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Notizie brevi 02/02/2011

Lettera a Stefano Biondi
"Caro Stefano hanno liberato uno dei due delinquenti che ti hanno ammazzato. Lui per gratitudine è andato a fare una rapina. Dai non te la prendere, lo sai che qui va così! Ora speriamo non liberino anche l’altro ergastolano"

Libero Michele D’Ambrosio l’omicida di Stefano Biondi condannato a 14 anni di reclusione per la morte dell’agente della Polstrada al casello A1 di Reggio, in regime di semilibertà mette a segno una rapina a Bologna
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I familiari di Stefano Biondi

Caro Stefano,

scusaci ma dobbiamo darti una notizia, ma tu certamente da lassù la sai già. E’ lo stesso. Vorrà dire che la diamo agli altri che sono ancora qua con noi e magari non l’hanno saputo.
Sì Stefano uno di quei due trafficanti di droga che ti hanno ammazzato travolgendoti con quella triste Porsche nera piena di cocaina in quel maledetto 20 aprile 2004, a Reggio Emilia, Michele D’Ambrosio (che beffa porta pure il nome del patrono della Polizia!!) è già fuori. Tu lo sapevi vero? Noi no. Eravamo rimasti al fatto che era stato condannato a 14 anni. Mi pare che ne siano passati solo 6 e lui, il correo nel tuo omicidio, è già fuori in semilibertà!! Incredibile! E per gratitudine cosa ha fatto? Ma dai che lo sai Stefano! E’ andato a fare una rapina no? Cosa vuoi che facesse? Del lavoro di utilità sociale? Anche questa volta al D’Ambrosio però è andata male. Dopo la rapina nella gioielleria di Bologna armato di pistola Beretta 9x21 si è dato alla fuga in moto, ma i tuoi bravi colleghi della Volante bolognese lo hanno intercettato e catturato.
Speriamo rimanga ancora per un po’ in galera, però lo sai Stefano non possiamo promettertelo, scusaci, ma proprio non possiamo!! Qui non vigono le leggi della giustizia divina, qui vigono le leggi della giustizia terrena, per di più italiana!
Intanto l’altro assassino quello che era al volante della Porsche che ti ha travolto e massacrato, sì lui Fabio Montagnino, (lo so che non vuoi ricordarlo quel criminale, scusami…) condannato all’ergastolo con pena definitiva, per fortuna è ancora (per il momento) dentro.
Mi vengono però ora in mente le parole della sua mamma in quel cortile del tribunale di Reggio Emilia quando fu condannato all’Ergastolo e incrociò la Tua Mamma, la nostra Loredana con Papà Luciano e la tua Sorella Marzia. Di fronte alla umana soddisfazione per quella condanna, che miscelava appena un po’ il dolore dei tuoi familiari, la donna con fare di sfida si rivolse a Loredana dicendo:
"Godete, godete, ma vedrete presto mio figlio sarà fuori e il vostro rimarrà sotto terra".
Non so ancora come facemmo a trattenere tua Mamma, era diventata giustamente una furia, una tigre! Oggi quelle parole mi fanno venire i brividi Stefano. Però, dai, non perdiamo la fiducia, speriamo che quel tuo assassino rimanga per sempre dentro. Se però tu ci dessi una mano ad illuminare le menti di chi applica la giustizia te ne saremmo grati.

Le cronache da quaggiù Stefano si fermano qui. Il D’Ambrosio dopo la sua gita con rapina è tornato dentro, i tuoi colleghi lo hanno subito acciuffato. Bravi (dì la verità, ma una mano gliela hai data anche tu vero...?)
Ciao Medaglia d’Oro al Valor Civile, noi del team Asaps, i tuoi colleghi di Modena Nord e tutti gli altri che in divisa e senza divisa, ti hanno voluto bene ti abbracciamo e ti chiediamo scusa per quello che è successo. Ma tu lo sai come vanno le cose qui dai...

Giordano Biserni

PS: Ma anche Su da te i Capi pensano veramente che certi delinquenti possano redimersi??


29079

da gazzettadireggio.gelocal.it

Libero l’omicida di Stefano Biondi

Michele D’Ambrosio, condannato a 14 anni di reclusione per la morte dell’agente della Polstrada al casello A1 di Reggio, in regime di semilibertà mette a segno una rapina a Bologna

REGGIO. Un detenuto in semilibertà e con permesso di lavoro è stato arrestato dalla polizia subito dopo una rapina in gioielleria a Bologna. Michele D’Ambrosio, 37 anni di Pieve di Cento nel Bolognese, scontava una condanna a 14 anni per l’omicidio di un agente della Polstrada, Stefano Biondi, travolto e ucciso al casello autostradale di Reggio il 20 aprile 2004 durante il tentativo di forzare un posto di blocco, con un complice, a bordo di una Porsche dove avevano due chili di cocaina.
D’Ambrosio usufruiva di un permesso di lavoro dalle 8 alle 21 ma nel weekend non aveva restrizioni. Così si è presentato in una gioielleria di via Riva Reno indossando casco e passamontagna, armato di una beretta 9x21, che però non ha estratto. Si è fatto consegnare bracciali, collane in oro usato per circa 300 euro più 1.500 euro in contanti. La titolare della gioielleria però riuscita a prendere la targa della moto su cui è fuggito, una Honda Transalp poi risultata rubata, e ha avvertito la centrale di polizia.
Le volanti l’hanno intercettato poco dopo e gli hanno intimato l’alt. Lui non si è fermato ed è andato a sbattere contro l’auto della polizia, cadendo a terra ma rialzandosi e tentano di fuggire, prima di essere fermato dagli agenti. Perquisito, è stato trovato in possesso sia dei soldi che dei gioielli. In tasca inoltre aveva la pistola, con matricola cancellata e undici proiettili parabellum. D’Ambrosio, con numerosi precedenti per stupefacenti, rapina e omicidio, è stato arrestato per rapina, ricettazione, detenzione di arma illegale e di armamenti da guerra.

Confermate condanne in cassazione per gli assassini di Stefano Biondi
Ergastolo per Fabio Montagnino e 14 anni per Michele D’Ambrosio
Scritta la parola fine al percorso giudiziario contro i responsabili della morte di Stefano

Omicidio di Stefano Biondi, il processo d’appello entra nel vivo. Lunedì attesa la sentenza
Parte il processo di appello agli assassini di Stefano Biondi
Noi vogliamo ricordare quel tragico giorno che ce lo ha portato via.
Dalla giustizia aspettiamo solo una conferma

Omicidio Biondi: "Giusta la richiesta di condanna a chi lo travolse"


Reggio Emilia - Iniziato il processo contro gli assassini di Stefano Biondi


Perché nessuno dimentichi
I colleghi depongono fiori e una bandiera tricolore sul luogo dell’omicidio di Stefanoolleghi depongono fiori e una bandiera tricolore sul luogo dell’omicidio di Stefano


Stefano Biondi: giustizia è fatta. Condanna esemplare
ergastolo a Montagnino conducente della porsche nera,
14 anni al complice Dambrosio.
Una giornata che non dimenticheremo
di Giordano Biserni

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Mercoledì, 02 Febbraio 2011
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