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Rassegna alcol e guida del 5 novembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

IL MATTINO
«Quella con l’alcool è una relazione tossica ed è ora di interromperla».
05/11/2010 - «Quella con l’alcool è una relazione tossica ed è ora di interromperla». Parla forte e chiaro Aniello Baselice, presidente dell’associazione italiana club alcolisti in trattamento. L’occasione è la presentazione, a palazzo di città, del XIX congresso nazionale firmato Aicat. In programma da oggi a domenica al Savoy Beach Hotel di Paestum una serie di incontri per parlare dell’importanza di essere informati sui rischi legati al bere. «Salerno rappresenta un centro di eccellenza per il nostro programma di promozione della salute», afferma, provocando con un dato allarmante: un ragazzo su tre ha un atteggiamento non responsabile nei confronti degli alcolici. Baselice spiega che «il 50% dei soggetti che beve ha meno di 18 anni». È Vincenzo De Luca a sottolineare poi che «quella legata al bere è la terza patologia in relazione alle morti precoci dopo fumo e malattie cardiovascolari». «Della dipendenza da alcool non se ne parla molto a livello mediatico - considera il sindaco - eppure si tratta di una questione sociale drammatica. È una realtà che ha una forte ricaduta sulle famiglie, spesso vittime di isolamento e di frustrazione». vi.na.



LA STAMPA
TENDENZE
La politica da bere dei giovani
MASSIMILIANO PANARARI
No il dibattito no (e neppure il cineforum), molto meglio l’aperitivo…
5/11/2010 - C’era una volta la Fgci, costola «movimentista» del Partito comunista italiano, dove si socializzava, certo, ma, soprattutto, ci si preparava al lavoro politico leggendo (prima i «sacri testi» del marxismo, specialmente quelli più cari alla «versione di Ingrao», e, poi, quelli dei vari filoni del progressismo).
Un’altra epoca. Ieri, infatti, solo per fare un esempio, gli eredi alla lontana di quell’organizzazione, ovvero i giovani del Pd, hanno costituito la loro «sezione universitaria» (come si sarebbe detto ai tempi della Fgci) presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia. Una vera e propria assemblea fondativa della Gud (Gioventù universitaria democratica), con tutti i crismi dell’occasione e… conclusione al bar, per l’aperitivo. «AperiGud», giustappunto, come era intitolata questa iniziativa (politica, non va scordato), che sottolineava nel manifesto come l’Aperol venisse offerto dagli organizzatori.
Senza volere ricordare a tutti i costi come il Risorgimento, la Resistenza, persino, in certa misura percentuale, la Costituzione, il Sessantotto e una marea di altri appuntamenti con la storia, siano stati resi possibili proprio dai giovani, colpisce non poco come nel Belpaese si sia scavato un solco apparentemente incolmabile tra i giovani e la politica. E come la sola risorsa ritenuta buona per recuperare questo gap consista nel cosiddetto «divertimento». Fun, fun, fun, altro che resistere, resistere, resistere. Si è cominciato nei rutilanti anni Ottanta della Milano da bere, quando la politica, a caccia di consensi giovanili è entrata nelle discoteche, e non si è più smesso, fino ai giorni nostri, in cui dal primato della politica stiamo passando alla politica dello spritz, assolutamente trasversale, a destra come a sinistra. Come se la politica per i giovani avesse da essere ludica, o non potesse essere.
È lo spirito dei tempi, sicuramente, nei quali il disincanto e la secolarizzazione ci restituiscono sparute minoranze iperpoliticizzate (e talvolta anacronistiche) a fronte di legioni di ragazze e ragazzi che della politica nun me ne po’ fregà de meno e smaniano per mettersi in fila al casting del Grande Fratello, e di altre fitte schiere di loro coetanei nauseati dal ceto politico o semplicemente disinteressati. Tempi a tal punto problematici per la chiamata a raccolta delle masse giovanili che, à la guerre comme à la guerre, puntare sulla gratuità dell’aperitivo può effettivamente rivelarsi una buona idea. E, tuttavia, detto questo, ci troviamo una volta di più al cospetto di una specificità molto italiana, l’ennesima che ci tiene lontano da quella condizione di Paese normale cui dovremmo poter (legittimamente) ambire. In Francia, i giovani scioperano e si mobilitano, anche in assenza di passioni ideologiche, su questioni che li investono direttamente o li riguarderanno nel futuro (dalla scuola alla riforma previdenziale). Negli Stati Uniti, nazione certo non sospettabile di particolare politicizzazione, la vittoria e poi la recentissima sconfitta di Obama sono da ascrivere proprio al sostegno e, ora, alla disapprovazione del mondo giovanile. In Germania e Gran Bretagna, giovani sono direttamente molte figure che rivestono importanti responsabilità politiche. La «politica politica», insomma, e non la «politica della drink card» o «della consumazione tutto incluso», che funziona alla grande anche in società molto più postdemocratiche della nostra.
Del resto, si sa, l’Italia non è un Paese per giovani; e, forse, ancora una volta, proprio questo è il punto.



CORRIERE DELLA SERA – FORUM NUTRIZIONE
Ghiselli Giovedì, 04 Novembre 2010
Allarme alcol in un paese sotto spirito
L’alcol è la droga più dannosa per la società, Il risultato di una ricerca indipendente inglese: nella scala di pericolosità gli alcolici battono eroina e crack.
Questa, notizia che il Corriere sottopone all’attenzione dei lettori il 2 novembre scorso
(http://www.corriere.it/salute/10_novembre_01/alcol-droga-stupefacenti-danni-lancet_067bae72-e5af-11df-b5c0-00144f02aabc.shtml) sia qui sul forum, che altrove ha suscitato molto scalpore e stupore e in molti si sono affannati a commentare in un verso o nell’altro. Eppure è una notizia vecchia di almeno tre anni. Già nel 2007 infatti il sempre il Corriere aveva dato la stessa notizia (http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Medicina/2007/03_Marzo/23/alcol_fumo_droghe.shtml,)
Eppure cosa è successo in questi tre anni? Nulla. Ovatta. (*) Dopo tre anni tutti a bocca aperta di fronte alla notizia. Riusciamo a indovinare cosa succederà tra tre?
Nulla, faremo "ohhhh" di fronte alla ulteriore notizia e berremo per dimenticare.
Ah...dimenticavo: nessuno beve alcol, ma si bevono bevande alcoliche!
Prosit

(*) Nota: una cosa significativa è successa: Baraldi e Sbarbada hanno pubblicato "Vino e bufale" e, senza pubblicità alcuna, solo con il passaparola hanno venduto più di cinquemila copie!!!


BRESCIA OGGI
Pugno di ferro: è divieto totale per l’alcol ai minori di 16 anni
Un’ordinanza del sindaco che entrerà in vigore tra meno di due settimane Oltre ai bar, la proibizione riguarda discoteche ed esercizi commerciali L’assessore spiega: «Troppi i casi spiacevoli di ordine pubblico»
ORZINUOVI, 05/11/2010 - La piazza principale di Orzinuovi, «salotto» della cittadina Di fronte al diffondersi del dannoso consumo di bevande alcoliche tra i minorenni e al ripetersi con sempre maggior frequenza di episodi di ubriachezza, accompagnati spesso da comportamenti incivili, il Comune di Orzinuovi corre ai ripari. D’intesa con il comando di Polizia Locale, il sindaco Andrea Ratti ha firmato l’ordinanza che vieta di vendere bevande alcoliche di qualsiasi gradazione ai minori di 16 anni. (*)
Per tutelare i giovani, il Comune di Orzinuovi affianca all’articolo 689 del Codice penale, che punisce la somministrazione di bevande alcoliche ai minori nei pubblici esercizi, il divieto di consumo e di detenzione, a qualsiasi titolo, di bevande alcoliche da parte dei minori in luoghi pubblici, o aperti, ovvero esposti al pubblico, e proibisce inoltre di acquistare, somministrare, o consegnare bevande alcoliche per conto dei minori di 16 anni.
IL DIVIETO vale per bar, discoteche ed esercizi commerciali. L’ordinanza, affissa all’albo pretorio pochi giorni fa, entrerà in vigore a metà novembre, dopo aver ricevuto l’ufficialità dalla Prefettura di Brescia. «La decisione di emettere un’ordinanza sul consumo di alcolici, a tutela dei minorenni e della sfera giovanile in generale, prende le mosse dall’alto rischio da cui la comunità orceana non è esente - commenta l’assessore alle Politiche giovanili Michele Scalvenzi -. Ci si è trovati troppo spesso ad affrontare episodi spiacevoli sia di ordine pubblico (atti vandalici) sia di carattere personale (alcuni casi di coma etilico), che ci hanno spinto ad accelerare, trattandosi di un tema molto delicato per i ragazzi e le famiglie».
Il verificarsi di casi di adolescenti che assumono alcolici per raggiungere lo «sballo» richiede un intervento concreto di prevenzione a tutela dello sviluppo psichico dei giovani ed in difesa della sicurezza urbana. L’azione «educativa» intrapresa dal Comune, estesa anche alla prevenzione degli incidenti stradali, si esplica nelle scuole e nei luoghi di incontro dei giovani, in collaborazione col Sert e gli altri soggetti attivi nella lotta contro le dipendenze, Croce Verde, Polizia locale, Carabinieri, gestori di bar e discoteche. «Ci sono validi motivi per non abbassare mai la guardia - conclude Scalvenzi -. È quindi necessario che la sensibilizzazione su questi temi diventi un obiettivo comune cui tutti debbono guardare con fiducia e convinzione». Nell’ambito delle iniziative di prevenzione, l’I.i.s. Grazio Cossali ospiterà, martedì 23 novembre, l’incontro con Giorgia Benusiglio, autrice del libro «Vuoi trasgredire? Non farti».
Riccardo Caffi

(*) Nota: per sfondare una porta aperta non serve il pugno di ferro. Il Ministero dell’Interno ha già stabilito che la vendita di alcolici ai minori di sedici anni è vietata. Positiva la comunione di intenti tra il ministero e il comune di Orzinuovi, un po’ meno la mancanza di comunicazione.


CORRIERE DELLA SERA – FORUM NUTRIZIONE
Giovedì, 04 Novembre 2010
Vino e birra in gravidanza - differenze Italia USA
Gentile Dottore,
sono un’italiana residente negli Stati Uniti e incinta di 3 mesi. Girando un po’ per siti e forum vari riguardanti la gravidanza non ho potuto fare a meno di notare una grossa differenza fra le linee guida americane e quelle italiane: in breve in America viene raccomandato alla paziente di evitare accuratamente il consumo di qualsiasi bevanda alcolica, mentre in Italia la quasi totalita’ dei ginecologi consente il consumo, anche giornaliero, di un bicchiere di birra o uno di vino. Addirittura alcuni arrivano a suggerire che possano fare bene alla digestione (ma solo a me il vino fa venire acidita’ di stomaco?). Premesso che personalmente mi attengo senza problemi alle raccomandazioni della mia ginecologa americana, lei come si spiega questa differenza?
Anna

Risponde Andrea Ghiselli
Cara Anna, anche in Italia così come in tutti i paesi civili le Linee Guida mettono in guardia dal consumo di bevande alcoliche in gravidanza. Le Linee Guida italiane dicono espressamente: "In gravidanza non consumare cibi di origine animale crudi o poco cotti e non assumere bevande alcoliche".
Se poi qualche ginecologo, anche se vorrei sperare che non sia vero, ne consiglia il consumo è fuori dal coro e non aderente ai dettami della comunità scientifica.


CORRIERE DI COMO
Ragazzi ubriachi sugli scooter, dati allarmanti
E la polizia ha iniziato a ritirare i patentini dei minorenni e a confiscare le moto
Venerdì 05 Novembre 2010 - Esiste, in strada, qualcosa di più pericoloso che guidare un’auto ubriachi o drogati: guidare, ubriachi o drogati, una moto. L’ultima frontiera dell’incoscienza, stradale e giovanile, viene confermata da un dato fornito dalla Prefettura di Como: 8 patentini per gli scooter ritirati nel 2010 per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti.
Il valore numerico assoluto è poco rilevante, poiché il numero degli scooter fermati durante i controlli è sicuramente risibile , rispetto a quello delle auto. Ma il fatto che il fenomeno esista è, di per sé, inquietante. Ci sono cioè ragazzini - non si sa quanti, sarebbe ottimistico pensare che siano soltanto 8 all’anno - che il sabato sera inforcano lo scooter, bevono fino a ubriacarsi (o si drogano) e poi se ne tornano a casa traballanti, sempre sul motorino. Ignari probabilmente dei rischi che corrono. Anni? Diciassette. Sedici. O anche quindici, quattordici: insomma, così piccoli che l’alcol non potrebbero nemmeno comprarselo.
Il “patentino” Fino a sei anni fa, qualsiasi 14enne poteva saltare in sella allo scooter e ruotare la manopola del gas. Da luglio 2004 per guidare i ciclomotori (i “cinquantini”) i minorenni devono conseguire il patentino, che prevede una serie di lezioni teoriche e un esame finale. L’articolo 219 bis del Codice della Strada equipara, in tema di revoche, il patentino a una normale licenza di guida, che può quindi essere ritirata o dalla quale possono essere decurtati punti. Lo stesso trattamento (ritiro e sospensione) viene riservato pure a chi è «conducente di ciclomotore». Ai titolari del patentino si applicano infatti anche le disposizioni per la “patente a punti”.
Ragazzini e automobilisti, per il Codice della Strada, vanno trattati nello stesso modo.
Ubriachi sullo scooter Anche un 15enne può quindi perdere la patente, se guida sotto l’effetto di alcol e droga. Quella che finora sembrava un’ipotesi paradossale è diventata una triste realtà: nel 2009 in provincia di Como sono stati ritirati 5 patentini per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti; nel 2010 i patentini saltati sono 8, ma entro la fine dell’anno il dato verrà corretto al rialzo, perché - fanno sapere dal Palazzo di Governo - devono ancora essere inseriti gli ultimi ritiri.
Il patentino può essere revocato anche a un adulto - dal 2005 è obbligatorio pure per i maggiorenni senza patente che vogliono guidare uno scooter. Ma è ovvio supporre che la maggior parte di questi ritiri, per non dire la totalità, abbia riguardato minorenni. Magari pizzicati in un controllo serale, tra una macchina e una moto. Cascati nella rete di una pattuglia scrupolosa, oppure cascati e basta: negli incidenti stradali che si verificano il sabato sera, viene sempre fatto il test alcolemico ai guidatori coinvolti.
E se c’è di mezzo uno scooterista minorenne, anche lui deve soffiare nell’etilometro. L’esito, a quanto pare, non è scontato. E come se non bastasse, agli scooteristi ubriachi vanno aggiunti quelli che saltano in sella dopo aver fatto uso di droghe.
Andrea Bambace


CORRIERE ADRIATICO
Convegno Confcommercio sul nuovo codice della strada
Tasso alcolemico, test per tutti all’interno dei locali pubblici
San Benedetto Il nuovo codice della strada già operativo dallo scorso 13 agosto, prevede che dal prossimo 13 novembre anche tutti i pubblici esercizi che non effettuano intrattenimenti (chi somministra alcolici congiuntamente allo spettacolo e al trattenimento è già obbligato) e che proseguono la loro attività dopo le 24 sono tenuti ad esporre le tabelle sugli effetti dell’assunzione di alcolici all’entrata, all’interno e all’uscita del locale e a dotarsi di uno strumento per la misurazione del tasso alcolemico da mettere a disposizione dei clienti.
Alla luce di un tale adempimento che interessa bar, ristoranti, pizzerie, pub ecc, la Confcommercio si è mobilitata mettendo a disposizione delle imprese delle tabelle alcolemiche di nuova impostazione grafica, condivise dal ministero della salute e il precursore per la misurazione del tasso alcolemico, sia da tavolo che da parete, Baccobox.
Inoltre, al fine di garantire la più ampia informazione, poiché chi non si adegua alle prescrizioni incorre in sanzioni da 300 a 1200 euro, la Confcommercio ha promosso un convegno dal titolo: Codice della Strada: nuove norme e obblighi per le imprese che avrà luogo lunedì prossimo presso la sede Confcommercio di San Benedetto.
I lavori saranno introdotti e coordinati dal direttore Giorgio Fiori e saranno caratterizzati dal saluto del presidente provinciale Igino Cacciatori e di quello della delegazione Fausto Calabresi e dalle relazioni del presidente provinciale degli Agenti di Commercio - Fnaarc Tullio Luciani, del presidente provinciale dei pubblici esercizi Giuseppe Feriozzi e quindi del neocomandante della polizia stradale Maurizio Collina..


IL GAZZETTINO (Vicenza)
Scontro in via mons. Cuccarollo: 68enne padovano si spegne dopo un’ora
Ciclista travolto e ucciso da un’auto
MUSSOLENTE, Venerdì 5 Novembre 2010 - (B.C.) Un terribile "frontale" ha lasciato breve scampo a Mario Bertoncello, 68 anni, di S. Martino di Lupari (Pd): a 90 minuti dal sinistro, poco dopo essere arrivato all’ospedale di Vicenza, l’uomo si è spento. 15 di ieri, a Mussolente, il Bertoncello stava procedendo in bicicletta in direzione nord, in via mons. Cuccarollo. Dall’opposta corsia è sopraggiunta l’Opel "Corsa" di un 55enne di Rosà; questi ha improvvisamente deviato dal suo asse di marcia e ha centrato il ciclista. Il pensionato padovano è giunto al S. Bassiano in condizioni disperate; come accennato, è stato portato in elicottero al S. Bortolo dove ha cessato di vivere intorno alle 16.30.
I rilievi sono stati eseguiti dalla Polizia locale dell’Unione di Cassola e Mussolente. Non è stato un lavoro facile anche perchè la vittima non aveva documenti con sè: si è risaliti alla famiglia attraverso un cellulare. Secondo alcune indiscrezioni l’automobilista sarebbe risultato positivo al test alcolimetrico.


SENZACOLONNE
Donna al nono mese di gravidanza picchiata dal marito ubriaco
BRINDISI. Venerdì 05 Novembre 2010 – Al nono mese di gravidanza è stata picchiata dal marito ubriaco. Una donna appena diciannovenne è finita in ospedale l’altro ieri sera per le percosse subite dal padre del nascituro che per fortuna non ha subito alcuna conseguenza in seguito alle botte. E’ il terzo caso di violenza a Brindisi nell’arco di poche settimane: anche nelle situazioni precedenti donne, madri e mogli erano state oggetto di violenza da parte di uomini che nei primi casi sono stati denunciati e sono finiti in cella. A carico dell’ultimo dei mariti in stato d’ebbrezza non c’è stato alcun provvedimento, ma c’è in corso un’inchiesta condotta dagli agenti della sezione Volanti della questura di Brindisi, diretti da Alberto D’Alessandro. La giovane donna, già mamma di un bimbo e prossima al parto, è arrivata in ospedale in stato pietoso. Erano visibili i segni degli schiaffi e dei pugni subiti. Era stata colpita in faccia, ma anche alla schiena, nonostante il pancione. Un trattamento che mai si sarebbe aspettata di ricevere proprio in uno dei momenti più delicati della sua vita e di quella del bimbo che sta per venire al mondo.
E’ stato proprio allora, quando ogni donna è più vulnerabile, che l’uomo, preda dell’alcol e forse anche della gelosia, per motivi che non sono stati rivelati proprio perché oggetto di indagini delicate, ha inveito selvaggiamente contro di lei. Le ragioni, questo si è appreso, sono futili. Lo sarebbero state comunque se comparate al gesto e soprattutto allo stato della diciannovenne che le ha prese di santa ragione, pur non potendosi in alcun modo difendere. Non doveva proteggere solo se stessa ma anche suo figlio che non avrà alcun problema, ma che ha rischiato grosso insieme a lei.


CITTA’ OGGI
Sparatoria in un bar di Novate Milanese, un fermo
In manette un pregiudicato albanese con l’accusa di tentato omicidio
05 Novembre 2010 - I Carabinieri della Stazione di Novate Milanese, al termine di un’altra tempestiva e brillante indagine, sono riusciti ad individuare in meno di 48 ore l’autore della sparatoria di martedì notte al bar “Cappuccio e cornetto” di via Repubblica.
Intorno alla mezzanotte del 2 novembre si era scatenata una lite tra extracomunitari, al termine della quale erano stati esplosi alcuni colpi di pistola.
Diverse telefonate dei residenti avevano attivato i militari, immediatamente intervenuti per un accurato sopralluogo.
Le testimonianze acquisite sul posto e l’analisi dei tabulati di un cellulare rinvenuto sul luogo della sparatoria hanno subito indirizzato le indagini.
Una lite tra due albanesi della zona, entrambi ubriachi, che non si esclude possa essere connessa ad illeciti traffici di stupefacenti, ha generato il fatto.
In manette è finito V.M., 32enne albanese, da tempo residente a Novate M.se, celibe, artigiano, pregiudicato, il quale nel corso del diverbio non ha esitato un attimo nell’estrarre una pistola semiautomatica cal. 7,65 e far fuoco contro un connazionale 26enne.
Quest’ultimo è riuscito a schivare i colpi ed a darsi alla fuga.
Il certosino lavoro svolto dai militari novatesi ha consentito di chiarire la dinamica ed assicurare alla giustizia il responsabile, già rinchiuso nel carcere di San Vittore.


CORRIERE ADRIATICO
Ritirata la patente, 500 euro di multa
Etilometro ai vigili Stop al primo ubriaco
Fossombrone Patente ritirata, per un minimo di tre mesi, e multa di cinquecento euro per guida in stato di ebbrezza. E’ scattato il primo provvedimento pesante, a carico di un automobilista di Fossombrone, da parte della polizia municipale. Che da poco più di due mesi è alle prese con il nuova servizio di controllo notturno che prevede l’impiego dell’etilometro. I risultati del primo trimestre si potranno conoscere solo alla fine di novembre. Il bilancio è già di per se stesso positivo. Perché il nuovo presidio sul territorio ha segnato un deterrente di notevole portata. In alcune serate il servizio viene condotto in stretta collaborazione anche con i carabinieri. Iniziativa che è risultata incisiva ed efficace. In grado di impostare una organica campagna di prevenzione. L’apparato in dotazione alla polizia municipale è di ultima generazione.


CORRIERE DELLA SERA
STUDIO AMERICANO
Una birra di troppo fa male alla pelle?
Tra le cause della psoriasi nelle donne sembrerebbe esserci anche l’eccessivo consumo della bevanda
MILANO - Cosa c’è di meglio che bersi una birra in tutta tranquillità, circondati dagli amici o davanti alla tv? Una ricerca statunitense pubblicata dalla rivista Archives of Dermatology, sembra però mettere in guardia le donne da questa piacevole abitudine. Secondo gli autori dello studio, nel gentil sesso il consumo di più di due birre a settimana aumenta il rischio di psoriasi di quasi l’80%. Se poi le birre salgono a cinque le probabilità di essere colpite da questa malattia infiammatoria della pelle raddoppiano rispetto a chi non fa alcun consumo della bevanda.
LE CAUSE - La psoriasi è una forma di dermatite cronica tra le più diffuse del mondo. È cioè una malattia della pelle causata da un’eccessiva infiammazione. Bisogna però ricordare, per evitare incomprensioni, che la psoriasi non è assolutamente infettiva. La sua origine non è ancora del tutto nota, ma diversi studi sembrano confermare l’idea che si tratti di un disturbo legato a una predisposizione genetica. La persona colpita da psoriasi quindi non potrà mai guarire definitivamente, ma manifesta sintomi più o meno evidenti, sempre o saltuariamente, in corrispondenza di eventi scatenanti quali periodi di stress o traumi fisici.
LO STUDIO - La ricerca, opera dei ricercatori dell’Harvard Medical School negli Stati Uniti, ha analizzato attraverso questionari le abitudini alimentari di più di 82 mila donne statunitensi di età compresa tra i 27 e i 44 anni. Il dato sorprendente rilevato alla fine dell’imponente studio è stato che le signore che abitualmente consumano dalle 2 alle 3 birre alla settimana hanno un rischio di contrarre la psoriasi prossimo all’80%. Il rischio, rispetto a chi non beve, diventa addirittura doppio se si consumano 5 o più birre settimanali. Questi risultati però non trovano conferma nelle donne che consumano liquori, vino o birra analcolica. Un dato inatteso che ha fatto quindi interrogare gli autori della ricerca su quale fosse l’agente in grado di scatenare la reazione immunitaria. L’indiziato numero uno sembrerebbe il malto, utilizzato nella fermentazione della birra e assente nella gran parte delle altre bevande alcoliche. Esso contiene glutine, proteina spesso associata a intolleranze alimentari come la celiachia, malattia che in alcuni casi si manifesta insieme alla psoriasi.
INTERPRETARE I RISULTATI - «Lo studio è sicuramente interessante ma deve necessariamente essere confermato attraverso ulteriori approfondimenti» commenta Santo Raffaele Mercuri, responsabile del reparto di dermatologia all’ospedale San Raffaele di Milano. Infatti recenti studi italiani sembrano andare nella direzione opposta alla ricerca statunitense. Quest’ultima deve essere ampliata tenendo conto anche degli uomini e deve quantomeno valutare la predisposizione genetica alla psoriasi, lo stile di vita ed eventuali situazioni di forte stress in ogni singola persona sottoposta all’indagine. «Il messaggio dunque che non deve passare - spiega Mercuri - è che il consumo di birra porti necessariamente allo sviluppo della psoriasi, una malattia che è causata inizialmente da una predisposizione genetica. Per questa ragione sono molto cauto nel trarre conclusioni affrettate».
Daniele Banfi

SETTEGIORNI (Magenta)
E’ ubriaco, fa pipì e cade nel Naviglio



Sabato, 06 Novembre 2010
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