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Basket e sicurezza stradale: quando le occasioni non si sprecano
Nei recenti campionati del mondo in Turchia i campioni dello sport richiamano i giovani al rispetto della vita e delle regole con alcuni spot veramente belli

L’iniziativa, voluta da FIBA e ONU, è però passata in sordina, almeno in Italia

Harun Erdenay, star del basket turco, mentre gira lo spot per la sicurezza stradale

(ASAPS) ANKARA (TURCHIA), 14 settembre 2010 – “Noi rispettiamo le regole al volante come sul campo di gioco”: è con questo slogan che si sono aperti e conclusi, in Turchia, i campionati del mondo di basket, che dopo 16 anni ha visto tornare alla vittoria la nazionale degli Stati Uniti, al loro quarto titolo, con il secondo e terzo posto occupato rispettivamente dai padroni di casa e dalla Lituania. Le 24 squadre che si sono qualificate per la fase finale del torneo hanno recepito così l’appello della Federazione Internazionale del Basket (FIBA) e della Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’Europa (CEE-ONU), utilizzando la formidabile spinta di uno degli sport più popolari del mondo per un messaggio sociale. Peccato che in Italia né il basket né certe campagne sembrano attecchire o far presa: la notizia è infatti passata così tanto in sordina che solo effettuando la consueta rassegna internazionale anche noi dell’Asaps ci siamo accorti di aver bucato la notizia. Alcuni dei più grandi campioni del cesto hanno prestato la loro immagine per alcuni spot davvero incredibili, che ci piacerebbe veder girare anche sulle nostre emittenti: è il caso di José Calderón, campione del mondo con la Spagna (clicca qui per il video), e dei turchi Kerem Tunçeri (clicca qui per il video) e Harun Erdenay, vera star del basket turco (clicca qui per il video). Come potete vedere, non serve spendere tanti soldi: la FIBA  e l’ONU hanno semplicemente usato uno spot già usato molte altre volte, ma che negli anni si è rivelato essere di grande presa nei paesi dove è stato mandato in onda, e vi ci hanno applicato un cortometraggio dei campioni dello sport. Comunque, ci hanno provato e se volevano colpire nel segno, visto che la campagna è stata proiettata nei break delle dirette televisive, gli ingredienti per riuscire c’erano tutti. In fondo, sensibilizzare i giovani al rispetto della vita e delle regole, è anche uno degli scopi di tutti gli sport. (ASAPS)

Martedì, 14 Settembre 2010
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