LATINA 08.08.2010 - Un soffio nel bocchettone dell’alcol test. Poi l’attesa, con il cuore in gola, che l’apparecchio rilasci lo scontrino. Il macchinario vibra per qualche secondo, e infine scarica il foglietto: « Risultato analisi: 0,1 6» . L’espressione della ragazza - minuta, capelli neri, smalto rosso - è tutta un programma: una smorfia di delusione le attraversa il volto. È come se l’avessero bocciata a un esame all’università. E la maglietta che indossa va a suo sfavore: c’è scritto «I love drink». Stona non poco nell’area di servizio del Lido di Latina, trasformata dalla polizia stradale in un maxi posto di blocco: 14 agenti incaricati di usare il pugno di ferro contro gli sbronzi al volante applicando il nuovo Codice della strada. «Ma io ho bevuto solo un sorso - si difende lei - il drink me l’hanno passato, nemmeno l’ho finito...». Tutto inutile: quello scontrino, con lo 0,16 di tasso alcolico nel sangue, parla chiaro. Ha 19 anni ed è patentata da meno di tre. Da una settimana non le è più consentito bere nemmeno un goccio. L’attende una multa da 155 euro, ma nessun ritiro della patente, né il sequestro dell’auto, previsti invece per chi viene beccato con 0,80. (Nota Asaps: Il ritiro è previsto già a 0,5 in quanto il superamento di questo limite prevede la sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Il sequestro ai fini della confisca è previsto per chi supera il valore alcolemico di 1,5 g/l). La sospensione della patente è prevista Sono le 2.30 di venerdì notte. Il rientro a casa dei ragazzi di Latina, ma anche di Roma, è appena cominciato. Solo qualche ora prima a migliaia, come ogni fine settimana, si sono dati appuntamento sulla costa: ci sono comitive del Circeo, di Sabaudia e Terracina. Poi c’è chi si spinge verso sud, da Torvajanica e Ostia in cerca di cocktail e musica dance. «Ma il momento più difficile arriva a quest’ora — spiega il vice questore aggiunto Bruno Agnifili, funzionario responsabile dell’operazione — i ragazzi bevono, in certi casi si drogano. Non pensano che una volta fermati, e trovati positivi al drug test o all’etilometro, avranno la fedina penale macchiata per sempre». A impressionare, su via del Lido di Latina, un rettilineo di cinque chilometri, dalla città al mare, è il ronzio dei pneumatici sull’asfalto. Si avverte a centinaia di metri di distanza. Più è pesante, più le auto corrono. E qui vanno forte, anche se il limite è di 60 chilometri all’ora. Una su tre, in media. L’agente al Telelaser, l’autovelox montato sul treppiedi, prende la mira da 8-900 metri. Aggancia il «bersaglio», lo segue per un paio di secondi, «spara» e tac: «90 km/h». Il display rosso non mente. «Ferma questo!», grida ai colleghi con la paletta. Ma chi guida quell’auto nuova di zecca non se ne accorge, tira dritto, rischia di travolgere i poliziotti. È un’altra ragazza, short e top bianchi. Con lei c’è un’amica con un abito nero. «Non vi ho visto, ma non correvo. ’Sta macchina è un polmone...», si difende. Anche per lei è dura e la multa scatta in automatico. Dalle 2 di notte all’alba di scene come queste gli agenti della Polstrada di Latina e Frosinone ne vedono a decine. Alla fine il bilancio dei controlli sarà di 180 veicoli e 215 persone, quattro patenti ritirate e una quarantina di contravvenzioni. Numeri analoghi anche a Ostia e in altre «piazze» sul litorale. «A sorprendere sono le ragazze — aggiunge Agnifili — negli ultimi 3-4 anni sono diventate più del 10% degli automobilisti fermati nei weekend. E circa la metà risulta positiva a droga o alcol, oppure a tutte e due». La lunga notte della Polstrada è un susseguirsi di abbaglianti, motori imballati, frenate. L’area di servizio assomiglia a una «catena di montaggio»: 5-6, anche sette controlli per volta. Auto, moto e scooter. Qualcuno rallenta, palette e fratini catarifrangenti mettono paura, ma molti alzano il piede troppo tardi. Li attende prima il test con il «precursore» per scremare chi è sospetto e chi no, poi la verifica più approfondita. I ragazzi passeggiano preoccupati in attesa del responso. Si confidano fra loro, temono il peggio. «Bel modo di finire la serata», si lamenta un sosia di Cristiano Ronaldo. Il tam tam con i telefonini intanto fa spostare il traffico del rientro verso Foce Verde, ma anche lì viene piazzata un’altra pattuglia. In tre invece tentano di evitare il posto di blocco all’autogrill facendo inversione con un’utilitaria scura. Gli agenti li acciuffano nelle campagne. Al volante uno studente di giurisprudenza di 21 anni. Ha bevuto alcolici da poco, con i suoi due amici. «Faticava a tenere il volante dritto», conferma un poliziotto. L’alcol test, ripetuto tre volte, lo inchioda: «Più di 0,80». Scattano sequestro e denuncia penale. Quelli che riesce invece a evitare l’autista di un furgone dalla guida allegra. Lui va verso il mare. Prova a scherzare: «Porto bombe e cornetti ai ragazzi che escono dalle discoteche, se il capo sa che corro mi fa una testa così». Ma almeno quei dolci non fanno male. di Rinaldo Frignani da corriere.it |
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