteche ci sono risse ogni weekend ma non si fa niente. E’ un provvedimento fascista». Per trovare un commerciante favorevole al coprifuoco bisogna andare in piazzale Bologna: «Noi chiudiamo presto, alle 21, capisco che possa essere un problema per chi lavora fino a tardi - dice la barista di origine cinese del Cafè Verdi - Siamo favorevoli all’ordinanza, negli ultimi giorni riesco a portare le bambine al parco giochi, ci sono meno spacciatori e più polizia ».
Sorride all’ordinanza anche il direttore del supermercato Pam di piazzale De Gasperi, Massimo Abascià: «Qui dopo le otto è un ricettacolo di persone poco raccomandabili, per ogni due birre comprate ce n’è una rubata. Certo, il problema si sposterà di poche centinaia di metri, all’altro supermercato in viale Mazzini». Il bar Castello è in piena zona rossa, piazzale De Gasperi, ma a pochi passi dal «confine» di piazza Castello: «Non è facendo terrorismo contro i commercianti che si risolve il problema della delinquenza» dice il gestore. Attacca a muso duro l’opposizione. «Per assumere decisioni forti, e condivisibili, sull’organizzazione della città, imporre divieti e limitazioni, bisogna essere credibili. E Variati non lo è - dice a nome del Pdl Maurizio Franzina - Variati è sempre lo stesso. Ha solo in mente di salvarsi il posto da sindaco e per farlo non c’è sceneggiata che non sia disposto a fare».
Giulio Todescan


ASCA
ROMA: CONTROLLI POLIZIA SUL GRA, NEL WEEKEND 40 PATENTI RITIRATE 
Roma, 18 ott - Trentaquattro denunce per guida in stato di ebbrezza e altre quattro per droga. Questo l’esito dei controlli messi in atto nel weekend dalla Questura di Roma e dalla Polizia Stradale sul Grande Raccordo Anulare.
Sei ore di attivita’ ininterrotta, con un ’’break’’ di circa 40 minuti dovuto alla pioggia. In particolare, spiega una nota della polizia, i posti di controllo sono stati predisposti sul Grande Raccordo Anulare nell’area di servizio ’’Pisana interna’’ e presso la barriera autostradale Roma Nord: 841 persone controllate e 617 veicoli ispezionati.
Complessivamente, sono stati 444 i punti decurtati per varie violazioni del codice della strada, 40 patenti ritirate, mentre per altri 3 veicoli e’ scattato il ritiro della carta di circolazione. Cinque veicoli sono stati sequestrati, mentre per 13 e’ scattato il fermo amministrativo.
Dagli inizi di agosto, da quando il sistema di controlli per la ’’sicurezza’’ stradale battezzato ’’ad imbuto’’ e’ stato messo ’’in pista’’ in modo sperimentale, sono 9 complessivamente i sistemi di chiusura di cui 7 sul Raccordo anulare e 2 delle arterie alternative sulle quali si e’ concentrata l’attenzione della Polizia di Stato. Oltre 4.000 i veicoli controllati, con circa 2.144 punti decurtati dalle patenti degli automobilisti e 680 sanzioni per violazioni del Codice della Strada. Salaria, Casilina interna ed esterna, Ardeatina, Pisana esterna ed interna, Selva Candida, sono le aree del Grande raccordo Anulare interessate dall’attivita’, cui si aggiungono i servizi mirati attuati alla vigilia di Ferragosto su tutta l’area urbana della Capitale e sulle strade che vanno dal G.R.A. al litorale di Ostia.
res-map/sam/bra


BRESCIA OGGI
«Positivi» al volante, via 18 patenti
SICUREZZA. Controlli delle pattuglie della Polizia stradale per l’intera nottata nella zona di Desenzano Verificate le condizioni di oltre 200 automobilisti: un uomo e una donna avevano un tasso «extra»
18/10/2010 - Un’altra «strage di patenti» sulle strade bresciane. Neppure l’inizio della cattiva stagione ferma il popolo della notte o spegne il desiderio di divertimento e di «sballo».
L’altra notte i controlli della polizia stradale hanno lasciato senza patente di guida 18 automobilisti: tutti sono stati trovati con un tasso alcolemico ben al di sopra del limite consentito dalla legge. fissato a 0,5 grammi per litro.
Le quattro pattuglie della stradale, dall’una di notte fino alle 7 di ieri mattina, hanno vegliato sulla zona di Desenzano, nelle vicinanze di locali notturni e discoteche.
I risultati, anche la scorsa notte, non si sono fatti attendere, a riprova del fatto che la «cultura della guida sobria» fatica a entrare nella mentalità dei bresciani e ancora troppo spesso non viene individuato, tra un gruppo di amici il cosiddetto «bob», quello che resterà completamente sobrio per portare a casa tutti gli altri in assoluta sicurezza, senza correre rischi inutili.
COMPLESSIVAMENTE gli agenti della polizia stradale hanno verificato le condizioni di 230 automobilisti, mentre sono 262 le persone controllate in totale

Non tutti gli automobilisti, come capita durante ogni controllo, erano nelle condizioni più adatte per guidare.
Diciotto degli oltre duecento controllati avevano esagerato con le bevande alcoliche. Il risultato è che gli agenti hanno ritirato 18 patenti.
Ad avere esagerato con gli alcolici sono stati soprattutto uomini, ma anche le donne la scorsa notte hanno svolto un ruolo non marginale: a fronte di 13 uomini rimasti senza patente, ben le 5 donne.
Le fasce d’età sono equamente rappresentate, ma due automobilisti superavano il tasso i 1,50 grammi per litro e rischiano la sospensione della patente di guida da uno a due anni: sono un uomo con più di 32 anni e una donna della stessa fascia d’età. I due, che avevano un tasso alcolemico vicino al coma etilico, si sono salvati dal sequestro del veicolo perchè guidavano un’auto intestata ad altra persona, altrimenti sarebbe scattato anche questo ulteriore provvedimento.
I controlli verranno ripetuti nei prossimi fine settimana, e gli automobilisti bresciani sono avvisati: chi si mette alla guida è meglio che resti sobrio perchè il rischio di incorrere in un controllo è decisamente elevato. Gli agenti effettueranno il servizio antistragi nelle zone della provincia in cui si concentrano le discoteche e i locali notturni.  W.P.


QUOTIDIANO DEL NORD
Stragi e follie del sabato sera: maxilavoro per la polizia di Firenze
Firenze - 18 ottobre 2010 - Proseguono i controlli finalizzati a contrastare l’abuso di sostanze alcoliche specialmente nelle ore notturne del week-end.
Alle 3,30 di sabato notte la Volante della Questura di Firenze ha denunciato una fiorentina 31enne, che dopo aver recato disturbo in Via Empoli si è rifiutato di fornire documenti di identificazione agli operatori della Volante intervenuta. La donna, in forte stato di alterazione alcolica, dopo aver insultato gli agenti ed ostacolato la loro attività veniva denunciata per resistenza e rifiuto di esibire documento d’identità.
Alle 4,30 in Via Canova è stato denunciato invece un’automobilista 26enne per guida in stato di ebbrezza. All’uomo, alla guida di una Seat Leon, è stato riscontrato un tasso di alcool nel sangue pari a 1,70. Inevitabile, quindi, la denuncia e il sequestro amministrativo del mezzo.
In precedenza, gli agenti della Volante della Questura di Firenze erano intervenuti in Via Ponte alle Mosse per un diverbio stradale sfociato in aggressione tra due utenti della strada. Uno di questi, un 30enne residente a Poggio a Caiano, lamentava forti dolori alla testa riferendo di essere stato colpito con un martello in gomma che l’altro automobilista deteneva nella propria vettura. Veniva richiesto l’intervento dell’ambulanza che provvedeva al trasporto del ferito al C.T.O. di Careggi ove veniva dimesso con prognosi di giorni 7 per trauma cranico, mentre per l’aggressore scattava la denuncia per lesioni aggravate e porto abusivo di oggetti atti ad offendere con conseguente sequestro del martello utilizzato.


BOLOGNA2000
12 automobilisti denunciati nel bolognese: guidavano in stato di ebbrezza
18 ott 10 - Dodici automobilisti sono finiti nei guai nel fine settimana perchè sorpresi a guidare in stato di alterazione alcolica dai carabinieri di Bologna. Nei guai anche un pensionato bolognese di 86 anni sorpreso a guidare in contromano. Tra i denunciati ci sono una commessa bolognese 19enne che controllata alle 5.30 in via Saffi è risultata positiva con un tasso alcolemico di 1,4 mg/l e una studentessa lucana 25enne che controllata in via Garibaldi all’1.30 aveva un tasso di 1,4 mg/l. Per loro e altri dieci automobilisti è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza e il ritiro della patente.  Per altre cinque persone, sorprese alla guida con un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 mg/l, niente denuncia ma multa e ritiro della patente.
Verso le 8 di ieri mattina in viale Pietramellara, all’incrocio con via Bovi Campeggi, i carabinieri hanno fermato un 86enne bolognese che percorreva i viali contromano. Per l’anziano, titolare di una patente valida fino al 2012, verrà richiesta la revisione straordinaria della patente di guida.


QUOTIDIANO DEL NORD
Minore intossicata da alcool in una scuola autogestita. Interviene la Digos
Firenze - 18 ottobre 2010 - Domenica notte una quindicenne è finita in ospedale per un’intossicazione acuta dovuta all’assunzione di bevande alcoliche.
La vicenda è stata l’epilogo di una festa che ha avuto luogo la sera prima all’interno di un liceo del Centro storico, al momento autogestito in occasione dell’ormai nota agitazione studentesca.
Oltre al personale medico, all’interno della scuola è intervenuta anche la Digos fiorentina: una quindicina i giovani di età compresa tra i 15 e i 18 anni, trovati nei locali dell’istituto.
La minore, fuori pericolo, era in compagnia del giovane fidanzato 17enne, anch’egli studente.
Il ragazzo avrebbe riferito agli inquirenti che la consumazione degli alcolici da parte della minore, sarebbe iniziata fuori dalla scuola, in alcuni locali del centro.
Al momento sono in corso accertamenti della Questura al fine di verificare eventuali responsabilità di terzi (interni ed esterni all’istituto) in merito all’accaduto.
Questa mattina si è avuto notizia della fine dell’iniziativa di protesta studentesca in molte scuole del capoluogo toscano.


IL GAZZETTINO (Padova)
Padova. Ubriaco provoca incidente, fugge a piedi dai carabinieri e cade in un fosso
I militari si sono precipitati in acqua per salvarlo. Sottoposto al test dell’etilometro, l’uomo è risultato avere un tasso di 2,37
PADOVA - Ubriaco alla guida fa un incidente stradale e, urlando e supplicando che i carabinieri intervenuti non gli ritirino la patente, si dà alla fuga finendo in un fosso pieno d’acqua. È stato salvato dai carabinieri di Abano (Padova), che per soccorrerlo hanno dovuto entrare in acqua e inzaccherarsi anche loro. Il fatto è successo nel corso della notte a Montegrotto, nel Padovano. Gli accertamenti hanno poi rilevato che l’uomo aveva nel sangue un elevato tasso alcolemico, pari a 2.37. I carabinieri si sono quindi accorti che, poco prima, aveva danneggiato altre due autovetture parcheggiate e lo hanno denunciato a piede libero.


ROMAGNA OGGI
Bellaria, ubriaco e senza patente. Denunciato recidivo cesenaticense
BELLARIA-18 ottobre 2010 - Gli agenti della Polizia Municipale di Bellaria hanno denunciato per guida in stato d’ebbrezza un automobilista cesenaticense. L’uomo, fermato da una pattuglia, è risultato oltre che ubriaco anche senza patente poiché gli era stata ritirata in un precedente controllo sempre per guida sotto l’effetto di alcolici. Per il conducente, oltre alla denuncia e ad una maxi sanzione, anche il fermo dell’auto per tre mesi. Altri due automobilisti sono stati trovati con 0,87 e 0,90 g/l.
Complessivamente i vigili hanno fermato 15 automobili ed elevato 12 multe per eccesso di velocità oppure per trasporto di passeggero su ciclomotori non omologati.


SAVONANEWS
Dego: entra in casa per rubare ma si ubriaca, arrestato
lunedì 18 ottobre - Daniel Irita, romeno, era entrato in una cascina di Dego, ma dopo aver rubato qualche oggetto di valore ha iniziato a bere liquori e vino. Alla fine i proprietari si sono accorti della sua presenza
I carabinieri hanno arrestato con l’accusa di furto aggravato e violazione di domicilio  Daniel Irita, 45 anni, romeno. L’uomo utilizzando un piccone era entrato in una cascina di Dego, in Valbormida. Dopo aver rubato qualche oggetto di valore, ha iniziato a bere liquori e vino. Alla fine i proprietari si sono accorti della sua presenza e hanno chiamato il 112 che hanno arrestato l’intruso.


IL TIRRENO
LUNEDÌ, 18 OTTOBRE 2010
Patente ritirata 
Ebbro al volante: l’amico deve andare a riprenderlo alle 3 
SARZANA. Raffica di patenti ritirate dai carabinieri della compagnia di Sarzana. A un cittadino massese di 46 anni, fermato sulla litoranea a Marinella, è stato riscontratto un tasso alcolemico di 0,82: alle tre del mattino ha dovuto chiamare un amico perché lo venisse a prendere.
È andata anche peggio a un 21enne di Santo Stefano: recidivo per guida in stato di ebbrezza, gli è stata addirittura revocata la patente. Un altro santostefanese, 25enne, ha invece fatto un sorpasso pericoloso sulla Cisa a Santa Caterina, patente ritirata. Un egiziano di 23 anni ha danneggiato 2 auto a Ponzano: portato in caserma, è risultato negativo all’alcoltest, ma visti i danneggiamenti, la patente gli è stata ritirata lo stesso.


LA NAZIONE
Sterilizzano alcolisti e tossicomani in cambio di 200 euro Polemiche a Londra
Sbarca nel vecchio continente l’offerta di una società Usa che ha già coinvolto 3500 persone. Le Ong britanniche: campagna eugenetica. I fautori replicano: non sono in grado di allevare figli
Roma, 18 ottobre 2010 - Sterilizzazione in cambio di denaro: John, 38enne tossicodipendente, è il primo britannico ad aver accettato l’offerta della Project Prevention, società statunitense che ha già convinto circa 3.500 fra drogati e alcolisti negli Stati Uniti a sottoporsi a vasectomia.
Come riporta il quotidiano britannico The Daily Telegraph, grazie alla donazione di 13.000 sterline da parte di un anonimo benefattore inglese il programma è ora sbarcato oltreoceano: la cifra offerta ai volontari corrisponde a circa 200 euro in contanti. La sterilizzazione avviene gratuitamente tramite il servizio sanitario nazionale britannico: è poi necessario un attestato che dimostri l’avvenuto trattamento da presentare all’associazione, che pagherà la somma concordata.
La base scientifica alla radice dell’iniziativa - ovvero che alcoolismo o consumo di stupefacenti sono caratteristiche almeno in parte trasmissibili geneticamente - è tuttavia scientificamente a dir poco controversa, e numerose ong britanniche hanno criticato la campagna, definita razzista ed eugenetica. La fondatrice dell’organizzazione, Barbara Harris, sostiene che lo scopo è piuttosto impedire a persone che non sono più in grado di allevare o mantenere dei figli di diventare genitori.


CORRIERE DELLA SERA 
CALCIO
Mancini agli inglesi: «Dopo una vittoria? Meglio il sesso dell’ alcool»
Il tecnico del Manchester City: «Non capisco i giocatori che si stordiscono bevendo»
MILANO, 17 ottobre 2010 - Una bella bevuta dopo la partita fa «parte della cultura inglese» ammette Roberto Mancini. Una consuetudine che però non lo convince. «Non capisco i calciatori che bevono fino a stordirsi - ha detto l’allenatore del Manchester City, secondo quanto riporta il sito del Guardian -. In Italia non abbiamo una cultura del bere in questo modo. Se vogliamo fare festa, preferiamo uscire con una donna che attaccarci alla bottiglia. Uscire con una donna è quello che io preferisco dopo una partita, e dico la stessa cosa ai miei giocatori: meglio una donna che un drink». (*)
IN PASSATO - L’ex allenatore dell’Inter ricorda ancora che, quando arrivò per la prima volta in Inghilterra, una decina di anni fa, per giocare nel Leicester, rimase molto sorpreso dal comportamento dei suoi compagni dopo ogni match o anche dopo gli allenamenti: «Andavamo direttamente dal campo di gioco al pub e loro bevevano non so quante birre». Alla richiesta di commentare la recente avventura alcoolica di Joe Hart, portiere del suo City, in un bar spagnolo, Mancini mette in guardia dagli eccessi giovanili: «Quando sei giovane, ti senti di poter fare qualsiasi cosa e forse per un giocatore nei suoi primi vent’anni è facile recuperare le forze dopo un’ubriacatura. Ma quando hai 28 o 29 anni cominci a pagare il prezzo».
(*) Nota: è fastidioso vedere mettere sullo stesso piano una donna e un drink. Soprattutto per chi  non ha una grande considerazione dei drink.


ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ COMITATO REGIONALE EUROPEO
Piano d’Azione Europeo sull’Alcol - Le aree-chiave e gli strumenti per un’azione nazionale
Strategie nazionali e locali e piani d’azione
Mentre una politica sull’alcol può dar luogo ad iniziative ai vari livelli nella società, il bisogno di coordinare le strategie e gli sforzi nazionali è evidente. È importante stabilire una strategia nazionale sull’alcol e un piano di azione a livello nazionale e/o a livello specifico in ogni Stato Membro. Inoltre ci vuole l’infrastruttura e la capacità necessaria per implementare misure efficaci e con un buon rapporto costi-benefici, e anche misure per il monitoraggio ed il prosieguo (follow-up) rispetto al piano d’azione. Gli Stati Membri sono chiamati a sviluppare o rivedere le loro strategie nazionali e i loro piani d’azione, tenendo conto della mèta e degli obiettivi di questo nuovo Quadro.
Le dieci aree d’azione ed i risultati ottenuti dal Piano d’Azione Europeo sull’Alcol, continuano ad essere di importanza capitale per l’implementazione di politiche nazionali sull’alcol e dovrebbero essere visti come parte integrante del Quadro. Queste aree sono:
• educazione ed informazione;
• luoghi di lavoro pubblici e privati;
• alcol e guida; disponibilità delle bevande alcoliche;  
• pubblicità delle bevande alcoliche;
• trattamento e riabilitazione;
• responsabilità dei produttori di bevande alcoliche e del settore ristorazione ed alberghiero;
• la capacità della società di rispondere ai problemi alcolcorrelati;
• le organizzazioni non governative;
• la formulazione, implementazione e monitoraggio della politica.
Per la prevenzione efficace e la riduzione dei problemi alcolcorrelati, i piani nazionali sull’alcol devono supportare le comunità locali nello sviluppo e implementazione di misure efficaci. Le comunità locali devono adottare politiche che impongano obiettivi, identifichino agenzie responsabili e formule di trasparenza, e coinvolgano adeguatamente la ONG. I problemi alcolcorrelati sono minacce serie alla salute pubblica, e dovrebbero essere affrontati in modo adeguato dal sistema sanitario.
Per intensificare l’effetto delle azioni per prevenire o ridurre problemi alcolcorrelati, un gran numero di settori della comunità dovrebbero essere potenziati e coordinati. La funzione di coordinamento può essere paragonata a quella del ragno nella ragnatela, dove il suo compito è di organizzare e coordinare le diverse zone della comunità. È necessario svolgere una funzione di portavoce delle istanze della gente, per aumentare la consapevolezza del pubblico circa le proporzioni del danno alcolcorrelato nella comunità, e per conquistarne l’accoglienza e il favore, anche quando le misure da adottare fossero impopolari.
Un caso specifico, che può essere impopolare ma è efficace, è la restrizione della disponibilità delle bevande alcoliche attraverso una politica di imposizione fiscale efficace, insieme alla limitazione delle ore di apertura e vendita. Questo si dovrebbe applicare ai locali con licenza di vendita, come bar e pub, ma anche ai negozi che vendono bevande alcoliche. Possono anche ridurre in modo efficace i problemi, dei programmi mirati ai gestori, affinchè si rendano conto che il servire bevande alcoliche deve essere fatto in modo responsabile, ma è meglio combinare questi programmi con efficaci controlli di polizia e delle altre autorità responsabili per le licenze.
La disponibilità gioca un ruolo molto importante per quanto riguarda i giovani e l’alcol, dove il rispetto rigoroso dei limiti di età ha dato prova di essere un mezzo particolarmente efficace nella riduzione del bere. Un certo grado di disponibilità tuttavia avviene in contesti sociali, e non solo attraverso esercizi commerciali, come quando i giovani hanno accesso all’alcol dai genitori o amici maggiorenni; questo necessita di un programma di comunità  più ampio.
L’istruzione e l’educazione dovrebbero essere combinate con altre misure in una strategia multidisciplinare. L’educazione dei minori è meglio realizzata dalle agenzie di stato ed altre agenzie d’istruzione indipendenti, che hanno la competenza professionale necessaria, e richiamano l’attenzione sulla necessità di avere una generazione di giovani sani. Mentre la ricerca sull’efficacia a lungo termine dell’informazione sui comportamenti a livello scolastico è stata deludente, i programmi per i genitori sembrano molto più promettenti. Questi programmi, confrontando i fattori di rischio e di protezione della salute, sottolineano l’importanza del supporto dei genitori per i ragazzi, ed anche la necessità di imporre limiti, e l’importanza di ritardare l’inizio del consumo alcolico.
Incidenti dovuti al consumo alcolico, violenza e disordine pubblico, sono eventi comuni nelle comunità locali, e richiedono risposte dalle agenzie delle stesse comunità. La regolamentazione ed il rispetto delle regole locali può ridurre efficacemente tali problemi. Per quanto riguarda alcol e guida, mentre i livelli di concentrazione dell’alcol nel sangue sono solitamente decisi a livello nazionale, l’attuazione è di solito una responsabilità locale. È importante che le autorità delle forze dell’ordine diano priorità a questi problemi.
La prevenzione primaria della salute è un ruolo che spetta alla comunità locale. L’efficacia dello screening e degli interventi brevi di riabilitazione per i casi di consumo a rischio è dimostrata dalla letteratura internazionale. Per implementare tali programmi, i professionisti della salute devono svolgere un ruolo attivo ed essere supportati dalle autorità sanitarie. Servizi specialistici sono necessari per i casi più severi di danni alcolcorrelati e dovrebbero essere connessi con altri approcci, professionali e non.
Molti bevitori a rischio hanno un regolare lavoro e sono quindi raggiungibili tramite azioni realizzate sul posto di lavoro. Per sviluppare un’attività significativa in questo campo, è necessario adottare politiche sull’alcol nei posti di lavoro. Tali politiche dovrebbero introdurre regole per il consumo di alcol prima di, e durante le ore di lavoro. Dovrebbero anche introdurre linee guida su cosa fare nei casi di consumo a rischio e di veri e propri problemi alcolcorrelati. Ugualmente, le scuole devono adottare politiche sull’alcol. Esse dovrebbero partire dalla responsabilità che ha la scuola di informare i giovani sull’alcol, di migliorare il clima psico-sociale a scuola, dato che questo può contribuire a creare comportamenti a rischio, e di fornire servizi socio-sanitari quando l’alcol ed i problemi alcolcorrelati sono presenti.

Situazioni ed eventi liberi dall’Alcol
Certi momenti della vita sociale e certe circostanze dovrebbero essere liberi dall’alcol. In particolare, nessun consumo dovrebbe aver luogo durante l’infanzia e l’adolescenza, e nell’ambiente che ruota attorno ai giovani. Altre situazioni e circostanze importanti che dovrebbero essere libere d’alcol sono durante la guida, sul posto di lavoro e durante la gravidanza.
Giovani: quanto prima i giovani incominciano a bere, tanto peggio potrebbero essere le conseguenze. I giovani che hanno incominciato a bere a 14 anni o meno sono più probabilmente disposti a sviluppare la dipendenza sull’alcol, di essere coinvolti in incidenti stradali causati dall’uso di alcol o di subire danni non intenzionali dopo avere bevuto. L’uso pesante di alcol durante l’adolescenza  può danneggiare lo sviluppo del cervello, causando perdita di memoria ed altre abilità. È più sicuro tenere i ragazzi fuori dall’influenza dell’alcol, e ritardare l’inizio del consumo di bevande alcoliche.
L’ambiente attorno ai giovani: le pressioni sui giovani a bere alcolici sono aumentate, mentre allo stesso tempo, i fattori di protezione sono diminuiti. Lo sport e gli ambienti del tempo libero, che sono una parte centrale degli spazi sociali dei giovani, hanno legami forti con il consumo alcolico, a causa di pratiche di marketing sempre più aggressive ed estese, e questo può portare a risultati quali risse, con ferite ed altre violenze. Gli ambienti per il tempo libero e lo sport  giovanile, liberi dall’alcol e dalla pubblicità dell’alcol, potrebbero aiutare a ridurre la pressione e fornire un ambiente sociale più sicuro per i giovani.
La sicurezza stradale: L’alcol rende inefficace le reazioni psicomotorie nonché il giudizio. Non esiste un livello sicuro, le capacità di guida sono danneggiate a livelli di consumo molto bassi. Ricerche in varie parti del mondo hanno dimostrato riduzioni importanti negli incidenti e mortalità quando i limiti legali di alcol nel sangue sono stati ridotti. L’influenza della legislazione sui livelli di alcol nel sangue dipende però in grande misura dalla capacità di far rispettare la legge, e in particolare, dai controlli casuali (o a tappeto) con l’etilometro.
Sul lavoro: la maggior parte dei luoghi di lavoro sono chiaramente impostati sull’abilità degli impiegati di lavorare con discernimento e di svolgere compiti qualificati. Molti lavorano a contatto con il pubblico, in tal caso impiegati sotto l’influenza dell’alcol costituiscono un pericolo per la salute degli altri e non solo per se stessi. Questo si applica in modo particolare al settore dei trasporti, ma ci sono molti altri settori dove impegni importanti sono richiesti agli impiegati. Da un punto di vista di sanità pubblica quindi, l’alcol non dovrebbe avere alcuno spazio nella vita lavorativa.
Gravidanza: l’alcol passa al bambino attraversa la placenta. Può causare problemi durante la gravidanza e anche danneggiare il feto. Non si sa se c’è un livello sicuro di consumo di alcol in gravidanza. Non è neppure certo se c’è un momento particolare della gravidanza più vulnerabile. Nell’assenza di limiti di sicurezza, l’astinenza dall’alcol durante la gestazione è consigliato e dovrebbe essere incoraggiato.

Questioni inerenti le direttive e le raccomandazioni sulle modalità di consumo
I governi hanno idee diverse sulla opportunità di pubblicizzare linee-guida su livelli di alcol a basso rischio per la popolazione generale. La ricerca ha dimostrato che possono essere difficili da interpretare e possono essere percepiti come basi “sicure” dalle quali salire per cercare i limiti personali. Linee-guida specifiche valide ovunque nella regione europea non sono consigliabili e l’OMS continua a promuovere il messaggio che “meno è meglio”. Se gli Stati Membri considerano la formulazione di linee di guida per la popolazione di un paese specifico, modalità di consumo e culture esistenti devono essere prese in considerazione.
Gli effetti benefici dell’alcol sulla salute, in particolare sulle malattie cardio-vascolari, sembrano essere collegati a livelli bassi o bassissimi di consumo, al massimo una bevanda alcolica standard al giorno per gli uomini di 70 anni, e meno della metà per le donne della stessa età. Qualunque consumo al di sopra di questi livelli è associato ad un  aumento del rischio. Al di sotto dei 40 anni, nessun effetto benefico è stato costatato. Il consumo fino all’intossicazione è sempre associato con un rischio maggiore.
Non ci sono quantità a rischio zero per il consumo di alcol. D’altra parte, non c’è motivo di scoraggiare un consumo a basso rischio nella popolazione adulta, se le situazioni e le circostanze individuali sono state tenute in conto. Queste includono, ma non solo, fattori sociali e medici, come la guida di macchine, la gravidanza, la presenza di cure con farmaci che possono interagire sfavorevolmente con l’alcol, e l’esistenza del rischio di dipendenza. Con il termine “consumo a basso rischio”, s’intende
a. che il consumo regolare è basso
b. che il consumo fino all’intossicazione non ha luogo.
È meglio che linee-guide individuali per bevitori problematici siano forniti da professionisti in un ambiente sanitario, usando gli strumenti disponibili circa le linee-guida. (5). Mentre si discute di abitudini alcoliche con i pazienti, si dovrebbe dare la stessa attenzione al modo di bere, e non solo alla quantità. Mentre c’è evidenza che un consumo leggero su base regolare in certi gruppi di età è associato ad un ridotto rischio per malattie cardiovascolari e diabete del tipo 2, ricerche ben controllate sconsigliano i pazienti dal bere alcolici come medicina preventiva rispetto a queste malattie.
(5) vedi ad.as. T.F.Barbor et al; The Alcohol use Disorders identification test. Guidelines for use in primary care. Geneva, W.H.O., 2001 (http://whqlibdoc.who.int/hq2001/WHO_msd_MSB_01.6a.pdf,  accessed 22June 2005)

Giornata di prevenzione dei problemi alcolcorrelati

Una possibilità per aumentare la consapevolezza nella società degli effetti negativi e le conseguenze sociali dell’alcol, è quella di lanciare una giornata nazionale mirata alla prevenzione e la riduzione di problemi alcolcorrelati. Usata in combinazione con altri mezzi a lungo termine, una tale giornata potrebbe essere uno strumento importante nell’aumento dell’informazione sulle dimensione dei problemi alcolcorrelati e quindi ottenere dall’opinione pubblica il supporto a politiche di intervento veramente efficaci.
Sfide recenti e ri-emergenti
L’Alcol fa parte della vita di tutti giorni in molte zone della Regione. Bere è apprezzato per molte ragioni: come una via per socializzare, come una parte della nutrizione e come pausa simbolica che porta sollievo dalle responsabilità quotidiane. L’alcol è familiare e confortante per le persone, ed è difficile prenderne la giusta distanza e mantenere un certo disincanto, per riconoscere ed agire sui problemi che il suo consumo provoca.
Il simbolismo connesso con l’alcol e l’abitudine al bere, spesso impedisce la costruzione di politiche razionali. Quindi la sfida che deve essere raccolta dalle politiche sull’alcol è, allo stesso tempo, l’accettazione della confortevole famigliarità e degli aspetti positivi percepiti del consumo di alcol, e la messa in atto di misure efficaci sulla salute pubblica per prevenire o ridurre il danno alcolcorrelato.
Oltre alle proprietà psico-attive, le bevande alcoliche sono considerate anche come un bene di consumo. La produzione e la vendita di bevande alcoliche, rappresentate dalle industrie connesse, hanno una parte importante in molti paesi europei, fornendo lavoro a molta gente, assicurando la possibilità di alimentare una esportazione costante, e offrendo (ai governi) l’opportunità di incassare imposte. Questi interessi economici e fiscali sono spesso fattori determinanti e importanti nelle politiche sull’alcol, che possono essere visti come barriere alle iniziative di salute pubblica. È importante che vengano diffusi capillarmente i dati negativi riguardati l’alcol ed i suoi effetti sulla salute pubblica, per controbilanciare questi interessi economici.
I controlli e le limitazioni sulla disponibilità dell’alcol si sono dimostrati tra gli approcci più efficaci ed economici per limitare i danni. Tradizionalmente, tali controlli  sono stati prerogativa dei governi nazionali o regionali, e quindi sono stati i mattoni di costruzione per i due Piani di Azione consecutivi europei. All’interno dell’Unione Europea, il fatto che chi viaggia attraverso le frontiere ha il diritto di portare quantità per uso personale molto ampie, ha ristretto la possibilità di diversi governi nazionali di controllare la vendita ai residenti, mentre alcuni paesi sono stati costretti a diminuire le accise sull’alcol. Strategie regionali su vasta scala delle industrie di bevande alcoliche, molte delle quali fanno appello ai giovani, dimostrano la natura trans-nazionale del marketing moderno.
La crescita di accordi commerciali aperti e mercati comuni, e più generalmente i processi di globalizzazione, hanno indebolito sostanzialmente la capacità dei governi di usare alcuni degli strumenti più efficaci per prevenire e ridurre problemi alcolcorrelati, nei modi più appropriati alle loro culture. C’è quindi un bisogno, dal punto di vista della salute pubblica, di un’azione internazionale concertata, per riconoscere chiaramente che l’alcol è un bene di consumo del tutto particolare, tenuto conto dei gravi danni associati al suo consumo.

Martedì, 19 Ottobre 2010
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK