(ASAPS) BRUXELLES – Ormai ci siamo: i tempi per una verbalizzazione europea delle violazioni ai codici stradali dei vari stati membri, almeno nelle fattispecie di maggior rilevanza o gravità, sembrano maturi. È infatti assodato che in tutti i paesi dell’UE un numero estremamente rilevante di violazioni viene effettuato da conducenti stranieri. Ad oggi il campo è caratterizzato da una sostanziale impunità, ma nelle stanze di Bruxelles e di Strasburgo comincia a prendere forma il progetto di una direttiva europea che metterà i vari stati membri nelle condizioni di potersi liberamente scambiare le informazioni contenute negli schedari delle motorizzazioni nazionali. La notizia è del 9 dicembre scorso, quando si sono riuniti i ministri dei Trasporti dei 27 stati aderenti all’Unione Europea e quando una bozza della direttiva è stata preparata per essere esaminata in seno alla Commissione Trasporti del Parlamento Europeo, che l’ha messa all’ordine del giorno del prossimo 16 dicembre. Tuttavia, tra i ministri dei singoli paesi non c’è un accordo sostanziale e, anzi, sembra esserci una spaccatura sull’approccio giuridico della direttiva: un primo gruppo vorrebbe dare via libera ad un’iniziativa comunitaria per condurre ad un perfezionamento rapido e generalizzato del procedimento amministrativo necessario alla notifica transnazionale della contravvenzione, mentre una seconda fazione – chiamata Terza Colonna – vorrebbe sviluppare la norma nell’ambito della cooperazione di polizia e giustizia, mettendo in secondo piano il Parlamento e prevedendo un accordo tra gli stati membri, lasciando la possibilità a quelli “recalcitranti” di restare fuori. L’ETSC, ovviamente, propende per l’iniziativa parlamentare, che obbligherebbe tutti a rispettare le medesime regole, senza eccezioni. Noi dell’Asaps, ovviamente, parteggiamo per questa parte. (ASAPS) |
|