(ASAPS) Forlì – “Ogni giorno in Italia si verificano in media 633 incidenti stradali, che provocano la morte di 14 persone e il ferimento di altre 893.” Lʼannuario dellʼISTAT relativo ai dati del 2007 comincia così. È un incipit, è la punta di un immenso iceberg di dati. Un’ analisi che nel nostro Paese ha bisogno di approfondimenti. LʼASAPS, già da tempo, in verità, ha strutturato un proprio Ufficio Studi, che si occupa di cultura professionale (con giornate full-immersion riservate agli iscritti secondo un calendario che detta tempi sempre più stretti per la carovana di esperti che la compone) e di sicurezza stradale tout-court. Ecco: questa seconda espressione del nostro sodalizio ha messo insieme un considerevole numero di “osservatori”, che nel tempo sono cresciuti. Si sono affinati, hanno acquisito fondamento, fino a divenire – nel rapporto che ASAPS ha con i maggiori media del paese – una fonte ufficiale ed inesauribile di informazioni. Senzʼaltro un potente indicatore della situazione in tempo reale. La “Pirateria Stradale”, il “Contromano”, gli “Sbirri Pikkiati”, il “Lancio dei Sassi” fino ai più recenti report sulla carneficina dovuta agli “Incidenti con Bambini” ed agli “Infortuni Professionali nei Cantieri”. Abbiamo umanizzato gli effetti della violenza stradale, abbiamo restituito il giusto valore ai reati che si commettono al volante, partendo dalla considerazione che un morto sulla strada non è una macchia umida rimasta sullʼasfalto, ma è la vittima di un delitto, dovuto ad una moltitudine di concause, primo tra tutti lo stile di vita. Insomma, abbiamo indagato sui moventi, abbiamo cercato un perché. E, a giudicare dal risultato, ci siamo spinti davvero molto avanti. Abbiamo allungato il passo. (ASAPS)
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