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Articoli 04/03/2004

Le migliori Auto della Polizia Stradale oggi in uso

 

Le migliori Auto
della Polizia Stradale oggi in uso

di Nicola Aganti *


La 156 Alfa Romeo SportWagon

La parte posteriore dell’Alfa Romeo 156
Alcune società autostradali italiane, hanno investito molto oggi sulle forniture delle auto per la Polizia Stradale (autostradale) e sui rispettivi allestimenti.
L’utilizzo di nuove e singolari autovetture, migliora il lavoro degli operatori in servizio sia per il confort di bordo che per le prestazioni che queste auto offrono in velocità e in tenuta di strada. Andava da tempo tenuto presente che sulle nostre autostrade sfrecciano numerosi "razzi", auto di grossa cilindrata dalle elevate prestazioni in ripresa e in velocità, come ultima passiamo citare, fra le altre, l’Audi RS6 che con un motore 4200 di cilindrata, sviluppa ben 450 Cv di potenza per una velocità di circa 250 Kmh autolimitati, e questa non la si raggiunge certo facilmente se ci sfreccia davanti.
L’utilizzo di queste macchine, vale in primis per l’immagine della Polizia Stradale stessa per l’adeguamento e l’evoluzione del proprio parco auto, ma allo stesso tempo anche per l’immagine concessionaria dell’autostrada fornitrice di questi veicoli. Mai come oggi si è potuto disporre di un così moderno e prestazionale autoparco suddiviso tra automobili di fabbricazione italiana come la tanto desiderata e storica Alfa Romeo che da qualche anno non veniva più assegnata, e automobili di fabbricazione tedesca come le prestigiose Audi e BMW. Dalla scorsa estate si sono viste le prime Alfa Romeo 156 sportwagon 2.4 jtd da 150 cv, allestite per Fiat spa da Maggiora spa per un totale di 147 unità già consegnate, si raggiungeranno presto le 200 unità. La 156 è considerata ufficialmente la prima auto della Polizia Stradale voluta ministerialmente con motore diesel dalla linea certo moderna e sportiva. Dall’ aprile scorso invece, e a sorpresa, sono state consegnate alcune AUDI A4 Avant 2.5 Td con cambio a 6 marce e motore da 180 cv allestite per Autogerma da CITA Seconda srl per un totale di 5 unità (queste vanno a sostituire le precedenti 17 Audi A4 2.5 Td Avant da 150 cv ancor oggi in uso), nonché BMW 320 D Touring da 150 cv commissionate da BMW Italia alla Binz GmbH direttamente in Germania per un totale di circa 65 unità, consegna che ha avuto inizio nel mese di marzo scorso, a queste vanno aggiunte ulteriori 7 BMW 330 XD touring da 184 cv con sospensioni autolivellanti e controllo della stabilità, veri e propri gioielli della strada, super confortevoli e senza dubbio affidabili.
Sia le Alfa Romeo che le BMW, si presentano con allestimenti studiati nei particolari e ben curati, sinonimo di attenzione e cura per veicoli che verranno utilizzati per esigenze specifiche di lavoro e non semplicemente veicoli originali riadattati per l’occasione come spesso in passato accadeva con berline riverniciate solo esternamente e accomodate in semplicità.
La 156 sportwagon, presenta una plancia comandi personalizzata di semplice utilizzo, porte laterali con porta paletta, porta-coni e portacenere inseriti, leggi-mappa lato passeggero e portalampade centrale, manette inserite sul sedile posteriore, bagagliaio porta-attrezzatura sfruttato al millimetro ma soprattutto stroboflash posteriori incassati a perfezione nel portellone posteriore e non applicati in superficie.
L’allestimento della BMW 330 si presenta senza dubbio ottimale visto che è stato curato da un’azienda tedesca che da anni sforna auto per la polizia del suo paese e per quella austriaca di tutto rispetto, perché certe versioni vengono completamente riviste ed elaborate. La consolle anteriore è ben dotata di pulsanti comando, ben visibile e di facile contatto, la pulsantiera suoni è stata come per la 156 applicata a ridosso delle altre, quindi tutto è di rapido utilizzo, alcuni allestimenti montano la doppia radio e l’impianto vivavoce per il telefono di servizio. Le finiture nel complesso sono buone. Il vano porta attrezzatura mediamente ampio e ben sfruttato, luci stroboflash posteriori incassate sul portellone, bianche a luce blu, manette agganciate al sedile posteriore.
Diversamente dalle altre, l’Audi A4, si presenta con paraurti anteriore e posteriore non in tinta con i colori della carrozzeria ma bensì grezzo, la plancia comandi interna è del tipo standard e non personalizzata, con cablaggi non ben nascosti nel cruscotto, microfoni radio appesi sul "cielo" e non di rapida estrazione, comando suoni applicato sul lato passeggero a ridosso del tunnel centrale ma non visibile e utilizzabile dall’autista, di facile accensione al semplice urto che ad esempio può avvenire con la gamba del capo pattuglia. L’abitacolo interno è rimasto originale a parte i porta-paletta ricavati sulle portiere anteriori, non vi sono manette applicate al sedile posteriore e le luci stroboflash sul portellone posteriore risultano applicate superficialmente quindi facilmente danneggiabili.
La barra lampeggiante del tipo americano, modello tra i più validi affidabili oggi sul mercato mondiale, prodotta però in Spagna da una società USA è standard su tutte le auto attualmente in uso, come l’attrezzatura di bordo e quella alloggiata nel bagagliaio. Il sistema supplementare di emergenza visiva, è composto da ben 4 luci stroboflash ognuna produce ben 125 doppi flash al minuto, ottimali per essere visibili in ore notturne e in presenza di nebbia, risultato maggiore, con un minore consumo energetico. Incredibile, si è passati in poco tempo da una semplice luce centrale rotante a ben 4 luci di moderna concezione. La barra è composta inoltre da 2 potenti luci frontali da ricerca e 2 di eguale potenza laterali chiamate "guarda-civico". Posteriormente vi è inserito un pannello a messaggistica variabile a ledl rossi non ben visibile però come quello montato sulle auto delle altre forze di polizia italiane (156 carabinieri) che è a cristalli liquidi. La sirena bitonale perde in acustica perché a differenza delle Fiat Marea delle volanti, che montano la stessa barra luminosa priva di pannello a messaggi con però inserita la sirena esterna a 100 W, la stessa sirena viene montata all’interno del cofano motore quindi il suono risulta soffocato e non espanso (differenza notevole). Per essere maggiormente visibili in corsa le nostre auto di servizio dovrebbero montare anche luci strombo incassate sulla mascherina anteriore sistemi già adottati per le automediche, le ambulanze, i mezzi dei vigili del fuoco o la conosciutissima safety-car della F1. Nel caso in cui si chieda strada ad una ridottissima distanza dal veicolo che ci precede non sentendo questo, come spesso capita, la sirena bitonale e non vedendo più dal retrovisore i lampeggianti sul tetto, potrebbe essere utilizzato un lampeggiatore stroboflash da cruscotto dello stesso tipo oggi montato sulle Subaru Impreza impiegate per il servizio ProVida. Va tenuto ben presente, che incrementando il sistema visivo di emergenza, si nota meglio il veicolo di polizia in corsa o in sosta quindi si aumenta lo standard di sicurezza degli operatori e questo sia il 118 che i Vigili del Fuoco lo hanno voluto e lo insegnano da tempo.

La BMW Station Wagon

La parte posteriore della BMW Station Wagon
Toccando il tasto della sicurezza degli operatori, vediamo il punto debole di questi allestimenti richiesti per queste validissime vetture. Aprendo il portellone posteriore, ci si può subito accorgere che tutta la segnaletica è ben riposta all’interno di un portacartelli a valigione, mentre arnesi da scasso, maschere antigas, tute, guanti, coperte termiche ed ignifughe, occhiali, cassetta pronto soccorso, taglia cintura di sicurezza, rompi cristalli, corda da traino e altro sono riposti all’interno di un grande sacco blu marchiato Polizia di Stato. All’apparenza sembra tutto ordinato, ma vediamo un esempio pratico. In caso di rapido intervento, il poliziotto una volta sceso dalla macchina ed aperto il portellone posteriore, se deve estrarre ad esempio il taglia cintura di sicurezza, deve aprire le zip del saccone blu, rovistare all’interno del saccone stesso per ricercare il dispositivo visto che non può sapere l’esatta posizione, ciò comporta che il poliziotto rimane per lungo tempo con le spalle al traffico perché quel tipo di porta attrezzatura non risulta essere di facile consultazione e rapida estrazione, quindi aumenta di molto il rischio per l’operatore pur avendo azionato le luci stroboflash posteriori ed avendo indossato la casacca retroriflettente gialla. Perché quindi non riporre tutta l’utilissima attrezzatura da soccorso all’interno di cassetti e cassettoni esternamente marchiati con il tipo di attrezzatura riposta? Sarà molto più semplice così ricordare, localizzare e prelevare quanto verrà richiesto per ogni singolo e specifico intervento.
BERLINE o STATION WAGON
All’arrivo delle prime Fiat Marea sw, vi è stata una generale lamentela perché non si poteva più utilizzate il baule posteriore della berlina come ripiano per scrivere o appoggio per il Mael o l’ etilometro, per scrivere atti non si poteva utilizzare nemmeno la parte anteriore superiore del tetto per la presenza delle barra portatutto, quindi si può scrivere solamente sul cofano motore, all’interno dell’abitacolo o posteriormente servendosi del tavolino applicato a tergo del sedile del capo-pattuglia. Analizzando bene, viene utilizzata una vettura stationwagon, sfruttando però solo la parte sottostante del bagagliaio, quindi perché se viene utilizzata solamente questa parte non può essere utilizzata una vettura berlina? Ma questo come sempre è e rimarrà un mistero. A questo punto se si è scelto di impiegare solo vetture stationwagon perché non allestirle come le vecchie Fiat Panda concepite per la Telecom e l’Enel? Chiudendo così i cristalli laterali e il lunotto posteriore si potrà ricavare delle aperture utili a riporre per esempio torce a vento, l’etilometro estraibile a scorrimento, praticamente vani supplementari portaoggetti, e allora sì che verrebbe utilizzato tutto il volume offerto da una stationwagon e questo avrebbe un senso.
VEICOLI DELLA POLIZIA STRADALE NON BLINDATI
Non si spiega nemmeno però il fatto che le Volanti in servizio urbano sono blindate anche se anteriormente e con una blindatura del tipo leggero e le auto sempre della Polizia però utilizzate dalla Stradale non sono state volute blindate ( i cristalli della 156 sportwagon montati sulle quattro porte sono antisfondamento ), gli agenti della Stradale sono forse non soggetti a sparatorie? Certo non si chiede una blindatura di tipo 5 come per il Presidente della repubblica o del Papa, nemmeno del tipo 9 con auto anti-bomba come per il Presidente Bush, magari però vetrature anteriori e laterali e paratie paracolpi, perché no con pneumatici protetti come per le auto dei ministri, presidenziali, papali o dei furgoni portavalori.

L’Audi A4 Avant, versione Polizia Stradale

La parte posteriore dell’Audi A4 Avant

LE VETTURE DIESEL SONO CONSIGLIATE PER I SERVIZI
DELLA POLIZIA STRADALE?

E’ noto a tutti che utilizzare automobili a motore diesel necessita maggiori attenzioni, sotto il profilo di rendimento certo nulla da dire, alcuni i motori turbo diesel di oggi rendono meglio di quelli a benzina, consumi a parte. Il vero problema per chi utilizza queste auto per servizi di emergenza è però un altro, è tassativamente sconsigliato partire a velocità folli con motore freddo, ma è anche da evitare lo spegnimento immediato del motore dopo aver percorso lunghi tratti a motore lanciato. Tutte queste mancanze comportano problemi seri alla turbina lesionandola. Per la partenza a motore freddo esiste una soluzione, ovvero installare una serpentina che riscalda sempre l’acqua del radiatore a motore spento (del tipo WEBASTO ad esempio), stesso sistema che viene adottato per i mezzi dei Vigili del Fuoco e per le ambulanze diesel del 118 come ad esempio per il diffusissimo Fiat Ducato 2.8 jtd.
AUTO BELLE DI PRESTIGIO, SI’ MA NON PUBBLICITARIE
A certi reparti può accadere che ritirando queste auto direttamente dai concessionari locali ove le società autostradali si sono rivolte, di trovare le targhe delle vetture polizia contornate da porta-targhe pubblicitari, porta-tagliando assicurativo e adesivi con loghi e pubblicità del commerciante, inoltre alcuni allestitori applicano le proprie targhette identificative esternamente ed internamente. E’ inaccettabile che veicoli della Polizia di Stato vengano sfruttati perché le aziende si facciano pubblicità in forma privata, gli unici loghi che devono comparire sono quelli della Polizia e della società autostradale ove si fa servizio. I privati hanno già incassato il denaro che gli spettava, se intendono farsi pubblicità paghino ulteriori soldi utilizzando però altri mezzi di comunicazione.
PERCHE’ SI ACQUISTANO QUESTE AUTO ?
A tale motivo, non vi è una precisa spiegazione altre che per le prestazioni di queste auto, quasi certamente le società autostradali guardano anche avanti. Per chi ancora non lo sapesse, molte delle auto acquistate dalle autostrade sono di proprietà diretta di queste, ma molte altre vengono fornite con contratti di noleggio a lungo termine o contratti leasing. In ogni caso tutte le vetture utilizzate dalla Polizia Stradale (autostradale), dopo il ciclo d’uso, vengono "spogliate" di ogni logo, luce e altro equipaggiamento e rese a tutti gli effetti diverse, quindi rivendute sul mercato tramite normalissimi parchi auto usate. Dovendo poi rivendere quindi le auto utilizzate dalla Polizia Stradale, alle società concessionarie conviene certo acquistare in origine vetture che dopo due anni siano ancora ben quotate sul listino delle auto usate, che mantengano quindi un degno valore, meglio oggi se queste sono turbo diesel. Rivendere una giapponese 2.500 benzina con un design non proprio europeo, dopo alcuni anni e molti chilometri in corpo certo non è cosa semplice, anzi problematica.
E NOI OPERATORI QUALI AUTO VORREMMO
E COME LE VORREMMO?

Mai, mai e poi mai, ai poliziotti della Polizia Stradale, ma anche della Polizia tutta, salvo qualche eccezione, è stato chiesto se utilizzando le auto in dotazione abbiano riscontrato problemi, difetti, né quali auto del mercato attuale riterrebbero più appropriate ai servizi da svolgere. Praticamente a nessun autista è mai stato consegnato biennalmente o triennalmente un questionario per esprimere il proprio parere (o almeno non ne abbiamo conoscenza), è un vero peccato non ascoltare la vera voce di chi ogni giorno si trova a lavorare con veicoli più o meno validi. Nulla da dire però, in questi ultimi anni il parco veicolare della Polizia di Stato, soprattutto quella della Polizia Stradale è nettamente migliorato e di ottima qualità.

*Agente Scelto della Polizia Stradale


di Nicola Aganti

da "Il Centauro" n. 84
Giovedì, 04 Marzo 2004
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